Accingendomi a scegliere il tema di tesi ho deciso di focalizzare l’attenzione sulla mia città: Ancona. Partendo dal presupposto che il centro urbano da vivere appieno non ha mai coinciso con la parte storica della città, si propone un modello di rigenerazione urbana, attuato tramite ricucitura tra parti della città e tra Ancona e il suo waterfront, servendosi di una serie di organismi architettonici che individuano un percorso urbano e lungo-costa, di crinale e a mare.
copertina
© margherita baldi . Published on November 16, 2013.
Il modello di progetto elaborato scaturisce da una serie di passi che andrò qui di seguito brevemente a riassumere: una fase ricognitiva di analisi storica urbanistica da cui si ottiene un modello attuale e tendenziale della morfologia di Ancona attuata tramite una analisi critica qualitativa, con la diagnosi dello stato della città, elaborata mediante l’integrazione di due metodi R.H.O.L, e S.W.O.T., acronimi anglosassoni di: ruoli, gerarchie, pesi e relazioni / criticità , potenzialità, opportunità e minacce.
metodologia di lavoro
© margherita baldi . Published on November 16, 2013.
A questa segue una fase propositiva con l’individuazione degli obiettivi .Ciò che si vuole ottenere è la rigenerazione della città di Ancona, che ora si presenta in uno stato di ‘‘necrosi’’ urbana , con la creazione di un telaio, il cui perno sia il Parco del Cardeto, di nuovi flussi, generati da nuove destinazioni d’uso, facilitati da sistemi di accessibilità e connessione. da queste considerazioni hanno origine le strategie adottate.
analisi r.h.o.l /s.w.o.t
© margherita baldi . Published on November 16, 2013.
Esse sono: ricucitura urbana,assonanza residuale e città come paesaggio . Si ottiene così un modello di progetto che si esplica in un abaco degli interventi, dove si individuano 4 livelli di lettura, tutti espressi in una poetica formale che reinterpreta le componenti del tessuto storico, contemporaneo, ambientale: riconnessioni e connessioni – ovvero ricuciture dei tracciati esistenti, nuovi accessi, collegamenti meccanizzati, aree attrattive: spazi pubblici e snodi fra sistemi di percorrenza.
analisi r.h.o.l/s.w.o.t
© margherita baldi . Published on November 16, 2013.
Sono totem e oggetti architettonici che creano un fil rouge che dichiara l’esistenza dei percorsi. La piattaforma degli usi è una sintesi concettuale con cui si vuole mostrare come il modello si integra, fa da collante e va a completare gli interventi programmati dagli strumenti urbanistici.
prognosi
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Per illustrare il progetto si segue un ipotetico itinerario virtuale che parallelamente ci mostra un percorso urbano lungo costa e un percorso a mare.
concept progetto
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Viale della vittoria/ Passetto: L’intervento si innesta sulla pineta del passetto come prolungamento del percorso pedonale e ciclopedonale esistente, che va da Corso Garibaldi al Viale della Vittoria. Considerando l’interesse posto , dall’amministrazione comunale, sulla riconfigurazione di quest’asse, che collega i due fronti mare, l’intento è quello di creare un percorso urbano fluido un corridoio di crinale, di ricucitura tra Passetto e Cardeto, che permetterebbe la connessione diretta, fra parti di città ora slegate. Per il primo tratto, si presenta come una pista ciclopedonale in sede riservata, che partendo dalla Pineta del Passetto, segue nel suo sviluppo , il tracciato stradale di Via Panoramica .
abaco degli interventi
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Passetto/ Spiaggia urbana: La Pineta del Passetto di Ancona, già luogo simbolo della città, considerata area attrattiva dalle strategie di progetto, diventa il punto di snodo del corridoio di crinale e della passeggiata a mare. Per segnalare la loro presenza, e dare l’avvio ad una riconfigurazione del waterfront e dei sistemi di connessione esistenti, si è scelto di adottare come poetica formale la “costruzione della trasparenza”, ricoprendo l’ascensore del Passetto con una pelle che ricorda un’ onda che lo avvolge. Si ottiene una forma aderente il più possibile al profilo della preesistenza, ma che ne permette la normale fruizione e la permeabilità visiva dal fronte mare per non farne perdere la riconoscibilità. Per ottenere questo effetto si propone l’utilizzo di una membrana plastica in ETFE sorretta da una struttura metallica.
