Quantcast
Channel: Divisare - Projects Latest Updates
Viewing all 11324 articles
Browse latest View live

"Meno di 31": residenza di 80 metri quadrati - Marco Coletti Architect

$
0
0

La necessità di un confronto diretto con la natura del parco della Villa Belpoggio-Baciocchi, la funzione stessa della persona che dovrà svolgere il ruolo di custode e quindi di controllo dell’intera proprietà della villa, insieme alla tradizione costruttiva medievale della torre, che distingue Bologna dalle altre città, diventano elementi generatori del processo architettonico qui presentato.

Marco Coletti Architect — "Meno di 31": residenza di 80 metri quadrati

view from the park

Infatti, la casa si articola su due livelli, staccandosi radicalmente dal suolo, lasciando solamente un basamento minimo per il deposito e l’ingresso. Il vivere in altezza diventa così il pretesto cinetico che porta la volumetria abitabile in aggetto, quasi a cercare le foglie ed i rami delle due querce antistanti al lotto. L’architettura statica e protettiva tenta di diventare dinamica, slanciandosi verso la continuità con lo spazio esterno. Come per la casa a torre di Javier Oiza, assistiamo ad un cambiamento della percezione spaziale, perché dal piccolo e stretto ingresso, quasi oscuro, si giunge ad un ampio spazio completamente aperto al paesaggio. Racconta Gaston Bachelard nella “Poetica dello spazio”: … La casa è il nostro angolo di mondo. E’ uno dei più potenti elementi di integrazione per i pensieri, i ricordi e i sogni dell’uomo. … Quando si sogna la casa natale, si partecipa al calore primordiale, al paradiso materiale…

Marco Coletti Architect — "Meno di 31": residenza di 80 metri quadrati

view from the inside

Dal punto di vista costruttivo e formale, la casa presenta due lati completamente opposti: l’esterno, un vero e proprio guscio di calcestruzzo, duro e massivo protegge un interno di legno più delicato e caldo. La gerarchia spaziale predilige la vita comune della famiglia compattando al massimo gli spazi serventi, racchiusi in un volume prefabbricato, permettendo così l’attraversabilità visiva globale. Inoltre, questa soluzione potrà ridurre notevolmente i tempi di costruzione e ivi la spesa totale.


Coniugare il marmo - VeiLithic 1° Prize: VieLithic - vincenzo minenna, Maurizio Campanella, Claudio Barulli, Michele Del Grosso

$
0
0

Italiano: Il progetto VeiLithic nasce dall’idea di accostare i due termini inglesi Veil (velo) e Lithic (litica), avvalendosi di un accostamento che suona quasi come un ossimoro ovvero il “velo di pietra” o meglio la copertura flessibile in pietra; partendo da un impianto planimetrico quadrato, il veilithic grazie ai suoi nodi studiati per ogni angolo e alle quattro catene di tondini metallici ancorati e ai quattro agganci mobili a parete, può assumere diverse configurazioni spaziali. Il progetto pone l’accento sulla possibilità di coprire le grandi hall (corti) di alberghi e sale congressi, permettendone una migliore modularità dello spazio attraverso una copertura che non comporti l’installazione di muri o elementi divisori che alterino lo spazio visuale, ma che allo stesso tempo permetta la costituzione di un “locus” privilegiato; la copertura, inoltre, permetterebbe la parziale schermatura dei riverberi solari provenienti da lucernari o delle grandi vetrate, aumentando il confort e creando molteplici effetti di luce. Tecnicamente Veilithic ha una estensione complessiva sul piano di 13×13 mt. Le possibili conformazioni ottenute attraverso la tensione delle catene di tondini permette diverse configurazioni. Vengono utilizzate 200 lastre triangolari in marmo tutte uguali e incastonate in un “cestello” metallico atto a subire tutte le forze di trazione interne della struttura. I cestelli sono interconnessi tra di loro con dei giunti spaziali (a 4 o 6 nodi) in acciaio, che permettono tramite la compressione e la trazione delle barre telescopiche di configurarsi in maniera ottimale assecondando le curve di tensione.

vincenzo minenna, Maurizio Campanella, Claudio Barulli, Michele Del Grosso — Coniugare il marmo - VeiLithic 1° Prize: VieLithic

English: The project is the brainchild of VeiLithic juxtapose the two terms and Veil Lithic, using an approach that almost sounds like an oxymoron or the “veil of stone” or better, the flexible cover in stone; starting from a planimetric square, the veilithic thanks to its nodes studied for each corner and the four chains of metal rods and anchored to the four mobile hooks in the wall, it can assume different spatial configurations. The project focuses on the possibility of covering the great hall (short) of hotels and conference rooms, allowing a better modularity of space through a cover that does not involve the installation of walls or dividers that alter the visual space, but that at the same time allows the formation of a “locus” privileged; the cover, in addition, allow the partial shielding of solar reverberations coming from the large windows or skylights, increasing the comfort and creating multiple light effects. Technically Veilithic has a total extension in terms of 13×13 mt. The possible conformations obtained through the tension of the chains of the rods allows different configurations. Triangular plates 200 are used in marble all the same and set in a “basket” metallic adapted to be subjected to the tensile forces of the internal structure. The baskets are interconnected between them with the space of the joints (4 or 6 nodes) steel, that allow through the compression and traction of the telescopic bars to be configured in an optimal manner favoring the voltage curves.

vincenzo minenna, Maurizio Campanella, Claudio Barulli, Michele Del Grosso — Coniugare il marmo - VeiLithic 1° Prize: VieLithic

vincenzo minenna, Maurizio Campanella, Claudio Barulli, Michele Del Grosso — Coniugare il marmo - VeiLithic 1° Prize: VieLithic

vincenzo minenna, Maurizio Campanella, Claudio Barulli, Michele Del Grosso — Coniugare il marmo - VeiLithic 1° Prize: VieLithic

vincenzo minenna, Maurizio Campanella, Claudio Barulli, Michele Del Grosso — Coniugare il marmo - VeiLithic 1° Prize: VieLithic

vincenzo minenna, Maurizio Campanella, Claudio Barulli, Michele Del Grosso — Coniugare il marmo - VeiLithic 1° Prize: VieLithic

quarantaperquaranta - Ezio Chiesa

$
0
0

Azulejos portoghesi, piastrelle pantesche, una piastrella di cotto lombardo del ‘600: per fermare questi ricordi ho disegnato questi tre tavolini che presento grazie all’interpretazione fotografica di Simone Bossi.

