PROGETTO DI RECUPERO DI‘PALAZZO DEL TARGELIO’ A ORSENIGO, COMO
© Fabio Introzzi . Published on November 24, 2014.
La villa principale o ‘corpo nobile’ che si sviluppa intorno alla corte alta: questo elegante edificio dal rigoroso stile neoclassico lombardo è stato progettato dall’architetto Giacomo Moraglia, che sembra ne abbia seguito direttamente anche l’edificazione. La sua costruzione risale ai primi anni dell’800 e una data incisa sull’intonaco della meridiana ancora chiaramente leggibile in corte bassa indica, con buona probabilità, nel 1837 la fine dei lavori edificatori.
Il complesso del palazzo ed il parco
© Fabio Introzzi . Published on November 24, 2014.
L’edificio ha un impianto planimetrico a C con l’aggiunta di due ‘peduncoli’ sui corpi laterale e con l’addizione di due volumi speculari ai lati estremi sul corpo principale con tutta probabilità concepiti inizialmente come logge. L’accesso principale avveniva dalla corte dove i due portoni d’ingresso, collocati sui lati della corte e segnati da una pensilina in ferro battuto, introducono alle due ali del palazzo. Sempre dalla corte alta l’ingresso frontale introduceva direttamente al salone principale, decorato in azzurro e ad una serie di stanze riccamente affrescate e decorate, alcune delle quali ben conservate. Gli studi condotti hanno permesso di verificare la qualità di questi dipinti che sono da considerarsi pregevoli non solo per l’esecuzione dei motivi ornamentali, ma anche per la tecnica con cui sono stati eseguiti. Infatti, gli affreschi sono stati tutti eseguiti con la tecnica antica del ‘mezzo fresco’ (cioè eseguiti su intonaco asciutto e con i colori impastati a calce come legante) che richiede molta perizia nell’esecuzione e che nei primi del novecento era ormai caduta in disuso con l’introduzione di colori e leganti di più semplice utilizzo. Il livello sottostante, sfruttando la sezione del terreno, è il piano dell’accesso al parco ed è caratterizzato dalla presenza di una serie di locali voltati a botte o crociera che sorreggono con le loro possenti murature il peso dell’edificio soprastante.
Fotografia aerea
© Fabio Introzzi . Published on November 24, 2014.
Sebbene, come ovvio, le decorazioni di pregio siano in gran parte concentrate al piano nobile, anche il piano superiore a questo accoglie alcuni locali riccamente decorati, quali la ‘stanza rosa’ e la ‘stanza roccocò’ entrambe rivolte verso il parco a sud e un piccolo locale decorato in gesso bianco di sapore liberty collocato sull’ala sinistra e prospiciente sulla corte bassa. Al piano ancora superiore ed in particolare sulle due ali laterali della C, erano collocati il locali della servitù e di servizio al palazzo. Questo livello è da considerarsi a tutti gli effetti un piano vero e proprio dell’edificio anche se, come usava in quell’architettura, i locali di sevizio e di servitù, non potendo avere in prospetto una serie continua di finestre di grandi dimensioni come ai piani nobili sottostanti, presentano un loro sistema di finestre sulle due ali della C e di abbaini in copertura sulla corte alta che seguono un disegno indifferente ed autonomo rispetto al disegno neoclassico delle facciate principali.
Fotografia di una stanza
© Fabio Introzzi . Published on November 24, 2014.
Gli alloggi in Corte Bassa Il corpo di fabbrica che definisce la corte bassa accoglieva un tempo le stalle e le residenze contadine e dei mezzadri. E’ un edificio basso, su due piani, che si sviluppa in linea. Questo edificio è stato ricostruito o comunque pesantemente rimaneggiato sulla base di un corpo di fabbrica esistente, sempre di tipologia ‘a stecca’, di cui si è trovata traccia su documenti catastali precedenti l’edificazione della Villa. La data del 1783, incisa sulla testa di una delle possenti volte a botte che formano il basamento della costruzione e che connettono questo corpo di fabbrica con quello della Villa, fornisce una preziosa indicazione temporale per la datazione del preesistente edificio.
Fotografia di una stanza
© Fabio Introzzi . Published on November 24, 2014.
Il manufatto è costruito in opera mista di pietra e mattone. Le pareti che si affacciano verso la corte sono finite con un rinzaffo, due arricci e intonaco tutto a calce, mentre tutta la facciata su via Castelli è stata rifatta presumibilmente negli anni seguenti l’Unità d’Italia, eppoi in seguito all’addizione novecentesca e presenta una finitura sulle pareti esterne realizzata con malta idraulica di fondo e una finitura in malta colorata in calce e polvere di cotto. Talora risaltano tracce di una preesistente decorazione, la cui consistenza e recuperabilità potrà essere valutata a seguito della apposizione dei ponteggi, in corso di cantiere.
Fotografia di una stanza
© Fabio Introzzi . Published on November 24, 2014.
L’addizione novecentesca L’addizione novecentesca, collocata sul lato est del ‘corpo nobile’, è attribuita con certezza all’architetto Federico Frigerio, la cui attività nel comasco è ampiamente nota e documentata. La data del 1905, incisa sopra al ‘camino delle fate’, offre un’indicazione precisa sulla data dei lavori.
Fotografia di una stanza
© Fabio Introzzi . Published on November 24, 2014.
Questo corpo di fabbrica su due piani è stato chiaramente pensato e progettato come un edificio autonomo rispetto alla Villa. Questa considerazione è del tutto evidente analizzando da una parte il suo impianto planimetrico, che volge le spalle alla Villa e presenta la sua facciata principale ad est e dall’altra la cifra stilistica adottata che è ascrivibile allo stile eclettico in voga nel periodo. E’ curioso a riguardo notare che il Frigerio pur avendo progettato e costruito edifici in perfetto ed elegante stile neoclassico come il tempietto voltiano a Como, confrontandosi con Villa Baragiola decida di proporre lo stile del ‘300 lombardo quasi a rimarcare ulteriormente il suo intervento. Gli interni di questo edificio sono riccamente decorate sia sulle pareti che sui soffitti con pitture a tempera.
Fotografia di una stanza
© Fabio Introzzi . Published on November 24, 2014.
Lo scarso interesse per la villa esistente che sembra aver guidato la mano del Frigerio è evidente nei volumi che sono stati aggiunti per connettere l’intervento novecentesco al corpo storico. Questi locali di connessione, anche se internamente risolti con la continuità della decorazione neoclassica, creano esternamente un complesso di volumi che si affastellano l’uno sull’altro in modo disorganico e decisamente irrispettoso dell’elegante rigore delle facciate neoclassiche Villa. Il risultato di questo processo è la creazione di una sorta di cortile interno che è stato in seguito coperto con una vetrata e decorato con delle forme floreali in gesso, solo in parte conservate.
Fotografia di una stanza
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Fotografia di una stanza
© Fabio Introzzi . Published on November 24, 2014.
Fotografia di una delle serre nel parco
© Fabio Introzzi . Published on November 24, 2014.
Il parco
© Fabio Introzzi . Published on November 24, 2014.
Vista della 'Corte bassa'
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Planimetria
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sezione sul corpo del Moraglia
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Sezione esecutiva
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Rilievo di una stanza
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prospetto sud
© Fabio Introzzi . Published on November 24, 2014.
La piazza su via Castelli
© Fabio Introzzi . Published on November 24, 2014.