LE CITTA’ LUNGO LA LIVENZA
Il fiume Livenza ha avuto ed ha ancora oggi notevole influenza sulla gestione del territorio che attraversa e ancora di più sulla formazione delle città sorte lungo il suo corso.
Il segno naturale del fiume è uno spazio liquido e fluido che si espande coinvolgendo un sistema più ampio di relazioni e di rapporti tra l’uomo la città e la natura.
![Claudio Costalonga, brenno sonego — Arredo Urbano del Centro Storico di Brugnera Claudio Costalonga, brenno sonego — Arredo Urbano del Centro Storico di Brugnera]()
© Claudio Costalonga . Published on June 13, 2014.
La Livenza costituisce una realtà fatta di vedute colori e odori, uno spazio tra Veneto e Friuli che rappresenta la trama più cospicua e pregnante della forma dei luoghi assieme alle preesistenze storico-architettoniche.
Rileggere la storia delle città sorte lungo il Livenza per fissare alcune caratteristiche comuni ed avere una chiave di lettura sulla “morfogenesi” delle città di Motta di Livenza, Portobuffolè, Brugnera, Sacile nella costituzione del loro spazio urbano, cosi’ come ci è pervenuto oggi.
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© Claudio Costalonga . Published on June 13, 2014.
Osservando le mappe catastali (napoleonico) e le piante attuali, si vede che tutte le città si sono formate lungo una strada di collegamento importante, un percorso “matrice” principale, che collega i luoghi importanti della città, i capisaldi architettonici, (la chiesa, la loggia, il castello ecc.) a cui nel tempo sìè affiancato un altro o più percorsi matrice secondari, che hanno formato il tessuto edilizio.
Il tessuto edilizio si è consolidato nel tempo per stratificazioni successive, attorno e lungo il percorso matrice e i capisaldi architettonici, sovrapponendosi alla suddivisione del suolo in modo organico, come si evince dal disegno di Brugnera, dove lo spazio pubblico (via V.Veneto e via Cal di Porcia) si è generato creando uno spazio sinuoso e allungato, simile al vicino corso del fiume Livenza.
La struttura urbana di Brugnera era dunque molto simile a quella di altre due città-porto costruite lungo la Livenza: la città trevigiana di Portobuffolè e quella friulana di Sacile: una piazza, (piazza Roma) sulla quale insisteva la chiesa, la strada principale porticata (via V.Veneto), una strada secondaria (via Cal di Porcia) e due porte; a sud la porta trevigiana e a nord la porta friulana, (delle quali rimangono ben poco tracce) e tutto intorno il fiume Livenza che assicurava l’arrivo delle merci e proteggeva dalle incursioni nemiche.
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Questo dimostra che le città pur avendo dei caratteri che si ripetono per tutte quali: la suddivisione del suolo, il percorso matrice, i capisaldi architettonici, il tessuto edilizio, ecc., in realtà i luoghi cambiano identità, le specificità si manifestano in spazi e situazioni diverse e articolate da città a città, restituendoci delle situazioni simili tra loro ma profondamente diverse, perchè il contesto cambia, lo spirito del luogo (“genius loci”) si modifica, contribuendo a caratterizzare una per una le città lungo il Livenza, evidenziandone la ricchezza e la diversità degli spazi.
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© Claudio Costalonga . Published on June 13, 2014.
Brugnera dunque è un luogo che ha un rapporto specifico con il suo passato, costituito dall’equilibrio tra geometria del territorio e natura del suo fiume con argini e filari di alberi, un legame indissolubile che
rappresenta lo scorrere del tempo e che anticamente contribuiva a scandire i ritmi della vita, in un rapporto oggi quasi perduto.
Collaborare con il passato e coglierne lo spirito rappresenta in sintesi la strategia progettuale utilizzata per riconfigurare gli spazi pubblici del centro storico, elaborando una doppia logica progettuale: una esterna, di connessioni con il contesto, ( il nuovo insediamento, i percorsi lungo il fiume, il sistema del verde, le nuove aree a parcheggio) ed una interna di costruzione di nuovi spazi (la piazza Roma, la piazza del Castello, il luogo delle mure, il luogo delle opere parrocchiali, via V.Veneto e via Cal di Porcia) che costituisce un sistema nuovo non omologato che rafforza la consistenza con il passato.