Ezio Chiesa — quarantaperquaranta

Ezio Chiesa — quarantaperquaranta

Ezio Chiesa — quarantaperquaranta

Ezio Chiesa — quarantaperquaranta

Ezio Chiesa — quarantaperquaranta

Ezio Chiesa — quarantaperquaranta

Simone Bossi

Ezio Chiesa — quarantaperquaranta

Ezio Chiesa — quarantaperquaranta

Ezio Chiesa — quarantaperquaranta

Ezio Chiesa — quarantaperquaranta

Ezio Chiesa — quarantaperquaranta

Ezio Chiesa — quarantaperquaranta

RMCP-Motorino check point - Marco Coletti, Andrea Baresi, Elias Sancho De Agustin

$
0
0

The project for the Rome Motorino Checkpoint has a very strategic location for the presence of the Termini Train Station, the bus station, the subway and also the Thermae Diocletiani. For this reason its symbolic position must be translated in a strong iconic equipment related to the infrastructure system. The building aims to become an intermodal exchange and a landmark at urban scale with services and public spaces. The project is defined by the different fluxes converging on the site. As a matter of fact, we propose to make a new square transferring the actual “Piazza del Cinquecento” in front of the new building where there is the main pedestrian access to the building.

Marco Coletti, Andrea Baresi, Elias Sancho De Agustin — RMCP-Motorino check point

Render from the place

The shape of the building is generated by the reinterpretation of the Roman Exedra, in particular it takes reference by the Thermal complexes. The new exedra is a singular double curved facade on two levels that becomes the symbol of the new building. The facade is composed by prefabricated concrete panels that provide natural illumination and ventilation for the whole building. The entrance of the building is defined by the old Roman street that across the plaza guides to the reception of the parking. At the ground level there are the bike parking and the motorcycles parking, which continues in the underground level, where it’s connected with the existing car parking, and on the first level, where the workshop activities are located. On the top floor there is a terrace with a bar connected directly to the ground plaza with a ramp that envelops the whole the building.

Marco Coletti, Andrea Baresi, Elias Sancho De Agustin — RMCP-Motorino check point

Planimetry

In conclusion, the project becomes a lot more than a simple parking: it receives the flows from the outside but at the same time generate new flows of circulation around itself, from the station, to the circular plaza of the exedras until the garden on the rooftop, where everybody can enjoy a view on the most beautiful city in the world.

Marco Coletti, Andrea Baresi, Elias Sancho De Agustin — RMCP-Motorino check point

model process

Marco Coletti, Andrea Baresi, Elias Sancho De Agustin — RMCP-Motorino check point

View from the street

THE SPACE INSIDE - Marco Coletti, Antonino Petrone

$
0
0

The analysis of the site has highlighted how the unsuitability of the structure of the former oratory does not only concern its esthetic features but also, and most of all, its location. So we have opted for the demolition of the unit and to recompose the volume in continuity with the existing structures placed against the convent’s south wall. Such strategy, which we deem necessary, allows us to recover the depth of the site, visually reestablishing the link as well as the tension among the various existing areas.

Marco Coletti, Antonino Petrone — THE SPACE INSIDE

The square is here conceived as a real civic centre: the public space and the overhead paths are connected and organised as the parts of a whole. The newly-established centrality of the square prompts a series of strategies in which the main patterns of the pavement (realised in pietra di Predolo) are designed so as to create a conceptual interplay of relationships while inviting the eye to connect, join and follow the edges of the various subsections drawn by the main pattern. The eye lingers on the texture of the materials, on their roughness or their smoothness, on the subtlety of the joints. The entire project rests on small variations in few materials (just stone and concrete) and the interchange of few elements.

Marco Coletti, Antonino Petrone — THE SPACE INSIDE

Slight changes of height and soft slopes characterize the movements through the different environments. The system of porticos represents a distinctive characteristic of the compound. The new volume is also composed alongside a broken line, and reinterprets the portico in a new contemporary reading, connecting the old and the new. Such proposal allows for a commercial use of the ground floor, as required in the tender. At the same time, these spaces could also accommodate a variety of cultural activities, like a bookshop, in which sales may be complemented by initiatives open to the community, such as conferences, talks and screenings. The new building is connected to the higher-level square through the system of porticos. This height adjusting system is made possible by an architectural promenade: a ramp, as in a sequence shot, rises southwards, allowing the gaze to look beyond the convent wall onto the landscape; and back to the square once again. Here the spaces of urban oratory arise and open to community, through a relationship between internal and external.

Marco Coletti, Antonino Petrone — THE SPACE INSIDE

The system of porticos characterizes also this layout. It becomes downtime more than mere transit, promoting social aggregation. The north wall divides the convent by the historical centre, that is interrupted and increased. Also this line is broken and it dialogues with the existing portico and with the new building.

Marco Coletti, Antonino Petrone — THE SPACE INSIDE

The space between the new and the old walls becomes urban and didactic vegetable garden. This system of cultivated patches is extended even the inhabitant places relating with the public and private areas. Thus, is possible to keep the private space and in the meanwhile offer to the community educational spaces as meeting and socialization places, that will be autonomously managed from the people. The green house come back to his original function becoming also a space for activity tied up to the children education with laboratory incident to the patches, as well as deposit of all the necessary gears. The new wall is not anymore an element of division but being lift from ground permit to pass through, becoming also a symbol of intercultural and social integrity. This element change acutely his nature as union element, source from which arise different situations. A wall equipped but also a technical spine that deliver energy in the park. The activity in program trying to advance the relations between different generations cooperate for example at the bocce gears for the children game, but also space for climbs and activity for young people. The pedestrian paths along the wall can adapt to different functions integrating those permanents with some temporary activity. The cobbled parts make possible for example the collocation of stands for local markets tie up to the activity of urban patch, as well for little musical exhibitions tie up to the music school in order to lure different target during all the day.

Marco Coletti, Antonino Petrone — THE SPACE INSIDE

Concepts

The urban planning is characterized by an element whose shape is inspired by decorations on typical ceramics of Faenza to search a dialogue with the tradition. This particular element has been declinated in little variations, becoming first a chair seat, then a raised wall, or a trick or an element to sign and fix a visual axis.

Marco Coletti, Antonino Petrone — THE SPACE INSIDE

The setting of these elements in the space is always aim to guarantee moments of social aggregation. The break of the convent wall in the south east permit us to relate it to outside of the urban system of historical walls. Also it allows us to create a green line continuity, connecting the system of parks to the system of cycling lane on the Lamone river bank.

