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Progetto di recupero del Verde - Ospedale S. Antonio di Padova - andrea peraro

INQUADRAMENTO: II progetto per il recupero del verde dell’ Ospedale S. Antonio si orienta, principalmente, in quattro aree d’intervento che sono: L’ area 1: identificata nella zona d’ingresso all’Ospedale lungo via Facciolati, posta a sud-ovest del presidio ospedaliero. Attualmente, quest’area è definita, esternamente, da un sistema di parcheggi per taxi, ambulanze e disabili regolati da barriere mobili. A confine con il marciapiede trova sede una quinta di siepe di Ligurnum sinesis e Cornus che rappresenta, assieme agli alberi di Tilia Cordata e Frassino Excelsior, l’unico filtro verde con l’asse viario antistante. Più ad ovest, collocato perpendicolarmente a tale area, si trova uno spazio pavimentato a ghiaino attualmente adibito a parcheggio condominiale. L’ area 2: identificata nell’attuale zona del giardino, situata a ridosso di una strada di scorrimento interna che lo lambisce a sud-est e l’area destinata in futuro al nuovo polo tecnologico che lo delimiterà a nord. Tale area è composta da una elevata quantità di specie arboree ed arbustive tali da offrire agli utenti una zona di riparo dal sole utilizzabile tanto dai pazienti che per i familiari ed operatori del settore. A focalizzare l’attenzione una piccola fontana d’ acqua corrente. L’ area 3: si colloca frontalmente al nuovo intervento di psichiatria. L’ambito sarà definito ad est dalla nuova strada di scorrimento interno e a nord-ovest dal nuovo intervento edilizio, attualmente in corso. L’ area 4: si colloca a nord-ovest dell’Ospedale di fronte all’area attualmente destinata a parcheggio. Essa comprende la fascia di terra oggi occupata da alcuni servizi come vasche, depositi, gruppo elettrogeno, etc.,che, partendo dalla rampa che porta le ambulanze al piano rialzato posta a sud, arriva fino alle scale collocate a fianco dell’edificio per la riabilitazione posto a nord. L’idea di considerare quest’area nasce dal fatto che essa si pone come quinta ben visibile dagli utenti del parcheggio.

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Vista prospettica della loggia d'ingresso. Una struttura con il verde verticale diventa il nuovo ingresso all'Ospedale S. Antonio di Padova.

CARATTERISTICHE FUNZIONALI, TECNICHE, GESTIONALI

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Planimetria generale dell'area con individuate le aree di progetto

L’inserimento della vegetazione negli spazi urbani ha come scopo molteplici funzioni riconducibili agli effetti positivi delle piante sull’uomo dal punto di vista psicologico, estetico, simbolico nonché della salubrità dell’aria. Utilizzare il verde verticale consente quindi di restituire ai nostri luoghi, occupati da volumi edificati, una superficie di verde che ha ottime potenzialità sia in termini percettivi che di efficacia ambientale. Ricordiamo che questo tipo di intervento rientra anche nelle strategie di sostenibilità ambientale che, attraverso l’uso delle piante, contribuisce alla diminuzione del surriscaldamento urbano. Più specificamente, dal punto di vista del comfort ambientale, il verde produce notevoli effetti quali: -Benessere igrotermico: dato dall’ombreggiamento soleggiamento -Benessere acustico: la parete verde funge da schermo contro le onde sonore -Qualità dell’aria: abbattimento delle polveri sottili e del CO2 grazie alla fotosintesi clorofilliana. -Benessere psicofisico: si ricorrda il concetto di biofilia, ovvero un legame innato tra uomo e organismi viventi, compresa la vegetazione, grazie al quale le persone starebbero meglio a contatto con la natura in termini di produttività lavorativa, apprendimento e anche guarigione da malattie. (teoria del’ entomologo statunitense Wilson E.O. messa punto nel 1984)

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Pianta dell' ingresso con la nuova loggia verde

