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Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità - bag_substudio, Fabrizio Tundo

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Rapporto con l’ambiente urbano

bag_substudio, Fabrizio Tundo — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

vista dalla piazza

In un contesto ancora segnato da modalità insediative di tipo rurale, il nuovo complesso parrocchiale si configura come un piccolo aggregato nel paesaggio, ad immagine della villa rustica, e al tempo stesso principio di organizzazione urbana, rivolto al riconoscimento plurale di un ruolo strutturante, in forma civile oltre che religiosa. Il complesso si dispone intorno ad una piccola piazza quadrata aperta sull’unica strada di accesso. L’edificio religioso e i locali collettivi racchiudono questo interno urbano, definendo uno spazio di aggregazione per la città, dove possono svolgersi incontri o celebrazioni all’aperto. Sulla piazza affacciano tutte le parti dell’impianto. La composizione generale è giocata sull’idea semplice della definizione di due strati. Il primo strato, di natura più tettonica emerge dal suolo come un tessuto murario che ricerca la metrica delle trame dell’archeologia, così presente in questi luoghi. Al disopra di tale strato dall’andamento articolato e materico, calano e si appoggiano i volumi semplici e levigati del salone parrocchiale, della piastra-terrazza, della casa canonica e dei corpi superiori della chiesa e del campanile. Il progetto punta ad una forte definizione di insieme unitario, pur nella distinzione delle varie parti, con carattere di emergenza urbana contrapposta alla frammentazione dei luoghi e dei caratteri.

bag_substudio, Fabrizio Tundo — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

vista

Riconoscibilità dell’edificio sacro

bag_substudio, Fabrizio Tundo — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

vista

Calata nel multiforme e nel disordinato, la figura della chiesa emerge tranquilla e raccolta, tuttavia non distante, fatta di materiali semplici e familiari, e di pochi elementi essenziali: il volume superiore che sopravanza la facciata e definisce e protegge il ruolo di mediazione con l’esterno svolto dal sagrato, la porta di grandi dimensioni ripresa in larghezza da una serie di traforature, la piccola croce in sommità, il volume del campanile. L’edificio non ricerca la stranezza e la stupefazione, ma una disposizione amichevole ed appartenente al quotidiano.

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vista

Profilo estetico, formale

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planivolumetrico

Il concetto compositivo generale della sovrapposizione di due strati diviene nell’edificio della chiesa il tema della compresenza di due figure. Lo strato inferiore si disegna sulle esigenze funzionali articolando le varie parti dell’impianto liturgico, mentre lo strato superiore vi si appoggia con una forma a pianta basilicale. Questa scelta, oltre ad introdurre nel richiamo iconico il senso della continuità nella storia della chiesa, costituisce una strategia progettuale per configurare e ordinare gerarchicamente gli spazi, sfruttando le zone in cui le due figure non combaciano per delimitare le parti con altezze minori, per far entrare la luce dall’alto, per definire lo spazio del sagrato e degli altri accessi all’aula, per determinare l’aspetto plastico dell’esterno dell’edificio.

