Il Parco
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Arco
© Alessandro Abbà - Studio74 S.r.l. . Published on February 24, 2015.
Spunti progettuali
L’intento progettuale perseguito, ai fini della sistemazione paesaggistica del Colle, è quello di operare interventi puntuali che riescano a preservare i caratteri tipici del luogo, enfatizzandone la bellezza e migliorandone la fruibilità.
Condizione necessaria affinché questo avvenga, è la valorizzazione dei percorsi esistenti e la creazione di nuovi punti di accesso al parco.
Le scelte intraprese per la riqualificazione paesaggistica del nuovo parco, si concretizzano attraverso la rilettura della storia, della cultura e della tradizione di città di Salerno.
La volontàè quella di raccontare attraverso il disegno del territorio una storia della città.
Viene adottato come principio ispiratore per la progettazione del parco e del nuovo simbolo, una leggenda che narra la fondazione della prima scuola di medicina fiorita nell’occidente cristiano proprio a Salerno, elemento di elevatissimo pregio, oltre che per i salernitani stessi anche per tutta l’Europa. Intorno alle sue origini infatti si raccontano molte storie. La più famosa attribuisce la sua fondazione a quattro maestri, un ebreo, un arabo, un latino ed un greco.
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Vista sul Colle Bellaria da nord con foto inserimento Antenna/Landmark
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“ Si racconta che un pellegrino greco di nome Pontus si fermò nella città di Salerno e trovò rifugio nella notte sotto uno degli archi dell’antico acquedotto. Scoppiò un temporale e un altro viandante malandato si riparò nello stesso luogo, si trattava del latino Salernus; costui era ferito ed il greco, da prima sospettoso, si avvicinò per osservare le medicazioni che il latino praticava alla sua ferita. Nel frattempo giunsero altri due viandanti, l’ebreo Helinus e l’arabo Abdela. Anch’essi si interessarono alla ferita del latino e alla fine si scoprì che tutti e quattro si occupavano di medicina. Proprio quella sera decisero di creare un sodalizio e dare vita ad una scuola dove le loro conoscenze potessero essere raccolte e divulgate”.
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Vista notturna arco
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La leggenda è una metafora dei principi della Scuola di Salerno, sintesi del pensiero medico greco-latino e degli insegnamenti provenienti dalle culture arabe ed ebraica. Determinante alla fondazione della scuola è stata la posizione geografica della città, collocata nel cuore del Mediterraneo, al centro degli scambi economici e culturali con l’Oriente e l’Africa. Il primo documento in cui è citata come organizzazione istituzionalizzata è contenuto nelle Costituzioni di Federico II, pubblicate a Melfi nel 1231, in cui si dichiarava la Scuola Medica Salernitana unica nel Regno. Fu questa l’epoca di massimo fulgore: i suoi insegnamenti erano paragonati alle eccellenze di grandi facoltà, come Parigi nelle scienze, Bologna nelle leggi e Orleans nelle arti attoriali.
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Percorso Helinus
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Ai giorni nostri, il Consiglio Comunale della Città di Salerno, in occasione della istituzione della Facoltà di Medicina presso l’Università di Salerno, ha istituito la Fondazione Scuola Medica Salernitana, al fine di richiamare i valori storici, culturali e scientifici dell’Antica Scuola e promuovere e sostenere iniziative e progetti che, per il loro elevato livello, rappresentino momenti di crescita ed arricchimento per la comunità salernitana, oltre che di inserimento a pieno titolo nei circuiti culturali e scientifici nazionali ed internazionali.
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Percorso - Pontus
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Nostra intenzione è quella di proseguire su questa strada attraverso la creazione di un segno tangibile e visibile che celebri le capacità che si sono sviluppate, nel tempo, su questo territorio.