Vista la scarsità di area sulla quale piantare ed organizzare il verde, la scelta progettuale ricade sulla creazione delle pareti di verde verticale. Simbolicamente potremmo dire che questo rapporto tra natura verticalizzata e mondo antropomorfizzato risale ai giardini pensili di Babilonia fatti costruire da Nabucodonosor II per la moglie, nel tentativo di simulare delle vere montagne verdi. Tra le diverse tipologie del ‘verde verticale’, per il progetto in esame, si è scelto di tralasciare le colture idroponiche. Queste sono basate sulla coltura delle piante innestate nel velcro che ricevono nutrimento da una canalizzazione; trattasi di tecnica molto interessante in quanto offre la possibilità di accostare tra loro diverse specie, con conseguente vivacità di cromatismi, ma molto costosa (ideata nel 1988 dal botanico francese Peter Blanc) Si è quindi optato per l’utilizzo di una tecnica più economica, basata sulla realizzazione di una struttura metallica di supporto che predispone degli spazi nei quali inserire delle ‘pannellature verdi’ di rampicanti. In questo modo si potranno realizzare delle semplici pareti bidimensionali e/o, a scelta, dei sistemi tridimensionali pronti ad essere completamente rivestiti dal verde. Tale sistema consentirà di avere le piante a diverse altezze, garantendo l’uniformità della vegetazione. E’ previsto un sistema di irrigazione centralizzato che, a fasi alterne, porterà acqua alle piante. A tale proposito, verranno creati dei pannelli di dimensioni di 180×120 cm che dovranno essere posizionati e fissati alla struttura metallica. Questi pannelli saranno formati da una sacca in fibra di cocco delle dimensioni di 120 cm di lunghezza per 25 cm di larghezza e profondità. Queste saranno poi riempite di terriccio, all’interno del quale saranno posizionate le 4 piante di rampicanti; verrà fatta una prima concimazione e applicata una rete metallica a maglia larga con dimensione di 180×120 cm che fungerà da tutore per le piante. Cosi composto, il pannello sarà pronto per essere posizionato sugli appositi profili della stuttura e, una volta fissato il tutto, si procederà con l’inserimento dell’irrigazione che verrà posizionata lungo le piante tramite un tubo di ala gocciolante di diametro 16mm che permetterà l’ irrigazione dell’intera parete

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Prospetto della loggia verde

Questa idea sarà estesa alle aree in esame, esclusa l’area 2 dove sarà prevista un pergola più semplice con rampicanti da terra. L’idea pertanto sarà quella di ridisegnare queste aree attraverso delle architetture verdi cercando così di dialogare con l’ambiente e con gli utenti. Non si vogliono inoltre dimenticare le logiche estetiche in relazione al comfort ambientale, fisico e psicofisico, e si intende conciliare l’aspetto decorativo i vantaggi pratici che una pianta può restituire in termini di benessere ambientale. Inoltre l’utilizzo del verde nel costruito, con il suo mutare nel corso delle stagioni, offre un senso ciclico del tempo che si rigenera e rinasce.

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AREA 2: Schizzo di progetto del portico verde

AREA 1 (LOGGIA D’INGRESSO):

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AREA 2: Planimetria del giardino interno

L’IDEA PROGETTUALE Per l’area in esame si è pensato, in primo luogo, di riconsegnare all’esistente il maggior numero di superficie da destinare a verde. Per far questo, anziché lavorare in un piano bidimensionale, utilizzando il concetto della ‘green facade’, si è pensato di lavorare nella tridimensionalità, ottenendo un oggetto più completo vale a dire una loggia verde, ma aperta verso il cielo, che riassume in se molteplici e sostanziali miglioramenti quali: -L’aumento della superficie destinata al verde rampicante di 1270 mq; -Il ridisegno della facciata d’ingresso dell’ Ospedale attraverso ’ un’ architettura verde’; -La riorganizzazione dei parcheggi di taxi e ambulanze con accesso indipendente, eliminando la promiscuità dei passaggi; -La creazione di una zona di sosta ombreggiata e fresca , collocata in prossimità dell’ingresso e comoda sia per la chiamata del taxi che per la fermata del bus. Con questo pensiero progettuale si cercherà di riconsegnare all’ospedale, e contestualmente ad una parte di città, gli spazi verdi che nel tempo sono andati scomparendo.

