ResART è un progetto per l’arte che nasce dalla forte convinzione che l’arte possa diventare oggi un motore di riqualificazione urbana. Esso parte dalla considerazione del legame tra questa l’architettura e l’arte, e del limite che le separa… sempre che questo ancora esista.
© Valeria Colavita . Published on March 31, 2013.
Il mio centro per l’arte si colloca a Piazza Mancini, area oggetto di molte proposte finalizzate a trovare una soluzione alle problematiche di degrado e scarsa vivibilità che la caratterizzano attualmente. Piazza Mancini non è solo uno spazio rilevante dal punto di vista urbanistico, ma è anche una zona di importanza fondamentale per ciò che la circonda. Si relaziona infatti, con i segni della nuova cultura architettonica contemporanea e moderna e si candida a diventare un nuovo luogo della collettività urbana. Per ora il grande piazzale del Maxxi tenta di risolvere il bisogno di socializzazione del quartiere, offrendo almeno per 12 ore al giorno uno spazio collettivo di incontro, a dispetto della sua anima che è quella di area museale. La zona è sicuramente pronta alla nascita di una nuova comunità artistica che si inserisce in un quartiere dove l’arte è già diffusa, a stretto contatto con una popolazione abbiente, potenziale acquirente di opere d’arte.
© Valeria Colavita . Published on March 31, 2013.
Io propongo quindi una uno spazio architettonico in cui architettura e arte si fondano, e che sia dimora, luogo di studio, spazio espositivo e divulgativo per menti artistiche. Si tratta quindi di un edificio che possiede all’interno le tre funzioni vitali per chi opera nel mondo dell’arte, e cioè la possibilità di avere uno spazio abitativo in un contesto stimolante ed esteticamente qualificato, di pensare e produrre opere in spazi adeguati, di condividere con gli altri tali opere mediante l’esposizione delle stesse. L’interazione e l’interesse comune dei fruitori di tale struttura garantisce la riuscita del progetto.
© Valeria Colavita . Published on March 31, 2013.
La posizione centrale di ResART nella piazza, non è casuale, ma scelta accuratamente sulla base di due motivazioni, una urbanistica e una di tipo funzionale . Essa infatti vuole creare il proseguimento ideale e visivo dell’asse che, partendo dall’obelisco del Foro Mussolini, attraversando la fontana della Sfera, il Piazzale dell’Impero, arriva al Ponte Duca D’Aosta, e che già dalle prospettive del 1931 doveva proseguire fino a terminare in una grande piazza sulla via Flaminia, tagliando in tal modo l’attuale Piazza Mancini. Era necessario infatti un dispositivo urbano che concludesse l’impianto raccordandolo con il tracciato di viale Pinturicchio. Il motivo funzionale è invece legato all’idea di galleria. ResART è un luogo per tutti, anche per chi di arte non si interessa: esso collega due punti della città e costituisce esso stesso un passaggio, che non può esistere se non al centro della piazza.
© Valeria Colavita . Published on March 31, 2013.
Il Maxxi promuove nelle vicinanze la cultura artistica, quella già universalmente riconosciuta, quella che trova posto nei musei, mentre ResART è rivolto al “nuovo”, quello che si affaccia in punta di piedi e che non ha potuto fin’ora mettersi in luce. Il soggetto al centro di tale idea è l’artista minore sconosciuto dal grande pubblico, colui che necessita promuovere se stesso e le sue opere e che ha bisogno di spazi per potersi esprimere e vivere.
© Valeria Colavita . Published on March 31, 2013.
L’abitazione di ResART è temporanea, rispecchia l’esigenza dell’artista, spirito nomade che si lascia trasportare dal flusso creativo senza una vera e propria destinazione, e che dopo un periodo di tempo indeterminato sente il bisogno di cambiare. Questi pellegrini urbani necessitano di un luogo stabile che li accolga nel loro peregrinare, nella loro esplorazione e nella loro “instabilità”. L’architettura permanente ospita la transitorietà: la comunità artistica in movimento e il passaggio del visitatore.
© Valeria Colavita . Published on March 31, 2013.
La residenza ResART è per tutti, flessibile, essenziale ed economica. ResART offre la possibilità di lavorare in casa e fuori, nel proprio laboratorio privato, in spazi comune, in atelier fabbrica o in officine interattive e apre la possibilità di farsi conoscere dagli addetti ai lavori del mondo dell’arte, ma anche da chi è un fruitore occasionale e un potenziale acquirente. In questo modo l’artista diventa un pioniere urbano e un promotore di nuova economia: le sue creazioni attirano flussi di interessati e riqualificano in questo modo la zona.
© Valeria Colavita . Published on March 31, 2013.
Credo fermamente che la classe creativa possa diventare la protagonista di una rinascita culturale e ambientale che debba essere incentivata. Penso che si debba educare la creatività e aiutare lo sviluppo delle connessioni culturali e personali. Si deve investire sugli spazi di qualità: l’arte e la cultura, spazi verdi e aperti, per creare città piene di emozione.
© Valeria Colavita . Published on March 31, 2013.
Se fino al 1900 l’arte si differenziava dall’architettura per il suo carattere di opera da ammirare, oggi essa si distacca sempre più dalle pareti di uno spazio espositivo per rendere protagonista lo spettatore e trasmettergli una sensazione. L’arte muta verso un uso partecipato ed emozionale che spinge l’artista ad uscire dai musei per arrivare nei luoghi di passaggio, nelle piazze, nei parchi. Arte pittura e scultura si avvicinano sempre di più e richiedono spazi. E l’architettura è proprio questo , occupare spazio, occuparlo con stile e crearne i vuoti deliberatamente. Gli artisti costituiscono ora dell’ambiente urbano non solo lo sfondo, ma l’oggetto dell’opera, intercettano desideri e necessità degli abitanti, creano relazioni tra attori pubblici, committenti, istituzioni e abitanti.
© Valeria Colavita . Published on March 31, 2013.
Alcuni progetti hanno la capacità di fare città attraverso la volontà di ricostruire, laddove essa si era persa o non era mai esistita, una complessità di relazioni, ambienti e opportunità . E’ questo il tentativo di ricostruire legami all’interno di un quartiere e con il resto della città , se pur con azioni micro, puntuali o simboliche .
© Valeria Colavita . Published on March 31, 2013.
ResART si muove in tale ambito, è un’architettura caleidoscopio delle arti, essa stessa arte e architettura, al fine di fornire una interessante forma di aggregazione dove possano trovare posto tutte le sfaccettature del “mestiere dell’artista”: una casa per gli uomini e le loro idee aperta verso il quartiere, e la città..
© Valeria Colavita . Published on March 31, 2013.
ResART una chiave per le idee.