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Piazza Vittorio Emanuele II - Gianfranco Salemi Scarcella, Fortunato Renato Carere, Santa Spanò, Cogliandro Giovanna

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Piazza Vittorio Emanuele II, da sempre è un luogo di socialità e riconoscimento collettivo, identificata dalla cittadinanza come zona “Fossa” per la sua antica utilizzazione quale fossato che circondava la cinta muraria esterna della città e costituisce oggi il punto di arrivo al centro storico di Salò ed al pregevole lungolago che lo costeggia. Quale zona di confine tra il centro storico e la sua area periurbana la “Fossa” definisce il limite progettuale dell’intervento progettuale (ultimazione lavori 1996) dell’arch. Vittoriano Viganò.

Gianfranco Salemi Scarcella, Fortunato Renato Carere, Santa Spanò, Cogliandro Giovanna — Piazza Vittorio Emanuele II

Tali condizioni, unite alle caratteristiche morfologiche della piazza, stretta ed allungata, priva di slarghi e spazi di sosta in piano, hanno portato alla definizione dell’idea progettuale proponendo per Salò uno spazio che si integra con il centro storico, ne annuncia la sua presenza ed appropriandosi delle preesistenze materiche e progettuali ridefinisce al contempo un nuovo schema ricco di richiami ed allo stesso tempo totalmente nuovo nello stile e nel linguaggio.

Gianfranco Salemi Scarcella, Fortunato Renato Carere, Santa Spanò, Cogliandro Giovanna — Piazza Vittorio Emanuele II

Il progetto, pertanto, si pone quale finalità generale la costituzione di uno spazio urbano capace non solo di garantire una fruibilità diffusa ma anche di rispondere ad esigenze funzionali differenti; questa duplice funzione della piazza, ora asse viario, ora luogo di sosta, connota la dualità e la forza del progetto. Un luogo che all’occorrenza può divenire spazio per manifestazioni, mercati domenicali, concerti in piazza o semplicemente luogo di ritrovo di più ampio respiro permettendo di visitare Salò dalla piazza al lungolago passando per il centro storico senza interruzioni. Riconoscendo alla piazza il ruolo di testata del centro storico di Salò, il progetto si propone anzitutto di ampliarne il perimetro, ricucendolo attraverso un’unica pavimentazione anche l’area attualmente occupata dalla corsia stradale a nord-est. Tale corsia grazie all’utilizzo di asfalto colorato verde aumenterà la percezione della spazio destinato alla piazza e potrà comunque essere utilizzata nei momenti di necessità veicolare grazie alla presenza di dissuasori mobili e vasi ornamentali che ne modificheranno gli accessi (schema funzionale già in uso all’amministrazione).

Gianfranco Salemi Scarcella, Fortunato Renato Carere, Santa Spanò, Cogliandro Giovanna — Piazza Vittorio Emanuele II

La volontà di rispondere all’esigenza di un area pedonale più estesa, viene associata all’idea di incrementare l’area a verde della piazza stessa. Vengono così create delle aree minerali intervallate ad aree verdi secondo uno schema geometrico circolare concentrico.

Gianfranco Salemi Scarcella, Fortunato Renato Carere, Santa Spanò, Cogliandro Giovanna — Piazza Vittorio Emanuele II

Il disegno della nuova piazza nasce quindi dall’idea di ricongiungere l’asse della piazza con il centro del bacino del lago a cui Viganò aveva dato una direttrice ed un punto focale. Tale centro diventa per il progetto punto di origine ed eco dell’intero sistema progettuale che, come una goccia d’acqua nel mare, si espande attraverso cerchi concentrici estendendosi fino all’interno del centro urbano definendo ritmicamente la scansione delle diverse aree della piazza. Riconoscendo alla zona un notevole interesse pubblico, ed un quadro naturale di non comune bellezza, si vuole tra l’altro implementarne le potenzialità, riqualificando anche l’area antistante la piazza, attualmente asfaltata, per creare una connessione naturale con l’area pedonale del lungolago. Gli elementi di innovazione e caratterizzazione della piazza, sono il Nastro e la scultura energetica, il sistema materico ed il sistema degli arredi. Il Nastro, rosso, in acciaio verniciato, con il suo movimento sinuoso e le sue circonvoluzioni rappresenta idealmente una cerniera tra il tessuto storico di Salò e la città moderna, attraversa la piazza partendo dall’isola pedonale antistante la torre dell’orologio, si immerge e riemerge formando delle zone d’ombra di cui i cittadini si approprieranno, si attorciglia nell’area filtro a formare dei portali concentrici che creano un cono ottico in direzione del centro del lago, punto in cui termina avvolgendo la scultura acquatica che assurge ad architettura energetica. Quest’ultima ha una doppia valenza, concettuale e funzionale; concettuale perché tende a sottolineare la funzione dell’acqua all’interno del tessuto cittadino, si narra infatti che un tempo la “Fossa” fosse piena d’acqua e probabilmente destinata al ricovero delle imbarcazioni, funzionale per far fronte alla produzione di una importante quota dell’energia destinata alla pubblica illuminazione, piazza inclusa. La scultura energetica costituisce un optional della piazza, non necessaria alla comprensione generale del progetto, e pertanto realizzabile in tempi diversi e costituisce lo stato dell’arte ad oggi dei sistemi fotovoltaici ed eolici integrati qui proposti in un elegante sistema scultoreo.

Gianfranco Salemi Scarcella, Fortunato Renato Carere, Santa Spanò, Cogliandro Giovanna — Piazza Vittorio Emanuele II

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