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Edificio Residenziale a Ciriè (TO) - arch. Ivan Cecchetti, arch. Ferruccio Zanforlin

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Comprendere le trasformazioni di quest’area nel tempo ed analizzare i suoi elementi tipologici alla luce del loro rapporto con quelli caratterizzanti “il cuore della città” e il loro sviluppo nelle diverse aree, risulta essere il contesto informativo che ha guidato ed indirizzato le scelte progettuali, seppur di massima.

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Vista del prospetto principale.

L’analisi delle presenze architettoniche della zona mette in evidenza le trasformazioni avvenute nel corso degli anni. L’isolato, di cui fa parte l’area d’interesse, è definito da una pluralità di stili architettonici che hanno, attraverso forti sostituzioni edilizie, radicalmente mutato l’originario impianto edilizio-architettonico. La trama viaria, che delimita l’isolato stesso, manifesta una sua innegabile antica origine e l’area d’intervento si pone quale frangia della medievale “via Maestra”, oggi via Vittorio Emanuele. Nell’isolato oggi convivono, l’una accanto all’altra, varie espressioni e vari modi d’interpretare le trasformazioni del territorio, secondo un rapporto non sempre felice ed equilibrato col passato; esse sono testimonianza di una insufficiente “attenzione paesaggistica” che ha le sue origini per ovvie ragioni contingenti nell’immediato dopoguerra e si estende fino agli anni più recenti.

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Aerofotogrammetrico dell'area di progetto.

L’intervento sull’area denominata ex consorzio agrario deve, pertanto, essere occasione per ricucire il forte strappo storico-tipologico avvenuto nel corso degli anni. Ecco allora che la “strada” con i suoi portici, la sua socialità e le sue occasioni, può tornare ad essere lo spazio vitale della società, tema tanto fondamentale nell’epoca medievale, attorno al quale ruota tutta la vita cittadina.

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Contestualizzazione.

Attraverso tali logiche si sviluppa e si articola la soluzione progettuale con l’obiettivo di perseguire un significativo equilibrio tra il più tradizionale ed antico tessuto edilizio e le nuove istanze sociali. Tale assunto, evidentemente, porta in sé la necessità di riconoscere all’angolo via Roma – via Nazioni Unite la valenza di assi viari di centro storico cui assegnare valenza di “porta urbana” tale da mettersi in relazione con la porzione più antica della città.

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Vista dalla piazza all'angolo tra C.so Nazioni Unite e Via Roma.

Ecco allora il formarsi, all’interno del lotto di progetto, di due piccole piazze pubbliche che, da un lato, danno respiro allo snodo viabilistico tra via Roma e C.so Nazioni Unite e, dall’altro, consentono e giustificano la collocazione di spazi destinati a negozi al Piano Terra.

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Vista dalla piazza lungo Via Roma.

L’edificio, a destinazione prevalentemente residenziale, si sviluppa sui fronti principali delle due arterie viabilistiche, riservando un cortile pertinenziale sul retro, invisibile dall’esterno.

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Particolare del "Portale", recuperato dalla demolizione dell'edificio esistente, lungo Via Roma.

I volumi principali sono costituiti da due blocchi bianchi aggettanti, legati tra loro da uno “snodo” inclinato in acciaio corten.

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Particolare d'angolo lungo Via Roma.

Le due testate, di raccordo agli edifici esistenti a confine, hanno altezze variabili e un rivestimento esterno di tipo metallico.

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Vista ravvicinata della piazza su Via Roma.


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