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Requalification du site et création d’un bâtiment de service, Château de Chillon - Gabriele Rivolta, Paolo Molteni, Emanuele Colombo, Matteo Arnaboldi

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Il progetto, attraverso un intervento unitario ma al tempo stesso puntuale e specifico, valorizza e nobilita l’ambito paesaggistico del castello e contemporaneamente individua le linee guida per la valorizzazione del paesaggio costiero più ampio.

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Vista dal lago

A partire dall’analisi percettiva e storica della struttura paesaggistica esistente, il progetto è distinto in tre ambiti d’intervento; il primo, cioè quello più prossimo al castello, che va dal ponte in legno sulla ferrovia e arriva fino al pontile d’attracco dei battelli, si configura come un paesaggio “nobile”, caratterizzato dall’innesto del viale alberato, dal rifacimento delle pavimentazioni e dalla reinterpretazione della riva del lago, immaginata come un’unica grande terrazza affacciata sull’acqua e attrezzata con sedute e vasche fiorite.

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Foto modello

L’edificio diventa parte della passeggiata e consente di amplificare la percezione degli elementi del paesaggio (su tutti lago, montagna e castello); la terrazza sul fossato e il sistema di piattaforme ai piedi del Pavillon de Jardin legano la terra ferma all’acqua del lago.La seconda sezione del progetto, che va dal castello fino alla stazione ferroviaria, passando dalla spiaggia a nord, valorizza il sistema della discesa a lago e delle scarpate esistenti.

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Foto modello

La fruizione della spiaggia e del lago viene migliorata e reinterpretata attraverso l’installazione di un camminamento sugli scogli, la realizzazione di un giardino ai piedi del castello e la definizione di nuovi ambiti attrezzati per lo svago e la sosta dei turisti. Una struttura architettonica installata sulla scarpata consente di godere della vista del lago e del castello. L’intervento a sud, oltre il Pavillon du débarcadère, rappresenta il progetto pilota per la valorizzazione dell’ambito più vasto. Attraversato il riqualificato boschetto del Pavillon, si accede ad una passeggiata naturalistica, che porta fino a Villeneuve. Alla sponda, lacerata e manipolata nel corso della storia, viene restituito il carattere naturale di luogo di connessione fra montagna e lago. Le sponde verdi, direttamente affacciate sull’acqua e appoggiate sugli scogli, daranno nuova identità al luogo e saranno attrezzate con aree per la sosta dei passanti. Tutto l’intervento valorizza le presenze architettoniche e paesaggistiche, attraverso il gioco degli scorci e delle dilatazioni. La ferrovia, sarà talvolta celata da muri in pietra e architetture verdi, talvolta resa visibile e considerata parte del nuovo paesaggio, in equilibrio fra storia, infrastruttura, architettura e natura.

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Foto modello

L’articolazione spaziale e relazionale del nuovo centro servizi visitatore, muove dalla definizione di un insieme di scelte capaci di instaurare nuovi legami col contesto facendosi tramite tra la compagine antica e la parte di nuovo intervento paesaggistico inserendosi in continuità con le scelte operate alla scala del paesaggio, per lo più fatte di ricuciture e attribuzione di nuovi significati di porzioni nobili di territorio. Su tutte la scelta di distribuire il programma funzionale sulla porzione di territorio alle spalle del castello è la diretta conseguenza di valorizzare la presenza del giardino Sud rivolto a lago riconfermandone la vocazione di terrazza privilegiata sul paesaggio, di cui il nuovo centro servizi vuole configurarsi come naturale proseguimento. È attribuendo particolare importanza all’utilizzo razionale del suolo, compattando il più possibile gli edifici previsti che si è giunti alla scelta di scindere in due blocchi divisi ma collegati tra loro il programma funzionale. Per questo il blocco dei locali destinati ad ospitare il nuovo punto vendita si configura come un fronte lineare continuo, presenza significativa che ribadisce la giacitura e il tramite della “strada antica” nel tratto di percorso che dal ponte sopra la ferrovia porta al castello e viceversa.

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Il nuovo centro accoglienza visitatori

A questo è invece contrapposta l’internità rivolta al sole e al paesaggio del nuovo complesso caffetteria che sfruttando il dislivello esistente di 1,50m, interpretato con un sistema di terrazze e rampe, permette di collocare in maniera razionale e attraverso una volumetria semplice le destinazioni d’uso dei locali secondo le indicazioni del programma funzionale e ponendosi proprio in relazione alla stato del luogo, come naturale completamento dell’esistente.

