INTRODUZIONE L’architettura dei nuovi spazi espositivi per il MART ha la finalità di trovare una risposta alla creazione di un luogo in grado di accogliere esposizioni a carattere artistico differente all’interno di un edificio storico con struttura tipologica ben definita. Come tale, essa si pone a metà strada tra la necessità di ricreare degli spazi più versatili e flessibili possibili e la volontà di proporre ambienti in grado di stabilire delle relazioni empatiche tra l’opera esposta e il suo sfondo.
© Stefano Grigoletto . Published on April 19, 2013.
IPOTESI INSEDIATIVA L’edificio di progetto si pone a cavallo tra due delle più importante vie della vita urbana di Trento: via Belenzani, che ospita già gli uffici comunali, il rettorato dell’università di Trento nonché altri importanti edifici storici della città, e la parallela via Cavour, importante arteria commerciale. Questa collocazione urbana, molto importante dal punto di vista rappresentativo, unita alla singolare articolazione delle sale oggetto di intervento, hanno portato a ripensare la sede museale a partire da un’idea di spazio in grado di offrire agli eventi proposti un percorso espositivo flessibile che diventi di volta in volta parte integrante della strategia curatoriale. Essa gioca inoltre un ruolo fondamentale nel definire il contesto e il carattere della mostra e nel predisporre un preciso punto di vista per le diverse opere esposte. L’accesso al percorso espositivo viene mantenuto sul lato est, a contatto con via Belenzani. La riqualificazione dell’accesso prevede un arretramento dell’ingresso sul filo interno della parete, in modo da creare una soglia di accesso che faccia sentire percettivamente la presenza della galleria. In corrispondenza dell’ingresso sono stati collocati l’info-point (con locandine, volantini ed un piccolo internet-point), il bookshop e la biglietteria. Queste funzioni vengono messe in relazione attraverso un disegno continuo e pluridirezionale dell’arredo (che verrà poi ripreso nel trattamento dello spazio espositivo) che sfocia in due nicchie in corrispondenza delle due vetrate arcate; le nicchie ospitano rispettivamente la biglietteria (che fa anche da cassa per il bookshop) e alcune sedute per gli utenti del bookshop, Tali sedute continuano all’esterno, e orientano lo sguardo verso il vero e proprio ingresso al percorso museale. Da qui, l’utente attraversa il portico, accedendo agli spazi della mostra dall’ingresso attuale, sull’angolo sud est della corte. In coincidenza dell’ingresso è stato collocato un piccolo spazio di accoglienza con guardaroba e controllo biglietti. Da qui inizia il percorso espositivo vero e proprio, che procede con direzione est-ovest al piano terra e, viceversa, con direzione ovest-est al piano interrato. Il percorso espositivo principale è pensato come uno elemento continuo che assume una forma variabile per guidare l’utente attraverso il museo. A questo percorso si agganciano una serie di sale espositive secondarie, di forma più regolare, attrezzate con un sistema di nicchie ed elementi accessori in grado di accogliere installazioni con differenti caratteri. Questa articolazione spaziale è stata studiata oltre che per offrire una varietà di locali e di sale espositive a servizio delle varie mostre che verranno proposte, anche per offrire punti di vista continuamente differenti, il tutto in un’ottica di flessibilità funzionale degli spazi. In quest’ottica, gli allestimenti potranno servirsi di questa variazione spaziale per proporre prospettive che sappiano rispettare le regole relazionali che si stabiliscono tra lo spettatore e l’oggetto esposto, introducendo, a seconda del punto di vista, strategie emozionali sempre diverse. Per concludere, in corrispondenza del lato ovest del museo, è stata collocato il laboratorio per la didattica. Tale scelta progettuale, oltre garantire anche in questo caso una componente non trascurabile di illuminazione ed aerazione naturale, permette di utilizzare in modo semi-indipendente tale aula, accedendovi anche direttamente dall’esterno. Il laboratorio assume quindi una sua autonomia di funzionamento, garantendo anche una flessibilità di utilizzo che può essere in parte o completamente indipendente rispetto ai temi trattati nelle esposizioni in corso, qualora queste non prevedano un’interazione diretta.
© Stefano Grigoletto . Published on April 19, 2013.
GESTIONE DELLA LUCE Oltre alla disposizione e all’articolazione morfologica degli spazi di progetto proposti, la caratterizzazione delle varie sale verrà realizzata attraverso differenti trattamenti di illuminazione. Attraverso l’eliminazione delle pellicole oscuranti attualmente presenti sulle vetrate di perimetro del museo a contatto con la corte, la luce naturale proveniente dall’ambiente esterno garantirà un’illuminazione delle sale principali del percorso espositivo a piano terra. In questo modo, inoltre, si genererà la possibilità di prevedere un’estensione dell’ambiente espositivo e della mostra anche all’interno dello spazio della corte (ovviamente previa autorizzazione del condominio) permettendo la collocazione di alcune opere anche negli spazi esterni. A questo proposito, per lo spazio della corte sono previsti due interventi: la riqualificazione del locale immondizia+u.t.a., attraverso il suo ridimensionamento e la formazione di un “recinto”, permeabile all’aria ma impermeabile alla vista, realizzato con pannelli in lamiera micro-forata; la predisposizione per l’installazione di un sistema di tendaggi che garantiscano una possibilità di modulazione della luce e che consentano la creazione di giochi di colore e forma all’interno della corte. Per quanto riguarda l’illuminazione artificiale, il progetto proposto prevede l’installazione di lampade a fluorescenza a catodo freddo in tutte le sale del museo, disposte in modo regolare, il cui ritmo scandisca il procedere del percorso museale, e di elementi spot-light a basso voltaggio, solo nelle sale secondarie, montati direttamente all’interno delle nicchie o su binari a soffitto in modo da permettere una regolazione del flusso luminoso. Questo tipo di organizzazione e disposizione degli apparecchi luminosi garantisce, grazie alle lampade a fluorescenza, un’illuminazione diffusa e costante con un basso costo di manutenzione, in tutti i locali del museo; contemporaneamente, nelle sale secondarie, gli spot-light permettono di direzionare e concentrare il flusso luminoso in zone localizzate, ad esempio, su singole opere, creando effetti visuali ed emozionali differenti.
© Stefano Grigoletto . Published on April 19, 2013.
ASPETTI COSTRUTTIVI ED ECONOMICI Gli interventi proposti sono stati pensati per essere realizzati con tempi e costi molto contenuti. Sono state previste delle contro-pareti in cartongesso isolate termicamente ed acusticamente con lana di vetro per garantire un comfort ideale all’interno degli ambienti del museo. Tutte le partizioni interne saranno realizzate in cartongesso, stuccato e verniciato con colore bianco, e il pavimento sarà realizzato in cemento lucido levigato. Le finiture proposte dal progetto sono state scelte per permettere un trattamento il più possibile neutro delle superfici, andando ad interferire il meno possibile con le esposizioni che verranno realizzate all’interno degli spazi museali.
© Stefano Grigoletto . Published on April 19, 2013.
© Stefano Grigoletto . Published on April 19, 2013.
© Stefano Grigoletto . Published on April 19, 2013.
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