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Piattaforma - Arco
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I percorsi principali di accesso al parco sono quattro, ognuno dei quali identifica la strada percorsa dai quattro personaggi della leggenda, che in questo caso si incontrano nel punto più alto del colle, in cui è collocata la nuova Antenna/Landmark. Questo elemento, inteso come simbolo urbano, di design senza tempo, è individuato nella forma architettonica dell’arco. La struttura orientata lungo l’asse est-ovest rappresenta la volontà di creare un oggetto che possa rappresentare un portale di collegamento tra il mare e la terra, in grado di celebrare il passato (est) ma con uno sguardo al futuro (ovest).
Metaforicamente, l’arco rappresenta il passaggio e l’incontro delle diverse culture, abbracciando il valore del multiculturalismo.
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Vista da est - Parco Colle Bellaria
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Antenna/LandmarkAccessibilità
Il Colle del Parco è delimitato dalla strada Provinciale per Giovi su cui transitano le linee urbane del trasporto pubblico. Sono già presenti 3 fermate a cui si prevede di aggiungerne una quarta, a servizio di uno dei nuovi percorsi del parco. Inoltre ad intensificazione del servizio di bicincentro presente con 3 ciclo stazioni, ne viene inserita una quarta nelle immediate del Belvedere Basso al fine di collegare il colle con gli altri punti di interesse della città (piazza della Libertà di Pastena, Lungomare Trieste, Lungomare Tarufi).
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Vista da est - Parco Colle Bellaria
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Percorsi
Alla partenza di ogni percorso sono posizionate delle sagome atte a ricordare i 4 protagonisti della leggenda e per segnalare i punti di accesso al parco. Tutti i tracciati sono realizzati in terra stabilizzata, ottenuta attraverso la miscelazione del terreno presente in sito per garantire prestazioni meccaniche idonee per il passaggio carrabile e pedonale. La scelta di utilizzare questo materiale deriva dalla volontà di impiegare un prodotto ecocompatibile, di alta qualità estetica, durevole nel tempo, che mantenga l’aspetto naturale del terreno.
Tutti gli elementi di arredo e di sosta inseriti a coronamento e a servizio dei percorsi sono volutamente di colore bianco, seppur realizzati con materiali differenti (acciaio e cemento). Questo per identificare e distinguere gli interventi puntuali operati dalla mano dell’uomo in contrapposizione con l’aspetto naturalistico del luogo.
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Tavola concorso - Parco
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La struttura portante
La nuova Antenna è collocata sul punto più alto del colle, a quota 194 m slm, in posizione dominante sulla città collocata su una grande piattaforma di forma ellittica sulla quale si incontrano i quattro percorsi.
L’ossatura portante si delinea all’interno della sagoma della nuova struttura seguendo il profilo della volta interna.
L’insieme è pensato come un involucro radio trasparente caratterizzato da un elemento interno portante e piani di lavoro che nascono a sbalzo dal corpo centrale. La volontà di esprimere anche nella struttura un connubio tra passato per uso di forme semplici e futuro per sfruttamento dei materiali “moderni” che meglio si conoscono, ha portato alla scelta di una struttura conformata ad arco.
La semplicitàè insita nella statica dell’arco: è un elemento strutturale elementare e richiama la più antica tecnica costruttiva della muratura che per prima ha permesso all’uomo di raggiungere risultati affascinanti.
Per questo progetto la sezione portante è pensata come scatolare con sezione rettangolare cava di dimensioni 1.25×4.00 m in lamiera di acciaio di spessore massimo di 20 mm. La sezione scatolare è completata internamente da opportune nervature necessarie a dare la giusta stabilità alle pareti sottili e a suddividere gli spazi funzionali.
L’idea progettuale concentra nella sezione cava portante 2 aspetti: all’esterno la pulizia della vista dei cassoni e all’interno il passaggio degli operatori, dei cavi trasmissivi e dei servizi della struttura.
