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LA FRACCIA - Riccardo Gallone

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Un fienile con stalla viene ristrutturato ed adibito ad abitazione temporanea. Tutto è progettato su misura nel minimo dettaglio. Potremmo definire il progetto “un barca di montagna”! Lo spazio a disposizione era poco, quindi i muri sono diventati mobili, le scale contenitori e i contenitori letti. In una baita di 30 mq per piano su tre piani siamo riusciti a collocare 11 posti letto tre bagni, tre camere da letto e un soggiorno/pranzo.

Riccardo Gallone — LA FRACCIA

La Baita

Riccardo Gallone — LA FRACCIA

Riccardo Gallone — LA FRACCIA


Concorso di idee per la progettazione di un'area per lo sport ed il tempo libero - Leonardo Giuzio, Annalisa Prantera, Giordano Cicci, Flavio Buccella, Leonardo Giuzio

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L’area in oggetto, collocata a margine del territorio comunale di Bellusco, in una posizione periferica e costituente una “cerniera” tra l’abitato e il sistema del verde agricolo, è connotata da una forte complessità morfologica. A Ovest confina con un tessuto residenziale a bassa densità di recente costruzione, a Sud con la Strada Provinciale 2, a Est e a Nord con suoli agricoli. Il lotto si pone quindi come “filtro permeabile” tra le varie aree limitrofe, a completamento di un sistema insediativo che è già caratterizzato da uno sviluppo piuttosto ordinato. La strategia progettuale intende quindi costituire un polo attrezzato dialogante con le diverse e frammentate realtà sopra menzionate, ponendosi in una scala intermedia fra il progetto a scala urbana e l’intervento particolare, per risolvere il problema della cesura tra il comune, con i suoi tessuti edilizi, e il paesaggio circostante.

Leonardo Giuzio, Annalisa Prantera, Giordano Cicci, Flavio Buccella, Leonardo Giuzio — Concorso di idee per la progettazione di un'area per lo sport ed il tempo libero

I lotti di concorso si caratterizzano per la notevole estensione superficiale (379.500 mq), e ciò condiziona in maniera decisiva una riflessione sulle strategie di sviluppo a monte della vera e propria operazione progettuale. Se da una parte, infatti, la valenza naturalistica del comparto suggerisce la concentrazione dell’edificato in un’area circoscritta e limitata, dall’altra, un intervento “diffuso” sullo stesso permette una fruizione maggiore del verde e una migliore permeabilità dell’intero complesso. Si è qui optato per una soluzione “ibrida”: le funzioni sportive specialistiche, collocate in appositi edifici, si affacciano tutte su uno spazio centrale, la piazza, che, in posizione baricentrica, svolge la funzione di “collettore” sociale e funzionale, definendo gli accessi e i rapporti formali tra i volumi edificati. A tale “polo”, in una logica di complementarietà, si affianca un percorso-vita ciclopedonale che si estende su tutta l’area di concorso, offrendo la possibilità di fruire delle aree verdi. Tale percorso è vitalizzato da cinque “satelliti” circolari che ospitano aree di sosta di più ampio respiro, attrezzate con piccoli campi da calcetto, da basket e con una pista da skateboard e che provvedono a rendere vivo ogni ambito del sistema.

Leonardo Giuzio, Annalisa Prantera, Giordano Cicci, Flavio Buccella, Leonardo Giuzio — Concorso di idee per la progettazione di un'area per lo sport ed il tempo libero

La grandezza del lotto e l’esigenza di rivolgersi ad un’utenza sovra-comunale, in grado di porre Bellusco al centro di un sistema relazionale complesso con i comuni dell’hinterland, hanno suggerito un programma funzionale molto articolato, che si concretizza nei seguenti edifici: 1) Palestra 2) Palestra per il Basket 3) Palestra per la Pallavvolo 4) Piscina 5) Area ristoro 6) Tennis club

Leonardo Giuzio, Annalisa Prantera, Giordano Cicci, Flavio Buccella, Leonardo Giuzio — Concorso di idee per la progettazione di un'area per lo sport ed il tempo libero

