Il progetto tenta di ordinare e semplificare gli elementi urbani esistenti per costruire nel centro storico di Spinea un nuovo sistema urbano di “stanze all’aperto” capaci di connettere ed estendere all’intorno l’effetto città, inteso come capacità di identificarsi in un luogo e di abitarlo.
© NAT OFFICE - christian gasparini architetto . Published on June 14, 2013.
Spinea è costruita su un’edificazione in linea addossata alla sua arteria principale (Via Roma), che costituisce elemento di movimento e di identificazione per ogni cittadino. All’oggi l’enorme traffico veicolare pone il problema di modificare l’essenza di Via Roma, trasformandola in luogo del passeggio e della sosta con una percorrenza veicolare possibile solo per i residenti, così da restituire tutte le aree centrali ricomprese fra il municipio e la chiesa di San Vito e Modesto ai cittadini, generando un nuovo sistema urbano continuo e interfacciato composto di edifici e spazi aperti che si alternano per costruire un paesaggio urbano dinamico.
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Il progetto dunque studia un sistema di affacci, viste, prospettive e percorrenze che valorizzino la Villa del Maino, la Barchessa, la chiesa di San Vito e Modesto e lo stesso Asilo Nido Parrocchiale in parte vincolato dalla soprintendenza. Per costruire il sistema urbano, il masterplan lavora sulle categorie e declinazioni del concetto di BORDO/MARGINE/DIAFRAMMA, come elemento di progetto che garantisca differenti aperture alla vista della città e dia gerarchia e senso ad un insieme oggi incoerente di spazi aperti.
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L’idea dunque prevede la costruzione di una nuova portualità urbana (parcheggio interrato) capace di costituire polo aggregatore e terminale del traffico veicolare, in corrispondenza di Piazza Marconi. Tale architettura ipogea, genera la possibilità di eliminare le auto dal centro urbano, permettendo il passaggio su via Roma ai soli residenti, ai taxi e ai mezzi pubblici.
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Il sistema urbano quindi definisce un cardine ipogeo (il parcheggio) che ancora le varie soluzioni e ipotesi al sistema infrastrutturale e portuale generale e che, contemporaneamente, garantisce una molteplice modificazione delle “stanze urbane” e dei volumi di progetto. L’infrastruttura quindi, non solo definisce gli spazi pedonali e i differenti gradienti dei flussi veicolari, ma diventa propedeutica al concetto di connessione urbana, principio ispiratore del masterplan.
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