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Ciù Ciù - Carmine Errico, Viviane Florin

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Il principio di base è stato quello di creare uno spazio commerciale dedicato al cibo napoletano, mantenendo forti riferimenti all’artigianato durante la creazione di un concetto moderno ed esportabile. Per far fronte a questo obbiettivo principale, abbiamo deciso di lavorare su uno spazio flessibile che fonda le sue radici nel concetto di museo. Abbiamo voluto che i sapori napoletani, così come il loro modo di produzione siano valutati e percepiti come preziosi elementi museali.

Carmine Errico, Viviane Florin — Ciù Ciù

La nostra prima azione è stata quella di lavorare sulla circolazione nel locale lavorando sul design di un usuale banco vendita. Per fare questo, abbiamo moltiplicato i banchi vendita, creando così un percorso tra di loro. Naturalmente, i banchi vendita sono gli elementi centrali del nostro progetto, e creano diverse aree di consumo per soddisfare le diverse tipologie di prodotti in vendita: dolce, salato e caffè. Sempre tenendo presente l’idea della dinamicità, che è fortemente associabile al target di riferimento – nazionale e internazionale – abbiamo concepito il luogo come uno spazio in continuo movimento con la possibilità di trasformarlo in un unico spazio, rendendolo permeabile a varie attività, attraverso un gioco di apertura e chiusura delle scatole.

La seconda azione è stata quella lavorare sui banchi vendita che noi abbiamo realizzato con la forma di scatole, ognuna per ogni sapore napoletano: caffè– dolce – salato. Queste tre scatole possono essere disposte in diverse soluzioni in funzione del luogo e dell’utenza. Il principio quindi risulta esportabile e in ogni luogo. Lo spazio inoltre è composto da altri piccoli volumi, che sono gli elementi necessari per il corretto funzionamento del luogo: servizi igienici, spogliatoi, celle frigo etc. Le aree cucina, dove il cibo viene preparato, sono situati nelle scatole. In questo modo, i clienti possono osservare la preparazione dei cibi, che è un elemento ricorrente, ad esempio, in una tipica pizzeria napoletana. Per rinforzare l’aspetto modulare del luogo, abbiamo immaginato un sistema di tavoli con altezze diverse che si incastrano. In questo modo il posto è modulato secondo la sua utenza e gli spazi appaiono più o meno collettivi. In effetti, l’aspetto conviviale è un elemento molto importante nella cultura napoletana specialmente se si parla di cibo.

Infine, abbiamo deciso di lavorare sull’aspetto visivo del luogo tenendo presente sia la forma di un tipico dolce della cultura napoletana come la sfogliatella, che la morfologia della città e il suo background storico per via della sua stratificazione. L’idea è stata quella di sviluppare lo spirito del luogo paragonandolo alla degustazione di un dolce. L’esterno è composto da una serie di strati sui quali sono poste bontà napoletane come oggetti in esposizione. Questo è reso possibile dall’utilizzo in facciata di un sistema che ricorda molto il tradizionale porta vassoi, elemento tipico dei forni e delle pasticcerie. La transizione verso l’interno è simile alla degustazione di un dolce, una sfogliatella. In effetti, l’interno è in diretta continuità con l’esterno, ma questo è un esplosione, una scoperta di sapori, come durante il primo morso ad una sfogliatella. Il vivere il luogo come un museo continua con la visualizzazione di ricette tipiche che ornano le pareti. Mezzi tecnologici sono messi a disposizione dell’utenza e permettono loro di inoltrare alla loro mail le ricette. Così, le ricette della tradizione napoletana diventano elementi di gioco nel cuore della tecnologia moderna.


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