Marco Coletti, Antonino Petrone — THE SPACE INSIDE

Phisical model

ECONOMIC REPORT AND A SUMMARY COST ESTIMATE Demolition mc 10.000 €/mc 15 tot. 150.000 € New costruction mq 1.100 €/mq 1200 tot. 1.320.000 € (Effective Execution in step) Square mq 5.000 €/mq 120 tot. 600.000 € Parking mq. 2300 €/mq 20 tot. 46.000 € System of the green mq. 4800 €/mq 40 tot. 192.000 € tot. 2.308.000 €

SPACE TO CULTURE - Marco Coletti, Alessandro Basso

"MENO DI 31" - Marco Coletti

$
0
0

La necessità di un confronto diretto con la natura del parco della Villa Belpoggio-Baciocchi, la funzione stessa della persona che dovrà svolgere il ruolo di custode e quindi di controllo dell’intera proprietà della villa, insieme alla tradizione costruttiva medievale della torre, che distingue Bologna dalle altre città, diventano elementi generatori del processo architettonico qui presentato.

Marco Coletti — "MENO DI 31"

view from the park

Infatti, la casa si articola su due livelli, staccandosi radicalmente dal suolo, lasciando solamente un basamento minimo per il deposito e l’ingresso. Il vivere in altezza diventa così il pretesto cinetico che porta la volumetria abitabile in aggetto, quasi a cercare le foglie ed i rami delle due querce antistanti al lotto. L’architettura statica e protettiva tenta di diventare dinamica, slanciandosi verso la continuità con lo spazio esterno.

Marco Coletti — "MENO DI 31"

view from the inside

Come per la casa a torre di Javier Oiza, assistiamo ad un cambiamento della percezione spaziale, perché dal piccolo e stretto ingresso, quasi oscuro, si giunge ad un ampio spazio completamente aperto al paesaggio.

Marco Coletti — "MENO DI 31"

groundfloor plan

Racconta Gaston Bachelard nella “Poetica dello spazio”: … La casa è il nostro angolo di mondo. E’ uno dei più potenti elementi di integrazione per i pensieri, i ricordi e i sogni dell’uomo. … Quando si sogna la casa natale, si partecipa al calore primordiale, al paradiso materiale…

Marco Coletti — "MENO DI 31"

first floor plan

Dal punto di vista costruttivo e formale, la casa presenta due lati completamente opposti: l’esterno, un vero e proprio guscio di calcestruzzo, duro e massivo protegge un interno di legno più delicato e caldo. La gerarchia spaziale predilige la vita comune della famiglia compattando al massimo gli spazi serventi, racchiusi in un volume prefabbricato, permettendo così l’attraversabilità visiva globale. Inoltre, questa soluzione potrà ridurre notevolmente i tempi di costruzione e ivi la spesa totale.

Marco Coletti — "MENO DI 31"

axonometry

Marco Coletti — "MENO DI 31"

concrete process

Marco Coletti — "MENO DI 31"

detail

Marco Coletti — "MENO DI 31"

longitudinal section

Marco Coletti — "MENO DI 31"

transversal section

Marco Coletti — "MENO DI 31"

elevations 01

Marco Coletti — "MENO DI 31"

elevations 02

Bologna - Shoah Memorial - Claudio Bozzaotra, Angelo Casciello

$
0
0

Eventi quali guerre, campi di concentramento, Shoah, pulizie etniche, olocausto nucleare, hanno, è dimostrato, notevole ricaduta sulla psiche umana, in quanto questo tipo di trauma è uno shock violento, un’improvvisa accelerazione quantitativa e qualitativa di esperienze sensoriali ed emotive. La memoria da elemento vivo, mobile, selettivo, humus di primarie rappresentazioni in continua e potenziale mutazione, si trasforma in zavorra psichica, saldata inscindibilmente alle percezioni traumatiche. I ricordi del trauma non sono percepiti come una tragica memoria annodata a un periodo del passato, ma sono rivissuti, e a volte allucinati, come un evento nuovamente in atto. Il passato si ripropone e ossessivamente sovrappone la sua ombra a quella emanata dai nuovi legami e affetti; l’oggi viene percepito come identico a ciò che è accaduto ieri, per cui gli eventi si colorano di un significato pregresso. Portare alla memoria ha anche lo scopo di esorcizzare. Ma le questioni divengono questioni di linguaggio anche nelle semiotiche che trattano le parole classiche della filosofia quali , , nell’ambito di un’analisi dei segni e la filosofia occidentale, per alcuni, si svolge dentro la dimenticanza dell’essere e per rimettersi sulle sue tracce, per ritrovarne il segno e la memoria bisogna fuoriuscire proprio da quella filosofia che per lungo tempo lo ha occultato. Ma l’indagine intorno all’universo dell’espressione si allarga in generale al mondo della vita, identificato a partire dalla sua espressività. In questo caso, il gioco delle espressioni è visto in relazione alle forme di vita, ma le forme di vita non sono rilevabili in alcun modo al di fuori del gioco dei segni. Le linee di pensiero cui abbiamo fatto cenno sono tra loro tutt’altro che congruenti: in taluni casi addirittura opposte e difformi. Ma in tutto ciò, quel che è importante notare è il fatto che è divenuto sempre più comune l’ambito della controversia: il linguaggio, e più in generale il gioco dei segni, è divenuto il territorio eminente entro cui sorgono le controversie e vengono dibattute le questioni. Segno, memoria, ombra, esperienza, sono i temi del progetto presentato per lo “Shoah Memorial” di Bologna. Questi trovano vita attraverso applicazioni metalliche sulle pareti verticali a memoria dei segni fondamentali ebraici, una scultura monumentale anch’essa in struttura metallica e con segni di lacerazione a pavimento con l’ausilio di resine sintetiche in colore di contrasto. Quest’opera monumentale si propone come una riflessione imponente su qualsiasi olocausto: anche se quello subito dagli ebrei non trova paragoni, certamente l’atteggiamento mentale che conduce ai crimini contro i popoli è universale e ricorrente. Auschwitz non ha lavato niente e l’uomo è continuamente pronto a ripetersi. L’installazione complessiva regge infatti anche un secondo livello di lettura per il quale dal corpo della madre (la città) si passa alla vita adulta (lo spazio-memoria) intermediato dalla scultura-gabbia (luogo dell’esperienza), dando concreto corpo all’integrazione dell’espressione artistica in un organismo architettonico che non solo l’accoglie e la valorizza, ma che quasi la solleciti e la faccia nascere come parte integrante della sua conformazione ambientale e spaziale.

