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ECO_LUOGHI 2013 - Silvia Fecci, Maini Giovanni

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L’area di progetto scelta è collocata in una zona collinare della Provincia di Parma, precisamente nel comune di Casatico, a circa 18 km da Parma, in zona climatica E (gradi giorno 2.796). Questa zona è caratterizzata dalla presenza di vigneti, di case rurali ad uso agricolo e dal Castello di Torrechiara, fortificazione risalente al XV secolo d.C. Il lotto è orientato a nord-sud, e sorge sul punto più alto di una collina costeggiato ad ovest da un filare di alberi. Da qui si può ammirare una magnifica vista sul castello e sulla vallata circostante. Il concept progettuale nasce da tra fattori: il paesaggio naturale, l’edilizia rurale, le tecnologie e strategie in chiave sostenibile. Da questi tre elementi e dall’analisi del contesto territoriale si è sviluppato il progetto di una casa di 45 mq innovativa dal punto di vista energetico, ma al contempo inserita nel contesto, attraverso l’uso di materiali naturali e colori locali. L’edificio presenta una pianta rettangolare con portico in rilettura contemporanea dell’elemento caratteristico dell’edilizia locale; la copertura a falde inclinate si integra perfettamente nel contesto e garantisce il funziomento dell’impianto fotovoltaico. La zona giorno presenta due grandi aperture finestrate che affacciano sul paesaggio circostante. La distribuzione interna degli spazi abitativi è organizzata in base all’orientamento solare: la zona notte a nord-est evitando il surriscaldamento serale, la zona giorno a sud garantendo l’illuminazione naturale durante tutto l’arco della giornata. L’edificio è in classe energetica A con Epi 27,7 kWh/mq anno, orientato Sud-Nord, caratterizzato da un nucleo centrale con struttura in XLAM che garantisce la continuità strutturale e termica e una seconda “pelle” di copertura con impianti efficienti per l’ottimizzazione dei consumi energetici e la produzione di energia. L’edificio ha pianta rettangolare costituito dal nucleo centrale di dimensioni esterne m 5,88×9,88 e altezza di colmo m 4,50 e dalla “pelle” esterna di copertura di dimensioni esterne m 7,44×12,20 ed altezza di colmo di m 5,18. I due elementi sono separati strutturalmente, ma in completa relazione per la funzionalità dell’intero sistema. Il nucleo è caratterizzato dalla continuità dell’involucro esterno e dall’assenza di un telaio strutturale; gli elementi opachi sono costituiti da una struttura portante in XLAM, isolamento interno in fibra di legno, isolamento esterno in lana di roccia, guaina impermeabilizzante esterna e finitura in assi di legno di larice di recupero, per uno spessore in parete di cm 44 e trasmittanza termica 0.15 W/m2K. La continuità dell’involucro opaco è interrotta solamente dalla presenza di elementi trasparenti in legno e triplo vetro. La continuità del materiale strutturale permette la libertà spaziale interna, in cui le uniche pareti, realizzate in cartongesso, separano il servizio igienico dalla camera da letto; le zone abitative sono seprate da un’alta armadiatura attrezzata su due lati. Lungo i lati est e sud si è voluto riprendere, in chiave “contemporanea” l’elemento porticato, presente nella tradizione architettonica locale, sia per un richiamo alla tradizione sia per la funzione di ombreggiatura nel periodo estivo; lungo il lato est assume il ruolo di accesso all’abitazione, con profondità di m 0,90, mentre aumenta la sua profondità lungo il lato meridionale, diventando una “stanza all’aperto” durante il periodo estivo. Il “mantello di copertura”è caratterizzato da una struttura in montanti di legno, posti a passo costante, a sostegno di elementi modulari lineari, in parte in legno con funzione di frangisole ed in parte a base metallica rivestiti con celle di fotovoltaico. Il disegno semplice e modulare di questa copertura riprende i filari di viti che caratterizzano le colline circostanti. Le celle fotovoltaiche sono installate su lamelle modulari che possono essere aumentate o diminuite in base al fabbisogno di chi vi abita; parte delle lamelle è in legno di larice e funge da frangisole. Lo spazio di separazione tra la copertura fotovoltaica e il nucleo abitativo sottostante permette la ventilazione di raffrescamento delle celle stesse e l’ombreggiamento degli spazi abitativi. L’impianto di riscaldamento e di raffrescamento è costituito da ventilconvettori elettrici ed integrato con riscaldamento prodotto da sali idrati, idratati col plus di energia prodotta nel periodo estivo. Un sistema di ventilazione meccanica controllata a elementi puntuali e recuperatore di calore permette il ricircolo di aria durante l’arco della giornata, diminuendo le dispersioni termiche per ventilazione. A nord del fabbricato è presente una seconda costruzione di piccole dimensioni contentente le batterie ricaribili e l’impianto di riscaldamento a sali idrati. Vicino a questa si colloca l’area di parcheggio delle automobili con colonnine per la ricarica di auto elettriche. Un’area verde pianeggiante è stata occupata da un impianto di fitodepurazione delle acque reflue, che, intergrato alla raccolta dell’acqua piovana, permette il recupero delle acque per l’irrigazione del giardino. Sono stati analizzati i fabbisogni energetici dell’abitazione, considerando tutti gli elettrodomestici presenti (impianto VMC, ventilconvettori, lavatrice, lavastoviglie, impianto di illuminazione…) e confrontato il fabbisogno energetico con l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico. Il fotovoltaico fornisce in totale il 92% del consumo annuo di elettricità e il 100% del consumo termico dell’edificio grazie all’accumulo stagionale. In aggiunta, l’edificio produce elettricità a sufficienza per far coprire ad un veicolo elettrico circa 6600 km all’anno. La pelle fotovoltaica è collegata ad un’apparecchiatura elettronica (prodotto Film4Sun) che gestisce in tempo reale la potenza elettrica generata ripartendola fra: alimentazione diretta dell’edificio, accumulo temporaneo mediante batterie “2nd life”, ricarica di un veicolo elettrico, accumulo di calore potenziale mediante impianto a sali idrati. L’apparecchiatura elettronica è programmata per: utilizzare in modo ottimale il 100% dell’energia prodotta da fotovoltaico; non riversare energia dall’impianto fotovoltaico verso la rete; prelevare potenza elettrica dalla rete solo quando necessario per compensare il deficit di produzione della pelle fotovoltaica e conveniente dal punto di vista economico; alimentare in ordine di priorita’: edificio, accumulo di calore potenziale, veicolo elettrico.

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

Vista da sud-est dell'abitazione

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

vista da nord-est

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

pianta

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

dettaglio costruttivo

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

Schemi solari

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

Tavola di concorso

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

Tavola di concorso

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

Tavola di concorso

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

Vista verso il castello di Torrechiara


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