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Cagliari 2100 - Giulio Porcu, Stefano Solinas, Emanuele Frongia, Nicola Zedda

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La strutturazione non compiuta della forma urbana dell’area di intervento designata implica un’ambiguità spaziale. L’episodicità degli interventi esistenti, per come struttura lo spazio, non consente alla collettività il riconoscimento degli spazi come propri, e pregiudica quindi le relazioni nella loro pienezza.

 Giulio Porcu, Stefano Solinas, Emanuele Frongia, Nicola Zedda — Cagliari 2100

La nuova Cagliari vista da "Su Siccu"

Il progetto, attraverso la modificazione formale della parte di città interessata, si pone come obiettivo la configurazione di un nuovo scenario urbano, delineando in maniera chiara e forte una nuova struttura spaziale. l sistema piastra/torri sovverte l’attuale rapporto tra la parte di città e il mare, si pone come spina del nuovo water-front e modifica l’assetto dei moli esistenti:la piastra accoglie più programmi, nei diversi livelli, dalle residenze al luogo della produzione e dei servizi, una scuola, un piccolo ospedale, attività culturali e di svago, eventuali spazi espositivi, parcheggi e depositi;le torri, connesse direttamente alla piastra tramite dei ponti su viale Diaz, ai livelli inferiori accolgono uffici, mentre ai livelli superiori residenze;tra il fronte unitario di viale Diaz e il previsto asse di scorrimento di viale Colombo, alla base delle torri, è previsto un grande parco urbano, accessibile da viale Diaz, o tramite la metropolitana di superficie che attraversa la strip verde. Il sistema, della grande piazza antistante al complesso monumentale di Bonaria ha come obiettivo il congiungimento della piastra con la porzione pseudo-pedonale delle vie Diaz e Bonaria, superando in quota la cesura provocata dall’asse di scorrimento di viale Colombo, il mantenimento di un carattere monumentale e un contatto fisico-visivo. Questa soluzione deve permettere un dialogo tra manufatti di diverse scale, tra la piastra appunto, e un tessuto disomogeneo di residenze e edifici collettivi. La piazza che si viene a creare si sviluppa su quote differenti connesse tramite una scalinata, i cui margini sono definiti da due setti che gerarchizzano lo spazio, ove ai suoi lati sorgono due edifici che ospiteranno un Auditorium e un Museo. Il cilindro, posto sulla parte superiore della piazza ha la funzione di connessione con un ulteriore piazza coperta sottostante alla quale si connette la piastra con il sistema di gallerie, e ne segna il margine meridionale. Delimitato da viale bonaria e viale cimitero, antistante il Cis, nella attuale area occupata da una zona militare e gli uffici Rai, sorge un nuovo isolato,a carattere residenziale e produttivo. L’area in questione si configura come area di transizione tra una parte di città a prettamente urbana, maggiormente stratificata, ad ovest (ed in parte a sud col Cis, il banco di Sardegna e viale Diaz) e il limite costituito dal recinto del cimitero di Bonaria ad est. In termini progettuali , questo triplice rapporto, si traduce in i scelte tipologiche differenti: due “L” delimitano il confine ad ovest e sud, blocchi isolati nella parte centrale ed un tipo a sviluppo longitudinale che segna il confine est. Le diverse tipologie, con i loro differenti diagrammi, configurano spazi di volta in volta diversi, attribuendo diversi caratteri agli stessi. La parte di città in questione, fortemente connotata dalla presenza del CIS e del Banco di S, è priva di coerenza formale. Escludendo la perpetuazione dei tipi edilizi esistenti, che precluderebbe un rapporto diretto con la strada, il progetto intende individuare in maniera chiara il limite dell’”isolato” e conferire al luogo un carattere urbano e una identità a una successione di spazi ibridi. Il programma prevede la definizione di spazi destinati a residenze temporanee per studenti (e servizi) nell’area compresa tra il CIS e il Banco di Sardegna e spazi a supporto della stazione metropolitana nella parte esterna dell’”isolato”. Nello specifico, gli alloggi temporanei sono collocati nella porzione interna del lotto, mentre i servizi occupano i suoi margini, in modo tale da connettere il sistema con il tessuto urbano esistente e le nuove strutture abitative; i diversi elementi sono posti in relazione da una percorrenza interna. L’edificio destinato a stazione della metropolitana si articola a forma di H, secondo un impianto costituito da corpi di proporzioni differenti, cercando di dotare di una chiara configurazione architettonica un punto rilevante della città.

 Giulio Porcu, Stefano Solinas, Emanuele Frongia, Nicola Zedda — Cagliari 2100

Masterplan generale

 Giulio Porcu, Stefano Solinas, Emanuele Frongia, Nicola Zedda — Cagliari 2100

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