L’area attualmente si presenta come un frammento di paesaggio agricolo, con un andamento altimetrico pressoché pianeggiante, che a Nord lascia intravedere sullo sfondo il suggestivo profilo delle Prealpi. Si è deciso di dare al complesso una forma “mimetica” rispetto al paesaggio, attraverso dei volumi cuneiformi semi-ipogei, le cui coperture verdi a falda unica partono dalla quota del terreno per attestarsi, in corrispondenza della piazza, alla quota di colmo, con una pendenza sempre piuttosto dolce, che le rende facilmente praticabili nell’idea di offrire scorci panoramici verso il paesaggio prealpino. L’intero lotto è organizzato intorno al percorso-vita, caratterizzato da un andamento flessuoso che garantisce agli utenti prospettive e colpi d’occhio differenti in ogni punto. I “satelliti” circolari fanno da contrappunto alle geometrie spigolose degli edifici e della piazza, animando un dialogo costante tra le rispettive forme.

Leonardo Giuzio, Annalisa Prantera, Giordano Cicci, Flavio Buccella, Leonardo Giuzio — Concorso di idee per la progettazione di un'area per lo sport ed il tempo libero

L’intero complesso è pensato in una logica di sostenibilità ambientale, intesa sia dal punto di vista dei materiali e delle tecnologie impiegate, sia per quanto attiene all’impatto volumetrico dei volumi rispetto al contesto. Tutti gli edifici presentano l’impiego di tecnologie innovative per la costruzione dell’involucro: le coperture sono tutte del tipo a “tetto” verde, per garantire una buona inerzia termica e una risposta ottimale sia nel caso del funzionamento estivo che in quello invernale. Il tetto verde è inoltre poco invasivo rispetto al paesaggio agricolo circostante. Gli edifici affacciantisi sulla piazza presentano tutti un rapporto diretto con il terreno, sia pure mediato dalle intercapedini: ciò per sfruttarne la grande inerzia termica e nell’eventualità di utilizzare soluzioni impiantistiche avanzate, come la geotermia, per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti. Le facciate continue rivolte a Sud e a Ovest utilizzano sistemi di modulazione delle radiazioni solari costituiti da film oscuranti che, in funzione dell’intensità della radiazione luminosa, offrono uno schermo più o meno opaco. Le superfici vetrate rivolte a Nord sono invece costituite da vetri basso-emissivi, per evitare la dispersione del calore interno durante la stagione invernale. Dal punto di vista strutturale, gli edifici sono pensati con una tecnologia in telai di legno lamellare, soluzione ottimale per garantire la copertura di ampie luci senza l’utilizzo di strutture verticali di supporto, e profilati di acciaio, integrati nel pacchetto delle pareti perimetrali. Il tennis club, che rappresenta un “complesso nel complesso”, presenta in copertura una tecnologia innovativa di interazione tra ambiente interno ed esterno: i campi modulari di solaio, che accolgono un sistema di pannelli fotovoltaici in grado di rendere l’edificio autosufficiente dal punto di vista energetico, possono scorrere in apposite guide in acciaio, predisposte sopre le travi principali, per “aprire” il corpo di fabbrica verso l’esterno, e favorire lo svolgimento di eventi sportivi anche nei mesi caldi.

RIUSO MAZZOLENI - AUT + , Marco Ferrari, Monica Bosio, erica tonello, federica stefanelli