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Interno caffetteria

La specificità del luogo offre l’occasione per sperimentare in continuità con la tradizione, in cui l’architettura possa essere determinata dal paesaggio atto ad ospitarla. Cosi la definizione dell’impianto tipologico- spaziale dell’edificio, organizzato intorno ad un grande vuoto (la nuova caffetteria e il suo naturale prolungamento nella terrazza), nasce dalla volontà di dialogo con le forme assolute e perentorie del castello contrapposte alla sinuosità del paesaggio e passa dalla definizione dello stesso.

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Planimetria

Analogamente l’andamento delle coperture dei vicini complessi storici fortemente pronunciati in un’alternanza di falde contrapposte, offre una suggestione che costituisce uno dei temi generatori del progetto, che ripropone questa peculiarità e reinterpretandola contribuisce alla definizione di un insieme di unità minori aggregate in un unico complesso dove il sistema delle coperture diventa un profilo immediatamente identificabile e appartenente al luogo. Alle grandi aperture ricavate in corrispondenza della caffetteria, è affidato il compito di portare il paesaggio circostante all’interno dell’edificio, dove le vetrate in occasioni apribili, generano un gioco di trasparenze e riflessi che rende meno netto e definito il confine tra l’elemento naturale e l’opera dell’uomo, mentre l’ermetico rivestimento continuo di pietra, solamente in pochi tratti scavato per sottrazione con ampie aperture sul fronte strada, lascia intravedere il frenetico e incessante svolgersi delle attività del punto vendita e del passaggio, in un gioco di luci ombre e trasparenze che conferiscono fermento al luogo.

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Fronte strada

La definizione architettonica dei volumi fa si che il punto vendita si presenta come una cortina bassa e continua che circoscrive la via antica, trasfigurando il “muro abitato”eredità del paesaggio, ricreando un edificio con un forte carattere d’introversione ribadito dalla quasi totale assenza di aperture lungo il perimetro a ridosso del castello se non in punti specifici che mirano ad inquadrare scorci notevoli del castello. Invece la ricchezza degli affacci rivolti al sole e al paesaggio del volume della nuova caffetteria, trattata con alternanza di parti opache rivestite in pietra a parti vetrate, permette di riconoscere per sottrazione gli elementi architettonici “salienti” del sistema: il percorso di risalita che si conclude nel bosco dietro l’edificio, la nuova caffetteria e la sua terrazza in parte copribile con sistemi mobili di tendaggi, il blocco servizi alla caffetteria.

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Sezioni

L’accessibilità ai vari livelli è garantita da un doppio livello di percorrenza che attraverso un sistema di rampe a dolce pendenza( circa 5%), colma il dislivello di quote(+1,5 m) tra il piano di ingresso al punto vendita e la quota della caffetteria, restituendo una continuità dei percorsi di attraversamento dell’area che in precedenza risultavano impossibilitati, instituendo una nuova relazione ad un livello sopraelevato che mette in continuità diretta con il lago e le montagne in lontananza, prolungando all’infinito la risalita che attraverso un sistema di scale e rampe collega il giardino Sud a lago con il nuovo tratto di bosco posto a presidio della ferrovia dietro il castello. L’ingresso alla caffetteria avviene lateralmente rispetto al passaggio coperto. Lo spazio interno è composto da un grande ambiente libero di forma riconoscibile pentagonale, in cui le funzioni di supporto non ne interrompono la continuità, anzi sono configurate in modo da garantire la massima funzionalità del complesso articolando i vari volumi richiesti dal programma funzionale con ingressi autonomi e spazi dedicati in ottemperanza alle normative vigenti, articolati in modo coerente e con la massima funzionalità, per agevolare forniture e lavorazioni.

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Tavola

Si prevede che l’edificio di nuova costruzione venga realizzato con una struttura mista in cemento armato e rivestimento esterno in legno. Si è prestata particolare attenzione anche per l’esposizione degli spazi in relazione alle modalità d’uso preferendo l’affaccio a sud al fine di migliorare illuminazione naturale anche mediante lucernari e il risparmio energetico.


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