Lo schema dell’arco è ripreso anche nella suddivisione in conci: i singoli pezzi permettono di eseguire le lavorazioni in officina, il trasporto con autotreni tradizionali senza necessità di trasporti eccezionali e il montaggio con tecniche che sono ordinarie per le strutture di questa tipologia. Il vantaggio di tale soluzione si materializza nell’ottimizzazione dei tempi, dei costi e nel controllo della qualità della produzione: la produzione della carpenteria sarà accompagnata dalla certificazione CE obbligatoria da luglio 2014 a miglior tutela del prodotto avendo un controllo dettagliato della filiera di produzione.
Il montaggioè pensato con uso di autogrù come indicato negli schemi della tavola grafica: con praticità il concio sollevato è assemblato mediante bulloni dall’operatore che opera all’interno della struttura già assemblata.
La forma stessa della sezione resistente dell’arco permette di avere la portanza necessaria all’autosostegno della struttura collocando puntoni provvisori orizzontali di montaggio alle sole quote di +12.0m, +24.0m e +36.0m. Una seconda fase di montaggio prevede l’installazione dei ballatoi che nascono come mensole dalla sezione scatolare: l’arco è completato con il montaggio dei pannelli di rivestimento radio trasparenti.
Gli spazi funzionali ricavati all’interno della struttura dell’arco garantiscono agli operatori un ambiente di lavoro più funzionale. Anche il cavedio destinato al solo passaggio dei cavi ricetrasmittenti è accolto con favore dagli operatori in quanto si predispone un ambiente protetto con spazi correttamente suddivisi che permette una risalita lineare, facilità di posa e una minima perdita di segnale ottimizzando i consumi elettrici.
La struttura è pertanto caratterizzata da n. 26 ballatoi intermedi fino alla quota +45.00 m, 13 per ciascun lato, con interpiano di 6 m per i primi 2 piani e di 3 m per i successivi. A quota +48.00 m è presente l’ultimo ballatoio che si sviluppa sull’intera pianta.
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Parco - Belvedere Basso
© Alessandro Abbà - Studio74 S.r.l. . Published on February 24, 2015.
MaterialiCemento
Il cemento per le strutture di fondazioni è utilizzato nella sua applicazione più classica in quanto le opere sono pensate come dirette e massicce. La parte fondazionale della struttura è collocata al di sotto dei locali tecnici per non compromettere gli spazi destinati ai locali stessi: nell’altezza dei locali il corpo delle fondazioni ha sagoma in pianta similare alla base e permette la risalita interna ai ballatoi sia al personale che ai servizi. L’arco è fissato alla base a livello della piattaforma mediante tirafondi. La tipologia di fondazione è idonea alle caratteristiche geologiche del sito in cui è ubicata la nuova opera: il corretto posizionamento della stessa in quota permette di compensare scavi e riporti annullando l’impatto del cantiere all’esterno e riducendo i costi di realizzazione.
Per la piattaforma le opere in cemento sono concepite contrapponendo al peso del materiale la leggerezza della mensola a sagoma sottile evidenziando con slancio e dinamismo l’aggetto; proprio lo sporto deve impressionare, insieme alla vista dal basso dell’arco, il visitatore che giunge alla piattaforma dai percorsi Abdela ed Helinus.
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Vista notturna da lungomare
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Acciaio
L’acciaio riveste un ruolo primario per il raggiungimento degli obiettivi progettuali in quanto garantisce con flessibilità e prestazioni la realizzazione di una struttura in elementi prefabbricati in parete sottile. Proprio grazie alle pareti sottili si possono progettare sezioni snelle con spazi interni tali da collocare servizi e percorsi.
Il materiale è protetto mediante zincatura a caldo che bene si abbina alle unioni bullonate eseguite in opera. La finitura è pensata con vernice di color bianco, effetto satinato.
L’utilizzo dell’acciaio permette anche di raggiungere un basso livello di flessione e rotazione della struttura. In sommità il valore di rotazione è inferiore a 30’ (lettura 30 primi ovvero rotazione di ½ grado centigrado) rispettando le attuali e più stringenti richieste degli operatori per l’installazione dei propri apparati soprattutto in riferimento alle parabole. Tale valore permette di rendere maggiormente appetibile la nuova antenna in quanto si traduce, per i tecnici delle telecomunicazioni, nella possibilità di avere segnali più stabili e soggetti a minori interruzioni anche in caso di forte vento.
