L’idea nasce dalla volontà di sottolineare la particolarità della morfologia del territorio di Genova, città osservata da un’angolazione diversa da quella fin’ora rappresentata nei suoi stemmi, marchi e immagini simboliche: Genova, come città che, solidamente poggiata a monte, si snoda e si apre verso l’orizzonte, fisico e culturale, attraverso una ricca e stratificata realtà.
© valentina rossotti . Published on April 15, 2014.
A traduzione di ciò la ricerca si è volta a trovare una sintesi formale in cui elemento focale è il connubio tra tradizione e nuovo, inteso sia fisicamente che culturalmente, nuovo quale realtà attuale e quale direzione da promuovere.
Lo skyline morfologico traduce da solo la peculiarità di Genova nella sua sintesi: la città si poggia e si snoda attraverso terrazzamenti, graficamente tradotti in linee orizzontali distanziate tra loro, che evocano le facciate del romanico genovese, fino a raccordarsi con la linea del mare. Il ‘nuovo’ di Genova in continuità con il tessuto storico si traduce simbolicamente con la visualizzazione della sfera di Renzo Piano.
Il logo è stato caratterizzato mediante elementi identificabili del tessuto storico di Genova, quali un campanile della Cattedrale di S. Lorenzo, una torre merlata a memoria della Torre degli Embriaci, l’altra quella di far entrare nel tessuto la linea del mare, trasformando l’ultimo elemento costruito di sfondo in imbarcazione ormeggiata, a memoria della ‘nave italia’.
La scritta Genova si distende naturalmente adattandosi al suo stesso ritmato skyline, la città a colpo d’occhio è individuabile immediatamente e suggerisce le molteplici valenze di città storica, di mare, commerciale, tecnologica, turistica, aperta verso monte e verso mare ‘a tutto tondo’.
La sfera, quale forma pura, oltre che all’elemento fisico reale, evoca anche al sole o alla luna che si poggia all’orizzonte, la V oltre ad evocare segni informatici e ad elementi portuali rimanda anche a raggi proiettati verso il cielo.