E’ essenziale per il progetto prendere coscienza del valore di ciò che è stato, per sospenderlo dalla nostra memoria e dar spazio al nuovo.
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IL PRINCIPIO INSEDIATIVO
L’obiettivo è modificare questa parte centrale del territorio comunale di Brugnera, determinante per lo sviluppo futuro, ricercando “regole” costitutive dotate di preesistenza che dimostrino nel tempo la capacità di organizzare e guidare processi sociali tra loro diversi. L’espansione urbana ha significato la scomparsa delle aree di transizione tra ambiente urbano antropizzato e ambiente naturale.
Si sta costituendo uno spazio urbano legato alla città ed al territorio dalla forza delle reti infrastrutturali, comunicazioni e di relazioni, oltre che dalla variazione dei nuovi sistemi insediati (commerciale, industriale, terziario, residenziale, sportivo).
Si tratta quindi di investire il territorio di un nuovo sguardo che sappia cogliere il senso della modificazione nel lungo periodo, che sappia cogliere le determinanti e le invarianti fondamentali, gli elementi che sappiano dare loro un senso.
Le tipologie, i pendii, le conformazioni degli spazi aperti, la suddivisione del suolo sono alcuni tra gli elementi che definiscono i caratteri-tipologici dell’edilizia, ponendo come invariante fondamentale il contesto, termine che raccoglie molteplici significati, come lo spirito del luogo (“genius loci”) e che comunque ha radici profonde nella natura, nella storia e nella società del luogo.
Centro storico, insediamenti residenziali e commerciali si moltiplicano sul territorio senza una particolare qualità, alternando residenza puntiforme a residenza in linea o a blocchi, dove gli spazi di relazione tra costruito e non costruito mancano, restituendoci un’immagine classica della periferia, di luogo limite tra città e campagna, di margine non risolto del tessuto edilizio.
Alcuni grandi edifici commerciali-artigianali hanno impedito uno sviluppo naturale di alcune parti del centro che oggi sono disabitate e degradate o completamente invase da edifici dismessi. La parte sud-est del centro storico che va dal Palazzzo dei Conti di Brugnera e Porcia fino a piazza Roma e delimitata da via Cal di Porcia In origine era integrata con il limite delle mura cittadine, come si nota dalle planimetrie storiche, e dunque concludeva la città, oltre il quale c’era il fossato difensivo.
Trasformare la città per parti con un sistema “aperto” che si modifica con le differenze del luogo dove l’articolazione, la variazione di ritmo, sia in orizzontale sia in verticale, ci restituiscano uno spazio legato ad un approccio progettuale non omologato.
E’ un approccio che non porta a un corpo di architetture stilisticamente unitario, ma a un linguaggio mobile, fatto di segni che guardano al contesto senza appiattirsi alla mimesi del contesto stesso. Un contesto ampio che fa interagire il luogo, i dettagli naturalistici, concorrendo a ricavare “matrici formali” inaspettate come il nuovo disegno del limite della città e degli spazi della città.
Non si tratta di delimitare lo spazio pubblico con gli edifici ma di fare dello spazio collettivo una materia fluida e dinamica che si espande tra gli edifici adattandosi alle curve del terreno, alle tracce del passato che trasformi gli spazi pubblici e privati, le piazze e i giardini, in luoghi di qualità adatti ai movimenti e alla relazione tra le persone consentendo a tutti di fruire sia visivamente sia spazialmente la dimensione rara e privilegiata del paesaggio naturale presente. Lo spazio verde esterno al nuovo sistema insediativo è inteso come un parco costituito da superfici erbose, da alberature dove è consentita solamente la circolazione pedonale e ciclabile, con un sistema di percorsi che attraversa il centro e lo collega con la città e con il suo intorno, interessando la Livenza che, con le sue sponde diventa la conclusione naturale del sistema-parco, abbracciando idealmente tutto il centro storico.