L’uso dell’acciaio contribuisce ad ottenere una struttura sismicamente molto prestante, in quanto ad elevata duttilità, grazie alle proprietà intrinseche del materiale. Occorre evidenziare che le torri per telecomunicazioni, equivalenti in genere a schemi di pendolo inverso, sono in realtà soggette maggiormente agli effetti del vento rispetto che alle sollecitazioni prodotte dal sisma avendo un peso proprio limitato in rapporto alle dimensioni. L’orientamento della struttura è anche studiato per avere un’esposizione non frontale rispetto al vento dominante di direzione prevalente WSW. Questo aspetto consente di esporre la struttura alla massima pressione frontale solo per un periodo limitato dell’anno solare e in pratica di ottenere per le tratte radio disturbi ridotti il tutto a favore della miglior qualità dei servizi ospitati.
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Tavola concorso - Arco
© Alessandro Abbà - Studio74 S.r.l. . Published on February 24, 2015.
Materiale radiotrasparente (tipo Radome)
E’ un materiale composito, caratterizzato da una struttura di fibre orientate casualmente e impregnate con resine termoindurenti a base poliestere, vinilestere o epossidiche che induriscono successivamente alla lavorazione per intervento di catalizzatori e acceleranti utilizzando materiali tipo kevlar o tessuti ibridi.
La realizzazione dei pannelli in materiale radiotrasparente, è subordinata all’utilizzo di modelli, stampi e controstampi bloccati con chiusure meccaniche dove vi si inietta la quantità necessaria di resina con la possibilità di dare esternamente la colorazione desiderata, in questo caso in cromia bianca opaca.
I pannelli per il rivestimento di facciata sono pensati in moduli di altezza pari a 3 m, e sono installati su una struttura portante in acciaio a telaio collegata direttamente ai ballatoi. Sul lato corto i pannelli hanno un sistema di fissaggio che ne permette la momentanea apertura per la collocazione al ballatoio degli apparati di dimensioni maggiori: il sollevamento è gestito da un montacarichi girevole collocato nella sommità della struttura.
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Planimetria - Parco
© Alessandro Abbà - Studio74 S.r.l. . Published on February 24, 2015.
Sistemi impiantistici
Il cablaggio dei cavi ricetrasmittenti, denominati in gergo RF, che collegano gli apparati, collocati nei locali tecnici del piano interrato, alle antenne presenti sui ballatoi della nuova struttura, utilizza, nei locali interrati, rastrelliere porta cavi posizionate a soffitto del corridoio centrale. La risalita dei cavi RF dal livello interrato ai vari ballatoi avviene attraverso un apposito cavedio ricavato all’interno della struttura portante; ciascun ballatoio è dotato di comodo accesso al vano cavi.
All’interno della sezione strutturale, è previsto un montacarichi per agevolare il trasporto ai vari livelli di apparati e attrezzature. Questo accorgimento è utile in quanto una struttura che si prefigge l’obiettivo di convogliare tutte le utenze presenti sul colle deve permettere la miglior fruibilità e facilità di uso. Nel dettaglio delle telecomunicazioni gli apparati che richiedono il maggiore sforzo in fase di installazione, ad esempio le parabole, sono soggetti a interventi manutentivi con minor frequenza rispetto agli “accessori” quali ad esempio gli ODU, Outdoor Unit di gestione del segnale RX/TX ubicati vicino alle parabole e di dimensioni e peso ridotti, che invece richiedono maggior manutenzione. Agevolare la trasportabilità di queste ultime parti migliora il servizio e l’interesse a sfruttare maggiormente questa struttura in linea con i principi base del concorso. Inoltre destinare il montacarichi al solo trasporto delle attrezzature permette la creazione di una piattaforma più semplice ma allo stesso tempo sempre funzionale. Probabilmente i gestori in fase di trasloco sceglieranno tecnologie per i collegamenti dei cavi a fibra ottica in funzione della distanza e della maggior praticità di installazione per la ridotta sezione dei cavi: questo aspetto sarà da coordinare al meglio in fase di assegnazione degli spazi agevolando chi permetterà una minore occupazione degli spazi all’interno del cavedio cavi.