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sezione-prospetto

Impianto liturgico

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sezione trasversale

La disposizione dell’assemblea è orientata secondo l’asse con l’altare, con una proporzione solo lievemente longitudinale per permettere una condizione sufficientemente raccolta. Nelle “insenature” create dall’andamento dei muri al disotto del perimetro “basilicale” superiore, aventi coperture di altezza inferiore a quella dell’aula e provviste di lucernari, si ritrovano nettamente individuati i luoghi liturgici: il fonte battesimale, vicino all’entrata, adatto anche per la celebrazione del battesimo per immersione; la penitenzieria in posizione mediana con due piccole stanze; lo spazio del coro e dell’organo, posto su un lato del presbiterio; la cappella feriale, sull’altro lato del presbiterio e in comunicazione con l’aula. La presenza dell’abside superiore conferisce profondità al presbiterio. La copertura dell’aula, di altezza netta di m 8,70, è provvista di un lucernario perimetrale, che permette l’ingresso della luce dall’alto lungo i muri bianchi del perimetro superiore dell’aula. L’ingresso all’aula liturgica è segnato dal volume superiore che si spinge a sbalzo a proteggere la soglia e il sagrato. I quattordici pilastri-setti murari nei due lati porticati della piazza, posti rispettivamente di fronte e in adiacenza alla facciata della chiesa, recano altrettante formelle in ceramica rappresentanti le stazioni della Via Crucis, sicché il percorso della Via Crucis coincide con quello del porticato, che termina sul muro del fronte della chiesa, dove è inserita la formella della quindicesima stazione. Sul lato della chiesa disposto verso la strada si apre la porta laterale dedicata alla Madonna del Carmelo. A lato di questa porta, nell’interno dell’aula, si trova la pala della madonna del Carmelo. Opere d’arte Tutti gli elementi liturgici (altare – ambone – sede del presidente – fonte battesimale – custodia eucaristica) sono realizzati in lastre di pietra levigata. Le formelle della Via Crucis sono realizzate in ceramica dipinta e opportunamente trattata per la collocazione in esterno; queste si trovano, come già illustrato, nei pilastri del porticato e definiscono un percorso di avvicinamento alla chiesa, che può svolgersi all’interno del porticato oppure all’esterno, dal lato della piazza. L’immagine della Madonna del Carmelo è dipinta su tavola e collocata senza cornice in un apposito alloggiamento nella muratura sud all’interno dell’aula. Il crocifisso è realizzato in legno dipinto ed è collocato sulla sommità del muro del presbiterio con lo sfondo dell’abside della muratura superiore, fortemente illuminata dal lucernario posto in sommità.

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prospetto est

Aspetti funzionali

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prospetto ovest

Gli edifici per il servizio pastorale comprendono le previste otto aule e un salone parrocchiale. Quest’ultimo è un piccolo auditorium, adatto a riunioni e assemblee, anche con lo svolgimento di proiezioni. Considerate inoltre le “istanze della comunità parrocchiale”, in cui si esorta a “tenere conto dell’esistenza di gruppi ed associazioni teatrali già presenti nella parrocchia”, due delle otto aule sono state poste in aderenza al salone parrocchiale, rendendole all’occorrenza interamente apribili verso quest’ultimo, oltre che tra di loro. In tal modo, rimanendo all’interno dei parametri previsti, sarà possibile dotare il salone di uno spazio palcoscenico per le attività di laboratorio teatrale. È prevista la collocazione di parcheggi interrati al disotto della piazza, ma non al disotto della chiesa. L’ampia terrazza al disopra dei locali di ministero pastorale, luogo per incontri e riunioni all’aperto, collegata con una scala esterna alla piazza, si affaccia su questa panoramicamente: una comunicazione o un discorso, ad esempio di carattere pastorale, potrà essere svolto rivolgendosi a numerose persone riunite nella piazza. Sulla terrazza si aprono due uscite di sicurezza dall’atrio parrocchiale ed anche una uscita dalla zona giorno della casa canonica. Quest’ultima potrà essere realizzata in una fase successiva rispetto alla chiesa ed ai locali di ministero pastorale, come sopraelevazione di una porzione della terrazza. Fino a quel momento la terrazza rimarrà in forma ampliata, come un prezioso spazio per numerose attività.

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interno

Aspetti tecnologici

bag_substudio, Fabrizio Tundo — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

interno

Le strutture del complesso parrocchiale saranno realizzate in calcestruzzo armato. La struttura della copertura della chiesa sarà realizzata in travi metalliche reticolari racchiuse in un pacchetto di copertura opportunamente ventilato e dotato di strati isolanti e controsoffittatura. Le superfici saranno intonacate con intonaco grezzo per la parte inferiore della chiesa e dei locali di ministero pastorale, e con intonaco lisciato bianco per le parti superiori.

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tavola1

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tavola2


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