RAPPORTO CON L’AMBIENTE URBANO Il contesto urbano più prossimo all’area d’intervento si presenta come periferia agricola scarsamente urbanizzata. In rapporto a questa “assenza”, il complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine si pone come ” presenza”, in quanto elemento qualificante rispetto ad un intorno problematico: il campanile e l’ aula liturgica sono stati posizionati in modo tale da distogliere l’attenzione dei fruitori dai tralicci dell’alta tensione. E’ stata valorizzata, di contro, la visuale che si apre verso il Vesuvio ed il Santuario di Pompei. I corpi di fabbrica del complesso sono articolati in maniera tale da identificare uno spazio raccolto ma allo stesso tempo aperto all’accoglienza. L’involucro dell’aula, elemento cerniera tra il corpo delle opere per il ministero pastorale ed il corpo per il salone parrocchiale, è stato pensato di forma cilindrica per comunicare all’esterno un’ immagine riconoscibile di comunità fraterna aperta all’accoglienza, sicché il popolo di Dio possa identificarsi nel nuovo edificio (PNC n.5). Il sagrato – delimitato dal costruito, dalle stele della via crucis, nonché da un giardino di ulivi – è elemento di mediazione tra lo spazio profano ed un luogo “altro”, nel quale il fedele viene accolto, indotto a rallentare dilatando la percezione del tempo e – attraverso forme, trasparenze, materiali – discretamente invitato ad entrare.
Vista prospettica esterna
© Roberto Cutolo . Published on March 15, 2014.
RICONOSCIBILITÀ’DELL’EDIFICIO SACRO Gli elementi che rendono il complesso immediatamente riconoscibile sono quelli che da secoli denotano l’ architettura per il culto cristiana – reinterpretati secondo un linguaggio architettonico moderno: il campanile, la porta, la copertura, ed un programma iconografico esteso anche all’esterno della chiesa. Oltre a costituire richiamo sonoro indispensabile all’edificio di culto, il campanile è stato pensato alto e dotato di una grande croce astile per essere visibile a distanza. L’impianto centrale dell’aula liturgica la rende agevolmente riconoscibile come luogo per il culto, anche rispetto alle altre funzioni del complesso. L’elemento architettonico della porta è stato sottolineato per esaltarne la valenza simbolica cristologica ed escatologica: «Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato» (Gv 10,9). La copertura modella la sua forma in base all’allegoria biblica della scala di Giacobbe che «poggiava sulla terra mentre la sua cima raggiungeva il cielo»(Gn 28,10-14) ed allo stesso tempo risponde ad esigenze di sostenibilità ambientale. Le stele della via crucis delimitano visivamente lo spazio “dedicato” senza ricorrere a barriere percettivamente invasive.
Tavola 1
© Roberto Cutolo . Published on March 15, 2014.
PROFILO ESTETICO, FORMALE I materiali sono quelli tipici della tradizione costruttiva locale: pietra vesuviana e tufo per l’ aula liturgica, sia all’interno che all’esterno (PNMR 279); pietra e mattoni per la cappella feriale e il salone parrocchiale. Le aule per la catechesi sono invece caratterizzate da una ampia superfice trasparente inclinata. Ruolo di primaria importanza riveste la luce che piove dall’ alto nell’area presbiteriale e perimetralmente all’aula: in quanto teofania divina per eccellenza assume valenza estetica e teologica insieme.
Tavola 2
© Roberto Cutolo . Published on March 15, 2014.
IMPIANTO LITURGICO Lo spazio dell’ aula è stato concepito primariamente come funzionale alla celebrazione della Messa «che è insieme sacrificio di lode, d’azione di grazie, di propiziazione e di espiazione…azione di tutta la Chiesa» (OGMR, Proemio). L’endonartece, luogo deputato all’accoglienza nonché alla presa di coscienza del fedele dell’ingresso in uno spazio cultuale, costituisce la cerniera ideale affinchè egli possa percorrere l’asse liturgico principale nella direzione ovest–est. L’altare, in asse con il crocefisso è posto su un bema, abbracciato dall’assemblea dei circumstantes. Il luogo del fonte battesimale è stato unificato a quello dell’ambone ad evocare, come in svariate chiese medievali siciliane, la con-risurrezione battesimale del neofita in Cristo ( 1Cor 15,20-22 e 2Cor 5,14-17) in corrispondenza del monumento pasquale perenne ( Valenziano p.130 e p.163 ). La sede del presidente è stata collocata in luogo visibile da tutta la comunità«ma in mezzo ai fedeli e con loro», a destra del bema perché« i ministri non agiscano invece del popolo come se fossero al di sopra e al di fuori» (Agostino) e in prossimità del coro parrocchiale/schola cantorum. La pavimentazione dell’ aula differenzia i luoghi dello “stare” da quelli dell’”incedere”. Un luogo speciale, appositamente dedicato alla preghiera rivolta a Gesù-Eucarestia è stato pensato in prossimità dell’aula, ma non all’interno di essa, dove rimarrà solo la lampada a fiamma perenne, a ricordare la presenza del Santissimo. La cappellina, che può ospitare circa 20 persone, può comodamente essere utilizzata per le celebrazioni feriali. Il luogo della riconciliazione invita il fedele al raccoglimento ad alla meditazione, sotto lo sguardo del Padre Misericordioso.
Pianta del piano terra
© Roberto Cutolo . Published on March 15, 2014.
Pianta del piano primo
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Pianta della copertura
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Pianta del piano interrato
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Prospetto fronte sud
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Sezione sul fronte ovest
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Sezione sul fronte ovest - opere ministero parrocchiale
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Prospetto fronte nord
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Prospetto fronte est
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Sezione sul fronte est - salone parrocchiale
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Vista assonometrica sud-ovest
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Vista assonometrica sud-est
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Vista assonometrica nord-est
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Vista assonometrica nord-ovest
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Schizzo del complesso
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Analisi bioclimatica
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Spaccato assonometrico
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Vista dall'ingresso
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Vista dall'organo
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Vista dal presbiterio
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Percorsi liturgici
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Vista dell'ambone
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Vista del fonte battesimale
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Vista della cappella feriale
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Vista della penitenzeria
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Immagine Mariana
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Immagine della Via Crucis
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