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Progetto residenze sulla Fondamenta Rughetta tra il Ponte Novo de S. Marta e il Ponte delle Terese, nel sestriere Dorsoduro a Venezia - Ivano Zavarise, Michela Zavarise

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L’AREA DI INTERVENTO ED IL PROGETTO Situata a Venezia, nel sestriere di Dorsoduro, risulta compresa tra il Ponte Novo de S. Marta e il Ponte delle Terese,sulla Fondamenta Rughetta, prospiciente a Rio de l’Arzere, e al contermine l’ex convento delle Terese.

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Area di intervento

La prima operazione è stata di descrizione e di analisi del luogo all’interno del quale l’intervento progettuale si andava a realizzare, definita come “strategia della collocazione”. Essa è la prima trasformazione del sito e consente,attraverso il radicarsi al suolo, di dare forma unitaria allo spazio attraverso il sistema dei pieni e dei vuoti. I pieni e i vuoti diventano intenzionalmente elementi della stessa strategia, stabilendo dei precisi rapporti morfologici. Questo primo atto progettuale del radicarsi al suolo dà luogo a tutta una serie di relazioni con gli elementi naturali ed artificiali presenti nel contesto. Attraverso la strategia delle relazioni, il progetto racconta e comunica le misure degli interventi che vuole stabilire, al di fuori e all’interno di se stesso.

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Prospettive

Nelle relazioni esterne, ciò comporta una riflessione attorno alla questione dell’impaginato dei prospetti, ponendo l’accento sulla possibilità di comunicare l’intenzione di dar luogo ad un racconto intellegibile. Nel rapporto tra interno e esterno, oggetto della riflessione diventa la disposizione stessa degli elementi propri del principio insediativo, nonché quelli relativi agli aspetti tipologici del progetto, i quali divengono materiali atti ad indicare le differenze e le diverse qualità degli spazi interni ed esterni. Nelle relazioni interne,l’ambito dell’osservazione progettuale si concentra sui rapporti tra le diverse parti dell’organismo edilizio, attribuendo precise gerarchie agli spazi.

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Planivolumetrico

Il programma prevedeva la realizzazione di un minimo di quattro appartamenti di medie dimensioni e di due alloggi speciali per possibili committenti ben identificati, portatori di esigenze particolari. Dopo l’analisi contestuale degli elementi preesistenti nel luogo, la scelta immediata che si pone il progetto è costituire una serie di relazioni con gli “oggetti” architettonici di valore. Questo pone fin da subito la scelta di non considerare l’attuale edificio multipiano come avente particolari pregi architettonici e ne prevede quindi il suo abbattimento al fine di riconfigurare e riqualificare l’intera area. Creato il vuoto urbano il progetto ricerca all’interno del tessuto precise relazioni attraverso l’atto del radicarsi al suolo dei pieni e dei vuoti, uniti da precise relazioni visive e funzionali. Il progetto nella sua configurazione definitiva si compone di tre manufatti principali:l’edificio a sud sulla Fondamenta Rughetta, l’edificio a nord del Ponte Novo de S. Marta sul bordo del Rio de l’Arzere ed infine l’edificio con sottoportego di fronte al ponte. I tre manufatti assumono particolare rilievo nell’ambito della definizione del luogo: il muro in mattoni a vista sul canale definisce il limite ovest dello studio dell’architetto, il margine est dell’ex Convento delle Terese definisce la posizione dell’edificio del pittore ed infine la normale alla fondamenta definisce la giacitura del portico della casa del pittore. La relazione volumetrica dei tre edifici viene a creare un nuovo campo di forma trapezoidale, di fronte al Ponte Novo de S. Marta, su cui si affacciano, come tradizionalmente accade nell’edilizia minore veneziana, le botteghe, la galleria del pittore e “il baccaro”, tipici luoghi della tradizione veneziana. Relativamente ai due alloggi speciali, ci si è orientati allo studio e alla progettazione di un alloggio per un pittore e di un alloggio per un architetto. Il primo è caratterizzato dalla compenetrazione di due solidi: un solido a pianta quadrata su cui si compenetra un parallelepipedo a pianta rettangolare dove al piano terra è posta la galleria del pittore e ai due piani superiori la residenza, nel cui lato verso l’ex Convento delle Terese è posto, al terzo e quarto livello,l’atelier del pittore. Grandi finestre caratterizzano lo studio del pittore in cui all’ultimo piano uno spazio all’aperto può essere utilizzato nella stagione temperata. Le suggestioni progettuali per l’atelier sono derivate da alcune immagini di Emilio Vedova nel suo studio veneziano da cui si dominano i tetti di Venezia e inoltre dal progetto di Le Corbusier di villa Ozefan per l’uso di grandi superfici finestrate e di spazi a doppia altezza. Si addossano all’edificio del pittore alloggi a due piani a completamento del fronte della Fondamenta Rughetta, sul cui retro gli spazi verdi riprendono la configurazione planimetrica degli spazi aperti a giardino. Per lo studio dell’architetto, a differenza dell’edificio del pittore, in cui un unico edificio contiene la macchina dell’abitare e quella del lavorare, l’abitazione è collegata attraverso una passerella allo studio, formalmente separato e con ingresso autonomo dei committenti. La posizione e la distanza tra l’abitazione e lo studio sono definite dall’ingresso della casa con giardino in cui il muro a faccia vista definisce il limite della proprietà.


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