Nel tentativo di rispondere alle esigenze evidenziate nel tema del concorso, si è proceduto innanzitutto ad un’accurata analisi del territorio cercando sempre di mantenere ben vive in mente le esigenze dei cittadini. Durante i diversi sopralluoghi effettuati si è potuto apprezzare la cura e la manutenzione di alcune zone dell’area in forte contrapposizione con altre aree di passaggio che risultavano “dimenticate” dall’intervento dell’uomo; abbiamo goduto della ristrutturazione della seicentesca Fontana dell’Acqua Acetosa e del suo inserimento in un piccolo parco che ne tutelasse l’integrità, ma abbiamo anche potuto notare il forte volume di traffico che di certo non esalta la sua memoria storica di luogo di pace e tranquillità; abbiamo osservato luoghi, percorsi, infrastrutture in stato di semi-abbandono ma ne abbiamo potuto constatare anche la grande potenzialità. Da questa serie di ambivalenze si è avvertita forte l’esigenza di creare un’ unità urbanistica ed un’ identità sociale all’area sede dell’intervento.
© Silvia Cardarelli, Elisabetta Cristofaro, Valentina De Angelis, Vittorio Onofri. Published on May 25, 2013.
Forti del principio di base che in un progetto di riqualificazione di un’area così estesa, una serie di microinterventi per risolvere singoli piccoli problemi, non solo non risolverebbero il problema generale ma rischierebbero di accentuare le disparità sociali ed aggravare la situazione, si è pensata una strategia complessiva che coordinasse ed affrontasse contemporaneamente tutte le problematiche dell’area, cercando tuttavia di non turbare gli equilibri di microsistemi già di per sé funzionali.
© Silvia Cardarelli, Elisabetta Cristofaro, Valentina De Angelis, Vittorio Onofri. Published on May 25, 2013.
In fase di analisi è apparsa chiara la gerarchia che riguarda l’utilizzo della sede stradale ed anche la necessità di diminuire l’afflusso di traffico nella zona antistante la fontana della’Acqua Acetosa; la creazione di una strada che raccordasse il Lungotevere dell’Acqua Acetosa con Viale della Moschea è risultata la risposta più idonea a tale problema, divenendo essa stessa un percorso di attraversamento dell’area e lasciando a via Elia Enrico ed a via Antonio Sant’Elia il compito di accesso all’area. Tutto ciò per far si che via dei campi sportivi assolvesse quasi esclusivamente all’esigenza di condurre i cittadini alle strutture sportive ed alle nuove centralità progettate. Sono state totalmente riviste le sezioni stradali; in tal senso è esemplare dell’intervento proposto ciò che si è fatto nei pressi di viale della Moschea: gran parte della vegetazione a margine è stata risistemata dando vita ad un parco lineare che accompagna i cittadini lungo tutto il perimetro dell’area; si è anche recuperato molto spazio utilizzabile per la sistemazione di parcheggi lungo tutta la carreggiata.
© Silvia Cardarelli, Elisabetta Cristofaro, Valentina De Angelis, Vittorio Onofri. Published on May 25, 2013.
Il parco lineare, le diverse tipologie di pavimentazione e l’ampiezza del nuovo percorso, concorrono a creare un sistema del verde che abbraccia quasi totalmente l’area; abbiamo ritenuto importantissimo infatti, da un lato raccordare le diverse “macchie” verdi presenti, dall’altro fornire ai molti sportivi che frequentano la zona (a piedi o in bicicletta) un circuito più confortevole e accogliente.
© Silvia Cardarelli, Elisabetta Cristofaro, Valentina De Angelis, Vittorio Onofri. Published on May 25, 2013.
Ben presto ci si è resi conto che si veniva a formare un nodo che legava molti degli argomenti trattati: il sistema del verde, la necessità di nuove centralità, accessibilità alla stazione dell’Acqua Acetosa e persino la nuova viabilità, venivano a confluire nel punto in cui viale della Moschea è intersecato da via Fauro Ruggero. Qui probabilmente si è reso necessario l’intervento di maggior impatto sul tessuto urbano, seguendo il principio Linchiano per cui laddove si riconoscano delle disqualità ci si deve adoperare per trasformarle in qualità. Per questo motivo abbiamo facilmente individuato in questo luogo l’ideale raccordo di molteplici realtà, perché naturalmente, quasi come fosse il territorio stesso a segnalarcelo, qui abbiamo individuato la sede ideale della Porta Urbana oggetto del concorso di idee. Al posto dell’attuale passerella, che è esclusivamente un modo per superare il forte dislivello imposto dalla passaggio dei treni, abbiamo ritenuto essenziale costruire uno spazio più ampio (anche per ragioni di sicurezza, visto che si tratta di un attraversamento necessario a chi vuol raggiungere la stazione anche nelle ore serali). L’allargamento della sezione stradale di via della Moschea (che abbiamo precedentemente illustrato) fa si che si possa usufruire di una maggiore disponibilità di parcheggi e che il marciapiede stesso si allarghi fino a diventare una vera e propria piazza, la Piazza Ponte.
© Silvia Cardarelli, Elisabetta Cristofaro, Valentina De Angelis, Vittorio Onofri. Published on May 25, 2013.
La Piazza Ponte, nuovo luogo dello stare, spazio di relazione e luogo sicuro di convivenza civile è arricchita da un elemento di arredo urbano dalle molteplici funzionalità. Si tratta di una fontana che nelle dimensioni riprende le proporzioni delle tradizionali fontanelle romane (i nasoni) e nella forma curva, l’antica fontana dell’ Acqua Acetosa. Una linea “moderna” che vuole essere un omaggio al passato. Essa ha sul lato concavo i bocchettoni cui possono usufruire gli sportivi ed i cittadini tutti, sul lato convesso una lama d’acqua scivola lungo la parete ad incorniciare la piantina serigrafata dell’area dei Campi sportivi con le indicazioni dell’ubicazione. Nelle intenzioni infatti, essa è ripetuta all’ingresso di ogni campo sportivo e delle principali nuove centralità, in modo tale da esserne riferimento visivo ed anche elemento che caratterizza e da riconoscibilità all’intera area.
© Silvia Cardarelli, Elisabetta Cristofaro, Valentina De Angelis, Vittorio Onofri. Published on May 25, 2013.