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STRATEGIE DI DEFINIZIONE DELL’AMBITO DI TRASFORMAZIONE URBANA Riteniamo che uno degli aspetti più rilevanti e a principale valenza urbana che caratterizza l’area ex Mazzoleni, sia la possibilità di definirla come un nuovo centro delle relazioni cittadine; un centro, non certo in opposizione, quanto ad integrazione del sistema di spazi pubblici della città storica (e ci sembra che questa sia una delle questioni chiaramente sollevate anche dal bando di concorso. La sua collocazione è infatti strategica per vicinanza con il centro esistente, le rive del Serio, la stazione e alcune importanti vie di comunicazione (via Decò e Canetta e via Guglielmo Marconi. L’area, inoltre, ha dimensioni tali (per estensione planimetrica ma anche per caratteristiche del programma funzionale di concorso) da poter determinare importanti nuovi luoghi di aggregazione. Se questa è, come riteniamo, la grande opportunità rappresentata dall’area, essa certamente richiede una riflessione su quali debbano essere i caratteri di un luogo di aggregazione “urbano” contemporaneo, capace di confrontarsi con la qualità delle aree centrali storiche, pur nella notevole diversità morfologica che li contraddistingue. Fondamentale è, ad esempio, capirne e controllarne la scala, l’esatta dimensione. E’ infatti evidente che, se le nuove aree che la condizione contemporanea mette a disposizione risultano dilatate nel confronto con gli spazi del centro storico, è anche vero che i luoghi urbani di aggregazione non sempre “sopportano” di essere infinitamente ampliati. Riteniamo piuttosto importante definirne attentamente la misura, spesso attraverso la costruzione di sequenze di spazi integrati, ma tutti alla “scala umana”, del pedone, (similmente a quanto avviene proprio nella sequenza di spazi che caratterizza i centri storici di molte delle nostre città) piuttosto che attraverso un unico grande ambito. Altro tema fondamentale che una riflessione sugli spazi urbani della contemporaneità pone, è il necessario e possibile nuovo rapporto con la natura. L’essere al di fuori dei limiti della città storica, di “pietra”, e all’interno di spazi completamente nuovi, dalle nuove dimensioni e caratterizzati da una storia recente e in un certo qual modo più facilmente riscrivibile, rende immediatamente possibile, e a nostro avviso necessario, il rapporto con la naturalità, che è anche uno dei principali temi legati alla sostenibilità dei nuovi insediamenti. In particolare per la città di Seriate questo è un importante modo per confrontarsi, a distanza, con la presenza delle rive verdi del Serio, riportandone l’eco fin nel cuore verde del nuovo intervento. In questo lotto quindi, all’interno dell’area delle ex acciaierie, riteniamo che il tema del riuso (di fronte alla a volte scarsa qualità, ma soprattutto scarso livello di conservazione degli edifici, alcuni di grande fascino ma il cui mantenimento sarebbe certamente molto difficoltoso) sia piuttosto da intendersi come riscrittura, ri-naturalizzazione, come totale ri-significazione, a partire però dal riconoscimento del ruolo di centralità che, di nuovo, quest’area si trova a ricoprire, se pur da un punto di vista urbano in senso generale più che esclusivamente economico e produttivo come un tempo.

AUT + , Marco Ferrari, Monica Bosio, erica tonello, federica stefanelli — RIUSO MAZZOLENI

Tavola di concorso

Scuola Media Statale - Marco Paris

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La struttura scolastica esistente, risalente agli anni ’60, era stata realizzata con pannelli prefabbricati in cemento amianto (sia esterni che divisori interni) che vengono con questo intervento integralmente rimossi, mantenendo unicamente il telaio strutturale – travi, pilastri e solai- in laterocemento. La scuola viene ampliata e sopraelevata ottenendo una capienza di 2 sezioni (otto aule al primo piano) oltre ad aule complementari e speciali al piano terra, palestra, servizi, per un totale di mq 2200 (esclusi i portici). L’intervento viene caratterizzato dai grandi porticati a doppia altezza – quello principale ha una profondità di 11 metri – considerati come luoghi di incontro oltre che come protezione solare. La scuola viene concettualmente sviluppata attorno ad una piazza coperta, idonea per le lezioni all’aperto. Ogni classe è dotata di riscaldamento radiante a soffitto, serramenti in PVC con vetri basso emissivi, pareti in fibrocemento con tripla lastra ad elevato assorbimento acustico. I porticati hanno una struttura portante in colonne di acciaio e travi in legno lamellare.

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

Marco Paris — Scuola Media Statale

V33 Milan - ABC architetti

Andrew's - ABC architetti

The Royal Lazienki Museum - Mecanoo , Jojko + Nawrocki Architekci

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A team consisting of Mecanoo, Michael van Gessel, Delva Landscape Architects and Jojko Nawrocki Architekci has won the competition to design the new Garden of the 21st Century with integrated exhibition pavilion in Warsaw. In a ceremony at the Royal Lazienki Museum on Friday 16 November, the Polish Minister of Culture & National Heritage and the Minister of Environment jointly announced the result of an international competition with 80 submissions.

