ANALISI DEL SITO DI INTERVENTO Il sito scelto per l’intervento è un lotto dismesso che, a seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, è rimasto inutilizzato e oggi versa in condizione di forte degrado. Esso è situato all’interno del tracciato delle mura greco-romane, nella zona dove sarebbe sorta anticamente l’agorà della città greca. Lo spazio urbano dell’area in cui si trova il lotto è definito da una maglia ortogonale di strade di impianto ippodameo che si estende fino al litorale cittadino.
© Daniele Blasi . Published on December 12, 2013.
OBIETTIVI L’intervento nasce con l’intento di poter restituire nuova vita a degli spazi che, sebbene inglobati nelle strutture più antiche della città partenopea, risultano adesso completamente in disuso. Una rilettura che non può prescindere dalla componente sociale della popolazione residente. La riconversione, il riuso dei luoghi che in epoche passate hanno costruito e definito gli spazi della città risulta quindi essere la risposta definitiva al quesito lanciato dall’Unesco. A tal fine, l’intervento si propone di creare un luogo di aggregazione che possa rispondere sia alle esigenze del turista che del residente, attraverso un processo di riqualificazione cittadino che mantenga i segni planimetrici della città antica, dando nuova consapevolezza della storia del luogo, e nel contempo abbia carattere spiccatamente moderno ed innovatore.
© Daniele Blasi . Published on December 12, 2013.
UNO SPAZIO PER LA CULTURA Salendo via Luciano Armanni, un grande portale in roccia di tufo, leggermente aggettante rispetto alla cortina edilizia esistente, invita ad entrare sulla sinistra. L’ampio spazio pubblico in cui si accede rappresenta per ininterrotta continuità il prolungamento del suolo e dell’anima della città all’interno dell’intervento: alla stregua di una piazza pubblica, infatti, lo spazio è liberamente fruibile ad ogni tipo di visitatore, per una sosta o semplicemente di passaggio.
© Daniele Blasi . Published on December 12, 2013.
Procedendo, poi, attraverso la lunga rampa appena sulla sinistra, si accede al livello inferiore, in corrispondenza del quale si sviluppa gran parte della volumetria del progetto. Tale caratteristica, se da un lato rispecchia la dimensione sotterranea della città di Napoli, dall’altro contiene l’impatto edificativo superiore, aspetto da non sottovalutare nei riguardi di un tessuto urbano così ampiamente denso come quello in cui si sta operando.
© Daniele Blasi . Published on December 12, 2013.
Una prima grande sala a doppia altezza, quasi scolpita nella roccia come una grotta, è adibita a galleria espositiva.Le opere che qui si possono ammirare sono frutto del laboratorio d’arte che prende luogo, invece, nel secondo grande corpo del progetto, raggiungibile dalla sala espositiva attraverso una galleria: un grande atelier a doppia altezza, illuminato in copertura da un ampio lucernario, all’interno del quale piccoli studi indipendenti ad altezze diverse saranno affidati, a seconda delle occasioni, a giovani artisti emergenti, residenti o in visita. Unitamente al recupero delle corti già citato, si è prevista la rifunzionalizzazione della struttura a sud del lotto per ospitare uffici, organi di amministrazione dello spazio espositivo e residenze temporanee degli artisti ospitati.
© Daniele Blasi . Published on December 12, 2013.
© Daniele Blasi . Published on December 12, 2013.