La proposta progettuale muove da una fondamentale considerazione sulla tipologia edilizia legata all’utenza e al luogo di intervento. Se si rapporta l’esigenza funzionale connessa ad un complesso per anziani con un contesto paesaggistico segnato da una significativa esperienza costruttiva locale, risulta fondamentale indirizzare la ricerca progettuale verso una declinazione di un organismo costruttivo che coniughi la valenza culturale del luogo, sedimentata nei tipi costruttivi della tradizione, con il necessario aggiornamento prestazionale.
© silvia rispoli . Published on February 10, 2014.
La volontà del gruppo di progettazione di ricollegarsi alle forme del costruito locale è mossa da un duplice fine: riconsegnare alla comunità, e nello specifico a un gruppo che si fa portatore dei valori della tradizione, un’immagine riferita a un modello evolutivo delle forme storiche sedimentate nella memoria locale; definire un inserimento che non si configuri come soluzione di continuità con le aggregazioni pre-moderne. L’indirizzo progettuale così definito si sviluppa a partire dall’analisi preventiva della vocazione del luogo con lo scopo di definire un inserimento coerente con le regole di aggregazione storicizzate.
© silvia rispoli . Published on February 10, 2014.
Lo studio tipologico degli organismi edilizi tradizionali ha definito un modulo base in pianta del singolo edificio componente di un sistema a grappolo. L’alzato, così come la definizione delle falde e i rapporti dimensionali del prospetto, si riferiscono a uno schema desunto dai tipi edilizi locali, “ripulito” dagli stilemi della tradizione e dalle lavorazioni storiche non più riferibili a una tecnologia costruttiva moderna, e non configurabili in un edificio coerente con il periodo in cui viene costruito.
© silvia rispoli . Published on February 10, 2014.
L’aggregazione a “cluster” dei singoli organismi è guidata da semplici regole, già riconducibili al tradizionale modello evolutivo dei nuclei originari, riferiti all’esposizione solare, e a un moderato isorientamento, oltre al rapporto con il pendio prevalente. Lo schema è conseguentemente risultato da un attento studio dell’orientamento, delle ombre portate, degli scoperti comuni e delle logge abitative: vengono individuati due assi non ortogonali, la direttrice nord-sud e la direzione del pendio all’interno del lotto, quali guide fondative dell’inserimento dei singoli elementi.
© silvia rispoli . Published on February 10, 2014.
Lo sviluppo planimetrico si configura sulla base dei flussi prevalenti verso le unità abitative e da queste ai servizi comuni, con riferimento al posizionamento dell’accesso carrabile e pedonale all’interno del lotto e al principio di accessibilità alla totalità degli ambienti. Queste esigenze, insieme alla necessità di partizionare l’opera in due stralci, sono state risolte dividendo i due interventi a monte e a valle del lotto e individuando gli accessi baricentrici ad esso. Fondamentale è stata la ricerca di un sistema di collegamenti verticali elementare e ben definito limitando il numero di vani scala e ascensori a sole tre unità.
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© silvia rispoli . Published on February 10, 2014.
La configurazione del complesso così definita afferisce a uno schema a scacchiera ruotato nei singoli componenti per favorire l’esposizione solare e limitando i rapporti visivi tra le unità.