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Riqualificazione facciate condominio - Marcello Tomei Architetto

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Estratto dalla relazione di progetto:

Marcello Tomei Architetto — Riqualificazione facciate condominio

Localizzazione

Marcello Tomei Architetto — Riqualificazione facciate condominio

Individuazione elementi di rivestimento in distacco

Oggetto del presente intervento è un immobile di civile abitazione composto da sei piani fuori terra ed un interrato ad uso locali cantine e autorimesse, sito su un lotto localizzato nel comparto sud-ovest del centro urbano di Novara, ricompreso tra due lotti adiacenti a sud/est e sud/ovest, l’edificio S.Agostina edificio A ubicato a nord/ovest e la Via Pola lungo il fronte rivolto a nord/est.

Marcello Tomei Architetto — Riqualificazione facciate condominio

Individuazione elementi di rivestimento in distacco

Tipologia

Marcello Tomei Architetto — Riqualificazione facciate condominio

Dettaglio foro per inserimento perni in resina fibrorinforzata

Dal punto di vista architettonico lo stabile si configura come edificio multipiano a blocco isolato, edificato su un lotto di pertinenza di forma rettangolare organizzato al piano di campagna con aree a verde, spazi destinati a posti auto condominiali e una rampa di accesso al piano interrato dove sono ubicate le autorimesse private. L’accesso pedonale e carrabile sono localizzati lungo la Via Pola, al civico n° 4.

Marcello Tomei Architetto — Riqualificazione facciate condominio

Dettaglio profilo di raccordo con funzione di gocciolatoio tra nuova fascia di coronamento rifinita ad intonaco e rivestimento esistente in listelli di laterizio

Stato di conservazione delle facciate

Marcello Tomei Architetto — Riqualificazione facciate condominio

Dettaglio di nuovo giunto di dilatazione interpiano

Le facciate dello stabile presentano un rivestimento in listelli di laterizio formato 6,5×26 x sp. 1 cm, interrotto da elementi lineari verticali (lesene) estesi su tutto lo sviluppo dei prospetti, dai frontalini e dai parapetti dei balconi lungo il fronte sud/ovest e dalle porzioni murarie corrispondenti alle logge coperte, che sono rifinite in intonaco grigio chiaro. Allo stato attuale le porzioni murarie rivestite presentano distacchi degli elementi in laterizio dal sottostante strato di supporto, concentrati soprattutto lungo il fascione di gronda sui quattro diversi fronti dell’edificio, oltre che distacchi puntuali in altre zone delle facciate.

Marcello Tomei Architetto — Riqualificazione facciate condominio

Dettaglio fascia di coronamento dello stabile dopo la rimozione e il recupero dei listelli di rivestimento in laterizio

Intervento progettuale

Marcello Tomei Architetto — Riqualificazione facciate condominio

Fase di cantiere lungo il fronte ovest dello stabile

Per porre rimedio alle problematiche sopra evidenziate si interviene tramite la riqualificazione del fascione di gronda e il consolidamento dei rivestimenti di facciata secondo la seguente sequenza di lavorazioni.

Riqualificazione totale del fascione di gronda in listelli di cotto mediante: Rimozione completa dei listelli esistenti e recupero degli stessi ove possibile. Rimozione del collante residuo e dell’intonaco ammalorato in fase di distacco, compreso abbassamento delle macerie al piano di carico, carico, trasporto alle pp.dd. ed oneri di discarica. Ripristino dell’intonaco precedentemente rimosso. Rasatura completa mediante applicazione di malta cementizia monocomponente ad elevata adesione rifinita a frattazzino con interposta rete in fibra di vetro. Finitura mediante applicazione di rivestimento a spessore al quarzo per esterni, colore da cartella, applicato con cazzuola americana in acciaio inox previa applicazione di idoneo primer. Fornitura e posa in opera di profilo sagomato in pvc o vetroresina, con accoppiato rete in fibra di vetro da applicare durante la fase di rasatura, allo scopo di realizzare un elemento con funzione di gocciolatoio per compensare la riduzione di spessore del fascione di gronda rispetto alla sottostante facciata a seguito dell’intervento di rimozione dei listelli.

Consolidamento del rivestimento in listelli delle facciate mediante: Battitura e “mappatura” di tutta la facciata, in modo da individuare le parti di rivestimento maggiormente distaccate o a rischio; ripristino delle porzioni di listelli mancanti mediante messa in opera dei listelli precedentemente recuperati dal fascione di gronda ed iniezioni. Consolidamento meccanico delle porzioni di rivestimento precedentemente trattate ed in corrispondenza degli spigoli e delle travi marcapiano, mediante applicazione del Sistema Salvaklinker, ovvero inserimento di perni in resina fibrorinforzata, previa foratura tra le fughe del rivestimento. Questa procedura consentirà da un lato di mantenere in condizioni di sicurezza statica le zone precedentemente individuate come “critiche”, dall’altro di sostenere per piani il carico del rivestimento, ora insistenti perlopiù al piede della facciata. Lavaggio finale della facciata e dei parapetti lato esterno in listelli con utilizzo di adeguati prodotti detergenti miscelati con acqua calda ed applicati con macchinario elettrico per getti ad alta o media pressione, compresa aspirazione istantanea e smaltimento dell’acqua residua. Applicazione di idoneo protettivo composto da resine acriliche in cristalli disciolte in opera, al fine di proteggere i rivestimenti da future infiltrazioni.


Los limoneros - gus wüstemann architects

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Program
The plot is situated in an suburban urbanisation of private villas next to a golf court near Marbella , Spain. The program is a house for a family with kids and a some guest rooms for visiting friends, a total of 480 m2 inside area. There was an existing house, typical for the area with a beautiful garden, we kept the plants.

gus wüstemann architects — Los limoneros

living outside in a private garden
Being in Andalucia, in the south of Spain, the idea was to create a huge garden with big covered outside spaces, giving some shade when needed, where you could live outside day and night, all year long. It’s all about catching that twilight with your friends and family, chilling out with some tapas and great Spanish wines. At the same time we needed to create the necessary privacy towards the neighbouring buildings, so you could live outside without being exposed. The concept therefore is that the whole site is a garden surrounded with a peripheral wall filled with content, that’s the living room, a private garden.

gus wüstemann architects — Los limoneros

Above that living room landscape we set a patio house – a house over a garden.
In the winter time, one covered part of the private garden can be closed with sliding windows and heated.

gus wüstemann architects — Los limoneros

Periphery is central
The periphery, the surrounding wall are filled with different programs so it communicates with the centre space of the ground floor. These contents wrap around the living space / garden like a never ending landscape.
In the periphery there are :
still water pond with waterfall, turtles and morning sun, herb garden, kitchen, bbq lounge, pool lounge, swimming pool – chill out pool area, jungle, atelier / library, entrance lobby. Depending of what time of the day, social occupancy and what mood one is in, you choose to interact with the peripheral programs, from leisure, sport to reading, chilling, cooking etc. There is an over the edge opening along the poolside, where there is a beautiful view to the mountains and where the evening sun comes in.

gus wüstemann architects — Los limoneros

The house is above the garden
The bedrooms, family lounge and Yoga terrace are on the first floor, a patio with a perforated stone facade filters the light into the wardrobes and circulations of the private areas. Each room has a bathroom and a private patio attached. The master bedroom, bathroom and patio can be joined to one open space, enjoying sleeping and bathing outside, without being seen.

gus wüstemann architects — Los limoneros

White sculpture and blue Andalucía sky
There are no windows or openings to the outside / public space, the house appears as a white and cubic sculpture, similar to the Moorish patio houses in Andalucia.
Only the plants give a sign of the interior life to the outside. Everything is covered in white plaster, creating this endless playful landscape just covered by the deep blue Andalucia sky, it’s there to host people.