mappa interventi
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Passetto / Cardeto : Risalendo al fronte urbano, si prosegue lungo il corridoio dal Passetto al Cardeto, che da percorso a terra si trasforma, in passante ciclopedonale coperto e sopraelevato. Si sviluppa seguendo in pianta il movimento della costa, avvicinando lo sguardo la forma assume connotati organici per confondersi con l’ ambiente naturale che lo circonda. si compone di tre tratti. Ogni snodo fra le connessioni insiste su aree di verde attrezzato pensati come spazi fluidi. I primi due tratti del passante differiscono dal terzo per tipologia costruttiva, infatti dove la conformazione topografica e la presenza del costruito lo ha permesso , si è ipotizzato un sistema sospeso, a sbalzo ottenendo un impatto ambientale minimo. Dove invece non era possibile applicare questo espediente costruttivo si è scelta una tipologia a travata semplice, su pilone a traliccio per mantenere la continuità formale con gli altri tratti del passante il rivestimento esterno è composto da parti opache in floatglass, scelto per le proprietà di riflessione del materiale e da tagli trasparenti orizzontali che permettono di sfruttare la panoramicità del percorso che sovrasta la roccia e il mare.
pista ciclopedonale Viale della Vittoria/Passetto
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Spiaggia urbana Cardeto: Dall’area di snodo da cui parte l’ultimo tratto del passante, si scende alla spiaggia urbana tramite lo storico stradello della Grotta Azzurra. Il sentiero, in un tratto si snoda sotto un tunnel semicoperto, analogamente all’operazione effettuata sull’ascensore del Passetto, si è deciso di ricoprilo con una membrana che ricordi allegoricamente le reti dei pescatori pensata in lastre nervate in policarbonato la cui struttura di sostegno si fissa ai pilastri del tunnel, si inserisce in modo sostenibile nel contesto ambientale.
membrana su ascensore del Passetto
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Giunti alla spiaggia, il percorso che continua affiancando le grotte dei pescatori ,allo stato attuale risulta interrotto per la presenza dall’ex scarico a mare, recentemente chiuso e bonificato. Per sopperire a questa cesura, si è deciso di creare un sovrappasso pedonale modellando le superfici sulla suggestione di una forma organica sotto il dirupo del Cardeto.
membrana su ascensore del Passetto
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Le sue pieghe, che rendono mutevole la percezione dell’oggetto architettonico a seconda dei punti di vista dall’esterno e dall’interno, passano in successione continua dall’incresparsi e coprire il passante, all’interrompersi e diventare le sponde di un ponte aperto.
Passetto/Cardeto:pista ciclopedonale a terra e sopraelevata
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Belvedere cardeto /Campus universitario: Sul fronte urbano, superato il terzo tratto del passante che arriva fino all’interno del parco del cardeto, il progetto continua con una pista ciclopedonale a terra.
Passetto/Cardeto:pista ciclopedonale sopraelevata
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Questa culmina nel Belvedere Cardeto all’interno del campus universitario, area attrattiva, concepita come uno spazio pubblico per la sosta, per l’aggregazione e nodo di scambio fra sistemi di percorrenza. Da questo prende vita un organismo architettonico che rievoca il sollevamento di un lembo di terreno, che contiene al suo interno un sistema di mobilità alternativo al sentiero esistente, una connessione diretta, fino alla conca dove si trova Caserma Villarey e i contenitori militari dismessi, riconvertiti ad attrezzature spina dell’ Università. Per il dislivello di 30 m che non permette di avvalersi di rampe pedonali, si è ricorso a collegamenti meccanizzati e verticali coperti, parzialmente sotterranei, che si sviluppano su 5 livelli progettati in modo da occupare il minimo ingombro volumetrico. Una caverna verde che grazie al rivestimento con parete vegetale si mimetizza con le essenze del parco sul fronte urbano, e che seguendo l’orografia del terreno crea spazi e affacci sfalzati. Con un taglio sul fronte mare che accompagna il percorso e permette la visuale fino al duomo.
Passetto/Cardeto:stradello spiaggia urbana
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Il campus universitario nasce dalla necessità di creare nuovi servizi, luoghi per l’aggregazione e attrezzature sportive, di cui l’intero centro storico è povero, sull’impronta dell’ex campo da calcetto si ripristina il campo sportivo a fianco del percorso naturalistico esistente .