I locali tecnici posizionati nel piano interrato, invece, sono concepiti con il criterio dell’ottimizzazione in merito alla distribuzione degli spazi, ai passaggi cavi e alla climatizzazione. Questi punti si traducono creando un unico ingresso coperto alla centrale, agevolando l’accesso con mezzi e carrelli su percorsi senza scalini e utilizzando un solo corridoio centrale nel quale sono destinate le rastrelliere porta cavi RF. La sicurezza degli accessi può essere pertanto concepita con un controllo generale dell’area e per ciascun locale in funzione delle esigenze dei singoli operatori. Altri elementi sono la climatizzazione studiata per prelevare l’aria necessaria dal corridoio centrale e mandarla all’esterno utilizzando l’ampio cavedio perimetrale che oltre a garantire i requisiti di climatizzazione serve anche per creare un’intercapedine nei confronti dell’umidità del terreno.
In merito ai percorsi del personale si evidenzia che le risalite ai vari ballatoi ubicate all’interno del cassone avvengono mediante scala con guardacorpo unendo praticità, sicurezza e economia nella realizzazione. Per garantire la sicurezza dei manutentori ad ogni livello la scala è sezionata con botola. Ancora in ottica di ottimizzazione le canaline servizi elettrici generali, segnali, SOV, ecc., sono collocate nel vano scala per agevolare installazione, espansioni e manutenzione.
Una menzione a parte va fatta sulla minimizzare i consumi energetici di esercizio dell’Antenna. Per i servizi generali e in particolare per rendere minimo l’impatto dell’illuminazione vengono installati in sommità, a copertura dell’ultimo ballatoio, 70 pannelli fotovoltaici per un totale di circa 16 KW di potenza di picco in abbinamento ad un sistema di accumulo. Accumulo e controlli sono collocati nei piani interrati e permettono di gestire appieno l’autoconsumo e mirano alla maggior indipendenza elettrica della struttura per le parti generali di servizio riducendone i costi di gestione.
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Percorsi - Parco
© Alessandro Abbà - Studio74 S.r.l. . Published on February 24, 2015.
Illuminazione
Per rendere visibile la nuova Antenna/Landmark durante la notte e garantire la definizione del disegno così come durante le ore diurne, si è pensato di rendere luminosa la porzione interna a composizione dell’arcata e i fianchi del portale in modo da far emergere la tridimensionalità dell’oggetto. A livello progettuale sono inseriti degli spot a led a luce bianca, adatti all’uso di spazi all’aperto, concepiti per l’illuminazione d’accento. In ogni piano della struttura, sono presenti 2 spot posizionati nella parte interna dell’arco in modo tale da ottenere un fascio di luce continua e di medesima intensità. Per evidenziare oltremodo i fianchi della struttura e sottolineare la scansione dei ballatoi, in corrispondenza di ogni livello, sono collocati altri 2 spot.
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Arco
© Alessandro Abbà - Studio74 S.r.l. . Published on February 24, 2015.
Riduzione Inquinamento Elettromagnetico
La nuova struttura ha un rivestimento funzionale in materiale radio trasparente per due ragioni:
- estetica in quanto l’estrema varietà degli apparati installati per tipo, collocazione e direzione, viene mitigata mediante l’utilizzo di una pannellatura continua.
- funzionale in quanto il materiale radiotrasparente (tipo Radome), soddisfa i due requisiti fisici fondamentali per qualunque dispositivo ricetrasmittente: la radio copertura del segnale elettromagnetico e la visibilità del canale radio.
