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Concorso di progettazione,chiesa Santa Maria del Carmine - Pasquale Coppola, Fabrizio Sirica, Francesco Aprea, Mons Alfonso Punzo (liturgista)

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Rapporto con l’ambiente urbano. L’impianto del nuovo complesso parrocchiale è inserito in uno scenario naturale, che si estende tra la pianura nocerino-sarnese e la base dei primi rilievi collinari del parco dei Monti Lattari, all’interno di un area chiusa e poco urbanizzata allungata in direzione ovest-est, delimitata su due lati da lotti agricoli, sul alto Nord da costruzioni abitative che scendono fino alle prime falde del Vesuvio e sul lato sud da una strada interpoderale che una volta allargata diverrà la nuova via di accesso. Si è pensato ad un progetto edilizio che si sviluppa secondo l’asse est- ovest e nord-sud realizzabile in tempi diversi, venendo incontro alle esigenze della committenza. Percorrendo la nuova viabilità da ovest ad est incontreremo l’orto-giardino posto a quota stradale poi l’auditorium, la piazza, il volume della chiesa, il campanile e l’accesso ai garage sottostanti. Il complesso è rialzato rispetto al piano piano di campagna di circa 1mt. Riconoscibilità dell’edificio sacro. L’edificio sacro è costituito da un’aula rettangolare con copertura piana. Alla vista dell’osservatore l’edificio si presenta con una doppia facciata d’ingresso, di cui quella interna vetrata e quella esterna concava, nella quale trova collocazione una croce in rilievo costituita da due elementi stilizzati in pietra lavica a simboleggiare per l’elemento in basso la caducità della vita terrena e per l’elemento in alto l’eternità di Dio il tutto protetto dall’abbraccio della Madre SS., che è simboleggiato dalla concavità della facciata. L’ingresso all’aula liturgica avviene direttamente dalla piazza-sagrato per mezzo di un elemento portale con funzione di mediazione a ricordo degli antichi narteci. L’ingresso stretto ci ricorda le difficoltà nel raggiungimento della salvezza per mezzo della fede. L’edificio sacro denuncia la propria presenza nel territorio elevandosi sugli edifici circostanti e presentando un’immagine candida e rigorosa nella forma. Altro elemento simbolico è il campanile il quale racchiude in se più funzioni. Esso è torre campanaria, che con la propria mole diffonde il richiamo delle campane e segna il paesaggio notturno con la proiezione di quattro fasci di luce ed è elemento di riconoscimento del complesso religioso nel territorio. Inoltre ospita il battistero nella sua base circolare in prossimità dell’ingresso principale. All’interno del battistero è collocata un’opera scultorea costituita da una mano che sostiene una semisfera concava, la mano di Dio misericordioso che ci offre il dono della salvezza per mezzo dell’acqua del battesimo. Il battistero è illuminato dall’alto per mezzo di un sistema che raccoglie la luce alla sommità del campanile e la porta fino alla fonte battesimale. Profilo estetico, formale. L’idea di progetto è quella di creare una relazione armoniosa tra gli spazi aperti e quelli chiusi. L’elemento principale di collegamento è costituito dalla piazza destinata sia a fini religiosi sia aggregativi. L’accesso alla piazza avviene direttamente dalla strada di progetto posta sul lato sud mediante una grande scala che si sviluppa per buona parte di tutto il fronte sud e mediante due rampe per consentire il superamento delle barriere architettoniche nonchè anche l’accesso di autoveicoli per alcuni tipi di funzioni religiose. La pavimentazione della pizza è stata pensata con materiale locale (basalto). Gli edifici che delimitano la piazza hanno tutti uno stesso rivestimento costituito da lamelle di legno di castagno aventi funzione di frangisole con miglioramento delle caratteristiche ambientali. In contrapposizione a questi edifici troviamo la chiesa che presenta un rivestimento per il basamento in pietra lavica locale. Impianto