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AREA 2: Vista prospettica della promenade interna al giardino

LA FORMA E LE DIMENSIONI La forma semplice di tale struttura ci riconduce ad un prisma rettangolare senza la copertura, scavato in corrispondenza ed in funzione degli attuali ingressi veicolari e ciclo-pedonali. Alcuni elementi trasversali irrigidiscono lo scheletro strutturale poggiato in un piano basamentale in cls pigmentato di verde con le segnaletiche bianche soprastanti. Un aggetto di una pannellatura metallica, a filo con la sede stradale, contiene il logo del’ ULSS 16 ed il nome dell’ospedale, ricavato da una lamiera pantografata, segnala il punto d’ingresso pedonale. La grande loggia, con dimensioni di 79×8,05x H 6,40 mt, ricoperta dal verde rampicante per una superficie complessiva di 1270 mq, è realizzata con una struttura metallica in Cor-Ten (o in alternativa in ferro zincato verniciato con effetto Cor-Ten) con montanti in lamiera presso piegata aventi altezza di 6400mm e sezione quadrata di 250 mm. A questi sono opportunamente ancorati dei traversi orizzontali, realizzati parimenti in lamiera presso piegata con sezione a ‘U’ nei quali saranno inseriti i pannelli con i rampicanti. A sostegno di questi traversi sono collocati ad interasse di 1200mm dei montanti a sezione quadrata di 50 mm che fungono da pilastrini di supporto. Tra i due lati lunghi trovano alloggio strutturale dei traversi ortogonali realizzati nella stessa maniera e riempiti con il verde in modo tale da irrigidire la struttura. In corrispondenza degli accessi carrai è garantita un’ altezza di 4 mt.

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AREA 3: Schizzo di progetto della pergola verde davanti alla nuova psichiatria.

I MATERIALI, I COLORI, IL VERDE Come accennato precedentemente, verranno creati dei pannelli di dimensioni di 120xH180 cm che dovranno essere posizionati e fissati alla struttura in metallo. Questi pannelli saranno formati da una sacca in fibra di cocco delle dimensioni di 120 cm di lunghezza per 25 cm di larghezza e profondità. Queste saranno poi riempite di terriccio all’interno del quale saranno posizionate le 4 piante di rampicante. Verrà disposta una prima concimazione e successivamente applicata una rete metallica di 180×120 cm a maglia larga con diam. di 3-4 mm che fungerà da tutore per le piante. Cosi composto il pannello sarà pronto per essere posizionato nei montanti del loggiato; il pane di terra verrà inserito nei traversi di 25×25 cm mentre la rete elettrosaldata sarà fissata alla struttura dei tubolari a sezione quadrata. Una volta fissato il tutto si procederà con l’inserimento dell’irrigazione, posizionando, lungo le piante, un tubo di ala gocciolante di diametro 16mm che permetterà di irrigare la parete verde. Per la scelta delle specie da posizionare sulla struttura del loggiato d’ingresso si è dovuto tener conto delle caratteristiche dell’area quali: l’esposizione, il contatto diretto con la strada, l’intensa presenza di traffico e l’uniformità che dovrebbe assumere la facciata verde. Per questa serie di motivi la specie che più si adatta a queste condizioni è l’ edera, rampicante sempreverde, molto rustica e resistente, adatta a tutti i tipi di esposizione ed caratterizzata dalla capacità di coprire e tappezzare velocemente le superfici. Essendo il portale d’ingresso abbiamo scelto specie di rampicanti che non fioriscano e non profumino, in modo da realizzare uno schermo neutro. Inoltre, per alleggerire l’impatto visivo, abbiamo pensato di inserire varietà di edera di colorazioni diverse in modo da dare del movimento alla parete. L’edera poi formerà uno strato che aiuterà a trattenere le polveri al di fuori del loggiato in modo che il portale in tal modo fungerà anche da filtro.

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AREA 3: Vista prospettica della parete verde verticale.

Verrà poi costruito un ulteriore pergolato, avente dimensione di 41×7,2xH 6,4 mt, a protezione dell’area destinata a parcheggio condominiale situata nella fascia confinante con l’ospedale. In quest’ area sarà adottata la stessa specie di edera scelta per la vicina loggia d’ingresso. L’idea è quella di piantumare a terra, nell’ area verde dell’ ospedale, le piante in modo che le stesse, arrampicandosi prima davanti al muro e, successivamente, sul pergolato, creeranno un filtro verde tra il condominio ed il complesso edilizio.