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

gus wüstemann architects — Los limoneros

Attico Piazza Castello - Studiopomero

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L’intervento riguarda l’inserimento di una struttura leggera sull’attico di un edificio facente parte del Complesso di Via Roma/Piazza Castello a Torino.

Studiopomero — Attico Piazza Castello

La proposta di intervento tiene in considerazione il valore storico e architettonico del contesto in cui si inserisce: il progetto pertanto prevede una serie di accorgimenti volti a minimizzare l’impatto fisico e visivo dell’intervento.

Studiopomero — Attico Piazza Castello

L’elemento architettonico ha funzione di ombreggiamento e di organizzazione distributiva dell’area del terrazzo; di conseguenza, la struttura consta unicamente di montanti e traverse in carpenteria metallica e frangisole orizzontali e verticali in lamelle di legno, La struttura portante è stata pensata in acciaio cor-ten trattato a cera per diminuire ulteriormente l’impatto visivo; tale materiale infatti ha le caratteristiche di riflettere poco la luce solare, data la sua ruvidezza materica, e offrire al tempo stesso un riferimento cromatico diretto al rivestimento in clinker della adiacente Torre Littoria.

Studiopomero — Attico Piazza Castello

Lo schema di ingombro volumetrico propone la continuazione, lungo il fronte su piazza, del sistema di arretramenti delle sopraelevazioni e volumetrie di raccordo proprie del Complesso di via Roma. Il pergolato infatti si presenta come la continuazione, parziale perché totalmente aperta. L’angolo risultante dall’accostamento del volume esistente e dell’ingombro del pergolato in progetto viene riproposto tramite passaggio di scala nel dettaglio del profilo strutturale dei due montanti esterni. Il progetto proposto prevede l’inserimento di una bassa cortina verde su filo strada, ad integrazione del mancorrente storico esistente. In questo modo si sceglie di dare continuità al sistema di vegetazione esistente sui terrazzi di via Roma, proseguendolo sulla piazza. La cortina di vegetazione in progetto segue uno schema distributivo finalizzato a mettere in rapporto diretto, tramite un doppio allineamento, la struttura esistente della facciata storica (sistema di lesene verticali) con la struttura del pergolato in progetto. Il primo lotto ha portato alla realizzazione della pavimentazione in legno.

Studiopomero — Attico Piazza Castello

Ingresso 113 - Studiopomero

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L’edificio, realizzato negli anni ‘30, possiede una facciata di disegno settecentesco in coerenza con gli immobili presenti nel tratto finale del Complesso di Via Roma, mentre al suo interno denuncia con chiarezza le scelte architettoniche del razionalismo Italiano.

Studiopomero — Ingresso 113

La riqualificazione è avvenuta mediante l’utilizzo di segni architettonici in linea con il periodo della sua costruzione e con il carattere dell’edificio specifico, caratterizzato da una monumentalità sobria e da una spiccata attenzione al dettaglio e all’utilizzo di materiali pregiati, con una moderata reinterpretazione in chiave contemporanea dei singoli elementi.

Studiopomero — Ingresso 113

Lo spazio centrale di accoglienza, cui si accede tramite la bussola di ingresso, è dominato da uno scalone monumentale con rampa centrale decorata da due mancorrenti tubolari in acciaio inox che si biforca nei due rampanti laterali di accesso alle scale delle unità immobiliari, e incorniciato da un fondale con finestroni aulici a tutto sesto che guardano sulla corte interna e forniscono luce naturale all’ambiente.

Studiopomero — Ingresso 113

Sullo spazio principale dell’androne di ingresso si affacciano i due vani – destro e sinistro – per l’accesso agli ascensori di recente realizzazione. L’ambiente di ingresso è caratterizzato da decorazioni in marmi policromi, rivestimenti piani e curvi con marmo arabescato orobico rosso, e portali e stipiti in marmo nero marquina.

Studiopomero — Ingresso 113

Nel vano della scala A sono presenti sei livelli di piano con altezze variabili. I percorsi orizzontali formati da rampe e pianerottoli con parapetto metallico. L’intervento di riqualificazione dell’ingresso e dei vani scala si pone “l’obiettivo principe“ di rendere più attraente e permeabile la percezione dell’ambiente visibile dal portico di Piazza Castello, con un nuovo design che valorizzi gli spazi con una rinnovata immagine architettonica, ma che contemporaneamente mantenga integro il filo conduttore con la memoria storica del palazzo e il linguaggio del razionalismo italiano.

Studiopomero — Ingresso 113

La linea e l’angolo curvo sono il tema dell’architettura degli anni ’30 ed in particolare dell’architettura dell’isolato. Attenzione al dettaglio e all’utilizzo dei materiali di pregio, sono gli elementi che stanno all’origine del progetto di riqualificazione e ne permettono una perfetta integrazione con l’esistente.

Studiopomero — Ingresso 113

Realizzazione di un nuovo sistema di illuminazione a soffitto, un nastro luminoso che a partire dalla bussola prosegue all’interno e oltre verso i vani delle Scale. Una nuova definizione dei volumi attraverso l’utilizzo del colore, della linea e dell’angolo arrotondato in sostituzione di una parte degli spigoli.

Studiopomero — Ingresso 113

A partire dal soffitto della bussola di ingresso una serie di linee parallele, ma a distanza variabile, realizzano un “codice a barre” virtuale che si ripete per tutto l’intervento di riqualificazione. Dal soffitto le linee si piegano sulle pareti seguendo le curve degli angoli stondati e disegnano con nuove gerarchie volumetriche gli spazi dell’androne.

Studiopomero — Ingresso 113

L’installazione luminosa presente nella tromba del vano scala – cascata di luci – completa l’allestimento e il recupero della scala dal punto di vista illuminotecnico e scenografico.

Studiopomero — Ingresso 113

Studiopomero — Ingresso 113

Studiopomero — Ingresso 113

Studiopomero — Ingresso 113

Studiopomero — Ingresso 113

Studiopomero — Ingresso 113

Studiopomero — Ingresso 113

Studiopomero — Ingresso 113

Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona - Pierpaolo Ricatti

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Nel progetto si è optato per un impianto planimetrico di estrema chiarezza: due ali rettilinee e parallele che al piano terra ospitano le aule di studio e al piano primo gli studi docenti, la biblioteca e la sala studio per studenti.

Pierpaolo Ricatti — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

Le due ali si sviluppano fiancheggiando un grande spazio centrale destinato all’accoglienza dell’utenza, delimitato a nord-est verso il Polo Ospedaliero dal corpo di fabbrica, destinato agli uffici amministrativi, a ponte sull’ingresso principale e sul lato sud-ovest, dall’atrio d’ingresso e foyer della Sala Conferenze che distribuisce i percorsi interni.

Pierpaolo Ricatti — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

Percorsi chiari e gerarchie di spazi altrettanto efficacemente sottolineati da una differenziazione di carattere: i corridoi e la biblioteca, la sala studio come pure gli studi dei docenti al piano superiore, appartengono ad una “famiglia” di spazi più introversi e chiusi, ma aperti verso i patii interni a giardino in quota al piano.

Pierpaolo Ricatti — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

Grandi aperture invece per gli spazi delle aule collegate da ampi corridoi, autentici deambulatori, che fiancheggiano il cortile interno e che per dimensioni e materiali utilizzati consentono di ospitare eventi di rappresentanza dell’Ateneo.