Claudio Bozzaotra, Angelo Casciello — Bologna - Shoah Memorial

Claudio Bozzaotra, Angelo Casciello — Bologna - Shoah Memorial

Claudio Bozzaotra, Angelo Casciello — Bologna - Shoah Memorial

Claudio Bozzaotra, Angelo Casciello — Bologna - Shoah Memorial

Claudio Bozzaotra, Angelo Casciello — Bologna - Shoah Memorial

Claudio Bozzaotra, Angelo Casciello — Bologna - Shoah Memorial


RIFLESSI di paesaggio - Francesco Polci, Antonio Salvi, giacomo razzolini

$
0
0

Il progetto fonda i suoi principi tra tradizione e cifra contemporanea. L’uso della pietra leccese, la compattezza del volume ed il rapporto tra pieni e vuoti, rimandano direttamente all’immaginario collettivo delle fortificazioni che segnano questo territorio da secoli. Dall’altra parte, specchiare l’involucro nel basamento, significa dare continuità al paesaggio circostante, e suscitare l’impressione che la massa di pietra lieviti, sospesa tra gli ulivi. La distribuzione degli alloggi avviene su due livelli contenuti tra l’osservatorio e lo spazio pubblico a piano terra. Ogni rifugio ospita quattro posti letto, due dei quali ricavati sopra i servizi, caratteristica che accentua la verticalità della torre anche nel modo di abitare. La piccola scala a chiocciola, stilema dell’architettura di avamposto, si conclude con il belvedere, luogo ombreggiato e libero, obiettivo primario del progetto. Una gradonata consente la sosta dopo la fatica della scala, e contemporaneamente, attraverso un taglio in copertura permette di affacciare solo la testa, come appendice più alta raggiungibile per godere della vista.

Francesco Polci, Antonio Salvi, giacomo razzolini — RIFLESSI di paesaggio

Francesco Polci, Antonio Salvi, giacomo razzolini — RIFLESSI di paesaggio

Francesco Polci, Antonio Salvi, giacomo razzolini — RIFLESSI di paesaggio

Bologna Shoah Memorial - QAYIN ARCHITETTURA

$
0
0

Ma ti accadranno queste due cose, d’improvviso, in un sol giorno; perdita dei figli e vedovanza piomberanno su di te, nonostante la moltitudine delle tue magie, la forza dei tuoi molti scongiuri. Confidavi nella tua malizia, dicevi: «Nessuno mi vede». La tua saggezza e il tuo sapere ti hanno sviato. Eppure dicevi in cuor tuo: «Io e nessuno fuori di me». Ti verrà addosso una sciagura che non saprai scongiurare; ti cadrà sopra una calamità che non potrai evitare. Su di te piomberà improvvisa una catastrofe che non prevederai. (Isaia 47:9-11)

QAYIN ARCHITETTURA — Bologna Shoah Memorial

Tavola di concorso

Ricerca,frantumazione, annullamento. Il progetto per il Memoriale della Shoa trae la propria linfa dal significato di questi termini, in stretta relazione al delicato tema proposto dal bando. I gesti architettonici sono due. Il primo consiste nell’affrontare tutta l’area di progetto come monumento, tramutandone il significato urbano da spazio della collettività a luogo della memoria. L’unità spazio-temporale della piazza viene spezzata e ridotta in frantumi. Il mare dei blocchi in calcestruzzo alleggerito invaderà tutto lo spazio disponibile, producendo una costante sensazione di instabilità. Tuttavia l’apparente casualità che caratterizza le forme di questi pezzetti di suolo, è governata, almeno in parte, da una geometria planimetrica razionale, generata da segmenti convergenti. L’allusione è alla natura ambigua delle cause della Shoah: razionale nei metodi di esecuzione, folle nei presupposti ideologici e nelle conclusioni pragmatiche.

QAYIN ARCHITETTURA — Bologna Shoah Memorial

Schizzo di studio

Il secondo gesto è dato dalla presenza di un volume metallico, un muro analogo per forma e proporzione alle due torri di aereazione. La forza e la presenza di tale elemento vengono drammaticamente spezzate in due parti che generano la composizione finale. All’interno di questi volumi si svolge un percorso privilegiato, che conduce al cuore della fitta distesa di schegge in cui si è trasformata la piazza. L’accesso avviene dal frammento triangolare in aggetto ma per entrare bisogna chinarsi; una volta dentro, il percorso segue l’andamento della scalinata esterna e conduce il visitatore al centro della piazza-monumento dove potrà inoltrarsi nel labirintico intreccio di direzioni che smarrisce lo sguardo e disorienta i sensi. Percorrendo il medesimo cammino in senso opposto, il percorso si sdoppia. In alto una scala inaccessibile, contenuta dentro il volume spezzato, si inerpica da una altezza irraggiungibile e prosegue finché può, interrotta bruscamente dalla parete di fondo del parallelepipedo, illuminata naturalmente dall’alto: la vista del cielo è occlusa. In basso la scalinata non conduce ad alcun varco e risulta visibile solo la pavimentazione della piazza.

QAYIN ARCHITETTURA — Bologna Shoah Memorial

Schizzo di studio

Tali elementi vogliono rievocare l’intera vicenda diasporica del popolo ebraico, presupposto storico alla Shoah; un popolo alla continua ricerca della propria via verso una terra promessa che appare sempre, ineluttabilmente impossibile. I fuochi prospettici vengono sempre moltiplicati o annullati, evocando il sentimento di dispersione collettiva e annullamento dell’io che la tragedia della Shoa ha generato in chi l’ha vissuta e in chi l’ha subita.

QAYIN ARCHITETTURA — Bologna Shoah Memorial

Render di studio

Bologna Shoah Memorial - Manuele Mossoni, Carlo Gallelli

$
0
0

Rationalize The definition of design guidelines articulates through analytical excercise of the events and consequently their representation in material form.

Manuele Mossoni, Carlo Gallelli — Bologna Shoah Memorial

The assignment of a number is one of the mechanisms of moral debasement, a person’s identification with a number causes a deletion of the perception of being an individual with self-identity.

Manuele Mossoni, Carlo Gallelli — Bologna Shoah Memorial

The sadly notorious event’s nature presupposes a mechanism, which once operated, rationally leads to insane results. This mechanism can be deconstructed, as already done by many historians, and analyzed in each single part. This system displays a context consisting of a net of circumstances that dramatically transform into a national policy.

Manuele Mossoni, Carlo Gallelli — Bologna Shoah Memorial

Rebuild The process implemented in this project, instead, introduces a reverse exercise.

Manuele Mossoni, Carlo Gallelli — Bologna Shoah Memorial

It all starts with a number. Starting from this statement, we have developed a concept that, holding within itself the tragedy of a moment, would clearly express the importance of memory as a formative element of the identity of each individual.

Is it possible to make numbers transmute into people again? We believe that this is possible. We accepted this theoretical possibility trying to implement it practically.

We have created an environment where lose oneself to find oneself supposes the acceptance of diversities. Different numbers, placed in the space surrounding them in a relative manner, create an area in which people can find their place. We want to give people the opportunity to identify themselves with something. Choosing their number, the latter becomes something animated and, although only for a moment, becomes a participant of a somewhat voluntary choice.

