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RIUSO MAZZOLENI - AUT + , Marco Ferrari, Monica Bosio, erica tonello, federica stefanelli

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STRATEGIE DI DEFINIZIONE DELL’AMBITO DI TRASFORMAZIONE URBANA Riteniamo che uno degli aspetti più rilevanti e a principale valenza urbana che caratterizza l’area ex Mazzoleni, sia la possibilità di definirla come un nuovo centro delle relazioni cittadine; un centro, non certo in opposizione, quanto ad integrazione del sistema di spazi pubblici della città storica (e ci sembra che questa sia una delle questioni chiaramente sollevate anche dal bando di concorso. La sua collocazione è infatti strategica per vicinanza con il centro esistente, le rive del Serio, la stazione e alcune importanti vie di comunicazione (via Decò e Canetta e via Guglielmo Marconi. L’area, inoltre, ha dimensioni tali (per estensione planimetrica ma anche per caratteristiche del programma funzionale di concorso) da poter determinare importanti nuovi luoghi di aggregazione. Se questa è, come riteniamo, la grande opportunità rappresentata dall’area, essa certamente richiede una riflessione su quali debbano essere i caratteri di un luogo di aggregazione “urbano” contemporaneo, capace di confrontarsi con la qualità delle aree centrali storiche, pur nella notevole diversità morfologica che li contraddistingue. Fondamentale è, ad esempio, capirne e controllarne la scala, l’esatta dimensione. E’ infatti evidente che, se le nuove aree che la condizione contemporanea mette a disposizione risultano dilatate nel confronto con gli spazi del centro storico, è anche vero che i luoghi urbani di aggregazione non sempre “sopportano” di essere infinitamente ampliati. Riteniamo piuttosto importante definirne attentamente la misura, spesso attraverso la costruzione di sequenze di spazi integrati, ma tutti alla “scala umana”, del pedone, (similmente a quanto avviene proprio nella sequenza di spazi che caratterizza i centri storici di molte delle nostre città) piuttosto che attraverso un unico grande ambito. Altro tema fondamentale che una riflessione sugli spazi urbani della contemporaneità pone, è il necessario e possibile nuovo rapporto con la natura. L’essere al di fuori dei limiti della città storica, di “pietra”, e all’interno di spazi completamente nuovi, dalle nuove dimensioni e caratterizzati da una storia recente e in un certo qual modo più facilmente riscrivibile, rende immediatamente possibile, e a nostro avviso necessario, il rapporto con la naturalità, che è anche uno dei principali temi legati alla sostenibilità dei nuovi insediamenti. In particolare per la città di Seriate questo è un importante modo per confrontarsi, a distanza, con la presenza delle rive verdi del Serio, riportandone l’eco fin nel cuore verde del nuovo intervento. In questo lotto quindi, all’interno dell’area delle ex acciaierie, riteniamo che il tema del riuso (di fronte alla a volte scarsa qualità, ma soprattutto scarso livello di conservazione degli edifici, alcuni di grande fascino ma il cui mantenimento sarebbe certamente molto difficoltoso) sia piuttosto da intendersi come riscrittura, ri-naturalizzazione, come totale ri-significazione, a partire però dal riconoscimento del ruolo di centralità che, di nuovo, quest’area si trova a ricoprire, se pur da un punto di vista urbano in senso generale più che esclusivamente economico e produttivo come un tempo.

AUT + , Marco Ferrari, Monica Bosio, erica tonello, federica stefanelli — RIUSO MAZZOLENI

Tavola di concorso


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