Ed è questo luogo, che corona tutto il centro lungo la Livenza, passando sull’ antico limite della cinta muraria, che diviene spazio di relazione tra il vecchio e il nuovo, tra lo spazio urbano e lo spazio naturale tra la nuova città ed la Livenza.
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© Claudio Costalonga . Published on June 13, 2014.
Il sistema del verde contribuisce a graduare il passaggio tra ambiente costruito e ambiente naturale, tra città e campagna, riproponendo elementi vegetali tipici della campagna ( i frutteti, le siepi e gli arbusti ecc.).
Il verde è composto da varie tipologie, anche ricreative, con la presenza di spazi attrezzati a giochi per bambini un “percorso vita” e in una zona specifica la localizzazione di “orti urbani” (heim-garten) per attività di giardinaggio o di piccole coltivazioni di ortaggi.
L’accessibilità carrabile al nuovo insediamento avviene dalla parte più bassa di via della Fratta e il suo impatto viene ridotto al minimo sfruttando il dislivello naturale dell’antico limite che permette di attraversare il parco in parte in trincea e in parte sotto i terrazzamenti residenziali da cui si può accedere ai parcheggi pubblici e privati.
Una scelta innovativa ed un’ attenzione agli aspetti ambientali, sprecare di meno, mantenere o raggiungere nuovi equilibri fra gli aspetti dell’ambiente urbano: paesaggio, contesto, socialità, in una parola sola la nozione di progetto sostenibile.
Fulcro è il Palazzo Castello nel nuovo principio insediativo come punto centrale, liberando lo spazio da superfetazioni e con la nuova piazza su via V.Veneto e via della Fratta . Da via della Fratta la regola insediativa si adatta alla forma degli edifici dell’isolato esistente, e del miglior orientamento climatico, e si apre a nuove relazioni riutilizzando la volumetria di edifici dismessi esistenti per costituire nuove piazze, un nuovo parcheggio ed un nuovo giardino collegato con il sistema del verde privato attraverso un percorso ciclabile pedonale.
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LA STRADA PIAZZA
La sua estensione in lunghezza che, disponendosi da est a ovest attraverso due vie (V.Veneto e Cal di Porcia), forma di fatto uno spazio allungato, in pendenza verso il nuovo ponte, con un andamento sinuoso che ricorda il vicino corso del fiume Livenza. La strada incontra nel suo tracciato spazi e situazioni differenti, piazza Roma e la futura piazza Castello con il vicino belvedere, le cortine edilizie, le zone porticate e i marciapiedi.
La strada assume il compito quindi di diventare essa stessa una piazza allungata.
Il carattere unitario conferito alla strada-piazza è supportato anche dal tipo di pavimentazione in lastre di porfido rettangolari, che ci restituisce l’immagine di uno spazio omogeneo assumendo il ruolo di legante ed estendendosi uniformemente in tutto il centro storico.
La canaletta ed il cordolo in trachite non indicano solo il limite della strada e dello spazio riservato al pedone, ma sopratutto valorizzano lo spazio evidenziandone la sinuosità naturale e storica della strada principio fondativo del centro storico di Brugnera.
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PIAZZA ROMA E“PIAZZA CASTELLO”
Insieme alla strada vi sono due spazi, l’attuale piazza Roma e la futura “piazza del Castello” (piazza Caduti di Guerra). Piazza Roma è il luogo pubblico più importante di Brugnera e lo spazio che si configura meglio come piazza.
In questo punto la pavimentazione in porfido della strada, si interrompe, lasciando spazio ad una pietra più pregiata, a significare l’ingresso in un luogo significativo, estendendosi da fronte a fronte, lasciando a cordolo e canalette in trachite il compito di assicurare la continuità.
La pavimentazione in giallo d’istria evidenzia il cambio di spazio-funzione.
