Il progetto di ristrutturzione e ampliamento ha dato all’ospedale di Schwyz una migliore funzionalità, ma soprattutto una nuova immagine. Il nuovo edificio (Haus C) raccoglie nel portico a est l’ingresso generale al complesso ospedaliero e distribuisce razionalmente sia i percorsi orizzontali che quelli verticali. La sua posizione all’interno dell’impianto planimetrico generale fa sì che precedenti difetti logistici vengano corretti: il reparto privato (edificio B) risulta più vicino alle nuove aree pubbliche, come la caffeteria che, orientata verso l’ingresso, diventa un luogo di incontro e di relax. Al piano superiore del nuovo edificio si trovano l’amministrazione e grandi sale per conferenze e incontri pubblici. Oltre a ciò, una delle peculiarità del progetto è quella di dotare l’ospedale di un edificio flessibile, in grado di svilupparsi ulteriormente nel tempo: il layout del primo piano infatti è progettato in modo da garantire ulteriori ampliamenti verticali, così come le dimensioni e il passo strutturale sono pensati per poter accogliere nuovi piani per reparti, poliambulatori o nuovi uffici.
© Patrick Steffen . Published on March 16, 2013.
L’edificio A invece dota l’ospedale di un nuovo pronto soccorso con accesso coperto per i mezzi di soccorso. Oltre al pronto soccorso si trovano qui i poliambulatorii e il day-hospital. Questa nuova sistemazione permette un aumento della capacità del pronto soccorso nelle ore di punta e l’accesso diretto dei pazienti del day hospital alle sale operatorie. L’area chirurgica è stata ristrutturata e rinnovata senza interrompere mai il funzionamento dell’ospedale. Sulle tre nuove sale operatorie sono stati fatti sofisticati interventi tecnologici e di arredo che hanno fatto sì che le luci chirurgiche possano essere regolate con molta precisione in funzione della posizione degli operatori e secondo l’intervento. Inoltre, l’atmosfera di tutte le sale puo essere variata con un’illuminazione a diversi colori, utile ai diversi tipi di operazioni. Il tema del colore è stato anche oggetto di una collaborazione con un artista svizzero, Benno Zehnder.
© Patrick Steffen . Published on March 16, 2013.
© Patrick Steffen . Published on March 16, 2013.
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