liturgico. L’aula liturgica è costituita da una navata unica orientata secondo l’asse est-ovest delimitata da involucro esterno a forma di parallelepipedo e da un involucro interno costituito da un’altra struttura in legno lamellare distaccata dalle murature e sospesa dal pavimento della natava. Tali elementi sono state utilizzati per riprodurre l’archetipo della capanna simboleggiante il senso effimero della vita, che ci sprona alla continua ricerca della salvezza che avvien per mezzo della fede. L’illuminazione della chiesa avviene in maniera naturale e diffusa dalla parete posta alle spalle dell’altare, mediante un inserto circolare posto nella parete stessa costituito da materiale opaco traslucido, dalla facciata principale tramite una grande vetrata e dalle finestre di forma rettangolari poste sui lati della navata . Il battistero è posto a sinistra dell’ingresso collocato all’interno dello spazio circolare alla base del campanile con l’illuminazione che proviene dall’alto. La cappella feriale di forma trapezoidale è posta al centro della parete di sinistra ed è sede della custodia eucaristica, nell’are presbiteriale sono posti l’ambone, la sede presidenziale e l’altare. Agli uffici, all’area penitenziale e alla sacrestia si ha accesso diretto sia dalla chiesa che dalla piazza esterna. L’acceso al campanile avviene dalla sacrestia tramite una scala che porta al coro che poi prosegue fino alla sommità del campanile. Opere d’arte. La fonte battesimale è collocata all’interno del campanile ove riceve luce d’alto, essa è costituita da un opera scultore rappresentante una mano che sostiene una semisfera concava colma d’acqua. I due elementi acqua e luce sono fondamentali per la purificazione e l’innalzamento a Dio. Il materiale previsto è il cristallo di rocca per la semisfera e il tufo grigio nocerino per la mano. La custodia eucaristica è costituita da un alloggiamento formato da un piatto in cristallo di rocca posto all’interno di una struttura lignea simboleggiante la croce. L’ambone riprende il profilo rettilineo della copertura della chiesa e risulta essenziale in quanto sostegno della parola di Dio, il materiale previsto è il legno di olivo così come per la sede presidenziale che ne riprende il disegno. Aspetti funzionali. Il progetto ha rispettato le norme e i parametri urbanistici oltre alla prescrizioni avute. Funzionalmente la chiesa e la sagrestia sono collegate. Dall’altare è possibile accedere alla sagrestia e agli uffici del parroco. Dalla chiesa è possibile accedere all’area penitenziale e ai servizi posti all’interno della sagrestia. La casa canonica è posta al primo livello della sagrestia e risulta accessibile indipendentemente dall’accesso alla chiesa. Essa è dotata di una porzione adibita a residenza parrocchiale ed una porzione destinata ad ospitare religiosi o bisognosi. L’aula multifunzione prevede un grande salone in cui è possibile montare se necessario un palco per rappresentazioni teatrali nonché di un palchetto sopraelevato con funzione di spazio per la regia e spazi tecnici. Al di sotto dell’aula sono posti dei locali di deposito. Le aule per l’esercizio del ministero sono collocate in un edificio a due piani indipendente, onde poterle utilizzare indipendentemente dalle altre manifestazioni che si potrebbero svolgere all’interno del centro parrocchiale. Aspetti tecnologici. Nella progettazione è stata posta attenzione agli aspetti acustici, illuminotecnici e tecnologi. L’inserimento di pannelli fotovoltaici, sulla copertura dell’aula multifunzionale e sulle aule del ministero permetteranno un’autosufficienza energetica e allo stesso tempo termica. L’acqua recuperata dalle coperture saranno convogliate in apposite condotte per poi essere utilizzate per l’irrigazione dell’orto didattico.

Pasquale Coppola, Fabrizio Sirica, Francesco Aprea, Mons Alfonso Punzo (liturgista) — Concorso di progettazione,chiesa Santa Maria del Carmine


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