L’area oggetto dell’intervento è ubicata a circa 2 Km dal centro abitato, nella zona ovest del Comune di Mirandola (via San Martino Carano 140-142), in fregio alla strada comunale che porta verso l’abitato di San Possidonio. Il sito presenta le caratteristiche della corte rurale tardo-ottocentesca, essendo composto da tre edifici che racchiudono verso sud lo spazio della corte, fulcro delle attività agricole del passato. I tre fabbricati, che insieme formano lo spazio suddetto, sono: A) Casa padronale, edificio principale e di maggior pregio architettonico ubicato al centro della corte; B) Ricovero attrezzi (bassocomodo), edificio pertinenziale posto nella parte ovest dell’area; C) Fienile-stalla e abitazione, ubicati nella parte est dell’area.
Fabbricato fienile-stalla ristrutturato
© Paolo Manzoli . Published on June 17, 2013.
I tre corpi di fabbrica, che attualmente ospitano tre abitazioni, autorimesse e locali di servizio, si pongono con un’ evidente gerarchia architettonica, che mette in primo piano e in posizione centrale la casa padronale, edificio a due piani dalla rigorosa facciata simmetrica, con pianta rettangolare e copertura a quattro falde. I fronti nord e sud di questo edificio sono infatti caratterizzati da finestre rettangolari con passo costante e con al centro il portale di ingresso; le facciate laterali invece non presentano la stessa regolarità compositiva, essendo presenti aperture con dimensioni e passo differenti, frutto di continue modifiche avvenute in passato. Nell’ultimo decennio anche i due prospetti principali hanno subito interventi che hanno modificato in parte le caratteristiche originarie dei fronti; le fotografie mostrano ‘i segni’ della presenza di un portale ad arco nel fronte sud, mentre gli interventi effettuati sulla facciata nord hanno fatto perdere l’originaria simmetria. Questi due prospetti sono tra gli elementi di maggior pregio architettonico della corte. Tipologicamente l’edificio, nel quale attualmente vi sono due abitazioni, presenta le caratteristiche della casa rurale padana costituita dall’androne centrale, con gli ingressi su i due fronti, i quattro vani posti ai lati di questo, e la scala a due rampe posizionata a metà edificio.
Prima dell'intervento
© Paolo Manzoli . Published on June 17, 2013.
Gli altri due edifici si presentano invece come immobili pertinenziali utilizzati in passato come fienile-stalla uno, e deposito attrezzi l’altro (bassocomodo). Quest’ultimo posto a lato della casa padronale chiude verso ovest lo spazio della corte e attualmente è in disuso; l’edificio, a pianta rettangolare e con tetto a padiglione, presenta l’originaria distribuzione interna e il medesimo prospetto di un tempo. Essendo un edificio pertinenziale, non vi sono particolari elementi di pregio architettonico e le bucature dei fronti sono frutto più di esigenze funzionali che di una ricerca compositiva dell’aspetto del fronte.
Planivolumetrico prima dell'intervento
© Paolo Manzoli . Published on June 17, 2013.
Il corpo di fabbrica posto a est è formato da due fabbricati distinti costruiti in adiacenza ma in periodi diversi: nella parte retrostante si trova la stalla-fienile mentre verso la strada l’abitazione; sono evidente le differenza di altezza, di tipologia e di finitura dei due edifici così come l’assenza di ‘legami’ fra i due prospetti. La stalla-fienile, a pianta rettangolare con copertura a padiglione, non presenta in facciata particolari elementi di pregio architettonico e lo stato di degrado coinvolge tutte le parti dell’edificio, strutturali e non. L’abitazione invece, è stata eretta nel 1925, e presenta il proprio fronte principale rivolto verso la strada; in esso, sono evidenti gli elementi architettonici usati in quel periodo quali cornici attorno alle finestre, marcapiani e cornici di gronda; l’edificio si sviluppa su due piani con ingresso e scala in posizione centrale che distribuiscono ai vani posti ai lati di questa. Nel recente passato infine sono state costruite altre porzioni di edifici dalla caratteristiche superfetative (tettoie-autorimesse) che sono state in parte oggetto di sanatoria.
Planivolumetrico progetto
© Paolo Manzoli . Published on June 17, 2013.
La redazione di un Piano Particolareggiato, che disciplina gli usi del territorio e le trasformazioni edilizie all’interno dell’area, nasce dalla volontà di trasformare l’attuale insediamento abitativo da tre a sei alloggi. Un progetto unitario di tutti i fabbricati permette di tutelare la conformazione edilizia e morfologica della corte e la valorizzazione degli edifici che la costituiscono. Le destinazioni d’uso previste all’interno dei tre fabbricati sono quindi residenze e autorimesse, e il divieto di edificazione all’interno della corte (fatta eccezione per muretti, percorsi e parcheggi) ha lo scopo di salvagurdare lo spazio della corte. Gli interventi edilizi ammessi riguardano la manutenzione ordinaria e straordinaria, la ristrutturazione edilizia, la nuova costruzione e la demolizione, solo ed esclusivamente per i fabbricati dalle caratteristiche superfetative. L’aumento del numero di unità residenziali nasce da esigenze commerciali e abitative dei nuovi proprietari.
