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Centro rurale per esposizioni d'arte, Terni - R. Michele Carbonara, laura mancini

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Ospitalità/Bed&breakfast – L’ampliamento proposto deriva da un mite confronto con il fabbricato esistente, molto tradizionale. Al tetto piovente di questo, simmetricamente coincide lo spiovente del nuovo. Sull’acqua dell’impluvio generato dai due corpi, si specchiano materiali diversi. Se il precedente racconta un’architettura in muratura intonacata, il nuovo utilizza lo stesso linguaggio ma in forma diversa. Il mattone (terra cotta) lascia spazio ad una miscela di argilla e calce compressa (terra cruda). Una tecnica millenaria che ricrea le uggestioni brutaliste di costruzioni arcaiche. Le problematiche costruttive inerenti la terra cruda riguardano le aperture, che nel rogetto proposto sono risolte evitando architravi, allungando le vetrate fino al soffitto. Dalla piccola reception si accede alle tre camere oppure ai locali sottostanti in cui trovano spazio una cantina per vini ed una sala comune che prende aria e luce dalle doppie altezze e dall’apertura creata sulla facciata a sud. Sala in cui una grande tela permette sfoghi artistici agli utenti. Alberature sempreverdi a nord di tutto il complesso residenziale proteggono dal freddo invernale.

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Promenade/Galleria aperta – Al visitatore viene imposto di scegliere un cammino. Preferenziale a prima vista appare la “via” accompagnata dagli archi di legno i quali si trovano anche a cavallo di più percorsi. In tali oggetti l’eco di episodi architettonici di una spiritualità esotica, con un senso totalmente ribaltato. Se in quelli la volontàè di unificare e identificare una via, questi spezzano e contrappuntano. Perchè perdere un senso funzionalistico e accogliere lo spirituale presuppone l’angoscia della vulnerabilità e non può“cosalizzarsi” architettonicamente in qualcosa di semplicemente grazioso. La loro presenza garantisce la possibilità di avere solidi sostegni per interventi temporanei. Sostenere una copertura oppure binari in cui alloggiare pannelli e corpi illuminanti. Gli stessi concetti di mobilità e trasformazione si possono anche tradurre come diversa fruizione delle opere d’arte data dalla posizione dell’osservatore nel suo procedere all’interno di un percorso multiplo, articolato in modo da diversificare il punto di vista, sensibile ed emozionale. Aprirsi significa anche accettare la possibilità di trovare un ostacolo che interrompe il cammino, oppure percorrere un ponte senza meta, come avviene nel progetto. Tutti i percorsi si adattano alla morfologia del terreno rendendo banale l’equazione scavi=rinterri.

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Esposizione e Ristorazione/Sala polifunzionale – Gli archi di legno lamellare che compongono la galleria aperta continuano nell’edificio polifunzionale, descrivendo idealmente un cammino senza soluzione di continuità che travalica la divisione esterno-interno. I muri che delimitano lo spazio interno hanno lo stesso valore dei muretti di contenimento dei percorsi esterni. L’illuminazione naturale è dosata, in modo da evitare luci accecanti, per mezzo di brise-soleil a sud e per mezzo di finestroni alti a nord, coi quali garantire illuminazione indiretta che è ideale per luoghi espositivi. Gli archi di legno lamellare permettono un ampio spazio libero che può essere attrezzato con gli elementi modulari appositamente pensati. La copertura e le murature riprendono i materiali dell’ampliamento proposto: terra cruda e rame per le coperture. Un materiale estremamente duttile. Socialità-Spazi esterni Spazi di socialità all’aperto sono stati individuati in vari punti del lotto. Per mezzo di panchine e di sedute specificatamente ideate si assicura la necessaria comodità per un dialogo e un confronto sereno con l’altro. L’idea di considerare “scuola due uomini che parlano sotto un albero” suggerita da Louis Kahn ispira la seduta a sud del lotto. Parlare d’estate all’ombra di un albero caducifoglie, oppure d’inverno protetto dai venti del nord. Guardando il paesaggio.

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Specifiche tecnologico-costruttive: Terra compressa – Prevede la realizzazione di una cassaforma lignea nella quale viene versata una miscela di terreno, sabbia e acqua stabilizzata con un po di calce. Tale miscela viene pressata a strati, la cui successione è visibile una volta avvenuta l’essiccazione. La terra viene utilizzata per le tompagnature oltre che per le pavimentazioni esterne, garantendo un fondo stradale permeabile e compatto allo stesso tempo.

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Cocciopesto – Frequentemente utilizzato presso gli antichi romani, è una miscela di laterizi frantumati e calce. Qui viene utilizzato come rivestimento dei muretti di contenimento e per le sedute nei percorsi esterni realizzati in muratura di terra cruda, oltre che per impermeabilizzare le vasche degli specchi d’acqua.

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Solai e strutture – Tutti i carichi sono sostenuti dal legno, materiale ecologico per eccellenza nonché eterno e duttilissimo. Sulla trave di legno lamellare poggia una lamiera grecata, che sorregge un massetto a secco livellante (granuli di pietre vulcaniche). Su di questo lo strato a tenuta con doppio pannello di ossidi di magnesio e isolante. Infine una lama d’aria divide questo pacchetto dal controsoffitto all’interno e dalle lastre di copertura in rame verso l’esterno.

Impianti tecnologici – Riscaldamento con caldaia a biomassa e serpentine a pavimento garantiscono un confort termico a costi contenuti e bassa produzione di anidride carbonica. Così fitodepurazione, raccolta acque meteoriche ed eventuale fotovoltaico. partendo dai gesti della vita quotidiana, vivere, consumare, produrre e costruire con il minimo impatto sull’ambiente e sulla salute dell’uomo.


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