Per assicurare il rispetto dei limiti stabiliti dal decreto n. 381 del Ministero dell’Ambiente del 10 Settembre 1998 e dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 luglio 2003, relativi ai livelli massimi di esposizione delle popolazioni ai campi elettromagnetici nell’intervallo fra 100 kHz e 300 GHz, si è provveduto a progettare una struttura con:
- ampia distribuzione verticale che permetta l’installazione di antenne con un elevato centro elettrico;
- ampia distribuzione orizzontale dei sistemi radianti in modo da distribuire il segnale su tutto lo spazio elettromagnetico disponibile eliminando picchi di campo in emissione per ottenere il risultato di un impatto contenuto nei punti ad alta concentrazione della popolazione
Oltre a quanto detto, ogni ballatoio è costituito da un parapetto e da paline che permettono mobilità agli apparati per favorire flessibilità nella disposizione dei centri elettrici e negli orientamenti.
La concezione della nuova antenna soddisfa gli aspetti fisici in tutti questi punti in quanto:
- gli apparati vengono esclusi dai ballatoi bassi per elevare la quota minima dei centri elettrici e pertanto delle emissioni;
- i servizi televisivi di maggiore potenza sono destinati ai ballatoi più alti per privilegiare una quota elevata del punto di emissione e la diffusione della copertura del segnale;
- i servizi telefonici e similari sono pensati ad una quota intermedia per poter ottimizzare l’emissione di potenza e la copertura. Quote basse, infatti, comporterebbero maggiori impatti a terra mentre quote elevate richiederebbero l’impiego di maggiori potenze seppur ottenendo coperture non ottimali. In entrambi i casi non si ottimizzerebbe l’emissione in funzione della copertura del servizio che si deve garantire.
La nuova Antenna concretizza quindi l’idea di un nuovo servizio pensando all’ottimizzazione della distribuzione in pianta e in quota degli apparati trasmittenti: questa predisposizione troverà nella successiva fase esecutiva riscontro nello studio dei valori emissivi dei singoli operatori al fine di preservare, con i limiti più stringenti, gli ambienti con presenza umana superiore alle 4 ore giornaliere. L’idea progettuale pertanto fornisce la miglior soluzione per la minimizzazione dell’impatto elettromagnetico attuando accorgimenti nell’utilizzo ottimale dei nuovi spazi creati in funzione della notevole concentrazione dei servizi presenti sul sito.
Ad oggi non è possibile quantificare specificatamente il valore del campo elettromagnetico in determinati punti ma sono stati pensati tutti gli accorgimenti che permettono il rispetto dei limiti di impatto elettromagnetico quali, oltre alle quote, di poter intervenire con praticità sul tiltaggio meccanico e sulla miglior direzione del lobo principale di irradiazione.
Possibilità di Implementazione
La struttura nel suo insieme permette un ampliamento degli attuali servizi in misura non inferiore al 30%. Particolare attenzione dovrà essere data al programma di gestione delle aree disponibili, spazi apparati e spazi cavi: il concetto di base dev’essere quello di agevolare gli operatori che all’atto dello spostamento ridurranno apparati e spazi ora utilizzati adottando nuove tecnologie, ad esempio antenne che in un solo elemento abbinano tecnologie di trasmissione GSM+DCS, UMTS+LTE o cavi di sezione ridotta (ad esempio trasmissione RX/TX su cavi in fibra ottica).
Sicurezza e impatto del cantiere
La sicurezza del cantiere è legata principalmente alla particolarità del montaggio della nuova antenna. L’uso di elementi prefabbricati eseguiti in officina permette di ridurre i tempi di costruzione dell’arco in carpenteria e di conseguenza l’esposizione delle maestranze a situazioni critiche. Le operazioni successive di allestimento della nuova struttura avvengono assemblando i ballatoi partendo dai cassoni mediante unioni bullonate ovvero potendo usufruire delle risalite interne e quindi già in sicurezza senza l’ausilio di ponteggi. Il rivestimento, invece, è posato operando direttamente dai ballatoi.