Rapporti con l’ambiente urbano: L’area di intervento è un lotto dalla forma regolare, situato in posizione periferica rispetto alla frammentata area urbanizzata. L’impossibilità di riferirsi al contesto urbano esistente e di relazionarsi a esso, ha indirizzato la progettazione verso una struttura includente e accogliente, destinata a comunicare identità rispetto al contesto circostante. La composizione impone riflessioni sulla natura storica del suo contesto; si ritrovano così riferimenti alle vicine ville dell’antica stabiae. Le memorie della loro architettura diventano elementi del concept della progettazione; il colonnato del peristilio, memoria di luogo rurale e simbolo di accoglienza, diventa spazio di accoglienza e racchiude i luoghi dell’aggregazione sociale. Tutto il complesso si sviluppa lungo un’asse orizzontale, lungo cui si dispongono le diverse funzioni richieste dal programma funzionale, luoghi distinti ma comunicanti. Alla regolarità dell’impianto fa eccezione con la propria rotazione l’edificio di culto, disposto lungo l’asse Est-Ovest, la direzione sacra.
© Carla Famiglietti . Published on February 28, 2014.
Riconoscibilità dell’edificio sacro: L’edificio che raccoglie l’aula liturgica enuncia la diversità ontologica sia compositiva che volumetrica. Questa architettura si staglia con decisione sul contesto circostante e rompe la regolarità compositiva con la netta rotazione lungo l’asse est-ovest, antico orientamento desunto dalla tradizione liturgica. La porta principale, annunciata dalle due superfici laterali diversamente rientranti, con la propria forma ed ampiezza, invita, introduce ed accoglie all’edificio sacro, ed al tempo stesso racchiude in un abbraccio “protettivo” lo spazio antistante il sagrato. Lo stesso segno caratterizzante l’ingresso si ritrova a copertura dell’aula liturgica; una citazione del più antico “compluvium”, tipico dell’architettura della casa romana, che con i suoi due forti spioventi, convoglia l’acqua e la luce sullo spazio dell’altare, la tavola del Signore, quasi a raccogliere il “fiume” della Parola da diffondere all’assemblea dei fedeli.
© Carla Famiglietti . Published on February 28, 2014.
Profilo estetico formale: Il complesso parrocchiale si configura con l’impianto tradizionale della domus romana, dove la grande corte-sagrato rievoca l’antico peristylium, circondato dal porticato che accoglie le stazioni della via Crucis. Il sagrato rappresenta lo spazio di comunione ed aggregazione della vita comunitaria ed è, al tempo stesso, elemento di connessione delle diverse funzioni presenti. La chiesa e la chiostrina interna “il giardino del Karmel”, sono orientati secondo la direzione sacra Ovest-Est e rappresentano l’unica eccezione rispetto all’orientamento generale del complesso. Le sistemazioni esterne sono state studiate come un vero e proprio percorso di fede, durante il quale si incontrano elementi tipici della cristianità, quali l’ulivo, l’acqua e il crocifisso, vere e proprie tappe di purificazione dell’anima, per poter accedere, attraverso il portale, allo spazio consacrato liberi dai tumulti della vita cittadina.
© Carla Famiglietti . Published on February 28, 2014.
Impianto liturgico: Il cuore stesso del progetto è rappresentato dal programma liturgico. All’interno le differenti spazialità contraddistinguono l’aula liturgica in base alle diverse esigenze della comunità. L’aula della Parola, di forma rettangolare, si riarticola in una trama accogliente e rituale, in cui legami visivi e relazioni di prossimità determinano la ricchezza dello spazio, pur nella sua assoluta e programmatica semplicità, uno spazio in cui i fedeli sono riuniti in assemblea dal simbolo dell’altare, posto al centro dell’aula eucaristica. Questa, in posizione sopraelevata rispetto all’aula, è avvolta di luce intima proveniente dai tagli in copertura e nelle pareti laterali. Lo schema dei percorsi processionali dei diversi riti è uno degli elementi generatori decisivi dello spazio. Il percorso iniziatico verso l’altare è messo in risalto dall’asse-percorso longitudinale che conduce dall’ingresso verso il fuoco liturgico dell’altare, a cui fa da sfondo la parete su cui campeggia al centro l’immagine mariana con ai lati quelle dei santi di culto della comunità. Un altro percorso interno, essenzialmente immobile, ma fortemente caratterizzante, fa da contrappeso a quello centrale. Così, il popolo dei fedeli in cammino, partendo dal fonte battesimale, posto al lato dell’ingresso, attraverso le penitenzierie, giunge fino alla cappella feriale, in cui è custodito il Santissimo Sacramento, un luogo riservato e protetto, di intimità dell’anima.
