Progetto di tavolo in massello: SICULO“L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine alcuna nello spirito. Qui è la chiave di ogni cosa”. (Johann Wolfgang Von Goethe, Italienische Reise, 1983-1987)
Vista prospettica
© Sergio Gallitto . Published on April 17, 2014.
Due sono gli elementi fondamentali, le fonti di ispirazione, i “pilastri”, su cui poggia il progetto del tavolo proposto: l’assimilazione dell’elemento-tavolo ad una “architettura” e la Sicilia. A tutti gli effetti, un tavolo può essere traguardato come un’”architettura” vera e propria: in primo luogo, infatti, è un elemento tridimensionale che dunque con lo “spazio”, in senso lato, ha un rapporto strettissimo. In secondo luogo il tavolo concepito risponde perfettamente ai requisiti propri dell’architettura enunciati da Marco Vitruvio Pollione (80 a.c. –15 a.c.) nella sua opera più importante e famosa, De architectura. Queste le tre “categorie” vitruviane, che a parere del grande teorico deve possedere l’architettura: firmitas, utilitas e venustas. Ossia solidità, e bellezza. Attributi, o qualità, che il tavolo proposto soddisfa. La firmitas (solidità) è infatti assicurata dall’uso del legno in massello, come da richiesta nel bando, e dalle sezioni adottate dagli elementi portanti (gambe e traverse, nonché i bordi) che già visivamente trasmettano la sensazione di stabilità, consistenza e robustezza: indici di lunga durata nel tempo. La utilitas (utilità) è insita nell’oggetto tavolo: nel presente caso non è intesa in senso univoco (specificazione funzionale) ma il tavolo può soddisfare, anche con leggere modifiche, diverse funzioni. Può essere tavolo da cucina, da pranzo (si può rendere allungabile per aumentare i posti-tavoli) ma anche scrivania di pregio o ancora tavolo da gioco (ad esempio, realizzandolo in forma quadrata con simmetria su due assi). La venustas (bellezza) infine è determinata dal rapporto dimensionale tra le parti, che rispettano i rapporti proporzionali classici (tipici anche dell’architettura), e il tutto, dalla naturale gradevolezza del legno sempre uguale a se stesso, nei millenni, ma tuttavia sempre “diverso” con le infinite e uniche venature proprie d’ogni pezzo. La bellezza intrinseca del legno, “tagliato” nelle giuste proporzioni, è in questa proposta in impreziosita dall’inserimento di “icone” in ceramica smaltata ricca di colori “naturali”. Si diceva dei riferimenti di base, l’architettura e la sicilianità. I riferimenti culturali in questo senso sono andati principalmente alle architetture classiche per eccellenza, quelle edificate dai coloni greci in Sicilia, e precisamente ai templi dorici arcaici (gli esempi in Sicilia sono tanti e tutti di alta qualità, basta accennare ai quelli di Agrigento, Selinunte e Segesta), “stilizzati” in pochi elementi semplici modernizzati: le gambe, riviste, fungono quindi da “colonne”, il piano richiama una “copertura” piana e le traverse, listate in su suddivisione in metope e triglifi, qui appena accennati ma che trovano concretezza nell’inserimento dell’elemento ceramico di decoro. Alla classicità dei templi siciliani, esempio di alta cultura della bellezza e della proporzionalità applicata all’architettura, si abbina però un riferimento e un richiamo alla cultura contadina e artigianale, detta popolare impropriamente pensata e percepita pertanto come “bassa”. L’ispirazione è data dal tipico “carretto siciliano” le cui paratie variamente decorate con contrasti coloristici solari e insulari trovano riferimento nelle traverse scandite e caratterizzate da decori laterali. Il decoro in ceramica è un omaggio alla millenaria tradizione isolana che ha attinto e preso spunto dai grandi maestri (vasai) del bacino del mediterraneo che hanno operato anche “in loco”: la tradizione si è consolidata in “scuole” o officine di produzione (Caltagirone, Santo Stefano di Camastra, le località più importanti) che ancora oggi vantano grandi artigiani-artisti e una vasta e varia produzione. Il disegno richiama semplicemente la natura e dalla natura sono ripresi i colori che ad essa riportano, soprattutto nella prevalenza del colore verde. Il materiali proposti a vista, per quanto già detto sopra, sono il legno massello, nella specifica essenza noce (nazionale) essendo il noce un albero molto “presente” nell’isola e diffusamente utilizzato in ebanisteria, e la ceramica smaltata per gli e inserti decorativi.
Dettagli dimensionali e tecnici
© Sergio Gallitto . Published on April 17, 2014.
Render: viste varie
© Sergio Gallitto . Published on April 17, 2014.