Pierpaolo Ricatti — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

L’area ristoro è collocata nell’area sud-est, alla fine della corsa del corridoio, che la integra e in diretto contatto con il grande spazio centrale esterno.

Pierpaolo Ricatti — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

In questo sistema di spazi, dove è elevata l’interazione tra ambienti interni e l’esterno dell’edificio, il cortile di ingresso assume il ruolo di centro, luogo di accoglienza, punto di ritrovo. Guardando dall’esterno dall’ingresso su strada verso il cortile, si riescono a percepire la profondità dello spazio e la successione degli spazi aperti e chiusi.

Pierpaolo Ricatti — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

Anche l’aspetto compatto che si percepisce osservando dall’esterno le ali laterali, è destinato a mutare radicalmente all’aprirsi dei sistemi di schermatura che restituiscono l’idea di velati rivestimenti con reti metalliche, rivelando una scatola di vetro con spazi vetrati a tutta altezza.

Pierpaolo Ricatti — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

Attentamente studiate in relazione all’orientamenti dell’edificio, anche da aperte le schermature consentono di avere un ottimale apporto di luce naturale e di evitare fenomeni di abbagliamento o surriscaldamento. Le schermature, come tutto l’involucro dell’edificio, sono realizzate con leghe di rame di alta qualità e resistenti all’usura del tempo. La qualità estetica del rame rappresenta nel contesto una nuova concezione di grande suggestione della progettazione delle facciate dell’Ateneo, valorizzandone la presenza presso il Polo Ospedaliero e, nello stesso tempo, rendendolo immediatamente riconoscibile.

Pierpaolo Ricatti — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

La riduzione dei colori e dei trattamenti di superficie impiegati, la chiara geometria e la conseguente organizzazione delle facciate, evidenzia la voluta ricerca di una sobrietà formale, una neutralità, o per meglio dire, una de contestualizzazione che contrappone faccia a faccia il nuovo edificio con il Polo Ospedaliero. In breve il nuovo edificio offrirà una cornice chiara e neutra per un buon ambiente di apprendimento e insegnamento

Pierpaolo Ricatti — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

Pierpaolo Ricatti — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

Casa BT - Stefano Sangalli

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Il progetto modernizza un appartamento degli anni ’70. Con piccole modifiche delle partizioni interne si ottiene un appartamento completamento nuovo sia nella disposizione funzionale che nelle finiture. Il salone open space è adatto ad accogliere con grande flessibilità cene intime e gruppi di amici oltre ad una gestione ariosa della vita quotidiana. Il colore chiaro delle finiture è la tela sulla quale i proprietari scriveranno la propria vita con i colori di accessori e quadri.

Stefano Sangalli — Casa BT

Stefano Sangalli — Casa BT

Stefano Sangalli — Casa BT

Stefano Sangalli — Casa BT

Stefano Sangalli — Casa BT

Stefano Sangalli — Casa BT

Stefano Sangalli — Casa BT

Stefano Sangalli — Casa BT

Padiglione Nazionale Albania, - Vincenzo Casali

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Riorganizzazione degli spazi ed allestimento in occasione dell’apertura del Padiglione Nazionale Repubblica di Albania, presso lo spazio Rolak alla Giudecca, Venezia.

Vincenzo Casali — Padiglione Nazionale Albania,

Vincenzo Casali — Padiglione Nazionale Albania,

Vincenzo Casali — Padiglione Nazionale Albania,

Vincenzo Casali — Padiglione Nazionale Albania,

Completamento della Certosa di S. Francesco - Studiopomero

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Il complesso della Certosa di San Francesco è un organismo edilizio articolato e stratificato, dove coesistono parti monumentali di rilevante pregio storico artistico, che si trova nel comune di Avigliana, sulla strada Provinciale che porta alla Sacra di San Michele, a circa 5 km dal monumento simbolo del Piemonte.

Studiopomero — Completamento della Certosa di S. Francesco

Il corpo principale, composto dall’edificio della chiesa ad ovest, dalla maniche intorno al chiostro aulico a sud est e dagli edifici rustici raccolti intorno al cortile nord, ha origini documentate nel XVI secolo e ha conservato, nonostante i molteplici e disattenti interventi del dopoguerra, il carattere di sobria unità propria di una Certosa francescana. Oggi la proprietàè di un fondo immobiliare d’investimento no profit, mentre la gestione dell’intero complesso è di una associazione onlus.

Studiopomero — Completamento della Certosa di S. Francesco

La finalità dell’associazione è quella di realizzare nel complesso della Certosa la sede di alcune importanti iniziative sociali e culturali. Con questi obiettivi è stato predisposto un progetto con una prima fase che ha previsto l’intervento di restauro della chiesa, il recupero del corpo storico principale e nuove strutture rispondenti alla nuova destinazione d’uso del complesso Certosa: una sala polivalente per duecento posti, un refettorio e i locali tecnici di servizio all’interno complesso.

Studiopomero — Completamento della Certosa di S. Francesco

La seconda e ultima fase, oggetto di questa pubblicazione, riguarda il progetto di completamento del complesso della Certosa di San Francesco con una serie di interventi che hanno ricostruito il sottopasso stradale tra la Certosa e il parco degli “orti”, restaurato la ex-scuola e in aderenza realizzato due edifici nuovi, adibiti alle attività dell’onlus, chiamate in fase di progetto “botteghe”.

Studiopomero — Completamento della Certosa di S. Francesco

Le opere progettate e dirette hanno tentato di mantenere invariati i valori storico artistici del complesso Certosa, nel rispetto dei caratteri e delle tipologie costruttive originarie, interpretando, quando necessario, le tracce di segni preesistenti o proponendone di nuovi in dialogo con quelli esistenti. Dunque l’intento progettuale era di non determinare una frapposizione con l’esistente, ma bensì coesistere, per forma e consistenza, ricercando armonia con l’intero complesso della Certosa, sfida assai complicata.

Studiopomero — Completamento della Certosa di S. Francesco

Da qui nasce la scelta di stare fuori dalle mura della Certosa, per questo ultimo lotto di lavori di completamento. Realizzando due nuovi volumi che si affiancano alla vecchia scuola della Borgata Mortera, in un prosieguo di continuità architettonica, ricercando nella loro forma l’archetipo dell’abitazione rurale e l’essenza formale della stessa scuola. Contestualmente è stata svolta una ricerca sui materiali che dovevano avere una provenienza legata al territorio, vedi le specie legnose di larice, per le strutture e il rivestimento interno delle botteghe e il rivestimento del sottopasso, oppure la pietra di luserna per i pavimenti esterni e il laterizio per le murature del sottopasso.

Studiopomero — Completamento della Certosa di S. Francesco

LA SCUOLA E LA PIAZZETTA PEDONALE, fuori dalla recinzione del convento di clausura, troviamo la scuola della borgata Mortera. Questo edificio era caratterizzato da due superfetazioni che nel progetto sono state abbattute per far spazio alla piazza antistante la scuola e per permettere sul lato opposto la costruzione delle “botteghe artigiane”. Attorno alla vecchia scuola è stato creata la piazzetta, completamente lastricata in pietra di luserna, al centro della quale troviamo una seduta di pietra. In prosecuzione ottica dalla seduta abbiamo il tiglio secolare con un’aiuola che lo delimita e lo protegge, attraverso una corona di metallo posta a filo del pavimento. Questo luogo ha preso una sua identità, dove spontaneamente le persone si fermano, anche solo quelle di passaggio sul percorso della via Francigena, per prendersi una breve pausa all’ombra del tiglio. A fianco delle piazzetta troviamo il portone pedonale e carraio che dà accesso al parco degli orti e al nuovo parcheggio a raso al servizio del complesso Certosa.