Il motivo del cambio di pietra è duplice :1- il cuneo inquadra una loggia colonnata di un palazzo prospicente la piazza, evidenziando due spazi ben definiti quali il sagrato della chiesa a gradoni e la zona delimitata dal bar-ristorante con l’edificio porticato; 2- la volontà di evidenziare la strada a senso unico che proviene da via Cal di Porcia che renderà più fruibile l’uso misto della piazza con la sosta per le auto, finchè non sarà realizzato un sistema di parcheggi in aree limitrofe, in modo da lasciare completamente pedonale la piazza.
Nella parte più alta della piazza lungo il palazzo porticato, una doppia seduta a due altezze, tra le due scalinate, ed una fontana con tre pennoni portabandiera, delimita maggiormente il lato aperto verso via Cal di Porcia evidenziando il caratteristico dislivello della piazza e ne definisce i prospetti.
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Per la nuova piazza “Castello”, (piazza Caduti di Guerra) abbiamo ipotizzato lo spostamento o il riposizionamento del monumento ai Caduti liberando tutto lo spazio fino al limite del palazzo. La caratteristica di luogo “dominante”, evidenziata dal fatto di essere il punto più alto del centro storico ci ha motivato per creare uno spazio aperto, visibile e da cui si possa guardare indisturbati molte vedute, alcune inedite. Questo nuovo luogo potrebbe diventare molto importante, non solo perchè valorizza il palazzo, unica emergenza architettonica di rilievo del centro storico, ma diventerebbe uno spazio aperto, destinato alle persone, alla loro sosta e alla visione delle vicine bellezze naturali.
La piazzetta posta nel luogo punto più alto e leggermente rialzata rispetto alla strada diventa il luogo simbolico della formazione di Brugnera. Abbiamo suddiviso lo spazio con i tre materiali simbolo della tradizione nelle costruzioni degli edifici: il mattone, il legno e il sasso, utilizzati anche in verticale per rivestire le panchine dotate di un sistema di illuminazione ad incasso con effetto di luce radente.
Un restauro del suolo urbano quindi, con segni contenuti ma significativi, profili sfuggenti, leggere pendenze che raccordano separano e articolano luoghi, nel tentativo di conferire energia e leggerezza allo spazio, forme primitive che saranno percepibili come radicate nel terreno, quasi fossero delle remote tracce.
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IL LUOGO DELLE MURA E DELLA PORTA TREVIGIANA
Il luogo delle mura, ingresso alla città da sud, sta ad indicare i pochi resti oggi visibili delle mura su cui sorgeva la porta Trevigiana, ed il luogo dove probabilmente era localizzato il porto fluviale.
E’ stato quindi naturale ricostruire un piccolo attracco per la navigazione, con un molo gradonato in pietra d’istria, pensare ad un restauro dei resti delle mura e proporre una ricostruzione volumetrica ad uso commerciale-ricettivo creando uno spazio nuovo articolato tra la terrazza–belvedere, il piccolo spazio lastricato fronte strada e il molo che incrocia il percorso lungo il Livenza. Anche lo spazio verde adiacente può essere attrezzato con alcuni posti auto e a zona di svago.
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IL PERCORSO LUNGO IL LIVENZA E LE OPERE PARROCCHIALI
In quest’ansa del Livenza era necessario valorizzare l’aspetto naturale del luogo, ma mantenere anche un aspetto di luogo urbano che è stato ripensato attorno ad una nuova piazza su cui si affacciano tutti gli edifici: la canonica, l’oratorio, la sala polifunzionale.
Questa piazza porticata diventa il fulcro di tutto l’intervento, è un luogo sia d’incontro che di passaggio, di gioco, di riunioni e manifestazioni e uno spazio nuovo per la città fuori dal traffico principale e vicino ad un ambiente naturale.
Il nuovo parcheggio alberato, necessario per la costruzione della nuova sala polifunzionale, dovrà avere una pavimentazione verde in modo che si integri con l’ambiente lungo il Livenza e sarà schermato da un argine artificiale che lo separa dall’area di svago .
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