© Carla Famiglietti . Published on February 28, 2014.
Opere d’arte: L’altare, l’ambone, la sede del Presidente, il fonte Battesimale ed il Tabernacolo seguono il principio modulare della struttura formale e plastica della facciata della Chiesa, riportato e declinato in virtù della funzioni liturgiche dei singoli arredi e della loro specifica funzionalità. Partendo dal portale della Chiesa, la cui forma richiama il concetto di abbraccio ed accoglienza proprio della Vergine Maria, quale porto sicuro in cui trovare consolazione e rifugio, si è riproposta questa forma generatrice in tutti gli elementi liturgici, trasformando l’elemento formale di partenza in elemento costitutivo e decorativo. Ogni elemento, studiato curando attentamente le proporzioni secondo il loro rapporto aureo, è costituito da una forte componente lapidea a cui si affianca un materiale più leggero tipo Corten, creando un alternarsi di rientranze ed aggetti che favoriscono un piacevole gioco di luci ed ombre.
© Carla Famiglietti . Published on February 28, 2014.
Le altre opere artistiche progettate e composte in forma di dipinti originali, raffiguranti la Madonna del Carmelo, S.Simone Stock, il Profeta Elia, S.Catello, S.Antonio da Padova, compongono la pala d’altare disposta in aggetto sulla parete di fondo della chiesa, ricordo della memoria storica delle chiese quattrocentesche e rinascimentali, ma anche legate alla cultura architettonica delle chiese barocche che presentavano ricchi e scenografici retàbli, di derivazione spagnola.
© Carla Famiglietti . Published on February 28, 2014.
Aspetti funzionali: La volontà di non discostarsi da un impianto tradizionale porta alla scelta della semplicità della forma rettangolare della chiesa, a cui viene “attaccata” quasi come superfetazione la sacrestia. La casa canonica, pur potendo essere costruita in un secondo momento, segue il disegno della sacrestia chiudendosi intorno al giardino del Karmel. Entrambi i volumi sono bassi, autonomi, ma collegati tra loro tanto da creare una continuità compositiva con gli altri edifici, della stessa altezza, che chiudono perimetralmente il lotto: le aule per la catechesi e l’aula polifunzionale, così da ricordare l’impianto della casa romana. Il peristilio che circonda il sagrato, elemento di filtro e di incontro, dona flessibilità distributiva e organizza accessi autonomi alle aule della catechesi, alla sala parrocchiale e alla casa canonica, garantendo il regolare svolgimento delle attività, nel rispetto delle funzioni dei luoghi liturgici.
© Carla Famiglietti . Published on February 28, 2014.
Aspetti tecnologici: Durabilità dei materiali, comfort ambientale e sostenibilità sono gli aspetti imprescindibili per l’architettura contemporanea considerati nel progetto. Saranno adottate soluzioni ad elevata efficienza energetica, utilizzando materiali naturali e anallergici. Un impianto fotovoltaico e solare termico sulla copertura delle aule della catechesi integrerà le fonti energetiche tradizionali. Un sistema di ventilazione naturale, che sfrutta le aperture su fronti contrapposti e sulla copertura, ottimizzizzerà la climatizzazione estiva riducendo i costi. Un apposito studio illuminotecnico valorizzerà l’involucro, privilegiando tecnologie a basso consumo. Un sistema di raccolta delle acque piovane ne permetterà il recupero al fine di irrigare gli spazi verdi e gli orti.