Studiopomero — Completamento della Certosa di S. Francesco

LE BOTTEGHE, sono due edifici nati a fianco della vecchia scuola con destinazione d’uso votata all’esposizione, ma non solo. Infatti la semplicità planimetrica e la possibilità di dividere gli spazi con pannelli mobili prelude una certa flessibilità d’utilizzo. La scuola restaurata è collegata con il nuovo ampliamento delle “botteghe artigiane”, crea un unico spazio che è divisibile all’occorrenza in vani. La caratteristica delle botteghe è l’intercalare di luoghi “protetti” a spazi “trasparenti”. La forma, sia in pianta che in sezione, ricalca la sagoma della scuola restaurata. Questa scelta è stata fatta per mantenere un legame prospettico con il volume “semplice” dell’esistente. Il collegamento tra i tre edifici è un elemento piano e trasparente che non entra in conflitto con i tre corpi principali, lasciando invece leggere il muro di recinzione retrostante, con tutta la sua complessa tessitura di pietre e mattoni. Esternamente i due elementi principali sono finiti ad intonaco, mentre gli elementi piani sono rivestiti in rame, che ossidando prenderà i colori del bosco. All’interno troviamo degli spazi completamente liberi a tutta altezza, con una zona soppalcata. In questo modo la flessibilità di utilizzo è molteplice, da spazio espositivo sino all’uso come foresteria. I pavimenti in pietra di luserna entrano all’interno (vedi il corpo di fabbrica piano di connessione) e successivamente nell’intimo dell’archetipo di capanna si trasformano in legno, per dare così la sensazione del volume puro. Nella parte retrostante troviamo il vecchio muro di recinzione, posto ad una distanza di circa un metro, che fa da sfondo alle botteghe. Questo è stato consolidato e restaurato ed evidenziato alla sua base con ciottoli. La struttura dell’edificio è composta da muratura portante esterna e travi in legno lamellare per la copertura.

Studiopomero — Completamento della Certosa di S. Francesco

IL SOTTOPASSO, costruito all’inizio del novecento, è una di quelle parti della Certosa che hanno da sempre un ruolo del tutto funzionale: un tempo permetteva alle suore di clausura di accedere al giardino degli orti senza essere viste dall’esterno. Per questo motivo il passaggio era quasi segreto ai non addetti ai lavori, confuso facilmente con il muro in mattoni del confine della proprietà. Oggi, nella sua nuova veste, è stato ampliato mantenendone la funzione di passaggio, ma con in più la possibilità di usare il suo dislivello come luogo per incontri informali. Così dal lato ingresso del nuovo parcheggio abbiamo un piccola sala di proiezione caratterizzata da una gradonata, mentre dal lato opposto, salendo verso il complesso storico della Certosa, troviamo una gradonata intervallata da una serie di cinque pianerottoli che possono, all’occasione, diventare una prosecuzione della sala ristorante. Il rifacimento del sottopasso ha mantenuto inalterato il profilo verso il lato della recinzione esistente, ampliandosi verso il lato delle botteghe sempre con muri in laterizio.

Studiopomero — Completamento della Certosa di S. Francesco

L’esterno del sottopasso è stato rivestito in mattoni faccia a vista, con giunto in colore. L’utilizzo di malte colorate ne denuncia la contemporaneità e la discontinuità temporale con il muro di recinzione storico. Al suo interno si è proseguito con lo stesso linguaggio delle botteghe, sia dal punto di vista dei rivestimenti, con tavole di legno d’abete, che per il sistema di coibentazione, che ha previsto un cappotto interno che evita i ponti termici con l’esterno. Il risultato è che la recinzione e il muro sottopasso sono sì distinguibili, ma non per questo in contrasto, anzi la lastra in vetro posta tra il vecchio e il nuovo sembra proprio voler evidenziare un differenza che poco si vede. In conclusione, il nostro ampliamento ha l’intento di rispettare tutti gli aspetti emozionali e architettonici che la Certosa di San Francesco possiede, lasciando un segno contemporaneo che speriamo possa riprodurre le stesse piacevoli percezioni dell’edificio storico.

Studiopomero — Completamento della Certosa di S. Francesco

Studiopomero — Completamento della Certosa di S. Francesco

Studiopomero — Completamento della Certosa di S. Francesco

Studiopomero — Completamento della Certosa di S. Francesco


FABBRICATO BONAFINE-PISANI - dino antonio coringrato

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Fabbricato destinato a civile abitazione ubicato nel Comune di Rotonda (PZ)

dino antonio coringrato — FABBRICATO BONAFINE-PISANI

FABBRICATO BONAFINE-PISANI

Museo della Battaglia, Vittorio Veneto - Vincenzo Casali

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Il progetto prevede di utilizzare tutti gli spazi a disposizione nei differenti corpi di fabbrica. Il piano terra viene rinnovato nel disegno delle bacheche e dell’illuminazione, per offrire ai visitatori un’introduzione ai materiali esposti ai piani superiori. Alla distribuzione ed all’acquisto dei materiali informativi viene dedicato uno spazio immediatamente all’ingresso, accessibile anche indipendentemente dal proseguire la visita al museo. Così come indipendenti nell’accesso sono anche altri nuovi spazi come la cafèteria e, nella ex-chiesa, la sala convegni-mostre temporanee. La percorribilità del piano terra è continua, lungo il corpo di fabbrica lato nord, per tutto il senso longitudinale dall’ingresso alle nuove sale di introduzione, al foyer, alla sala convegni-mostre temporanee. I piani superiori si raggiungono dal lato est attraverso lo scalone monumentale, dal lato ovest con un ascensore. Le stanze del corpo di fabbrica più recente ad ovest, restano indipendenti dal percorso dei visitatori e sono ad uso esclusivo delle attività amministrative e di archivio del museo. L’intervento trasformativo più rilevante riguarda la nuova costruzione dei solai, previa la demolizione di quelli esistenti, nel corpo di fabbrica sul lato nord, per consentire appunto la continuità del percorso con l’installazione dell’ascensore. L’illuminazione naturale del primo piano viene riconfermata con l’utilizzo di un vetro opalino, dovuto alla presenza dei bagni, lo stesso che si propone al terzo piano per l’intera superficie di tamponamento del nuovo volume che ospita i servizi igienici e l’ascensore. La facciata attuale a seguito della nuova costruzione dei solai viene ridisegnata con criterio filologicamente diverso dagli interventi precedenti. Un’unica superficie di vetro opalino, scandita dal ritmo regolare del serramento metallico, per tutti e tre i livelli, che si animerà a seconda dell’avvicendarsi dell’illuminazione interna.