Mecanoo , Jojko + Nawrocki Architekci — The Royal Lazienki Museum

The new 2,5 hectare garden will be part of Lazienki Park, one of the most important touristic destinations in Warsaw that includes many 18th and 19th century buildings such as the Royal Baths, a Roman-inspired theatre and a water tower. The existing gardens in the park were all designed around these historic buildings. The Garden of the 21st Century is special, because the design of the pavilion follows from that of the landscape. The 1800 m2, underground exhibition pavilion seems to grow out of the undulating walkway that surrounds the garden. Two entry points are carved out of the sidewalls and another one out of the landscape. All give access to a central hall, which connects two major exhibition spaces and two smaller ones that have modular lay-outs. Several oculi, or large round skylights, protrude through the walkway and the vegetation creating a mysterious play of light in the garden, but also providing carefully controlled daylight in the pavilion.

Mecanoo , Jojko + Nawrocki Architekci — The Royal Lazienki Museum

Both the garden and pavilion will provide new cultural life to the park with its many museums. The pavilion will host large temporary exhibitions, whereas the garden will play a role in local environmental education as well as be an example of 21st century landscape architecture.

Mecanoo , Jojko + Nawrocki Architekci — The Royal Lazienki Museum

Mecanoo , Jojko + Nawrocki Architekci — The Royal Lazienki Museum

Mecanoo , Jojko + Nawrocki Architekci — The Royal Lazienki Museum

Mecanoo , Jojko + Nawrocki Architekci — The Royal Lazienki Museum

Mecanoo , Jojko + Nawrocki Architekci — The Royal Lazienki Museum

Como Lake Villa - ABC architetti


Private home - ABC architetti

City Romance - Saraiva + Associados

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6 Cultures, 6 Inspirations

Saraiva + Associados — City Romance

©3D HELPS

City Romance Complex is based in the romantic idea associated with foreign cultures – specifically countries or regions – and is the manifestation of its particularity in the urban space. The complex is integrated in an area with a strong design, adopting a distinguished and rigid structure under the concentric design, organized around a sturdy axial system.

Saraiva + Associados — City Romance

©3D HELPS

The strong geometry is considered in this proposal as a determinant element and, at the same time, generator of the urban proposal. The origin of the urban space in its various expressions is based on five key elements, the balance of which will depend on its character, as well as its quality and sustainability:

Saraiva + Associados — City Romance

©3D HELPS

- Grid / Block - Buildings - Roads and Pathways / Squares - Green spaces - Water

Saraiva + Associados — City Romance

©3D HELPS

The City Romance project was conceived from an innovative and ambitious concept. To bring to the center of Astana, in an environment of excellence, remote cultures reflected in the architecture, design of gardens and outdoor spaces, constituting a diverse and surprising complex, a landmark in the city of Astana and a reference in the quality of life that will be provided to its residents and visitors.

Saraiva + Associados — City Romance

©3D HELPS

City Romance has an extremely central location within the city of Astana and taking advantage of excellent accessibilities, the intervention area of the “City Romance” can be considered a unique location for the implementation of the concept. The diversity of architectural environments and approaches is associated with different geographical and cultural areas, unified by a solid and well-organized urban structure, based on a hierarchical and efficient road network.

Saraiva + Associados — City Romance

©3D HELPS.

- Main Axis – Symmetric Axis of the plan, strong and symbolic statement, running across the central area of the intervention, from the Park to the Cultural Centre and outdoor amphitheater, establishing the line view with the tower of KEGOK. Designated as central area, it is equipped with commercial, leisure and cultural facilities. - Central Avenue – Structuring concentric axis of wide section and urban characteristics, marked with central aligned greenery. - Green Avenue – Transitional axis from the block/quarter area to the large park area with a “Boulevard” character. - Axial Routes – Radial structured axis towards the large park, facilitating traffic flow and creating very significant visual alignments.

Saraiva + Associados — City Romance

©3D HELPS

Concessione Italiana - Carla Quaglia

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Il progetto prevede la conservazione di un isolato della Concessione Italiana di Tianjin, in Cina. Lo scopo primario è quello di far rivivere il luogo e preservarne la traccia incisiva della presenza professionale italiana. Si è scelto di ridare agli edifici la loro originaria funzione abitativa. La soluzione progettuale si rifà al sistema di cohousing, con una predisposizione di 77 nuclei abitativi. Gli spazi comuni interni si articolano su 422 mq e prevedono: la portineria intelligente, l’area relax, la sala tè, la lavanderia, la cucina e la sala del tempo libero. Esternamente sono presenti terrazze con accesso pubblico a piccoli orti urbani.