Plavivolumetrico raffronto
© Paolo Manzoli . Published on June 17, 2013.
Il progetto della casa padronale ha come punto di partenza la ristrutturazione iniziata negli anni novanta e poi mai conclusa dalla precedente proprietà per motivi economici; vengono mantenuti tutti gli elementi strutturali dell’edificio, come murature esterne ed interne, scala, copertura, e una parte delle tramezzature interne. Il nuovo progetto prevede la trasformazione del fabbricato da due a tre alloggi: al piano terra si troverà un unico appartamento con ingresso dal portale centrale e con all’interno tre camere da letto, cucina-soggiorno, salotto e bagno distribuiti su un unico piano. Gli altri due alloggi avranno un’entrata comune sul fronte ovest e una scala porterà al piano primo dove un disimpegno darà accesso ai due alloggi. Entrambi avranno un taglio di circa 75 mq con cucina-soggiorno, bagno e una o due camere da letto. L’aspetto più importante del progetto riguarda il ‘riordino’ dei fronti: l’osservazione delle facciate nord e sud del fabbricato mostra l’esistenza, un tempo, di fronti simmetrici, con aperture di dimensioni uguali e con passo costante, che interventi successivi hanno modificato. Il progetto prevede il ripristino di questi fronti come indicato dalle tavole di progetto, la demolizione del balcone, elemento estraneo all’ariginaria composizione della facciata, e la costruzione di un portale di cui si legge traccia nelle fotografie; il rigoroso schema forometrico delle facciata nord e sud sarà enfatizzato da cornici attorno alle finestre.
© Paolo Manzoli . Published on June 17, 2013.
Nel fabbricato posto nella parte est dell’area (che attualmente ospita un’abitazione e una stalla-fienile dimessa) il progetto prevede un doppio intervento. La parte dell’edificio verso la strada verrà modificato solo in parte mantenendo lo schema distributivo interno dell’alloggio esistente con un ampliamento dello stesso all’interno di parte del fabbricato fienile-stalla. Lo schema della facciata rimarrà il medesimo e si interverrà per il ripristino dei quegli elementi architettonici come cornici, marcapiani che ne caratterizzano il fronte. La parte di edificio che un tempo ospitava la stalla e il fienile sarà sottoposta a intervento di ristrutturazione con demolizione e ricostruzione fedele della volumetria e della sagoma del fabbricato esistente. L’intervento, necessario viste le precarie condizioni in cui si trovano le parti strutturali dell’edificio, prevedrà un nuovo e più ordinato disegno dei fronti. L’autorimessa posta a fianco dell’abitazione, essendo elemento dalla caratteristiche superfetative, verrà demolita mentre nel garage posto nella parte nord del fabbricato verrà modificato l’andamento del tetto per adattarlo al resto dell’edificio.
Progetto fabbricato fienile-stalla
© Paolo Manzoli . Published on June 17, 2013.
Il bassocomodo ospiterà invece un alloggio con un nuovo schema distributivo interno e una nuova forometria dei prospetti, evidenziati nelle tavole di progetto; nella parte nord-ovest dell’area verrà invece costruito un edificio-autorimessa nel rispetto di quanto indicato dell’art.58 comma 4.2 delle N.T.A. del P.R.G. vigente. Le viste assonometriche e il raffronto fra stato attuale e progetto mettono in evidenza l’intento progettuale di lasciare il più possibile inalterato l’aspetto volumetrico esistente, intervenendo solamente in quei volumi dalla caratteristiche pertinenziali e superfetative. L’accesso all’area avverrà attraverso il passo esistente su via San Martino Carano mentre i percorsi interni sono stati modificati per adattarli alle nuove unità abitative. I posti auto sono stati dislocati in diversi punti dell’area come indicato dalle planimetrie di progetto Il filare di Pioppi Neri, a causa dei continui ‘capitozzamenti’ a cui è stato sottoposto, potrà essere abbattuto e sostituito da un filare di Frassino Angustifoglia, mantenendo così il ‘segno’ esistente; tale scelta è stata presa in accordo con l’Ufficio Verde Pubblico.
© Paolo Manzoli . Published on June 17, 2013.
© Paolo Manzoli . Published on June 17, 2013.
Interni
© Paolo Manzoli . Published on June 17, 2013.
Interni
© Paolo Manzoli . Published on June 17, 2013.