Vincenzo Casali — Museo della Battaglia, Vittorio Veneto

Vincenzo Casali — Museo della Battaglia, Vittorio Veneto

Vincenzo Casali — Museo della Battaglia, Vittorio Veneto

Vincenzo Casali — Museo della Battaglia, Vittorio Veneto

Vincenzo Casali — Museo della Battaglia, Vittorio Veneto

Vincenzo Casali — Museo della Battaglia, Vittorio Veneto

Vincenzo Casali — Museo della Battaglia, Vittorio Veneto

Un tappeto per la città - Atelier delle Verdure, Marco Sessa, Barbara Boschiroli, Giulia Uva

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I tappeti della Piazza del Duomo La piazza, in quanto elemento centrale, è il luogo di sperimentazione del progetto di un trattamento di suolo sensibile all’intorno e alle attività, definito come un tappeto urbano. Il progetto elaborato tiene conto di alcuni vincoli ed elementi pre-esistenti come la viabilità e il sistema dei sottoservizi le cui reti rimangono sempre accessibili. La viabilità di passaggio viene mantenuta lungo i bordi della piazza ad eccezione dell’attraversamento lungo l’asse via XX Settembre/via Mazzini. Il progetto assume come riferimento geometrico-spaziale il Duomo e la cadenza delle colonne dei porticati laterali commerciali e del Comune per determinare i limiti dei differenti trattamenti.

Atelier delle Verdure, Marco Sessa, Barbara Boschiroli, Giulia Uva — Un tappeto per la città

La trama del tappeto

Il tappeto storico Il trattamento definito come tappeto storico si sviluppa a cadenza regolare in corrispondenza delle diverse campate del duomo. All’interno della trama della pavimentazione esistente, in porfido posata ad archi regolari, vengono inseriti dei tasselli in elementi metallici in sostituzione di nr. 6 cubetti di porfido. Questi tasselli riportano una serie di incisioni riguardanti la storia della città come le date significative delle trasformazioni urbane, i nomi di personaggi rilevanti per l’arte, la musica, la politica o la letteratura, gli assedi storici alla città, etc. Per facilitare la lettura di questi elementi all’interno del marciapiede a lato della chiesa, sono inseriti elementi metallici che illustrano le diverse incisioni e i diversi tematismi definite nelle tavole come indice.

Atelier delle Verdure, Marco Sessa, Barbara Boschiroli, Giulia Uva — Un tappeto per la città

Planimetria Piazza del Duomo

Il tappeto delle chiacchiere L’ambito dei dehors e più in generale, del fronte commerciale posto sul lato sud è delimitato da una alternanza di cromatismi differenti di cubetti in porfido. La pavimentazione esistente è rimossa parzialmente. Questo ambito è inoltre caratterizzato da elementi metallici a bicchiere che permettono l’inserimento/rimozione degli elementi di arredo per l’allestimento dei plateatici. Gli elementi a bicchiere sono collocati a cadenza variabile lungo la linea dei 10 mt a limite dei plateatici e lungo i limiti laterali di ciascuna area di pertinenza. Ciascun gestore potrà scegliere dove inserire gli elementi di arredo per la definizione dei limiti del proprio ambito.

Atelier delle Verdure, Marco Sessa, Barbara Boschiroli, Giulia Uva — Un tappeto per la città

Le trame dei tappeti

Il tappeto sonoro L’intervento definito tappeto sonoro riguarda un ambito della piazza posto tra il Palazzo Vescovile e quello comunale. L’intersezione tra gli assi delle colonne del palazzo comunale e gli assi del Duomo generano un ambito dove viene inserita una pavimentazione musicale con elementi modulari che emettono suoni armonici a seconda della pressione esercitata. Il resto della pavimentazione di questo ambito sarà realizzato con elementi in porfido con cromatismi differenti.

Atelier delle Verdure, Marco Sessa, Barbara Boschiroli, Giulia Uva — Un tappeto per la città

Schemi di delimitazione stagionale dei plateatici

Atelier delle Verdure, Marco Sessa, Barbara Boschiroli, Giulia Uva — Un tappeto per la città

Arredo urbano e vista della piazza

Concorso di idee per la progettazione di edificio polifunzionale con annesso parcheggio ad uso pubblico e privato - Cumo Mori Roversi Architetti, Paolo Prati, STUDIO PIRACCINI, Kristian Fabbri

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La proposta progettuale per il concorso di idee prevede la riconfigurazione delle relazioni all’interno dell’area SGR come effetto dell’inserimento del nuovo fabbricato polifunzionale, e tra l’area SGR ed il suo intorno urbano attraverso la rilettura del sistema delle connessioni e l’interessamento dell’area di Piazzale Chiabrera. L’attuale configurazione del complesso SGR si caratterizza per la notevole articolazione, dovuta sia alle passate scelte progettuali che alla realizzazione in più fasi. Si è ritenuto di impostare il progetto delle nuove strutture architettoniche curandone la connessione funzionale con gli edifici e gli spazi aperti esistenti, senza tuttavia proporre un tentativo di armonizzazione formale e di linguaggio architettonico con gli stessi. La soluzione proposta, infatti, si distacca dall’attuale immagine del complesso SGR, sia come articolazione volumetrica, sia come cromia e materiali impiegati, volendo trasmettere la sua contemporaneità e la sua appartenenza ad una filosofia più organica/naturale. Questo anche per rinnovare la percezione dell’Azienda e legarla alle tematiche ecologiche e di sostenibilità ambientale a cui essa intende rifarsi.

Cumo Mori Roversi Architetti, Paolo Prati, STUDIO PIRACCINI, Kristian Fabbri — Concorso di idee per la progettazione di edificio polifunzionale con annesso parcheggio ad uso pubblico e privato

Idea generatrice del progetto

Un elemento di riconoscibilità dell’attuale complesso SGRè, a nostro modo di vedere, la presenza del verde. Esso, trattato come elemento naturale all’interno di un contesto costruito artificiale, è anche aspetto altamente qualificante e che richiama l’attenzione all’eco-sostenibilità; riteniamo quindi che si presti ad un potenziamento, cercando adeguata interpretazione e naturale evoluzione nel progetto dell’ampliamento. L’elemento naturale è pertanto stato assunto dal nostro progetto come legame concettuale tra parte vecchia e nuova del complesso.

Cumo Mori Roversi Architetti, Paolo Prati, STUDIO PIRACCINI, Kristian Fabbri — Concorso di idee per la progettazione di edificio polifunzionale con annesso parcheggio ad uso pubblico e privato

Plastico dell'articolazione volumetrica

Al verde è affidato il compito di armonizzare e connettere il nuovo sistema edificio/parcheggio/parco/museo dell’energia al complesso esistente. Questo avviene non solo a livello terra, dove si crea una continuità di fruizione attraverso i percorsi e la presenza dell’elemento naturale a partire dalla stazione del TRC fino al front office della zona commerciale esistente, ma anche ai livelli superiori, fino alla copertura. Il verde, per sua natura, non costituisce un richiamo a forme precise ma è collegamento concettuale e visivo/percettivo. Il terreno ed il verde rappresentano quindi le idee alla base del concept del progetto.

Cumo Mori Roversi Architetti, Paolo Prati, STUDIO PIRACCINI, Kristian Fabbri — Concorso di idee per la progettazione di edificio polifunzionale con annesso parcheggio ad uso pubblico e privato

Schizzo planivolumetrico

Il parco lineare, nel procedere all’interno dell’area a parcheggio, si solleva sempre più fino a diventare un ibrido tra elemento naturale e costruito, e trova infine il suo caposaldo nell’edificio vero e proprio, la cui massa si deforma secondo le regole plastiche del terreno. L’edificio è sollevato da terra, come una zolla di terra che venga estirpata: sotto rimangono le radici (i pilastri) e sopra la vegetazione (il roof garden).

