Rispetto ad altri progetti di Parco, si pensi a La Villette, il progetto opera invece che per disegni ex-ànovo, per il recupero e la risignificazione di quello attuale, proprio nel suo apparente disordine, in realtà ricco di storia. Di qui la valorizzazione delle preesistenze archeologiche e naturali, secondo cui scavi, riporti, pietre, minerali, reperti, acqua, rappresentano gli elementi polari dell’intero disegno, dove la connessione tra le emergenze preesistenti e di progetto è determinata del verde, mantenuto nei suoi caratteri informali, in relazione agli invasi naturali dell’acqua, onde offrire nuove spazialità e viste inattese. La presenza incombente del Forte Casilino, reinterpretato con funzioni sociali e culturali, diviene in tal modo più familiare, anche mediante l’utilizzazione degli spazi versi esterni per mostre, fiere e manifestazioni collettive. Allo stesso modo la pista di aviazione, che collega l’area militare con via Casilina, viene reinterpretata come grande prato attraversato da un percorso a terra, illustrato dal pino mediterraneo tipico del paesaggio romano, pedonale e meccanizzato, ed uno un alto, aereo, si direbbe in volo con un ulteriore cammino pedociclabile tra via Papiria e via di Centocelle. Un nuovo edificio, cui giungono i percorsi, in forma ellittica a ricordare il Colosseo, raccoglie servizi collettivi disponendo la scena per possibili eventi-spettacolo o ludici. I disegni vedono la presenza di figure femminili nude riprese dall’iconografia classica e recente ad indicare l’annudamento dell’architettura, perdute le vesti ideologiche, con il rischio, però, della sua prostituzione.
© Alberto Cuomo . Published on March 23, 2013.
© Alberto Cuomo . Published on March 23, 2013.