Resort Diffuso - Gianluca Peplis

L’intervento progettuale è consistito nella riqualificazione di un gruppo di rustici sulla sponda est del Lago di Como in un resort diffuso, in cui ogni manufatto costituisce una cellula affittabile a turisti o una casa vacanza a disposizione dei proprietari. La richiesta è stata quella di pensare ad una struttura collettiva di nuova edificazione. Questi i requisiti che la nuova costruzione deve accorpare, in qualità di punto focale del resort diffuso: punto di ritrovo; grande sala da pranzo per circa trenta persone; spazio aperto da vivere durante la bella stagione; cucina; servizi; magazzino e dispensa. L’edificio, collocato in una radura in posizione centrale rispetto allo sviluppo dei rustici e circondato su tre lati da un bosco a prevalenza di frassini, betulle, faggi e carpini, è strutturato su due livelli, sfruttando la pendenza naturale del sito. L’accesso principale si trova al piano inferiore sul lato nord, collegato al sentiero principale del borgo da un percorso in sassi.

Fronte Nord

Il prospetto verso i rustici si pone in continuità con le tipologie edilizie del borgo, riprendendo il motivo della parete in pietra, ma allo stesso tempo introduce un elemento moderno come la parete vetrata, contraddistinguendosi dai rustici anche per la copertura a una falda, con pendenza che asseconda il declivio della radura.

Fronte Ovest

Al piano inferiore, parzialmente interrato, turisti e residenti vengono accolti da una sala di ingresso a doppia altezza con un giro-panca intorno ad un tavolo, su cui si affaccia al piano superiore (con un effetto soppalco) la sala da pranzo, dimensionata per una trentina di persone. L’elemento principale di questi due ambienti risulta essere la luce, proveniente da tutti e quattro i lati del piano superiore e dai tre moduli che nell’angolo nord-ovest scendono fino a terra “spaccando” la muratura. Il ruolo della sala d’ingresso è molteplice: accoglienza, passaggio tra i vari ambienti, luogo di aggregazione prima e dopo i pasti. Il piano inferiore ospita anche due servizi, divisi in antibagno con lavabo e attigui water closet, la cucina e i due relativi magazzini, uno dei quali collegato direttamente all’esterno, tramite una porta ricavata nella muratura, per facilitare le operazioni di carico/scarico e scongiurare il passaggio delle merci dalla cucina, preservandone così l’igiene. La circolazione verticale tra i due livelli è garantita da una scala rettilinea interna e da una esterna rettilinea sul lato nord. Quest’ultima porta su un terrazzamento, ricavato nel declivio grazie ad un muretto in pietra a secco già esistente, che costituisce uno spazio vitale durante la bella stagione, quando le portefinestre sul lato est del piano superiore aprono lo spazio interno verso la radura, consentendo di pranzare all’aperto. Soluzione scelta per collegare la cucina nei due sensi di percorrenza con la sala da pranzo è stato un montavivande, integrato al piano superiore in un mobile capace di accogliere anche le vettovaglie e di offrire un piano di lavoro.