Si tratta di un edificio in cui sono presenti, chiaramente distinte, due differenti scale percettive, corrispondenti a due luoghi architettonici, l’uno a servizio dell’altro; un edificio che ne racchiude un altro, proteggendolo: questo “secondo edificio”è il vero asilo nido, ossia quel piccolo complesso di luoghi e di oggetti in cui il bambino vive la propria esperienza quotidiana lontano dalla casa dei propri genitori. L’edificio “contenitore”è lo spazio degli adulti e delle funzioni: nella parte di esso che viene attraversata dal bambino esso è‘travestito’ da esterno, diventando una strada con panchine e lampioni che conduce il bambino al “proprio” spazio, chiaramente riconoscibile come tale.
© FORMA architettura . Published on September 18, 2013.
Tutto l’intervento è ispirato a questo semplice principio. L’edificio innanzitutto si sviluppa su di un unico piano. Sul fronte lungo la strada esso si attesta con un blocco costruito per setti orizzontali e verticali contenente le funzioni accessorie; qui esso si segnala come edificio pubblico lungo l’asse viario attraverso una lunga parete rivestita in laterizio. Varcata l’ampia superficie vetrata dell’accesso, sulla sinistra si trovano gli ambienti di servizio, mentre proseguendo secondo l’asse proveniente dalla strada esterna si percorre uno spazio, fortemente caratterizzato, che conduce in progressione alle tre sezioni, rispettivamente dei lattanti, dei semidivezzi e dei divezzi, distinguibili una dall’altra con scarti della parete (che ne evidenziano dall’interno i volumi) e con l’uso di differenti colorazioni; anche la porta di accesso di ogni singola sezione dovrà somigliare ad una sorta di “portone esterno”, l’accesso del bambino al “proprio spazio”. Questo ampio spazio dell’edificio consente altresì di raggiungere l’area verde esterna mediante aperture vetrate. Sotto l’aspetto architettonico le tre sezioni sono dei semplici volumi colorati facilmente individuabili dall’interno ed ancor più dall’esterno, dove però sono “protetti” e ben visibili esclusivamente dall’area verde dell’asilo, praticabile solo dai bambini.
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La struttura è dimensionata per accogliere un massimo di 32 bambini. E presenta una superficie utile totale di 332,00 mq (secondo le vigenti normative, era richiesta una superficie utile minima di 304,00 mq. L’altezza interna è di 3.00 m per quanto riguarda l’atrio-percorso di accesso e gli spazi di servizio; le singole sezioni hanno invece un’altezza che va da 3.48 m a 4.07 m (fanno eccezione, al loro interno, il locale per il riposo, alto 3.00 m, e il locale igienico corrispondente alla “zona sporca” che sarà opportunamente controsoffittato).
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Una cura particolare ha interessato la scelta dei colori delle pareti interne e delle murature esterne che sono intonacate e tinteggiate: in questo caso più che in altri il colore assume infatti un’importante valenza architettonica con forti risvolti anche pedagogici. Esternamente, dal punto di vista cromatico, le tre sezioni sono distinguibili una dall’altra da parte dei bambini (naturalmente con coloriture appropriate e non impattanti, utilizzando le terre locali), mentre al loro interno, i colori aiutano i bambini ad individuare e riconoscere familiarmente i singoli spazi-funzione. Analoga attenzione, sotto l’aspetto cromatico, interessa le superfici architettoniche orizzontali: i bambini passano gran parte del loro tempo a contatto con il pavimento e, per i più piccoli, l’abituale posizione a terra è quella supina (anche il soffitto, abitualmente trascurato nelle altre architetture, assume importanza visiva).
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