Il carattere ibrido dell’area deriva dalla sua posizione-cuscinetto che si insinua tra il tessuto compatto del nucleo urbano, archetipo della città storica medievale, nettamente delimitato dalle sue mura, e il parco agricolo, la cui omogeneità deriva dalla storica organizzazione razionale del territorio rurale. Lo stato di fatto dell’area è una diretta conseguenza della sua stessa natura residuale, legata soprattutto alla strada, oggi piuttosto trafficata, che spezza la parte urbana da quella agricola, creando una evidente frattura. Sia la naturalità che il carattere urbano della fascia compresa tra la città e il parco agricolo, inoltre, sono entrambe fortemente compromesse dall’ambiguo stratificarsi delle funzioni che l’uomo le ha attribuito nel corso del tempo in relazione al susseguirsi dei ruoli assunti dal territorio (edifici produttivi ora in disuso, servizi e parcheggi per turisti, residenze, etc.) Rimane ora uno spazio fragile che non comunica alcuna vocazione nonostante la forza della sua posizione di accesso ad un importante centro storico dalla indiscussa identità storica e urbana. ...conseguentemente alle scelte del Piano … la strada diverrà a traffico limitato … e l’area potrà così acquisire una sua unitarietà a carattere naturalistico.
© Alfredo Borghi . Published on March 27, 2013.
L’estensione del parco agricolo, che è appunto il cardine del progetto, assume forme diverse a seconda degli spazi dove va ad insinuarsi. Nella parte centrale e a sud, la scelta di concentrare la maggior parte dei servizi, gli conferisce sembianze più strutturate, relazionate al carattere più urbano e terziario dell’area, attraverso l’inserimento di coltivazioni ortive. L’area a nord, al di sopra del parcheggio Fossi, conserva caratteristiche rurali con l’uliveto già esistente e la piantumazione di prati stabili di varietà…. che inglobano tutte le superfici. La fascia di progetto diventa così un’interfaccia tra il parco agricolo e il centro storico, lo spazio di incontro fra le attività dell’una e dell’altra parte sostituisce la frattura preesistente e si offre sia al visitatore che al cittadino.
© Alfredo Borghi . Published on March 27, 2013.
Diversi livelli di fruizione dello spazio diversificano la percezione del paesaggio. L’auto, la cui presenza è fortemente ridotta, costeggia l’area cogliendo sequenze di prati, di uliveti, di piazze leggermente sopraelevate e visioni del paesaggio agricolo, in un gioco di variazioni di quote che rievoca la varietà altimetrica e morfologica del paesaggio. Il P.A.S.S. Percorso Agri- Sportivo di San Gimignano è un elemento sinuoso che lo attraversa ed è a disposizione esclusiva del pedone e del ciclista, il cui andamento genera ulteriori gradi di percezione e fruizione, scegliendo di percorrerlo correndo, camminando, seguendo il tragitto principale o deviare per sentieri più ripidi ed angusti. E’ anche una strada pedonale che costeggia le mura, che dunque si può abbandonare prossimità degli accessi al centro storico, nonché un percorso che si ricollega ai sentieri del parco agrario ad ovest, se si desidera inoltrarvisi.
© Alfredo Borghi . Published on March 27, 2013.
L’utente si troverà di fronte un paesaggio molto variegato, passando tra coltivazioni ortive, oliveti, prati fioriti, piazze sospese, terrazzamenti. Ogni cento metri qualcosa accade lungo il cammino: talvolta esso offre la possibilità di cambiare quota, scendendo o risalendo gradini o rampe, assicurando una completa accessibilità ad ogni fascia d’utenza per quanto riguarda il tragitto ordinario ed i servizi, mentre l’utente sportivo può scegliere di inoltrarsi in strade alla sua portata. Altre volte il percorso si allarga generando “piazzette rurali” per la sosta pedonale, modellate organicamente nel terreno in un alternarsi di funzioni definite ed altre non- funzioni di pura contemplazione, di spazi aperti, aree attrezzate e luoghi più intimi, meno addomesticati, riproponendo un modello di lentezza, di scoperta e sorprese visive che può evocare l’esplorazione di un centro urbano a misura d’uomo come San Gimignano.
© Alfredo Borghi . Published on March 27, 2013.
L’inserimento di ogni elemento costruito asseconda il paesaggio da cui è investito, in cui vi si insinua e si mimetizza in un disegno a maglie larghe e dalla forte permeabilità. Le aree sosta ricalcano la sinuosità del terreno, accompagnano al naturale proseguimento del percorso o inducono a fermarsi. Allo stesso modo, nella zona panoramica ad ovest del nuovo centro di interpretazione del paesaggio, un anfiteatro naturale si inserisce nel declivio soltanto tramite una lieve modellazione del terreno per far spazio a semplici sedute lignee. Gli edifici dove si concentrano i servizi sono stati progettati o riprogettati per creare una maggiore permeabilità offrendo superfici fruibili e spazi pubblici ricavati dalle loro coperture o interstizi, mentre i parcheggi sono modellati nel terreno in modo da essere solo parzialmente visibili dalla strada e non percepibili dalla vallata. Dove non completamente interrati, si è deciso di lavorare su variazioni di quote, dislivelli e coperture verdi, limitandone fortemente l’impatto visivo. I diversi piani di interesse dell’utenza per questo luogo (lavorativo, turistico, di svago, didattico etc.) hanno un comune denominatore che è la curiosità per ciò che la natura ed il paesaggio possono offrire, nonché una fruizione attenta e rispettosa, elementi che sottendono ogni scelta progettuale effettuata. Le stesse strutture d’accoglienza lo suggeriscono: l’ostello della gioventù con il suo spazio adiacente che offre la possibilità di campeggiare sfruttando i servizi dell’ostello stesso, è una struttura economica ma dinamica, ricca di iniziative legate al parco (e non solo) da cui si rifornisce di prodotti alimentari. Anche questo è sintomatico del target che, almeno in parte, si vuole attirare.
© Alfredo Borghi . Published on March 27, 2013.
Il modello di riferimento per l’approccio e la gestione di questo nuovo territorio è quello della permacultura, un processo integrato di progettazione in funzione di un ambiente sostenibile ed equilibrato, in cui insediamenti umani e sistemi produttivi imitano ecosistemi naturali, con caratteristiche di durabilità nel tempo, di stabilità ed in grado di mantenersi e rinnovarsi con un basso input energetico.
© Alfredo Borghi . Published on March 27, 2013.
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