Passetto/Cardeto:stradello spiaggia urbana
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I tracciati storici delle torrette del Forte Cardeto diventano le generatrici in pianta di moderne torri che ospitano biblioteche e aule studio , ma anche bar e servizi, con strutture per proiezioni all’ aperto.L’intervento consentirà inoltre la riscoperta dell’ antica struttura militare offrendo un cannocchiale visivo che inquadra da una parte la città ed il porto e dall’altra il mare aperto. L’accessibilità verso il fossato sarà agevolata dalla creazione di una pedana inclinata affiancata da una fascia di gradonate in pietra poggiate sul terreno, che fungono sia da percorso sia da sedute.
spiaggia urbana Cardeto:sovrappasso ciclopedonale
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Cardeto/ Villarey/Cappuccini: Dal Parco Cardeto ci spostiamo ora verso il Parco Cappuccini attraverso una panoramica degli interventi che hanno avuto per oggetto la riqualificazione degli ingressi esistenti. Si è pensato di creare delle porte urbane totemiche per conferire riconoscibilità agli accessi al parco e per creare un fil rouge che segnala l’esistenza di un percorso urbano. Sono gusci che fagocitano le preesistenze squarciati, per esprimere la tensione fra naturale e costruito, lasciandone una parte piena e una vuota . La prima è un volume leggero di polistirolo espanso. Quella amaterica diventa una griglia su cui si innestano piante rampicanti che danno origine a pareti verdi continue.
Cardeto Campus universitario:tappeti mobili verdi
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Campus cappuccini/ Anfiteatro romano: L’itinerario continua addentrandosi sul Colle Cappuccini dominato dalla presenza del Forte e Convento, del faro vecchio e nuovo. Qui è previsto un intervento di ripristino dell’accessibilità diretta da Via del Faro, la riqualificazione dell’area attrattiva dei giardini del Faro, il già illustrato restyling dell’ingresso esistente. Da questo proseguendo lungo la strada è visibile il nuovo accesso che, attraverso un sistema di mobilità alternativo, collega Via del Faro, con l’ex convento Cappuccini, recuperato ad uso di residenze studentesche, con il parco.
Cardeto:sovrappasso spiaggia urbana/tappeti mobili verdi
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Lo sviluppo dei livelli che asseconda la collina, la copertura vegetale, e il trattamento delle superfici interne è pensato per trasmettere la percezione dell’ambiente naturale. L’uso del colore sul taglio funge da richiamo , e separa nel prospetto la vegetazione naturale da quella antropica .
Cardeto/ Campus universitario
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Percorrendo i tappeti mobili verdi si giunge nell’area che si trova tra i due fari, oggi si presenta come una zona amorfa, se ne propone il recupero ad uso di giardini pubblici, riprendendo l’impianto storico delle batterie militari che occupavano l’area, si disegnano una serie di fontane a evocazione di queste.
fossato Cardeto
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Cappuccini/ Anfiteatro romano/Spiaggia urbana Guasco: Da qui si prosegue lungo l’ anello pedonale che attraversa il Forte Cappuccini fino all‘ingresso di Via Birarelli. Sulla terrazza verde che si apre sul parco archeologico va a poggiarsi, inserendosi sul percorso esistente, un elemento di connessione fra città e mare, che apre alla fruizione della spiaggia urbana del Guasco, ad oggi inaccessibile. Si è scelto, come tipologia di collegamento meccanizzato, un ascensore inclinato che permette di seguire il profilo della costa abbattendo le barriere architettoniche. Consapevoli di operare in un contesto storico paesaggistico particolari, per ridare luce ad un fronte mare offuscato dall’immagine iconica del gomito di Ancona, si è pensato ad una forma organica, espressa in una declinazione avveniristica, ma realizzata con materiali leggeri che smaterializzano l’oggetto e non lo fanno predominare, a evocare l’immagine di un’ onda, la cui percezione varia a seconda dell’angolo ottico e della luce. L’involucro, è pensato in cuscini di ETFE per dare l’effetto di una massa traslucida. Il tracciato dell’ascensore prevede un dislivello di 76 metri raggiunto attraverso un cambio di pendenza da 54° a 45°. Costituito da una cabina unica che si muove lungo due travi parallele aventi funzione di via di corsa; questa sarà basculante, per adattarsi al tracciato a pendenza variabile mantenendo il pavimento orizzontale. Un organismo che formalmente ridefinisce l’immagine del fronte mare e ne ricuce il percorso lungo la spiaggia urbana insieme al sovrappasso, i sentieri, all’ascensore del Passetto.
fossato Cardeto
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Il percorso di crinale è inoltre scandito da oggetti totemici che ricordano forme naturali, pensati come alberi eolici, turbine ad asse verticale per la produzione di energia a servizio del parco. Si chiude cosi questo itinerario, scaturito da una metodologia di analisi urbanistica e di progettazione, che vuole fornire delle indicazioni per perseguire la rigenerazione urbana, servendosi di una serie di organismi architettonici che individuano un percorso urbano – lungo costa ad Ancona.
riqualificazione ingressi Parco del Cardeto-Ancona
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Cardeto/ Cappuccini: tappeti mobili verdi
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Cardeto/ Cappuccini: tappeti mobili verdi
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Cappuccini: giardini del Faro/ Ancona
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Cappuccini/Guasco: ascensore panoramico spiaggia urbana/ Ancona-Duomo
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