It is not doubtlessly certain that the result shall be the desired one. However, as time goes by, we have also begun to consider the individual shapes as inhabitants of this urban territory. Number one, two, three began to take their own space, generating several and ever-changing perspectives.

The monument The memorial consists of metallic numerical elements of variable size, to adapt them to become employable elements of space. Among the various white elements it is possible to identify some of a different colour. The colours are those of the fabric triangles that identified the various groups within the Nazi concentration camps and recall the whirlwind of events that develop around the White Crucifixion of Chagall.

The arrangement of the monument articulates on a rigid grid which invades the existing space seizing it. This creates a labyrinthine space that fits between our own world and the impression we have of the world surrounding us.

The outer layers of the memorial’s elements are made of painted steel plates (1,2 cm thick) while the internal structure is composed of steel cross and upright sections profiles (square section 50×50 mm) , to produce a rigid body with the external layers. Docking is achieved by bolting 50×50 cm plates to the existing floor.

Txai House - studio mk27 - marcio kogan

$
0
0

The Txai House merges elements of the vernacular colorful Bahian Houses with the precise lines of Brazilian Modern architecture. Located in front of a beautiful beach in the city of Itacaré– in the Brazilian northeast – the site of Txai House reaches 13 meters above the sea level. This topographical condition allowed for, even with the existing treetops, a beautiful view of the coast.

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

To avoid excessive verticalization and still accommodate the entire necessity program, the house rests on two levels without any pavement overlapping. This solution ended up creating a new artificial configuration for the plot, as a second nature, which recomposes the original topography, now with the house settled.

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

On the lower floor, we have the living room. With a large veranda, all of the window frames can be entirely recessed. The living room then becomes an open space, protected by a large flat pre-stressed slab. The kitchen is joined to this social area, facing the dining room and contained within a wooden volume that also holds a small utility area and a washroom.

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

In front of the veranda-living-room, there is an infinity pool and a solarium with chaise-longs. In the back, a patio with vegetation ends up allowing for cross-ventilation in the area. The structural system was modulated in spans of 9.70m by 6.30m, in a rational domino system. On the roof of this first floor there is an open wooden deck with a wonderful view of the sea. On this second floor are also the bedrooms, located under the pitched roof in colorful wooden and stucco volumes.

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

There is no internal connection from the living room and the kitchen with the bedrooms. The trajectories therefore, are always done from the outside, with the garden as passage. The residents experience the climactic conditions while going from one to the other.

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

The bathrooms extend outside of the roof and are all opened to the outside, having their own individual gardens defined by walls, like patios. The doors in front of the rooms look out to a generous 2.5m-wide veranda where the hammocks rest on the recycled wood roof. The mashrabiya doors – a wooden latticed element, traditional in modern and colonial Brazilian architecture – shade the interior of the bedrooms, allowing the breeze to pass; and they can remain completely open for complete control of the interior light.

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

The materials used in the house are all local. Efforts were made to also have raw finishings that age well in the aggressive tropical coastal climate. In the case of the volumes, using a color chart inspired by the local houses, the architecture sought live and pure colors which, when applied on the wooden mashrabiya, contributes to the durability of the material in creating a thick layer of protection against the salt air.

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

The House Txai offers a radical experience of integration between the inside and out. It is a place to drink coconut water, swaying in the hammocks. The tropical atmosphere of Bahia impregnates all of the spaces and the contact with the garden is necessary in order to use the house, as it integrates the trajectories of quotidian life.

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

studio mk27 - marcio kogan — Txai House

Mountain Cottage, Bad Tölz, Bayern, Germany - qbo_architecture // Paolo Zardo

$
0
0

The project was born from the idea to get wide views of the beautiful mountain’s landscape. That’s why the bedrooms are lifted and higher than the living area. Large windows thermally insulated guarantee perfect protection in cold winter days and summer direct solar exposition. A combined heat and power system (CHP) and a set of solar panels on the roof allow an excellent energetic efficency.

qbo_architecture // Paolo Zardo — Mountain Cottage, Bad Tölz, Bayern, Germany

External View 1 // Paolo Zardo // qbo_architecture 2015 - Copyright, all rights reserved ©

The structure is provided with steel beams for the skeleton and self- supporting wood panels for the outer shell, while for the external finishing local materials like the typical wood tiles are adopted.

qbo_architecture // Paolo Zardo — Mountain Cottage, Bad Tölz, Bayern, Germany

External View 2 // Paolo Zardo // qbo_architecture 2015 - Copyright, all rights reserved ©

Inside, lightly treated wood panels cover all the cabin to give a feeling of warmth and security. There are no doors betwen rooms except for the bathroom to make it almost an unique open space to go through.

qbo_architecture // Paolo Zardo — Mountain Cottage, Bad Tölz, Bayern, Germany

Internal View // Paolo Zardo // qbo_architecture 2015 - Copyright, all rights reserved ©

qbo_architecture // Paolo Zardo — Mountain Cottage, Bad Tölz, Bayern, Germany

Internal View 2 // Paolo Zardo // qbo_architecture 2015 - Copyright, all rights reserved ©

qbo_architecture // Paolo Zardo — Mountain Cottage, Bad Tölz, Bayern, Germany

Internal View 3 // Paolo Zardo // qbo_architecture 2015 - Copyright, all rights reserved ©

qbo_architecture // Paolo Zardo — Mountain Cottage, Bad Tölz, Bayern, Germany

Internal View 4 // Paolo Zardo // qbo_architecture 2015 - Copyright, all rights reserved ©

qbo_architecture // Paolo Zardo — Mountain Cottage, Bad Tölz, Bayern, Germany

Reference Plan // Paolo Zardo // qbo_architecture 2015 - Copyright, all rights reserved ©

qbo_architecture // Paolo Zardo — Mountain Cottage, Bad Tölz, Bayern, Germany

Reference Section // Paolo Zardo // qbo_architecture 2015 - Copyright, all rights reserved ©

qbo_architecture // Paolo Zardo — Mountain Cottage, Bad Tölz, Bayern, Germany

Storyboard Cottage - Paolo Zardo 2015 - Copyright, all rights reserved ©

Tetris House - studio mk27 - marcio kogan

$
0
0

A wooden volume in line with the eastern façade – with a little more 2.85m high and 19m long – rests within a ceiling height of 5.15m and 11.75 in the front. Configuring a permeable space between the entrance and the back of the lot, the living room is the emptiness that results from this organization of the plan on this lot. The space is delimited – together with the eastern façade – by a wooden shelf that contains the library and a fireplace. This is the architectural design of Tetris House, located in São Paulo.

