L’idea generatrice sulla quale è stata impostata la formalizzazione di questo luogo sacro dell’incontro con Dio nella preghiera, prima di ogni cosa, parte dalla presa di coscienza del ruolo che può avere oggi un centro parrocchiale, ricorrendo senza mimesi alcuna o atteggiamenti autoreferenziali ad una narrazione fisica interpretativa di facile comprensione per tutti che, partendo da solide basi di memoria e dall’esperienza vissuta quotidiana, vuole giungere ad un risultato ‘essenziale’ di una architettura appartenente alla paradigmaticità del luogo nella quale si inserisce.
© Giorgio Melesi . Published on February 21, 2014.
La gerarchia propria del complesso si origina e prende corpo a partire dal segno importante della croce emergente dal volume primario dell’aula. In quanto principio della nostra salvezza e significato del mistero pasquale, la croce – unico elemento a toccare terra – segna e abbraccia l’intero territorio; struttura lo spazio urbano ponendosi in questa sede come luogo di manifestazione della Chiesa. Dentro l’aula, la croce ‘strutturale’ definisce e inquadra i diversi ambiti liturgici a partire dal ‘battistero’ situato ai suoi piedi. La croce nel suo elevarsi supera il limite della copertura, andando oltre, verso il cielo. Questa dinamica verticale visiva e fisica, riscontrabile all’interno e all’esterno della chiesa, in ogni suo elemento, viene accompagnata dalla copertura inclinata dell’aula che si staglia verso l’alto dando protezione alla cavita’ spaziale interna. Copertura rivestita in ceramica di colore blu, resa ‘riflesso’ della volta celeste ed estensione del mare e richiamo al manto della Madonna che dalla e con la croce accoglie e sorregge. La lava sola o associata al cemento è il materiale su cui poggia, come per il paese, l’intero complesso.
© Giorgio Melesi . Published on February 21, 2014.
La chiesa, con altare e ingresso principale orientati secondo l'asse est-ovest, esprime una direzione e una gerarchia ben riconoscibile sia in pianta che in alzato presentando un volume puro senza soluzioni di continuità tra copertura e pareti. Il 'manto' continuo e omogeneo che definisce il volume dell'aula, non arrivando a toccare terra, segna il passaggio ad una dimensione 'altra' rispetto a quella immanente. Nel lato a nord la connessione con il corpo lineare delle opere parrocchiali e della casa canonica, trattata quest'ultima come parte a sé stante, è il punto scelto per far entrare una luce diffusa, non abbagliante e senza ombre, all'interno degli spazi liturgici attraverso delle grandi vetrate colorate che diventano trasparenti oltre il braccio orizzontale di una seconda croce 'strutturale'. Il leggero distacco dei due corpi operato in pianta e in alzato e il diverso trattamento materico ne permette la loro piena riconoscibilità all'interno del sagrato / piazza su cui si stagliano.
© Giorgio Melesi . Published on February 21, 2014.
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