Il progetto rappresenta uno studio del limite, una sorta di ridefinizione del contorno del lotto su cui sorge la vecchia Malga Fosse. Si è deciso di sviluppare questa linea di principio al fine di ridurre l’impatto dell’inserimento paesaggistico del nuovo complesso integrandolo con il luogo di assoluto pregio che è il Parco Naturale del Paneveggio.
© Ignazio Saitta . Published on May 26, 2013.
Infatti l’inizio del progetto è rappresentato da un percorso fatto da ciottoli, vera e propria soglia che segna il passaggio dalla Strada Statale 50 asfaltata ad una strada costituita da materiale naturale che porta alla piazzola di sosta con posteggi all’aperto o al chiuso, scavati all’interno della montagna per non sottrarre spazio utile all’area circostante la Malga che dista una decina di metri dalla piazzola.
© Ignazio Saitta . Published on May 26, 2013.
Alla fine del percorso, tramite una piccola rampa che porta su i visitatori e che sembra quasi sollevarli dalla vista del caseificio, si arriva alla nuova Malga.
© Ignazio Saitta . Published on May 26, 2013.
La nuova Malga Fosse Date le particolari richieste, e la conformazione del territorio su cui sorge la vecchia Malga, si è deciso di non scavare la parte al di sotto la preesistente costruzione, al fine di evitare difficili e costose soluzioni tecniche dovute alla composizione del terreno che secondo la relazione geologica prevede la presenza di strati gessosi. Per questo motivo si è deciso di inserire i posteggi coperti ed i vani tecnici all’interno della montagna, dove il terreno presenta materiali di drenaggio e garantisce un basso impatto visivo sul territorio. Inoltre, per venire incontro alle leggi paesaggistiche vigenti, si è deciso di mantenere inalterata la forma in pianta della Malga, recuperando, mediante ristrutturazione, le pareti in laterizio portante dal pianoterra fino al primo piano, modificando sostanzialmente il tetto, che comunque si presenta in pessime condizioni. Il primo piano ed il tetto verranno completati utilizzando pannelli di legno portanti di tipo XLAM. Le pareti esterne avranno un cappotto termico di 20 cm ed il rivestimento esterno sarà realizzato con tavole di legno prefabbricato. Al pianterreno la Malga presenta gli ambienti per il pubblico, con una grande sala open-space che funge da bar/ristorante con 40 posti a sedere ed una grande vetrata in direzione del Cimon della Pala; mentre, entrando sulla sinistra è presente una Stube, che dà la possibilità ai clienti di avere un ambiente tipico della zona, decisamente più raccolto ed intimo grazie anche alla presenza di un camino. Il pianterreno è completato con la presenza dei servizi pubblici, della cucina, dei vani tecnici e dell’abitazione del custode che si divide su due livelli e che funziona in modo indipendente dal resto dell’edificio. Il primo piano prevede le sei camere da letto suddivise in: due doppie (di cui una per disabili) e quattro singole; oltre ad uno spazio comune con tavolini e poltrone che garantiscono uno scambio di relazioni sociali e rendono ancora più piacevole la permanenza ai fruitori.
© Ignazio Saitta . Published on May 26, 2013.
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