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AREA 3: Prospetto della parete verde verticale.

AREA 2 (GIARDINO)

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AREA 4: Schizzo generale

L’IDEA PROGETTUALE Per quest’area, l’idea nasce principalmente dall’importanza funzionale che questo spazio ha per l’ospedale dal momento che rappresenta il ‘giardino’ il luogo dove pazienti, familiari ed operatori del settore passano qualche momento di svago all’aperto. Il sito già raccoglie in se diverse tipologie di piante alcune delle quali di grandi dimensioni e molto belle. L’intervento progettuale cerca quindi di inserirsi quasi mimeticamente all’interno di questa fitta tramatura verde perseguendo i seguenti obiettivi: -Eliminare lo spazio destinato al parcheggio ricavato oltre il cordolo in trachite, all’interno dell’area verde, per riconsegnare al giardino il suo spazio originario. Questa semplice operazione, oltre a migliorare l’immagine generale dell’area, consente di aumentare gli spazi destinati a verde. -Creare una quinta di protezione e delimitazione visiva del giardino attraverso l’impiego del bamboo e della vite americana alti 250 cm in modo da creare uno spazio più intimo e protetto dallo scorrere marginale delle autovetture lungo la strada di servizio interna all’ ospedale. -Valorizzare la fontana esistente attraverso un percorso pergolato metallico che conduca fino ad essa e successivamente continui ricostruendo una nuova passeggiata interna al giardino. La pergola, lavorando sulle dissimmetrie del passo dei traversi e dei montanti, creerà una struttura articolata sia nelle forme in pianta (date da continui mutamenti di larghezza che si inseriscono i tra le piante esistenti) che in quelle prospettiche. -Il posizionamento di alcuni faretti ad incasso nel terreno posizionati sotto alcune delle piante più importanti, creeranno, un effetto scenografico tale da permettere la fruizione del giardino anche nelle ore serali. -L’ubicazione di alcune panchine realizzate in cemento bianco alleggerito saranno distribuite lungo la promenade e a contatto con le piante nel mezzo del giardino. L’idea sarebbe quella di far si che tale giardino, attraverso queste migliorie, possa creare un rapporto di interazione tra uomo e ambiente naturale, tale da migliorare lo stato di benessere psico-fisico dell’utente trasformando il giardino in un luogo terapeutico.

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AREA 4: Vista prospettica della parete verde verticale a nord-ovest.

LA FORMA E LE DIMENSIONI Come descritto dagli schizzi allegati, si è valutato dove e con quale fisionomia planimetrica e volumetrica il nuovo pergolato dovrebbe ergersi. Il percorso nasce seguendo dapprima l’attuale sentiero che conduce alla fontana. Parallelamente, varia la sua larghezza in pianta per rispettare e stare a debita distanza dalle piante esistenti. Tale dinamismo in pianta viene trasportato anche nella ritmica dei pilastrini in alzato che mutano la distanza tra loro organizzando una partitura frammentata che, a sua volta, genera un sistema pergolato irregolare non rigido e pertanto più in sintonia con la naturalità del luogo. Il percorso continua poi attraverso gli alberi per arrivare dalla parte opposta in prossimità dei parcheggi per i cicli e le autovetture prospicienti la strada, nonché all’uscita degli uffici posti nel corpo edilizio affacciato su via Facciolati. Detta promenade ha uno sviluppo di circa 130 mt ed ha una larghezza media di 3,10mt per un’altezza costante di 2,5mt. La superficie dedicata al pergolato con vite americana ed edera, calcolata in pianta, è di circa 282 mq. La sezione dei montanti in ferro è di di 50×50 mm con spessore di circa 30/10 mm come quella dei traversi metallici superiori collocati a distanza variabile, passando da un’ interasse minimo di 700 mm ad un massimo di 2100mm. Le panche in cemento avranno dimensione di 50×150xH45 cm. In corrispondenza dei tre accessi, posti a est, sud e ovest verso l’ospedale, saranno collocati i cestini metallici cilindrici, sempre con la stessa finitura del pergolato. La superficie dedicata alla quinta in bamboo è di circa 310 mq.