Cumo Mori Roversi Architetti, Paolo Prati, STUDIO PIRACCINI, Kristian Fabbri — Concorso di idee per la progettazione di edificio polifunzionale con annesso parcheggio ad uso pubblico e privato

Planivolumetrico

Il livello terra rimane quasi completamente inedificato: viene a configurarsi come una piazza di arrivo del percorso nel verde e del museo dell’energia e si salda allo spazio porticato che costituisce l’attuale ingresso al complesso esistente dando vita ad uno spazio semi-pubblico, aperto verso la città e adatto ad accogliere eventi significativi per la comunità. L’immagine organica e naturale dell’intera porzione oggetto del concorso riflette anche l’obiettivo primario di ridurne l’impronta e quindi l’impatto sulla terra grazie all’utilizzo di minori risorse ed energia. Tale obiettivo si traduce nella realizzazione di un edificio ad “energia zero”, sfruttando i fenomeni naturali, come la ventilazione passiva e la riduzione degli apporti termici, quali elementi costitutivi del progetto, e riducendo, metaforicamente e concretamente, il contatto con il suolo ad alcuni elementi strutturali puntuali. L’involucro esterno dell’edificio è rivestito in I-MESH, prodotto recentemente brevettato sviluppato dai processi produttivi dei tessuti per le vele delle imbarcazioni. Si tratta quindi di un prodotto dal forte contenuto di tecnologia ed innovazione, evocativo di un’attività caratteristica connessa con la presenza del mare, quella velica, e quindi correlato alle peculiarità del territorio.

Cumo Mori Roversi Architetti, Paolo Prati, STUDIO PIRACCINI, Kristian Fabbri — Concorso di idee per la progettazione di edificio polifunzionale con annesso parcheggio ad uso pubblico e privato

Schizzo idea di progetto

Cumo Mori Roversi Architetti, Paolo Prati, STUDIO PIRACCINI, Kristian Fabbri — Concorso di idee per la progettazione di edificio polifunzionale con annesso parcheggio ad uso pubblico e privato

Schemi funzionali dei vari livelli

Cumo Mori Roversi Architetti, Paolo Prati, STUDIO PIRACCINI, Kristian Fabbri — Concorso di idee per la progettazione di edificio polifunzionale con annesso parcheggio ad uso pubblico e privato

Piante dei vari livelli

Cumo Mori Roversi Architetti, Paolo Prati, STUDIO PIRACCINI, Kristian Fabbri — Concorso di idee per la progettazione di edificio polifunzionale con annesso parcheggio ad uso pubblico e privato

Sezione sul parco/parcheggio/museo dell'energia

Cumo Mori Roversi Architetti, Paolo Prati, STUDIO PIRACCINI, Kristian Fabbri — Concorso di idee per la progettazione di edificio polifunzionale con annesso parcheggio ad uso pubblico e privato

Sezioni dell'edificio polifunzionale

Cumo Mori Roversi Architetti, Paolo Prati, STUDIO PIRACCINI, Kristian Fabbri — Concorso di idee per la progettazione di edificio polifunzionale con annesso parcheggio ad uso pubblico e privato

Vista da Via Chiabrera

Cumo Mori Roversi Architetti, Paolo Prati, STUDIO PIRACCINI, Kristian Fabbri — Concorso di idee per la progettazione di edificio polifunzionale con annesso parcheggio ad uso pubblico e privato

Ingresso all'edificio polifunzionale e piazza coperta

Cumo Mori Roversi Architetti, Paolo Prati, STUDIO PIRACCINI, Kristian Fabbri — Concorso di idee per la progettazione di edificio polifunzionale con annesso parcheggio ad uso pubblico e privato

Vista notturna da Via Chiabrera

Cumo Mori Roversi Architetti, Paolo Prati, STUDIO PIRACCINI, Kristian Fabbri — Concorso di idee per la progettazione di edificio polifunzionale con annesso parcheggio ad uso pubblico e privato

Biblioteca Civica - Costarainera (IM) - Daniele De Andreis, Alice De Andreis

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Nel tipico borgo medievale ligure di Costarainera, recupero della antica scuola comunale in Biblioteca Civica. Sono state mantenute le tessiture murarie in pietra esistenti, ed i solai a volta in pietra, ove possibile. Il progetto realizza tre nuovi livelli: centro di informazione/proiezione al piano seminterrato, biblioteca al piano rialzato, mediateca pc sul nuovo soppalco.

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — Biblioteca Civica - Costarainera (IM)

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — Biblioteca Civica - Costarainera (IM)

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — Biblioteca Civica - Costarainera (IM)

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — Biblioteca Civica - Costarainera (IM)

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — Biblioteca Civica - Costarainera (IM)

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — Biblioteca Civica - Costarainera (IM)

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — Biblioteca Civica - Costarainera (IM)

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — Biblioteca Civica - Costarainera (IM)

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — Biblioteca Civica - Costarainera (IM)

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — Biblioteca Civica - Costarainera (IM)

Piazza Vittorio Emanuele - Costarainera - Daniele De Andreis, Alice De Andreis

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Progetto di recupero ad uso pedonale della piazza centrale del paese, attualmente ad uso parcheggio. L’ipotesi prevede il recupero dello spazio parcheggio (realizzati altrove) ad uso pedonale pubblico, rivedendo in parte il sistema degli assi viari e inserendo un eventuale spazio pubblico bar/caffè.

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — Piazza Vittorio Emanuele - Costarainera

Casa GIALLA - KellerArchitettura Antonio G. Martiniello


Wine Culture Centre - Sergio Cappai, Alberto Selloni, Giacomo Venditti, Gianpaolo Sanna, Claudio Parodi

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The project aims to combine productive and cultural functions in the eastern wing of the winery, by preserving the existent volume and adding new areas to it, in order to correct the main shape and generate a simple element. All the required functions are included in a clean and essential volume which allows an easier understanding of the building and its parts. The designed wing of the building is made of four portions, characterized by different dimensions and functions.

Sergio Cappai, Alberto Selloni, Giacomo Venditti, Gianpaolo Sanna, Claudio Parodi — Wine Culture Centre

Render

The front part hosts the offices and laboratories. This volume replaces the old threestorey office building. The inner portion is the production center, with the packaging area on the ground floor and the fruit storehouse upstairs. The space of the first floor is organized in organically connected subspaces by two “boxes”: the first one is a flexible room which can expand its area by moving its walls along binaries while the second one is a glass box which contains an open-air garden above the wine tanks. The back of the building is a functional portion which includes the services for the production area and the visitors as well. These three parts are connected together by the fourth area, which is a long and tall room, with a big ramp. This portion is not only a relational area, but also a monumental space for the wine museum. The ramp is the starting point of the visitors’ path through the building.

Sergio Cappai, Alberto Selloni, Giacomo Venditti, Gianpaolo Sanna, Claudio Parodi — Wine Culture Centre

Section

The building was designed so that the different paths of the workers and the visitors can be separated. The whole new wing of the wine center is covered by a wooden sunscreen which protects the tall windows and, with the garden upstairs, controls the temperature inside the building.