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

The wooden Box on the lot shelters on the inside, the washroom, the stairs and the dining room, which opens entirely to the ample garden in the back, like an esplanade (terrace), looking from the inside in. (de dentro para dentro) The ceiling of this living room, a slatted wooden lining – creates a cozy, intimate sensation, contrasting with the spatial sensation of larger monumentality of the lot. The four bedrooms, including a master suite looking out to the garden in the back, are on the floor upstairs.

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

The seals – such as the wooden slats that function as a filter applied to movable panels – were designed to create greater comfort for the inner spaces. The sun’s heat, when the panels are closed, is retained by this type of brise soleil, while the wind continues to chill the inside. The shape of the lot, long and straight, has traced a longitudinal implantation of the house and the living room can have a cross-ventilation to the gardens. The wooden lining of the ground floor is prolonged to the outside and becomes the very façade. The stone on the floor of the living room goes out to the terrace and the same material on the inner walls continues out to the façade. In this way, there is continuity not only of the circulation between the inside and out, but also of the materials, dissolving spatial limits.

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

studio mk27 - marcio kogan — Tetris House

Internat Guillaume Tirel - Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez

$
0
0

Internat Guillaume Tirel – Paris 14

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel

Atelier d'Architecture Brenac & Gonzalez — Internat Guillaume Tirel


Centro Sportivo Goran Pandev - TETRACTIS PROGETTI - Stefano Lambardi, Marianna Coglievina, Nicola Bondi, simone barbi, Micol Biagioni, Giulia Andreotti, Eleonora Benedetti

$
0
0

Il progetto del Centro Sportivo nasce dall’esigenza di trovare collocazione alle attività collegate all’ Accademia di calcio giovanile di Strumica, fondata dal calciatore Goran Pandev. Il disegno nasce dall’incontro di due volumi, una stecca regolare interamente rivestita in pietra locale e un elemento irregolare in rame aperto su un lato. Lo spazio si articola in una successione di contrazioni e dilatazioni prodotte dall’incastro dei due corpi di fabbrica, dal ritaglio della tribuna per gli spettatori all’interno dell’edificio principale, dalla successione dei bow-window, che emergendo dalle lisce facciate, proiettano lo spazio verso il campo e le colline facendosi “camere sull’esterno”. L’opera si fa così luogo da cui “ si guarda”.

TETRACTIS PROGETTI - Stefano Lambardi, Marianna Coglievina, Nicola Bondi, simone barbi, Micol Biagioni, Giulia Andreotti, Eleonora Benedetti — Centro Sportivo Goran Pandev

TETRACTIS PROGETTI - Stefano Lambardi, Marianna Coglievina, Nicola Bondi, simone barbi, Micol Biagioni, Giulia Andreotti, Eleonora Benedetti — Centro Sportivo Goran Pandev

P.0

TETRACTIS PROGETTI - Stefano Lambardi, Marianna Coglievina, Nicola Bondi, simone barbi, Micol Biagioni, Giulia Andreotti, Eleonora Benedetti — Centro Sportivo Goran Pandev

P.1

TETRACTIS PROGETTI - Stefano Lambardi, Marianna Coglievina, Nicola Bondi, simone barbi, Micol Biagioni, Giulia Andreotti, Eleonora Benedetti — Centro Sportivo Goran Pandev

P.2

TETRACTIS PROGETTI - Stefano Lambardi, Marianna Coglievina, Nicola Bondi, simone barbi, Micol Biagioni, Giulia Andreotti, Eleonora Benedetti — Centro Sportivo Goran Pandev

P.3

TETRACTIS PROGETTI - Stefano Lambardi, Marianna Coglievina, Nicola Bondi, simone barbi, Micol Biagioni, Giulia Andreotti, Eleonora Benedetti — Centro Sportivo Goran Pandev

P.4

TETRACTIS PROGETTI - Stefano Lambardi, Marianna Coglievina, Nicola Bondi, simone barbi, Micol Biagioni, Giulia Andreotti, Eleonora Benedetti — Centro Sportivo Goran Pandev

Prospetto nord

TETRACTIS PROGETTI - Stefano Lambardi, Marianna Coglievina, Nicola Bondi, simone barbi, Micol Biagioni, Giulia Andreotti, Eleonora Benedetti — Centro Sportivo Goran Pandev

Prospetto Sud

TETRACTIS PROGETTI - Stefano Lambardi, Marianna Coglievina, Nicola Bondi, simone barbi, Micol Biagioni, Giulia Andreotti, Eleonora Benedetti — Centro Sportivo Goran Pandev

Sezione

TETRACTIS PROGETTI - Stefano Lambardi, Marianna Coglievina, Nicola Bondi, simone barbi, Micol Biagioni, Giulia Andreotti, Eleonora Benedetti — Centro Sportivo Goran Pandev

Vista esterno

TETRACTIS PROGETTI - Stefano Lambardi, Marianna Coglievina, Nicola Bondi, simone barbi, Micol Biagioni, Giulia Andreotti, Eleonora Benedetti — Centro Sportivo Goran Pandev

Vista interno

TETRACTIS PROGETTI - Stefano Lambardi, Marianna Coglievina, Nicola Bondi, simone barbi, Micol Biagioni, Giulia Andreotti, Eleonora Benedetti — Centro Sportivo Goran Pandev

Vista interno

TETRACTIS PROGETTI - Stefano Lambardi, Marianna Coglievina, Nicola Bondi, simone barbi, Micol Biagioni, Giulia Andreotti, Eleonora Benedetti — Centro Sportivo Goran Pandev

Vista interno

BOARDERLINE - Andrea Falco

$
0
0

una linea immaginaria, naturale, immaginifica, ideologica, artificiale, naturale, antropica, un limite esclusivo, un bordo. Una separazione netta, uno spazio flessibile, un limite valicabile, uno spazio inclusivo, un bordo.

Andrea Falco — BOARDERLINE

BOARDERLINE foto allestimento

un bordo ha differenti sensazioni e l’approccio col quale viene inteso, spesso, è più forte della sua fisicità. Il rapporto che abbiamo con i nostri limiti ci permette di valutare i nostri “sconfinamenti” e viceversa, è cosi che valutando il nostro spazio valutiamo i nostri confini.

Andrea Falco — BOARDERLINE

BOARDERLINE foto didascalia allestimento

il progetto vuole riflettere sulla fisicità del limite, sulla fisicità di questa linea spaziale che determina inclusività ed esclusività, attraverso una linea bianca, un intreccio di linee, un network che può collegarci e/o dividerci, un network capace di creare uno spazio da condividere.

