Premessa
_Entrare in un giardino è leggere una storia, leggere un libro è entrare in una storia.
(Anonimo, scritto su una panchina di Milano_
Per come è stato enunciato, il proposito di costruire una nuova biblioteca per una piccola comunità, comporta una sfida progettuale straordinaria. La formulazione stessa del problema, che si identifica nella relazione tra luogo e programma, impone interrogativi profondi ed al tempo stesso lascia intendere una velata risposta, poiché, questo quadro di riferimento, unico e irripetibile, suggerisce che il progetto debba prendere forma proponendo un attento dialogo con il sito. Quest’ultimo inteso nella sua accezione più vasta, non solo come luogo fisico, ma come risultato – complesso e in continua evoluzione – della interazione di fattori di diversa natura. Il sito quale prodotto di un continuo incrocio di relazioni, che il progetto dovrà cercare di evocare, interpretare e articolare – in funzione di un’idea chiara e logica – per una sua possibile trasformazione nel tempo.
Il progetto si propone di declinare il concetto di contesto entro tre principi:
Paesaggio – Ambiente – Socialità
![Sandro Beltrami, Eleonora Bertolotto — Concorso d'idee per la realizzazione della nuova biblioteca comunale Sandro Beltrami, Eleonora Bertolotto — Concorso d'idee per la realizzazione della nuova biblioteca comunale]()
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© Sandro Beltrami . Published on June 11, 2014.
Paesaggio
_Dacché il destino dell’uomo fu quello di vivere con i sudori della fronte,
ogni regione si distingue dalle selvagge in questo, ch’ella è un immenso deposito di fatiche.
(Carlo Cattaneo, 1854_
La nuova sede della biblioteca dovrà rappresentare il territorio con i propri caratteri geografico-paesaggistici e culturali.
Nella Brianza, che pone in relazione il paesaggio delle valli montane con l’estesa apertura della pianura, il fiume Lambro e la sua valle che sono le matrici storiche e che hanno dato origine allo sviluppo del territorio, digardante da Nord a Sud con linee dolci ma topograficamente ben determinate.
La demarcazione a Ovest dell’abitato, costituito dalla principale direttrice verso Nord, S.P. n° 36 (Valassina), nel tempo ha prodotto nuovi sistemi di espansione lineare con i grandi insediamenti industriali, logistici e distributivi.
L’area di progetto, risente, per la sua collocazione, sia della collana dei sistemi infrastrutturali, che corrono verso la direzione della pianura Padana diventandone un potenziale fuoco attrattivo (parte della città lineare lombarda), sia del sistema paesaggistico del territorio della Valle del Lambro.
Questo territorio che, come scriveva Carlo Cattaneo, è divenuto un immenso “deposito delle fatiche umane” che ne hanno disegnato ed articolato la forma e gli intrecci.
Paesaggio quindi, non inteso nel significato di “sfondo al progetto”, ma quale principio che orienta l’interpretazione della sua architettura, formale e sostanziale: flussi, materia, energia, verde, acque.
L’area di progetto, nello specifico locale è collocata in un tessuto di recente espansione che si misura con il paesaggio rurale di questa zona della Brianza. L’aspetto più rilevante – oltre a quello strettamente naturalistico – è il disegno urbano, nato da recenti addizioni, che propone un tessuto residenziale costituito da case singole o accorpate di bassa e media altezza che concorrono a formare un ordine disperso caratterizzato dall’assenza della qualità degli spazi pubblici.
Il progetto è, nello specifico microcosmo, rappresentato da un padiglione biblioteca semiipogeo, l’occasione per proporre una morfologia che rifletta una nuova gerarchia dello spazio aperto, in cui l’inclusione di una sensibilità paesaggistica diviene il tema rilevante per proporre un ruolo anche sociale della qualità del territorio.
La ricerca del legame di una piccola comunità con i caratteri significativi del contesto è la premessa per opporsi all’indifferenza di proposte tipologiche che rispondono a semplici logiche economiche e a stili di vita parcellizzati entro piccoli ambiti. Il concetto di comunità vuole essere associato alla cultura del sito, alla topografia tipica di queste valli, producendo uno schema spaziale con una forte riconoscibilità nel territorio.
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© Sandro Beltrami . Published on June 11, 2014.
Ambiente
_Si hortum in bibliotheca habes, deerit nihil.
[Se presso alla biblioteca ci sarà un giardino, nulla ci mancherà.]
(Cicerone, Epistolae ad familiares, lib IX, ep. 4, lettere a Varrone_
A livello urbanistico il comparto destinato al complesso si configura, a macroscala, come un fulcro, un punto di riferimento per il Comune di Briosco e per la frazione di Capriano, oltre che a livello sovracomunale. Il sedime è caratterizzato dalla forte pendenza a balze degradanti da Est a Ovest ed è ubicato al limite artificiale dell’insediamento (paese). L’idea progettuale intende rafforzare queste caratteristiche, con la definizione di uno zoccolo che segue le linee di isolivello, pertanto l’intervento si propone innanzitutto di rispettare la topografia, l’armonia dell’inserimento volumetrico nel contesto dei terrazzi che (rafforzati formalmente da muri che diventano anche volumi) a loro volta definiscono tre livelli gerarchici di piattaforma: la prima, a valle, di servizio e funzionale (transito veicolare e pedonale, parcheggio, ...), la seconda, centrale, aggregativa e polifunzionale (accesso al padiglione biblioteca, la terza, a monte, per lo svago e la ricreazione (parco giochi, zona relax).
L’edificio invece si articola su un unico livello, privilegiando così gli spostamenti orizzontali e le relazioni interno-esterno dirette (con sicuro vantaggio per i disabili).
L’impostazione vuole essere razionale, con una struttura statica semplice in calcestruzzo armato.