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AREA 4: Prospetto della parete verde verticale a nord-ovest.

I MATERIALI, I COLORI, IL VERDE I materiali utilizzati sono principalmente l’acciaio cor-Ten per la struttura, ed il legno, per la pavimentazione a terra. Quest’ultimo è realizzato con un prodotto ecocompatibile dato dalla miscela di polvere di legno con polipropilene completamente riciclabile. Le nuove sedute sono realizzate in cemento bianco a vista, lisciato ed alleggerito al suo interno. Esse saranno essenzialmente dei solidi puri, con angoli smussati, leggermente sollevati da terra. La passeggiata che si snoda all’interno dell’area verde è sormontata da una pergola sulla quale verranno fatte arrampicare, in modo alternato a destra e sinistra, delle piante di vite americana, a foglia caduca, e di edera sempreverde, piante molto rustiche che si adattano a tutte le condizioni. In autunno i visitatori potranno godersi la diversa colorazione fogliare: si alterneranno infatti i rossi e gialli della vite e il verde dell’edera. In inverno invece la pergola sarà spoglia quasi completamente dal momento che solo l’edera persisterà. A seguire il percorso ci sarà poi una siepe di bambù alta circa 200 cm, piantata in vasche di ferro zincato interrate, tali da impedirne il propagarsi incontrollato, che avrà la funzione principale di schermare il giardino dagli elementi di disturbo esterni quali,a nord, l’edificio del futuro polo tecnologico e, a sud-est, la strada di scorrimento interna. Con l’andare del tempo, una volta infoltita, detta siepe fungerà da schermo per le polveri. La piante di bambù saranno piantate ad una distanza di 50 cm l’una dall’altra nei 150 metri di lunghezza della siepe; le piante di vite ed edera saranno invece piantumate a distanze diverse che andranno da un minimo di 70 cm a un massimo di 240 cm seguendo il modulo della pergola. Verrà sistemato il tappeto erboso tramite la semina di specie rustiche e, in alcune zone più difficili, verrà piantumato un tappezzante, l’Ophiopogon, rustico e adatto alle zone d’ombra. Tale scelta sarà effettuata attorno al Cedro deodara e ai due cespugli di Osmanthus decorus attigui. A completare il progetto del verde sarà la predisposizione di un’ ala gocciolante per il bambù, posizionata fuori terra in maniera lineare lungo tutta la lunghezza della siepe, e un ala gocciolante interrata per la vite americana e l’ edera tale da non disturbarne e comprometterne il funzionamento a causa di possibili calpestii.

AREA 3: L’IDEA PROGETTUALE Come accennato precedentemente, l’idea per questo ambito sarà quello di valorizzare alcune parti del nuovo progetto edilizio di psichiatria, aumentando la quantità di verde posto principalmente di fronte agli ambulatori ed alle camere e in prossimità dell’aiuola verde. L’ intento è quello di stimolare, attraverso l’impiego di colori , profumi e ciclicità delle piante, un’ interazione tra paziente e natura. In corrispondenza della rampa di risalita, sarà predisposta una pergola che andrà a sottolinearne la presenza creando una protezione del pedone dalla strada di scorrimento interno . Per il resto saranno rispettate tutte le scelte del verde predisposte precedentemente. L’idea intende creare uno schermo a forma di ‘L’ dietro le panchine che accompagni, con gli aromi delle piante officinali, l’utente verso il percorso tra gli ambiti ospedalieri e, contemporaneamente crei una quinta profumata tale da interrompere la vista verso il futuro polo tecnologico.

LA FORMA E LE DIMENSIONI Ortogonalmente a questa green facade con forma a ‘L’ si innesta la pergola che asseconda, con il suo ritmo regolare, il dislivello che conduce ai piani degli ambulatori. Tale pergola, strutturalmente, è realizzata con lo stesso sistema della loggia d’ingresso, tale da consentire un’unica lettura formale di questi interventi. Anch’ essa quindi porta al suo interno i rampicanti. La struttura a ‘L’ è lunga 9,8 mt nel lato corto e 20,5mt nel lato lungo alta 3,75mt. La pergola, riprende la medesima altezza e, mantenendola costante, si prolunga per circa 39mt. In pianta ha una sezione variabile che asseconda la dimensione della rampa. La superficie dedicata al verde verticale e orizzontale è di circa 534 mq.