Carla Quaglia — Concessione Italiana

Masterplan di progetto

Carla Quaglia — Concessione Italiana

Simulazione tetto verde

INTERVENTO RESIDENZIALE IN VIA CIMA - BCMA studio, Paola Coppi, Silvano Molinari

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L’area oggetto di trasformazione edilizia si colloca nella porzione est del Comune di Milano in Via Camillo e Otto Cima al n° 39 ed ha una estensione complessiva di circa mq 4.300. Si colloca in prossimità del rilevato ferroviario, della tangenziale est e dell’alveo del fiume Lambro. Una zona che, collocata appena fuori il nucleo storico dell’Ortica, rimane immutata fino ai primi del ‘900, una zona agricola in prossimità del Lambro fatta di campi coltivati e cascine (cascina Ortica e cascina Colombara). Il progetto muove da una lettura della morfologia del contesto, dalle indicazioni progettuali suggerite dal Progetto Guida allegato alla Variante relativa alla zona di Recupero R 3.7 e dalla potenziale capacità insediativa propria dell’area. L’area è rimasta, dalle trasformazioni del quartiere FFSS ad oggi, un’area incompleta, che, malgrado un progetto originario complessivo, per varie ragioni, ha subito un processo diverso che ne ha fatto una sorta di spazio vuoto, sospeso e in attesa di futura definizione. I due nuovi blocchi edilizi riprendono corentemente gli orientamenti degli edifici esistenti e si dispongono ortogonalmente alla via Cima e parallelamente alla via Pitteri e agli edifici su di essa allineati. Questi orientamenti garantiscono agli alloggi l’apporto solare grazie all’orientamento prevalente N/S. Due nuovi fabbricati si fronteggiano, cinque piani fuori terra oltre al piano porticato. Il piano quinto si arretra dal filo facciata dei fronti interni per formare un unico con terrazzi, propri di certa architettura milanese.

BCMA studio, Paola Coppi, Silvano Molinari — INTERVENTO RESIDENZIALE IN VIA CIMA

BCMA studio, Paola Coppi, Silvano Molinari — INTERVENTO RESIDENZIALE IN VIA CIMA

BCMA studio, Paola Coppi, Silvano Molinari — INTERVENTO RESIDENZIALE IN VIA CIMA

BCMA studio, Paola Coppi, Silvano Molinari — INTERVENTO RESIDENZIALE IN VIA CIMA

BCMA studio, Paola Coppi, Silvano Molinari — INTERVENTO RESIDENZIALE IN VIA CIMA

BCMA studio, Paola Coppi, Silvano Molinari — INTERVENTO RESIDENZIALE IN VIA CIMA

BCMA studio, Paola Coppi, Silvano Molinari — INTERVENTO RESIDENZIALE IN VIA CIMA

Appartamento a Novara - Carlo Carlì

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Ristrutturazione di un appartamento facente parte di un edificio dei primi anni del ‘900.

Carlo Carlì— Appartamento a Novara

Carlo Carlì— Appartamento a Novara

Carlo Carlì— Appartamento a Novara

Carlo Carlì— Appartamento a Novara

Carlo Carlì— Appartamento a Novara

KAPLASKY - Francesco Colarossi, Giovanna Saracino, Luisa Saracino, Rosamaria Faralli, Francesca Silvi

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KAPLASKY is the new proposal for a skyscraper unconventional thought to be located in an emergency environment, after a catastrophe, like a overflow of a river or a flood.

Francesco Colarossi, Giovanna Saracino, Luisa Saracino, Rosamaria Faralli, Francesca Silvi — KAPLASKY

The difficulties of dealing with these phenomena, increasingly widespread during the recent years due to the concentration of the rainfalls, prompted us to search for a housing solution that takes in consideration the speed of execution and the less use of the land.

Francesco Colarossi, Giovanna Saracino, Luisa Saracino, Rosamaria Faralli, Francesca Silvi — KAPLASKY

For these reasons, the choice of the base element has been oriented on the container, chosen for ease of finding it and being transported in case of emergency, and for ease of assembling due to its modularity.

