Concept
- smaterializzazione della monumentalità a favore di un paesaggio naturale, fluido e fruibile — un manto di terra e vegetazione percorribile copre gli spazi previsti dal programma funzionale
- interpretazione del rapporto col contesto attraverso la riedizione di un bastione, già colonizzato dal verde — l’impianto generale non si mette in antagonismo con l’asse Castello via Dante; i “toni” sono smussati
- punti di vista su expo e sui temi del programma espressi da padiglioni a forma di cannocchiali schiacciati — Expo non dissemina contenuti, ma osserva e si mette in ascolto dei contenuti collettivi che provengono dall’esterno come un cannocchiale rovesciato
- interpretazione morfologica e architettonica del tema della madre terra nutrice in chiave ambientale — la terra tutto genera e ricopre, l’architettura si innesta dentro il suo ventre e ne modella il profilo
- ciascun contenitoreè accessibile anche dall’esterno e immette nello spazio centrale coperto comune che ha come fulcro il modello del sito expo in progress — la piazza interna e la piazza verde soprastante stanno alla città come la grande piazza centrale vicino al palazzo Italia sta al sito dell’Expo
- forte memorabilità e sostenibilità del progetto — immagine unitaria in linea con la sensibilità ambientale
- esterno / interno, in continuo dialogo — gli occhi (lucernari) danno luce e aria agli spazi interni; le immagini interne sono proiettate anche sulle vetrate
- naturale / artificiale, in continua trasformazione — esperienze naturali all’esterno e artificiali all’interno; mutabilità al variare delle stagioni e degli allestimenti
- reale / virtuale, in continua interconnessione — forte presenza di matericità nelle finiture e di multimedialità negli allestimenti, divenire del progetto
- punto di incontro, socializzazione, conoscenza, palcoscenico di interazione e innesco per il contatto con Expo
- sovrapposizione dell’identità fisica all’identità digitale: accesso immediato con tutti i Digital Devices coi social network di geolocalizzazione; possibilità di visualizzazione della propria immagine sulle vetrate di ingressi ai padiglioni, accesso virtuale da remoto
- scalabilità dell’esperienza: ogni età e complessità cognitiva potrà essere incuriosita, sia analfabeti che esperti digitali; il laboratorio potrà ospitare workshop per famiglie e studenti e incontri transgenerazionali
- interaction design: apposite aree espositive saranno aperte alla interpretazione di autoallestimenti virtuali da parte dei visitatori che, assistiti da tutor, potranno “salvare” i propri progetti nella “cloud” di Expo
- un pallone aerostatico in forma di “_pin_” segnala a tutta la città la presenza del padiglione, si lega in linea d’aria al sito Expo 2015 e in linea temporale all’expo di Milano del 1906
- sostenibilità e riciclabilità con uso di terra, legno, struttura metallica
- massimizzazione della ventilazione naturale attraverso l’effetto camino della corte interna nelle stagioni intermedie
- creazione di un effetto serra solare per il riscaldamento naturale nella stagione invernale con i grandi lucernari
- creazione di un cantiere in forma di evento-partecipato per la città, minimizzare l’impatto logistico
- possibilità di riutilizzo anche per parti (i singoli padiglioni “cannocchiale”) anziché solo per l’intera installazione
- costruzione a secco senza utilizzo di calcestruzzo o acqua
© Jacopo della Fontana . Published on August 21, 2013.
© Jacopo della Fontana . Published on August 21, 2013.
© Jacopo della Fontana . Published on August 21, 2013.
© Jacopo della Fontana . Published on August 21, 2013.
© Jacopo della Fontana . Published on August 21, 2013.
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