L’ambizioso programma della committenza impone la coesistenza delle funzioni di Resort e di museo antropologico all’interno dello stesso edificio. Un programma ambizioso ma realisticamente legato alla vocazione turistica e culturale dell’area. Conoscere la natura del luogo in cui pensare l’edificio è senza dubbio l’impresa più complicata. Il sito si mostra, subito, molto complesso per la preesistenza di elementi naturali poco inclini al compromesso, e fare ricorso agli abituali strumenti di lettura si rivela inadatto. Tutto sembra essere inadeguato; tutto è fuori scala. Per comprendere il sito, allora, si è fatto ricorso al tema della geologia. Il luogo poteva fornire informazioni affrontandolo nella sua vera natura e quindi sfidarlo nella sua massima potenzialità espressiva cioè nella natura della sua formazione tettonica e geologica.
relitti geologici
© michele londino . Published on March 15, 2014.
La regione geografica del Wadi Ramm, è una immensa distesa di sabbia rossa delimitata da grandi catene montuose anch’esse “arrugginite” dall’ossidazione del ferro contenuto nelle rocce e nelle sabbie di cui sono composte. L’area è caratterizzata da una formazione di montagne che in alcuni casi raggiungono anche altezze superiori a 1700 m sul livello medio del mare. Questa alternanza di montagne, di insenature e ampi spazi, costituiscono una mappa apparentemente disordinata. All’interno di questo sistema principale c’è un’altro paesaggio costituito da frammenti di roccia che affiorano come isole dalla sabbia rossa del deserto. Alcuni di questi “relitti geologici”, quasi completamente erosi dal tempo e dal vento, assomigliano a relitti di imbarcazioni arenate. L’idea dell’edificio nasce proprio dalla rielaborazione in chiave architettonica di un relitto presente nell’area di progetto.
© michele londino . Published on March 15, 2014.
© michele londino . Published on March 15, 2014.
© michele londino . Published on March 15, 2014.
© michele londino . Published on March 15, 2014.