Francesco Colarossi, Giovanna Saracino, Luisa Saracino, Rosamaria Faralli, Francesca Silvi — KAPLASKY

The term Kaplasky has been thought in relation to different possibilities of aggregation of a container, which are similar to the logic of the game Kapla to obtain different shapes depending on the direction and the rotations chosen.

Francesco Colarossi, Giovanna Saracino, Luisa Saracino, Rosamaria Faralli, Francesca Silvi — KAPLASKY

In fact, a simple element like a container is enriched by its aesthetics and uniqueness in the aggregation of the parties.

Francesco Colarossi, Giovanna Saracino, Luisa Saracino, Rosamaria Faralli, Francesca Silvi — KAPLASKY

In the boards, three assembling options are shown: the most rational one proposes a rectangular plan with courtyard; the second one is characterized by a vertical development following the geometry of a spiral; the third one is like an hybrid among the previous introducing a courtyard inside a double-spiral.

Francesco Colarossi, Giovanna Saracino, Luisa Saracino, Rosamaria Faralli, Francesca Silvi — KAPLASKY

In all the three cases, the different structure of the container is embedded in a steel outer structure that provides stability and creates a filter for sunlight and wind.

Francesco Colarossi, Giovanna Saracino, Luisa Saracino, Rosamaria Faralli, Francesca Silvi — KAPLASKY

The skyscraper thus obtained could be considered as a vertical field of emergency which houses a community of people, united by a strong experience, who have to organize in a short time common areas while maintaining the private dimension.

Francesco Colarossi, Giovanna Saracino, Luisa Saracino, Rosamaria Faralli, Francesca Silvi — KAPLASKY

The project is designed to accommodate private housing spaces and communal spaces where set up small libraries, play areas for children, space for meetings and gatherings.

The meeting places, that are usually arranged horizontally, here are placed vertically and are accessible through the central block stairs and the lift.

In an urban emergency like a flood, the horizontal connections decay due to the influx of water and the masses of mud blocking the streets, a system of vertical communication, and human life recreates an urban habitat would otherwise be impossible get inside a classic field of emergency.

Kaplasky permits not to leave the town center hit by the flood and avoid many psychological problems caused by the removal of victims forced from their living places for the return to a normal situation. Moreover, it allows the continuation of life through a structure, which, at the end of the emergency, will remain inserted in the urban environment and reused as a housing tower for special accommodations (students, researchers) or social housing (homeless, immigrants). The skyscraper is fully equipped with the appropriate technology to handle both the emergency and the needs of everyday life.

KAPLASKYè la proposta per un grattacielo non convenzionale pensato per un contesto di emergenza, in seguito ad una catastrofe naturale come l’esondazione di un fiume o un’alluvione. Le difficoltà di gestione di questi fenomeni, sempre più diffusi negli ultimi anni a causa della concentrazione delle piogge, ci hanno spinto alla ricerca di una soluzione abitativa che tenga conto della velocità di realizzazione e del minore uso del suolo. La scelta dell’elemento-base si è per questo orientata sul container, elemento scelto per la facilità di reperimento in casi di emergenza, per la possibilità di essere trasportato facilmente anche in un ambiente alluvionato, per la facilità di montaggio data la sua modularità. Il termine Kaplasky è stato pensato in relazione alle diverse possibilità aggregative del container che ricorda un po’ la logica del gioco (il Kapla) con cui si possono ottenere forme molto diverse di montaggio a seconda delle direzioni e delle rotazioni proposte. E’ nell’aggregazione delle parti infatti che un elemento semplice come il container si arricchisce della sua estetica ed unicità. Nelle tavole sono state rappresentate tre possibilità di montaggio: la più razionale propone una pianta rettangolare con corte interna; la seconda uno sviluppo in verticale attraverso la geometria di una spirale; la terza una soluzione ibrida delle prima due, proponendo una doppia spirale che contiene un cortile interno. In tutte e tre le differenti ipotesi la struttura dei container è inglobata in una struttura esterna d’acciaio che le dà stabilità e crea un filtro per la luce solare e il vento. Il grattacielo così ottenuto è un campo d’emergenza verticale che ospita una comunità di persone, unita da una forte esperienza, che si trova in poco tempo a dover organizzare spazi comuni mantenendo contemporaneamente la dimensione privata. Il progetto è infatti ideato per accogliere spazi privati (destinati all’abitare) e spazi comuni dove allestire piccole biblioteche, aree di gioco per bambini, spazi per riunioni e assemblee. I luoghi d’incontro che di solito sono disposti orizzontalmente qui sono collocati in verticale e sono raggiungibili attraverso il blocco centrale scale+ascensore. In un contesto urbano d’emergenza come quello alluvionale in cui i collegamenti orizzontali decadono a causa del flusso delle acque e dalle masse di fango che ostruiscono le strade, un sistema verticale di comunicazione, di incontro e di vita ricrea un habitat urbano altrimenti impossibile da ottenere all’interno di un classico campo d’emergenza. Kaplasky consente di non abbandonare il nucleo urbano colpito dall’alluvione evitando così molti disagi psicologici causati dall’allontanamento forzato delle vittime dai propri luoghi di vita nell’attesa del ritorno alla normalità, ma ne permette la continuazione della vita attraverso una struttura che alla conclusione dell’emergenza potrà rimanere inserita nel contesto urbano che l’ha accolta ed essere riutilizzata come torre abitativa per alloggi speciali (studenti, ricercatori) o per alloggi sociali (senza tetto o immigrati).