Andrea Falco — BOARDERLINE

BOARDERLINE foto allestimento

progetto: boarderline

Andrea Falco — BOARDERLINE

BOARDERLINE concept

tema: sconfinamenti

concorso: inthecube

festival architettura in città

fondazione ordine architetti torino

30 giugno 2015 – 04 luglio 2015

VILLA PIU’ - milo marrancone

$
0
0

DESCRIZIONE DEL PROGETTOVILLA PIU

milo marrancone — VILLA PIU’

edificio

Iniziamo la relazione di questo progetto dal “rendering” (Tav. 04) in cui la casa la vediamo terminata, completata. VILLA PIU’ si distribuisce su due livelli, presenta uno stile innovativo, contemporaneo e ci appare tondeggiante, moderna, armonica e soprattutto “luminosa”: è questa sua peculiarità che rappresenta una delle più rilevanti ricchezze di questa casa! Infatti, precisamente la luce, essendo fonte di vita e di energia per tutti gli esseri viventi, è anche componente essenziale del progresso. L’ONU, con questa cognizione, ha proclamato il 2015 “Anno Internazionale della luce”. Lo scopo è quello di porre l’attenzione sulla fonte LUCE, per noi uomini una risorsa scontata, e di far crescere la consapevolezza che le tecnologie, che si alimentano grazie ai raggi del sole, promuovono lo sviluppo sostenibile e sono necessarie per risolvere le sfide globali energetiche, educative, agricole e sanitarie del futuro. Il progetto architettonico della casa VILLA PIU’ permette, un ombreggiamento passivo efficiente delle grandi vetrate, tenendo conto degli irraggiamenti estivi e invernali. Per di più, consente un ombreggiamento estivo, a seguito del sole alto e l’attivazione degli apparati solari invernali. La Villa presenta l’integrazione tra l’architettura Bioecologica, Naturale, Bioclimatica, per ottenere il massimo comfort e i migliori certificati, grazie all’uso del fotovoltaico, della tecnologia del tetto ventilato, degli isolamenti termici in copertura e sulle pareti, del solare termico, di infissi in legno triplo vetro, della raccolta dell’acqua piovana, della ventilazione forzata, di pannelli radianti in rame e soprattutto della Geotermia.

milo marrancone — VILLA PIU’

Piante

La CANAPAè una pianta antica dalle mille risorse, la sua coltivazione in Italia è in crescita, proprio perché la tendenza ad utilizzare prodotti naturali al posto dei derivati del petrolio è praticata in molti settori. Quello dell’edilizia è uno di questi. Dalla canapa viene estrapolato il canapulo, ovvero la parte legnosa della pianta, che miscelata alla calce (altro prodotto naturale) da risultati migliori rispetto ai canonici prodotti edilizi. La sua naturale composizione rende i prodotti in canapa ottimi ISOLANTI E DEUMIDIFICANTI. La miscela con la calce inoltre li rende anche RESISTENTI, permettendone l’uso, quindi, nelle strutture portanti e nelle rifiniture sia interne che esterne. Le caratteristiche sono: - TRASPIRABILITA’: si intende la capacità di un materiale di essere attraversato dall’aria umida, tanto più un materiale è traspirante, tanto più bassa è la possibilità che si crei condensa sulla sua superficie del materiale; - ISOLAMENTO TERMICO: L’isolamento termico è volto, principalmente, a contenere il calore all’interno degli edifici. I materiali di isolamento termico sono quelli che si oppongo al passaggio di calore, questo è possibile grazie alla fibra di canapulo. - INERZIA TERMICA: per inerzia termica si intende la capacità di un materiale o di una struttura di variare più o meno lentamente la propria temperatura. La capacità dei rivestimenti in calce e canapa di conservare il calore permette quindi di mantenere una temperatura quasi costante sia d’estate che d’inverno. ISOLAMENTO ACUSTICO: si intende la capacità di un materiale di limitare il diffondersi del suono, tanto piùè poroso il materiale tanto più può essere definito fonoassorbente. Il canapulo, essendo la parte legnosa della canapa è di per sè un materiale molto poroso e quindi adatto a tale scopo. - DEUMIDIFICAZIONE: l’azione deumidificante è data dalla traspirabilità del materiale e dalla sua capacità di trattenere acqua. - DUREVOLEZZA E SICUREZZA: l’utilizzo di soli materiali naturali garantisce una durata maggiore rispetto ai materiali tradizionali, in quanto i prodotti vivono in simbiosi con l’ambiente interno ed esterno adattandosi e conservandosi nel tempo. I materiali naturali inoltre risultano più sicuri in caso di rischio d’incendio, in quanto non rilasciano esalazioni di fumi e gas nocivi. - SALUBRITA’: grazie alla traspirabilità dei materiali, l’aria che si respira in casa risulta come filtrata dal processo di interscambio di umidità e ossigeno che operano i rivestimenti interni ed esterni, ciò rende l’ambiente sano ed adatto al nostro stile di vita. - ECOCOMPATIBILITA’ E RICICLABILITA’: la miscela di calce e canapa è naturale al 100%, completamente biodegradabile e riciclabile.

milo marrancone — VILLA PIU’

prospetti

Nello schizzo iniziale e nella Tav. 01, Pianta PIANO TERRA, vediamo aprirsi “a ventaglio”, le stanze collocate intorno alla prevalente sala da pranzo rotonda, centro e cuore della villa. Questa sala prende spunto geometrico da quella del maestro Ludwig Mies van der Rohe in Villa Tugendhat (1931) per la sua forma circolare. La semicilindrica parete divisoria, alta circa 7 metri (ben visibile nella Tav. Nr. 01- Pianta PIANO PRIMO) che compone la zona pranzo, è spazialmente rivolta al cielo e di conseguenza la LUCE naturale è direzionata verso il basso ed arriva diretta sul tavolo da pranzo alle ore 12.00. Intorno ad essa si compongono le altre stanze, ed al pianterreno vediamo una cucina, un bagno, due camere da letto ed al piano superiore, uno studio. Dunque, la dominante sala da pranzo, grazie a “un corridoio”, cinge e collega tutte queste stanze. Nella parte antistante la sala da pranzo, abbiamo il soggiorno con un camino e una TV a scomparsa nella parte centrale, ottenendo un ottimo spazio per lo svago e il relax. Il lato sud del soggiorno presenta la vetrata più grande in modo che entri la luce del sole in orario del tramonto, pressoché tutti i mesi dell’anno. Il progetto è basato sull’orientamento efficace dell’edificio e per la funzionalizzazione generale degli spazi. Il cerchio centrale della sala da pranzo è realizzato per 90° in vetro con la possibilità di ampliare, o diminuire, la veduta, facendo scorrere su un binario l’elemento. Le tre camere presentano tutti i letti orientati a nord per favorire il miglior riposo. La cucina a nord dell’edificio è amplia e confortevole. La camera matrimoniale, la camera più calda, è fornita di un bel bagno in camera.