I MATERIALI, I COLORI, IL VERDE Il materiale primario impiegato è l’acciaio cor-Ten per la struttura, mentre per la scelta delle specie ci si è orientati in funzione dei profumi e dei colori, dando al fruitore che si trova a contatto con piante aromatiche e piante rampicanti profumate la possibilità di toccarle e di goderne la ciclicità. Nel pergolato, che protegge la rampa, si alterneranno gelsomino, sempreverde molto profumato dalla fioritura bianca e lonicera, a foglia semipersistente dalla fioritura profumata di colore bianco e rosa intenso. Questa prima parte di struttura avrà un lato a ridosso del percorso carrabile quindi sono state scelte specie che mantengano il fogliame in modo tale da garantire schermatura e filtro durante tutto l’anno. Viceversa, nella parte in vicinanza delle sedute, oltre a piante rampicanti che riprendono quelle della vicina pergola, verranno piantumate delle aromatiche come lavanda, rosmarino, santolina, collocate nella parte più bassa della struttura quasi ad invitare il visitatore ad avere un contatto diretto con gli aromi. Le colorazioni saranno sui toni dei bianchi con gelsomino e clematis, sui toni del rosa con rosmarino e lonicera , del viola con la lavanda e del giallo con santolina e clematis. Come per le altre aree, un’ impianto di irrigazione centralizzato superficiale garantirà la fornitura costante d’acqua alle piante.

AREA 4 (PARETE VERDE DEI PARCHEGGI):

L’IDEA PROGETTUALE Il progetto parte dalla necessità di mascherare i servizi quali il gruppo elettrogeno, i depositi, le vasche, etc. che risultano collocati ai piedi della struttura ospedaliera nella sottile lingua di terra così creando una lunga facciata verde che mitighi e definisca il fronte nel quale si affacciano i parcheggi. Tale sistema sarà ancorato in verticale al terreno con plinti di fondazione posti in corrispondenza di ogni montante verticale e con dei traversi metallici, a sezione quadrata di 250 mm, alla struttura edilizia retrostante tale da garantire una struttura solida. Saranno mantenute tutte le attuali aperture di accesso a tali ambiti, una delle quali realizzata con portone scorrevole in acciaio cor-Ten. A nord-ovest di tale parete, in prossimità delle scale di risalita, è collocata una zona riparata ed ombreggiata che ospita una seduta. Dalla parte opposta, in corrispondenza della rampa di accesso delle ambulanze, si prevede la realizzazione di altre due sedute, sempre in c.a. bianco, collocate nella piccola area a verde esistente. Sarà opportuno spostare tutti i parcheggi posti davanti a questo nuovo fronte verde verticale pensando di ricollocarli nella grande nuova area dedicata per permettere al nuovo intervento di poter manifestarsi.pienamente

LA FORMA E LE DIMENSIONI La semplice forma dello schermo-filtro ricopre l’attuale area dei depositi avendo un’ altezza variabile oscillante tra i 4,35mt fino ad arrivare ai 2,30mt in corrispondenza dei due alberi di Ligustrum lucidum. La ‘green facade’ è lunga 75 mt con spessore di 25cm. Con questa soluzione vengono realizzati circa 422 mq di verde verticale

I MATERIALI, I COLORI, IL VERDE Anche per quest’area si prende a riferimento la struttura utilizzata per la loggia d’ingresso, pertanto il materiale per la struttura sarà il cor-Ten, mentre a riempire le travi-vasche, saranno dei rampicanti. La scelta ricade sull’ edera, nella zona maggiormente in ombra ovvero più a sud-ovest, e sul gelsomino e lonicera nella parte più esposta la sole. Cosi facendo si ottiene una ‘copertura verde’ anche nella zona ombreggiata, dove lonicera e gelsomino sarebbero in difficoltà per la carenza di sole. L’edera sarà in varietà e di colorazione diversa, in modo da creare delle varianti cromatiche nell’intervento. Le piante saranno presenti tutto l’arco dell’anno, garantendo la continuità e la funzione dello ‘schermo-filtro’.

Progetto architettonico del verde Arch. Andrea Peraro


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