Alle “anonime” pareti proposte dall’attuale edilizia, vanno contrapposti arredi articolati. Il “tramezzo”, ha violentemente diviso lo spazio, ma ci si deve sforzare di non interrompere la coscienza dell’intera spazialità a disposizione. La prassi di progettare gli arredi “in pianta”, ha prodotto la rinuncia ad una porzione di spazio. La dimensione altezza va recuperata. Le amorfe pareti delle “case dei costruttori” possono assumere massa scultorea, nel loro articolarsi ed interagire con i vani per gli impianti. Lo “spazio scatola” può essere dinamicizzato da arredi, formalmente e funzionalmente complessi.
L'uomo, non ha ancora dimenticato il sentimento d'appartenenza al suolo né l'idea di un habitat che si sviluppa, all'esterno su di esso. Il terrazzo consente la riappropriazione di tale sentimento. Esso, sopratutto nei climi mediterranei, vale il recupero dei giardini perduti.
© Cesare Rocchi . Published on April 04, 2013.
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