L’organizzazione funzionale interna prevede la formazione di una scatola, attraversata da patii che definiscono un’alternanza di pieni e vuoti, di spazi compressi e dilatati all’interno del volume ipogeo.
Esternamente, l’espressione architettonica delle facciate visibili (Ovest e Nord), vuole raggiungere un’armonia tra elementi freddi (calcestruzzo) ed elementi caldi (legno).
La facciata è caratterizzata dal legno di larice (utilizzato per i serramenti vetrati con il sistema di brise-soleil regolabile e per il parziale rivestimento di pilastri e pareti) che permette di garantire una durabilità nel tempo e costi di manutenzione contenuti.
L’intento è di sviluppare un’architettura sobria, quasi astratta, che vuole rispettare le preesistenze dialogando con esse.
Il complesso si caratterizza da due blocchi costruiti divisi da un portico di collegamento che si apre a Est verso una cavea gradonata attraversata da una rampa zigzagante che collega i diversi livelli dell’area.
A Nord del portico troviamo il corpo di fabbrica destinato alle funzioni della biblioteca, a Sud il corpo di fabbrica destinato a vani tecnici.
Il progetto, propone una conformazione planimetrica semplice e “neutra”, i patii che suddividono gli spazi funzionali consentono la modulazione della luce naturale che filtra quanto più possibile negli ambienti ipogei. Questo sistema che alterna spazi aperti e chiusi darà origine a percorsi, stimolando e giustificando flussi, offrendosi come attrazione e destinazione, come motore e supporto.
Le relazioni interne. L’articolazione semplice planimetrica del padiglione, punteggiato dalla presenza di patii, consente punti di vista, percezioni, relazioni differenziate. Il volume declina qualità fisiche e immateriali del territorio attraverso il mutare di relazioni visive, ombra, luce, suoni, ecc. Le differenti disposizioni e orientamenti delle aperture, nonostante il “mono affaccio a Ovest” produrrà, attraverso reciproci sguardi, relazioni stabili con gli oggetti e le forme (naturali e artificiali) che li punteggiano o li conformano. Il piccolo bow-window in legno aggettante all’angolo Sud/Ovest, dotato di una piccola finestra consente il “controllo” del territorio ai piccoli ospiti del settore infanzia selezionando alla vista quanto c’è di significativo nel paesaggio.
Le relazioni con l’esterno. La costante presenza del paesaggio, visibile da molti punti, la presenza/assenza dell’abitato rendono gli utenti protagonisti del proprio spazio geografico, dando loro la sicurezza per vivere esperienze di scambio e condivisione.
Gli spazi esterni. L’attenzione alle peculiarità del territorio, costantemente ricercata nella concezione di quest’edificio, si riflette inoltre in una generalizzata attenzione agli spazi esterni e dello spazio naturale (alberatura, manto erboso), la cui organizzazione è caratterizzata da una serie di percorsi e sentieri (in calcestruzzo e/o terra sabilizzata a seconda della gerarchia e delle funzioni) che, intersecandosi tra loro, suddividono lo spazio aperto in una pluralità di aree tematiche in grado di ospitare attività diverse, a loro volta arricchite dalla presenza di vuoti artificiali (patii e scavi nel terreno per rampe), intesi come spazi rappresentativi, collettivi, aggregativi e polifunzionali per la comunità, attorno ai quali ruotano le attività della biblioteca.
Ecco così che il terrazzamento a quota più alta, con accesso da Nord, sarà destinato ai giochi dell’infanzia, la sua parte più a Ovest (il tetto dell’edificio) sarà destinato a belvedere, spazio ricreativo e di svago, per grandi e piccini (con pavimentazione in legno); roof garden con coltivazioni di sedum; mentre il terrazzamento intermedio avrà relazioni più strette con il padiglione (presenza di piccoli “boschetti” raccolti) e potrà ospitare feste e manifestazioni sulla piattaforma che amplia quella esistente.
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© Sandro Beltrami . Published on June 11, 2014.
Socialità.
_Fondare biblioteche è un po’ come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.
(Marguerite Yourcenar_
La comunità. La richiesta di un progetto che tenesse conto della complessità del tessuto sociale del comune e della sua frazione, ha suggerito l’idea di operare attraverso forme che si compattano nello spazio verde (tema dominante nel progetto), che qui è declinato anche attraverso le sue proprietà di “servizio pubblico”, di spazio di relazione sociale e infine luogo di identità forte di una comunità coesa.
Molteplicità. Il contesto del progetto è fisico e culturale allo stesso tempo. Il nuovo edificio sarà, simultaneamente, causa ed effetto della concentrazione di persone, di servizi e delle relazioni che tra esse s’instaureranno, in uno specifico momento e nel corso del tempo. Si tratterà di un luogo di molteplici complessità, generate da fattori diversi che saranno al tempo stesso protagonisti e comparse, soggetti e oggetti di azioni altrui.
Contestualmente alle attività bibliotecarie in senso stretto, la sua struttura si porrà come oggetto di relazione e non come opera chiusa in se stessa, aprendosi così ad iniziative civiche, a eventi culturali, a incontri pubblici, mostre, eventi, ecc.
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© Sandro Beltrami . Published on June 11, 2014.
Sostenibilità ambientale
Un approccio progettuale cosciente non può prescindere dai temi ambientali e di sostenibilità, è quindi indispensabile che ricerca architettonica ed impiantistica si coniughino per offrire luoghi confortevoli che tutelino salute e benessere delle persone. Si ritiene, infatti, che comfort e salute necessitino di pari considerazione rispetto ad altre “parole d’ordine” che sempre più diffusamente dominano il settore dell’edilizia più avanzata, come sostenibilità e risparmio energetico. [...]
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© Sandro Beltrami . Published on June 11, 2014.