milo marrancone — VILLA PIU’

sezioni

(Tav. Nr. 02) L’edificio di 196 mq è progettato con un metodo di costruzione a pannelli X- LAM ed a telaio in legno. Lo stile architettonico raggiunto in questo Progetto VILLA PIU’è ben chiaro in questa Tav. Nr. 02: la LUCE viene convogliata nel cilindro e la linea “a forma di onda” creata dal rivestimento esterno in pietra arancione, della sommità di questo cilindro, richiama la decorazione della copertura “a forma di onda” della Villa Malaparte dell’arch. Adalberto Libera a Capri. Lo studio, al primo piano, diventa uno spazio interattivo in cui poter installare computer ed altre apparecchiature informatiche.

milo marrancone — VILLA PIU’

render

Il balcone a sud di questo ambiante (Tav. Nr. 03. SEZ. B-B o C-C) contornato di arancione, colore della creatività, è coperto da pannelli solari e se necessario si può trasformare in un giardino d’inverno (serra) ed anche in un accumulatore di calore per riscaldare ad acqua l’intero fabbricato. Abbiamo iniziato questa relazione dal “rendering” (Tav. 04) in cui la casa VILLA PIU’ la vediamo terminata, completata e istantaneamente immaginiamo quanto potrebbe essere semplice, luminoso, bello e sicuro, vivere tra la sue pareti che ci accolgono in un caldo abbraccio!

Gelido Lato - Nicolò Reither

$
0
0

Adeguamento di fondo commerciale per l’attività di vendita di gelato al dettaglio. Il negozio di 23mq è stato dotato di tutti i requisiti funzionali e normativi, riuscendo inoltre a portare la clientela all’interno del locale. In questo modo si è potuto lavorare sull’ambiente interno costruendo arredi che abbracciano l’utente, sfuggendo alla prassi della vendita diretta con vetrina a filo strada. La parete di fondo, che separa lo spazio di vendita dai locali di servizio, diventa il teatro della comunicazione visiva mediante una narrazione grafica progettata da Matteo Scorsini in prespaziato di vinile bianco. Gli arredi su misura sono in multistrato, rivestiti in cartelle di rovere trattato in modo da conservare l’aspetto naturale del materiale pur garantendo i requisiti di lavabilità delle superfici. La facciata d’ingresso è rivestita in lastre di travertino. I serramenti sono completamente apribili in modo da garantire la massima continuità tra spazio interno ed esterno.

Nicolò Reither — Gelido Lato

Nicolò Reither — Gelido Lato

Nicolò Reither — Gelido Lato

Nicolò Reither — Gelido Lato

Recupero conservativo e consolidamento statico del mercato coperto di Novara . - Stefano Grioni, Alberto Tricarico, BMZ impianti, Bms Progetti Srl

$
0
0

CENNI STORICI Il Mercato Coperto di viale Dante, interessa un intero isolato della prima periferia sul lato Ovest dell’anello dei baluardi spagnoli che delimitano il centro storico di Novara. Sia la posizione che l’importanza dell’intervento hanno fatto di questo manufatto un riferimento visivo di grande impatto all’interno del paesaggio urbano della città. L’edificio, la cui costruzione è stata completata nel 1939, è caratterizzato dalla serialità degli arconi parabolici, che costituiscono l’ossatura portante della copertura, realizzati in laterizio armato con una tecnologia denominata “Voltoni Frazzi”, dal nome delle fornaci “Società Azionaria Eredi Frazzi” di Cremona. L’immagine e la tipologia dell’edificio sono infatti principalmente conseguenti alle scelte strutturali: in linea con la politica autarchica del regime che imponeva di ridurre l’utilizzo di acciaio di cui l’Italia era povera (destinato all’industria bellica), la scelta di questa tecnologia effettivamente comportato un risparmio di circa il 70 % del ferro previsto nel progetto precedentemente approvato.

Stefano Grioni, Alberto Tricarico, BMZ impianti, Bms Progetti Srl — Recupero conservativo e consolidamento statico del mercato coperto di Novara .

IL PROGETTO DI RESTAURO Il mercato coperto è ancora oggi una struttura commerciale rilevante per la città. L’intervento in questione ha quindi una duplice valenza: da un lato riqualifica un immobile economicamente strategico e funzionante, dall’altra è un’occasione di recupero di una parte di città adiacente al centro storico e di restauro di un manufatto di rilevante interesse.

Stefano Grioni, Alberto Tricarico, BMZ impianti, Bms Progetti Srl — Recupero conservativo e consolidamento statico del mercato coperto di Novara .

L’intervento di consolidamento strutturale si è rivelato particolarmente complesso sia per l’originalità della struttura su cui si andava a intervenire sia per la necessaria attenzione che è stato necessario porre per non stravolgere l’immagine complessiva del manufatto. Di comune accordo con la Soprintendenza, si è valutato idoneo un intervento che, analogamente all’esistente, presentasse la stessa leggerezza strutturale e leggibilità degli elementi costruttivi. Sono così stati progettati dall’ing.Alberto Tricarico grandi arconi metallici reticolari in affiancamento all’attuale struttura in laterizio che “aiutano” la struttura esistente, consentendole di rispettare i parametri legislativi relativi ai sovraccarichi accidentali.

Stefano Grioni, Alberto Tricarico, BMZ impianti, Bms Progetti Srl — Recupero conservativo e consolidamento statico del mercato coperto di Novara .

Parallelamente si è intervenuto su tutto l’involucro dell’edificio che presentava una serie di problematiche derivate da una pluridecennale scarsa manutenzione, causa prima del degrado. Particolare cura è stata posta al recupero delle facciate dove andavano risolte le interferenze tra gli arconi di consolidamento e l’allineamento delle facciate, la sostituzione completa dei serramenti riprendendo la geometria a quadri di progetto, e delle coperture, la scelta dei colori delle facciate interne e esterne a partire dal rilievo delle cromie originarie, le finiture interne e tutti i necessari adeguamenti normativi e di rifunzionalizzazione.

Stefano Grioni, Alberto Tricarico, BMZ impianti, Bms Progetti Srl — Recupero conservativo e consolidamento statico del mercato coperto di Novara .

Stefano Grioni, Alberto Tricarico, BMZ impianti, Bms Progetti Srl — Recupero conservativo e consolidamento statico del mercato coperto di Novara .

Viewing all 11324 articles
Browse latest View live




Latest Images