Il grattacielo è completamente dotato delle tecnologie adeguate a gestire sia la situazione d’emergenza sia le esigenze della quotidianità.

Instant Installation - Caterina Tiazzoldi

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Designed as a maze of colored rubber wires, Instant Installation is a portable instalation that can be twisted in different ways to create different spaces each time it is utilized. It explores the idea of physical enclosure and the relationship to social interaction and challenges the boundary between a product and architecture with its capacity to generate, articulate, and transform spaces. The environment in which the configuration of geometry and layering of materiality are conceived to encourage and to solicit visitors’ curiosity and reaction. In this way, Instant Installation is a spatial generator; a playful environment inviting visitors to play with the vibrancy of rubber layering, to move in an exhilarating non-orientable space continuously revealing and hiding the presence of other people.

Caterina Tiazzoldi — Instant Installation

Realized with a parametric technique and a computer numeric control manufacturing process that quickly produces prefabricated customized rails, Instant Installation seeks out the architectural capacity to adapt and be reconfigured for different uses and locations. It was conceived of as an “almost pocket”, it can be carried in a wind surfing bag and is quick to install and.

Caterina Tiazzoldi — Instant Installation

Caterina Tiazzoldi — Instant Installation

Caterina Tiazzoldi — Instant Installation

Caterina Tiazzoldi — Instant Installation

Caterina Tiazzoldi — Instant Installation

Caterina Tiazzoldi — Instant Installation

Caterina Tiazzoldi — Instant Installation

Caterina Tiazzoldi — Instant Installation


CASA SUL PARCO DELLE BASILICHE - BCMA studio, Paola Coppi, Silvano Molinari

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L’area di intervento è ricompresa dall’attuale P.R.G. in Zona omogenea A– di recupero con intervento con Permesso di Costruire convenzionato. L’area del Ticinese e più precisamente dalla Porta a Piazza Vetra e dal Parco delle Basiliche alla ex Conca del Naviglio è stata dichiarata di “notevole interesse pubblico” ai sensi della L. 42/2004 lett.c (delibera GR 19 maggio n°8/7309). I criteri di gestione del vincolo evidenziano le cautele da osservare nei vari tipi di intervento e trasformazione e che hanno come finalità la tutela del valore paesaggistico dell’intero ambito. Il fabbricato esistente non ha nessun valore da un punto di vista storico-architettonico e verrà sostituito, secondo le prescrizioni delle linee guida della zona ex B2, da un nuovo edificio a destinazione prevalentemente residenziale, di tre piani complessivi occupato da due alloggi e una unità ad ufficio. Particolare attenzione verrà usata per i materiali (intonaco, serramenti e finiture in bronzo e pietra) per il valore storico-architettonico dell’area sulla quale insiste. Complessivamente l’intervento è di circa 530 mq.