Sergio Cappai, Alberto Selloni, Giacomo Venditti, Gianpaolo Sanna, Claudio Parodi — Wine Culture Centre

General plan

Sergio Cappai, Alberto Selloni, Giacomo Venditti, Gianpaolo Sanna, Claudio Parodi — Wine Culture Centre

Plans

Sergio Cappai, Alberto Selloni, Giacomo Venditti, Gianpaolo Sanna, Claudio Parodi — Wine Culture Centre

Sergio Cappai, Alberto Selloni, Giacomo Venditti, Gianpaolo Sanna, Claudio Parodi — Wine Culture Centre

Sergio Cappai, Alberto Selloni, Giacomo Venditti, Gianpaolo Sanna, Claudio Parodi — Wine Culture Centre

Sergio Cappai, Alberto Selloni, Giacomo Venditti, Gianpaolo Sanna, Claudio Parodi — Wine Culture Centre

Sergio Cappai, Alberto Selloni, Giacomo Venditti, Gianpaolo Sanna, Claudio Parodi — Wine Culture Centre

Sergio Cappai, Alberto Selloni, Giacomo Venditti, Gianpaolo Sanna, Claudio Parodi — Wine Culture Centre

Sergio Cappai, Alberto Selloni, Giacomo Venditti, Gianpaolo Sanna, Claudio Parodi — Wine Culture Centre

Sergio Cappai, Alberto Selloni, Giacomo Venditti, Gianpaolo Sanna, Claudio Parodi — Wine Culture Centre

PARCO BARONIO - PAISA' Architettura del Paesaggio Stignani Associati Srl, LAND Milano Srl

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Il progetto del Parco Baronio si concentra sulla realizzazione di un nuovo parco pubblico che rappresenti il fulcro di attività e di vita del quartiere e ne determini i legami con il tessuto circostante. La qualità ambientale è dunque perseguita come obiettivo primario dell’intervento, rivolgendo attenzione al disegno urbano, al disegno del verde e degli spazi aperti e al sistema dei collegamenti viari, ciclabili e pedonali.

PAISA' Architettura del Paesaggio Stignani Associati Srl, LAND Milano Srl — PARCO BARONIO

Planimetria Progetto Parco Baronio

PAISA' Architettura del Paesaggio Stignani Associati Srl, LAND Milano Srl — PARCO BARONIO

PAISA' Architettura del Paesaggio Stignani Associati Srl, LAND Milano Srl — PARCO BARONIO

9 giardini per 9 scuole di Milano - Atelier delle Verdure, Marco Sessa, Giulia Uva

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Il progetto, finanziato dai fondi della L.285 per il II piano infanzia e adolescenza, prevede la riqualificazione di 9 giardini scolastici delle scuole di infanzia e primaria individuate nelle 9 zone di decentramento milanesi. La progettazione scaturisce in seguito ai laboratori partecipati sviluppati da ABCittà e Legambiente, che hanno fatto emergere le prime suggestioni dei bambini. Da questo, come dai vincoli di ogni ambito studiato, sono emersi i singoli progetti, che sono poi stati realizzati da imprese specializzate o tramite laboratori di autocostruzione.

Atelier delle Verdure, Marco Sessa, Giulia Uva — 9 giardini per 9 scuole di Milano

Zona 06 - Narcisi: La collina con lo scivolo

Visito il giardino della scuola dell’infanzia di via dei Narcisi (Lorenteggio) in una giornata di sole autunnale. Gli alti ippocastani e platani sono un tripudio di colori fra il giallo, il marrone e il rosso. A prima vista, un giardino magico. Per i bambini della scuola materna manca l’elemento del gioco, stimolo e strumento per vivere gli spazi esterni più conosciuti così come scoprirne gli angoli più nascosti. Un percorso-pista naturale in calcestre stabilizzato ricostruisce la continuità fra i diversi elementi del giardino: le pergole ristrutturate, le nuove vasche ad orto, la collina-gioco con lo scivolo, il labirinto in setti di terra cruda e la vecchia fontana in disuso dove una vegetazione spontanea ma controllata sarà libera di crescere.

Atelier delle Verdure, Marco Sessa, Giulia Uva — 9 giardini per 9 scuole di Milano

Zona 07 - Branca: il treno

Anche il giardino della scuola Gabbro si presenta debole dal punto di vista del gioco. Qui i piccoli utenti della scuola primaria sembrano avere sviluppato la capacità di vivere e riconoscere i propri spazi utilizzando il verde come elemento di gioco “informale”. E’ il caso degli alberi porta, due ciliegi i cui tronchi sono usati porte da calcio, o degli alberi casa, alcuni bagolari in grado di garantire l’ombra nelle stagioni calde. Il progetto, scaturito da questa potenzialità, ha immaginato “stanze” all’aperto capaci di costruire spazi più raccolti che i bambini nomineranno e vivranno con più consapevolezza e misura. Le colline delimitano le nuove “stanze”: il grande cratere per il gioco, la radura delle betulle con i “tavolopanca” manufatto che ruotando è tavolo, seduta e gioco disegnato, la stanza dell’orto con le vasche e la fontanella, l’area gioco con le porticine da calcio e il campo volley.

Atelier delle Verdure, Marco Sessa, Giulia Uva — 9 giardini per 9 scuole di Milano

Zona 5 - Arcadia: il labirinto

Lo spazio esterno della Primaria di via Graf a Quarto Oggiaro era invece un desolato cortile in asfalto che non lasciava spazio al verde, confinato ad una fascia di prato di un metro di larghezza. Le richieste dei bambini si sono concentrate sull’ampliamento del verde ma anche sul piccolo osservatorio dal quale guardare il cielo, oltre ad uno spazio per spettacoli in esterno. Il progetto prevede la rimozione dell’asfalto di parte della superficie del cortile per dar vita ad aree tematiche che entrano come onde sull’asfalto: l’angolo delle vasche ad orto, il prato fiorito con gli alberi da frutto, la collina-osservatorio, una pedana in legno per spettacoli, in corrispondenza del nuovo accesso fra infanzia e primaria, ed un’area in gomma antitrauma. Sull’asfalto cinque piste colorate si snodano lungo il cortile generando molteplici giochi-percorsi.

Atelier delle Verdure, Marco Sessa, Giulia Uva — 9 giardini per 9 scuole di Milano

Zona 02 - Trotter: i portali

Il taglio della pavimentazione esistente è anche il tema progettuale per la riqualificazione di una parte del giardino in corrispondenza dell’area dell’ex laghetto della scuola dell’infanzia di via Barabino, spazio chiuso da anni dietro una recinzione, sul quale si sono focalizzate le suggestioni dei bambini. La scelta è ricaduta nel ridare alla scuola questo spazio, riconfigurandolo come area gioco e conservando la memoria del vecchio laghetto, ripensato con le sponde a prato e l’alveo in gomma blu, dove i bambini possono giocare con le nuove sagome in legno degli animali storicamente presenti fra il laghetto e le casette-stalle. La nuova bordura verde all’ombra degli alberi ad alto fusto è caratterizzata da specie resistenti all’ombra a ridosso delle rocce esistenti.

Atelier delle Verdure, Marco Sessa, Giulia Uva — 9 giardini per 9 scuole di Milano

Zona 09 - Gabbro: i "tavolo-panca"

Le vasche in legno del giardino di via dell’Arcadia sono una sperimentazione dettata da una richiesta dei bambini più piccoli: costruire per la scuola e il quartiere uno spazio piantumato con specie capaci di attirare le farfalle. Il giardino, della scuola primaria e dell’infanzia, mira a diventare spazio di gioco anche a scala urbana per il quartiere Gratosoglio. Questo è stato lo stimolo per progettare uno spazio polivalente di gioco, lungo la nuova pista a doppio ellisse per biciclette, dove sono state posizionate e nominate su appositi cartelli-segnali un labirinto in pali di legno, un’area gioco in gomma antitrauma, oltre ad una circonferenza dove praticare una reinterpretazione del gioco del paintball.

