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Chiesa Santa Maria del Carmine - paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista)

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Rapporto con l’ambiente urbano

paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista) — Chiesa Santa Maria del Carmine

Oltre alle indicazioni del PRG, si propone lo studio di un patto perequativo fra proprietà privata, Parrocchia ed Istituzioni, per valorizzare l’accesso pedonale dal lato nord fra la serre, come da foglio catastale. Si propone poi un percorso pedonale fra i cortili retrostanti la chiesa madre, valorizzando passaggi oggi interdetti e creando nuove opportunità per l’edilizia privata. Con una percorrenza pedonale di circa m.150, si crea una nuova sinergia, rinnovando senso e funzione dell’antica Chiesa.

paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista) — Chiesa Santa Maria del Carmine

Riconoscibilità dell’edificio sacro

paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista) — Chiesa Santa Maria del Carmine

Il tradizionale profilo a capanna della facciata, con il volume del Battistero, la Croce, il Sagrato e, le campane, segno sinestetico che ritma la giornata cristiana, rendono inequivocabile il rapporto semantico fra forma e funzione dell’Edificio Sacro. Anche i materiali appartengono all’immaginario collettivo di Chiesa semplice di campagna, casa fra le case, presso le case. Un possente muro in tufo a vista attraversa il lotto e delimita a nord l’Edificio Sacro; percorribile in sommità, è metafora del Monte Carmelo indicato nella Bibbia come il Monte per eccellenza e accoglie una “via Lucis” ritmata da sculture cinetiche fino all’estremità di facciata, laddove sono sospese la campane, il lineare Crocifisso metallico si erge come segno totemico sul territorio, e lo sguardo corre sul golfo di Castellammare.

paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista) — Chiesa Santa Maria del Carmine

Profilo estetico formale

paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista) — Chiesa Santa Maria del Carmine

Dalla facciata principale secondo un duplice tracciato curvo, si sviluppa la copertura lignea, rivestita di rame, che termina all’altra estremità con prospetto simile a quello della Chiesa ma più piccolo. E’ questo il Salone che, insieme all’Edificio Sacro, come in un abbraccio simbolico, delimita l’aula all’aperto. Questo invaso, cerniera di tutto il complesso, è caratterizzato da uno pseudo portico in assi di legno, che funge da quinta scenografica e da frangisole rispetto ai volumi retrostanti, dissimula la linea di gronda del tetto, rievoca le cataste di giovane castagno, facili a vedersi lungo le strade del Faito e dei Lattari. Per esigenze parrocchiali, il Salone potrà essere allungato a scapito dell’hortus conclusus, che resta luogo simbolico del Carmelo, di “giardino” dove cresce abbondante vegetazione, luogo di meditazione e di introduzione al percorso della “Via Lucis”. A nord, l’edificio delle OMP poco visibile da sud, è impostato a quota delle serre (-3,00 m). Il piano attico, se realizzato in forma di loggiato, potrà ospitare la casa Canonica previo lavori di chiusura e supportare un impianto fotovoltaico. Il profilo estetico di questo lato è stato valutato nelle tre possibilità: senza piano attico, con loggiato, con Casa Canonica.

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Impianto liturgico

paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista) — Chiesa Santa Maria del Carmine

L’aula liturgica è del tipo longitudinale con accenno assembleare verso il Presbiterio. Di forma curva, questo è conchiuso da una pseudoabside che si svolge come papiro fino ad arrotolarsi più bassa ed avanzata per formare l’Ambone: la Parola che avvolge il luogo dei luoghi e che protegge Altare e Sede. Il “rotolo” presenta una frattura proprio in corrispondenza del Leggio, come Sepolcro aperto che lascia sgorgare la Parola. Il “papiro”, lacerato al centro con l’evocazione grafica del Crocifisso, visibile anche dal lato convesso, dissimula un’area a duplice uso di penitenzeria e luogo di preghiera contemplativa, cuore pulsante della comunità, che surroga la Cappella Feriale. La Custodia Eucaristica, sottoforma di roccia a tutto tondo, è incastonata nel vetro fisso di separazione fra “adorazione” e Presbiterio, con sportello apribile dal lato dell’Aula. Gli interni sono segnati dal grande muro in tufo con deambulatorio che ha funzione di Percorso Processionale, ospita la “via Crucis” e raccorda Aula e Coro, Sagrestia e Confessionali; comincia dalla Porta Catecumenale e termina con la Penitenzeria; poi come porticato interno al Salone, sfocia nel riservato Hortus Conclusus. La Porta, con due grosse ante su forti cardini a colonna, si apre verso l’esterno a delimitare un prodromo che accoglie sia da un punto di vista fisico che semantico. La contro vetrina, per metà fissa, ha dimensioni tali da consentire gli ingressi processionali.

paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista) — Chiesa Santa Maria del Carmine

Opere d’arte

paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista) — Chiesa Santa Maria del Carmine

I temi trattati sulla Porta sono: ad ante chiuse, un semplice richiamo alla croce, tappa necessaria per entrare nel mistero della vita nuova; ad ante aperte, la figura mariana diventa odighitria, colei che accoglie e accompagna i fedeli sul cammino verso il Figlio. La controvetrina illustra un episodio del Vecchio Testamento legato al Carmelo. Sono così contemperate l’esemplarità Eliana che aiuta a vivere la preghiera, ed il contatto con Maria Vergine, la Patrona in cui si contempla la “ via pulchritudinis”. Il fonte battesimale è a pianta ottagonale a significare la grazia dell’ottavo giorno, segno della pienezza dei tempi. Esso è ospitato in abside, cui si accede dalla “Porta dei catecumeni”, ricoperta di mosaico dai toni ocra e azzurro con accenno ad un volo di colomba. Anche il complesso di Ambone-Presbiterio sarà ricoperto di mosaico. L’altare di forma compatta e pulita, simboleggia la pietra angolare, cuneo posto al centro dell’area che non necessita di segni aggiunti. Parimenti in marmo, la sede del Ministro, avrà foggia minimale. La Roccia sospesa nell’aria, visibile da più lati, simboleggia la solidità dell’esperienza eucaristica, ed la sua natura di essere mistero sospeso tra cielo e terra. La Via Crucis è in terracotta a grandi riquadri mentre la Via Lucis, sulla copertura, è resa da sculture cinetiche in lamiera che con fare gioioso e ludico accompagnano la metaforica Ascesa al monte Carmelo cara alla spiritualità di Giovanni della Croce. La Croce posta nel punto più alto di tutto il complesso, è essenziale e luminosa per confermare anche nelle ore notturne il valore di segno totemico del territorio.

Aspetti funzionali

In sintesi il muro curvo divide il lotto longitudinalmente: alla quota alta, lato sud, la Chiesa e il Salone; alla quota bassa, lato nord, la palazzina OMP Questa è attraversata dalla scala di raccordo fra le quote: da un lato i due piani con le aule ed i servizi, dall’altro, la Sagrestia con Ufficio Parrocchiale, Archivio e locale per allestitori. Al piano sottostante è un porticato per il parcheggio del parroco, e spogliatoi per le attività sportive. Gli accessi ed i percorsi non presentano barriere architettoniche, incluso il Presbiterio; i servizi igienici dedicati sono presenti ad ogni piano ed a servizio di ogni zona funzionale. L’ascensore interno alle OMP consente l’accesso anche alle coperture ed alla “Via Lucis”. Ai due estremi del suolo, gli accessi carrabili che raccordano la strada con la quota delle serre, sono anche entrata ed uscita del loop di servizio al parcheggio ricavato sotto il blocco Chiesa-Salone. In questo lay-out potrebbero rientrare le adiacenti aree destinate nel PRG a verde attrezzato (F3) ed a Parcheggio (F4).

Aspetti tecnologici

La palazzina OMP sarà in c.a. con ultimo piano in acciaio bullonato montabile in tempi diversi rispetto all’opera; il blocco Chiesa-Salone avrà struttura mista in muratura, acciaio, calcestruzzo di c.a. con copertura in legno lamellare. Per i grossi ambienti si prevede un impianto di riscaldamento a pavimento complementare agli oltre 200 mq di sup. fotovoltaica disponibili in copertura. Locali ed armadi tecnici, di sgombero e di manutenzione, sono dislocati in varie parti della struttura, inclusa una cabina elettrica ed un locale per i serbatoi di accumulo antincendio.


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