”Prendete la pianta di una città e considerate una sua parte: vi salteranno agli occhi come macchie nere queste forme emergenti”. Aldo Rossi, L’architettura della città, 1966. La tensione progettuale che ha animato la componente urbana dell’intervento è caratterizzata dall’intenzione di far germinare una forma emergente, un edificio speciale, un evento urbano, all’interno del brano di città che il piano urbanistico API, posto a base di gara, tenta di delineare. Il progetto proposto si sviluppa dunque non solo sull’area di sedime del complesso parrocchiale ma anche sull’adiacente vuoto urbano destinato a piazza, di proprietà comunale. Dopo avere orientato la Chiesa secondo l’asse est-ovest suggerito anche dal vicino Municipio, è stata ri-misurata la piazza antistante il sagrato, dandole una dimensione più contenuta, in modo da generare un equilibrio compositivo tra le proporzioni dell’edificio e il vuoto urbano che ne rappresenta la normale anticamera, così come accade nel tessuto storico di molte città italiane, dove chiesa e piazza rappresentano un unicum spaziale. La facciata principale della chiesa si rivolge dunque sulla nuova piazza che in un certo senso continua anche intorno alla chiesa stessa dal momento che, assecondando il dislivello esistente del terreno, la chiesa è come incastonata all’interno di un anello costruito, una sorta di reinterpretazione del concetto di chiostro, all’interno del quale vi sono gli spazi a servizio del complesso parrocchiale previsti dal bando. Sempre nell’ottica di dare la giusta gerarchia alle parti che costituiscono questo nuovo brano di città, gli edifici adiacenti alla chiesa, previsti dal piano API, sono stati riposizionati in una stecca che va a dialogare, piuttosto che con la chiesa stessa, con gli edifici residenziali posti a nord dell’area di progetto. Tale stecca urbana innerva la restante parte dello spazio definito dal bando “Superficie Comunale” (allegato 6), che viene trattato come un vero e proprio parco attrezzato, disegnato secondo un ritmo gradonato che risolve la naturale pendenza del terreno presente sull’area e contribuisce a creare una sorta di podio urbano sul quale, al termine della prospettiva che si staglia sullo sfondo delle colline lametine, la nuova chiesa possa recitare il giusto ruolo da protagonista.
© Luca Barontini . Published on February 21, 2014.
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