Atelier delle Verdure, Marco Sessa, Giulia Uva — 9 giardini per 9 scuole di Milano

Zona 03 - Clericetti: la pista sensoriale, le molle e il pavè

Il gioco è anche il tema dominante della materna di via Branca dove, fin dalle prime consultazioni con i bambini, emerge il desiderio di un manufatto “unico”, rappresentato da un treno che li accolga e diventi il palco/quinta di un viaggio attraverso paesaggi che scorrono lungo la parete cieca retrostante. Il treno è costituito da tre vagoni fermi in legno (struttura in pino e pannelli in compensato marino) completi di sedute-panche e finestrini. Sul lato opposto una lavagna ed un pannello in plexiglass sono i supporti sui quali i bambini potranno disegnare ed immaginare i paesaggi dei loro viaggi.

Atelier delle Verdure, Marco Sessa, Giulia Uva — 9 giardini per 9 scuole di Milano

Zona 08 - Graf: la pedana per spettacoli

Il lungo giardino fra primaria e infanzia di via Clericetti risulta carente sia dal punto di vista botanico (ad eccezione delle grandi querce e di qualche bordura arbustiva) sia del gioco, completamente assente nella parte di giardino della primaria. Idea generatrice del progetto è connettere un sistema di spazi per giocare e per stare, tramite un percorso a passi persi in pavè recuperato da piazzale Baracca. Questo ha permesso di riconnettere l’orto, le nuove piante da frutto messe a dimora e la radura ombrosa sotto alle querce, riqualificata tramite l’uso di calcestre stabilizzato con inerte colorato. Il labirinto, elemento di gioco emerso dalla consultazione, è pensato come una serie di 9 portali in legno con controventi in tubi di acciaio inox, sostegni per i rampicanti che cresceranno. Infine la connessione fra le 2 parti di giardino è facilitata da un gioco sonoro con imbuti-altoparlanti posizionati dai due lati della recinzione.

Atelier delle Verdure, Marco Sessa, Giulia Uva — 9 giardini per 9 scuole di Milano

Le scuole di Milano oggetto di intervento

Partner di progetto per la zona 2 è l’associazione “Amici del parco Trotter”, con i quali abbiamo immaginato l’intervento per l’area del farfallario all’interno del Trotter. Il progetto, che mira a ridare centralità alla suddetta area, si propone come intervento a metà fra l’ingegneria naturalistica e la Land Art. Una serie di manufatti in legno sono gli elementi che contraddistingueranno questo brano di parco, con la speranza che possano presto “contaminare” altri settori: una nuova segnaletica, composta da portali in multistrato di accesso al farfallario, all’orto e al vigneto, un percorso sensoriale lineare definito da specie a terra e pali tutori che indirizzano il visitatore all’area del farfallario, un’area gioco e ristoro con un grande tavolo comunitario, panche e una collina osservatorio. Un intervento leggero che, grazie anche al restauro e riattivazione del farfallario, potrà far rivivere un angolo prezioso di un parco magico di Milano.

Atelier delle Verdure, Marco Sessa, Giulia Uva — 9 giardini per 9 scuole di Milano

Zona 04 - Barabino: le sagome degli animali del laghetto

Montefiore Conca - Architetturemateriali

Asilo nido Villa Troili - Francesco Foglietti, veronica marino, Gianluca Mandarelli, Diego De Conca

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L’idea fondante il progetto nasce dalla considerazione di come un bambino identifica il suo asilo, il luogo nel quale inizia la sua formazione, il luogo che lo custodisce, nel quale gioca e cresce, il posto che affianca il nido familiare. Da qui l’idea di riportare il progetto a forme semplici e iconiche: la casa, la stella, la girandola esattamente come se fossero disegnate dal bambino stesso e rappresentano, rispettivamente, il luogo sicuro, il gioco, il sogno e l’incontaminato. Il profilo articolato dell’edificio ricalca la forma iconica della stella e riprende la tipologia del tetto a falde della casa. L’asilo si colloca in prossimità della strada per una maggiore accessibilità e con l’intento progettuale di connettere, anche solo spa­zialmente, il giardino pertinenziale con il parco pubblico. La stella quindi si adagia e si dirama in cerca della giusta esposizione per le sezioni, diventa il limite verso la strada e crea spazi esterni ed interni accoglienti e protetti. In questo modo l’asilo sarà landmark esplicitamente visibile nel nuovo contesto urbano progettato. Il muro bianco perimetrale accompagnerà le passeggiate dei cittadini come la forma iconica della stella sarà sempre visibile e riconoscibile dalle terrazze dei nuovi edifici resi­denziali. L’edificio si concentra nell’area sud di progetto liberando il resto della superficie che si proietta verso il paesaggio e si fonde con il parco pubblico. La stella diventa l’ele­mento di giunzione tra la città urbanizzata e il parco, tra ciò che è regolato e formale e ciò che è aperto e libero. L’accesso è organizzato su una delle 5 punte della stella, preceduto da uno spazio filtro scoperto e coperto per la sosta dei genitori e dei bambini. A partire da questo atrio il bambino è condotto in uno spazio proprio, diverso, con piani colorati e diseg­nati, una grossa e soffice collina, aree gioco e didattiche. Questo ambiente comune, il cuore della stella, è anche lo spazio distributivo e di accesso a tutti gli altri locali che compongono l’asilo. Ogni estensione, ogni punta della stella, ha una funzione differente: le tre sezioni, la zona cucina e laboratorio, e l’amministrazione. Ognuna delle 5 punte ricalca l’iconografia della casa proponendola in prospetto. Le sezioni, così, diventano un’estensione del cuore della stella e la configurazione variabile degli spazi consente un uso versatile degli ambienti. La permeabilità e la geometria dell’edificio creano visuali costanti, con la possibilità di traguardare sem­pre l’esterno. Le sezioni sono orientate a nord, nord-est e nord-ovest e arricchite da uno spazio filtro coperto esterno nel quale è possibile effettuare attività ma ancora in uno spazio intermedio protetto. La relazione fra l’edificio e l’esterno fa si che i due spazi si compenetrino; la stella invade il giardino e lo spazio verde penetra all’interno sino a materializzarsi metaforicamente nella morbida ed organica superficie centrale. Il centro della stella è rifugio per il bambino, il ventre materno ma è anche elemento focale, punto di osservazione privilegiato. Da qui infatti ha la massima percezione dello spazio interno ed esterno in tutte le direzioni, orizzontalmente verso il giardino e verticalmente verso il cielo attraverso il grande lucernario che sovrasta la morbida collina artificiale. I criteri generali che hanno determinato l’organizzazione degli spazi all’aperto si fondano sulla constatazione che i bambini manifestano molteplici interessi ma manengono l’attenzione per brevi periodi, cercano di conoscere giocando, esplorano lo spazio che li circonda e che deve essere per questo delimitato, amano giocare vicino agli adulti che devono controllarli senza però interferire nelle attività

Francesco Foglietti, veronica marino, Gianluca Mandarelli, Diego De Conca — Asilo nido Villa Troili

Francesco Foglietti, veronica marino, Gianluca Mandarelli, Diego De Conca — Asilo nido Villa Troili

Francesco Foglietti, veronica marino, Gianluca Mandarelli, Diego De Conca — Asilo nido Villa Troili

Francesco Foglietti, veronica marino, Gianluca Mandarelli, Diego De Conca — Asilo nido Villa Troili

Francesco Foglietti, veronica marino, Gianluca Mandarelli, Diego De Conca — Asilo nido Villa Troili

Francesco Foglietti, veronica marino, Gianluca Mandarelli, Diego De Conca — Asilo nido Villa Troili

Francesco Foglietti, veronica marino, Gianluca Mandarelli, Diego De Conca — Asilo nido Villa Troili

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