BCMA studio, Paola Coppi, Silvano Molinari — CASA SUL PARCO DELLE BASILICHE

BCMA studio, Paola Coppi, Silvano Molinari — CASA SUL PARCO DELLE BASILICHE

BCMA studio, Paola Coppi, Silvano Molinari — CASA SUL PARCO DELLE BASILICHE

BCMA studio, Paola Coppi, Silvano Molinari — CASA SUL PARCO DELLE BASILICHE

BCMA studio, Paola Coppi, Silvano Molinari — CASA SUL PARCO DELLE BASILICHE

Parametric Bookshelves - Caterina Tiazzoldi

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Parametric Bookshelves, uses a Maya script to achieve a formal exploration of new configurations of the same bookshelf. In this way each customer is assured of a unique configuration. Parametric Bookshelves develop and produce an infinite number of unique pieces, tailored to the customer’s requirements, using a single model. Each element composing Parametric Bookshelves is defined by three attributes affecting Parametric Bookshelves configuration. Each customer introduces data (length, height, preferred colors) and the parametric system responds by automatically changing some of the attributes (depth, thickness, color saturation).

Caterina Tiazzoldi — Parametric Bookshelves

Each Parametric Bookshelves is provided with a code as a customer warranty of the uniqueness and originality of the piece. The application of a large number of iterations to a limited number of rules leads to a level of formal complexity and sophistication which it is impossible to obtain from traditional processes. The vision is not only to customize a piece, but also to allow people to build their own environment.

Caterina Tiazzoldi — Parametric Bookshelves

Parametric Bookshelves was presented at the Young Talent Selection by Giulio Cappellini at the Temporary Museum for New Design During Milano Design Week.

Caterina Tiazzoldi — Parametric Bookshelves

Caterina Tiazzoldi — Parametric Bookshelves

Caterina Tiazzoldi — Parametric Bookshelves

Caterina Tiazzoldi — Parametric Bookshelves

C-Lamp - Caterina Tiazzoldi

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C-Lamp was designed for the landmarked building Il Circolo Dei Lettori which required some very specific constraints of minimizing the number of perforations in the ceiling and to reduce the stress and tension between the ceiling and connection (to reduce the weight of the lamp), while lighting up a 10×8 meters room as one unique piece.

Caterina Tiazzoldi — C-Lamp

This was achieved as a single 4×5m lamp, conceived as an adaptive texture derived from the logo of the Circolo dei Lettori. While retaining economic affordability, it is additionally an energy saving lamp, with 20 50 watt osram, 2800 Kelvin lamps. Made from superlight MDF board with a thickness of 3.5 cm, the material permits a sufficient rigidity yet reduces the overall weight of the piece. This also allows us to produce several CNC made parts which are easy to transport. To complete the look, the C-Lamp it was paint with a traditional technique of the golden leaf typically used in the baroque times.

RECUPERO DI EDIFICIO DISMESSO A FUNZIONE RESIDENZIALE - BCMA studio, Paola Coppi, Silvano Molinari

Prototyping The City - Caterina Tiazzoldi, Claudia Pasquero, Marco Poletto, Cesare Griffa

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The experiment of Prototyping the city was based on the criteria that a product of urban design must operate at different levels contemporarily. Playgrounds and public spaces need objects to play with, identify with and react against.

Caterina Tiazzoldi, Claudia Pasquero, Marco Poletto, Cesare Griffa — Prototyping The City

The brief of the project, entitled “biodegrading pavilion”, indicates a typological reference: the pavilion, hybridized with the programmatic function of info-point for Torino 2008 World Design Capital, and its biological condition as a temporary “coagulation of matter” designed to disintegrate back into nature at the end of its life cycle.

Caterina Tiazzoldi, Claudia Pasquero, Marco Poletto, Cesare Griffa — Prototyping The City

The workshop structure was instead defined as a “matrix” which coordinated the activities of the group in parallel co-evolving layers. The result was a parametrically controlled diagram organizing the basic construction units [wooden sticks] into a coherent structural assemblage while generating small cocoon spaces which branched out of the main “tunnel”. These spaces became the niches which housed the informational layer that constituted the first point of contact between the visitors and the summer school events. This platform was then expanded in a web based blog capable of reaching out to world.

Caterina Tiazzoldi, Claudia Pasquero, Marco Poletto, Cesare Griffa — Prototyping The City

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