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Progetto di Riqualificazione Urbanistica e Architettonica di Piazza Giovanni XXIII. Monteiasi (TA) - Michele Manigrasso, Marco Cusato, Davide Gerbasi, Paolo Sabatini

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Il progetto proposto riguarda la riqualificazione urbanistico-architettonica di uno slargo irrisolto, lì dove Monteiasi comincia e e si dissolve in campagna, rimasto per fin troppo tempo sottoutilizzato, proprio per l’assenza di una configurazione spaziale capace di interpretare le vocazioni del luogo ed assolvere alle funzioni necessarie. Un semplice piatto asfaltato sul quale convergono 6 strade, privo di disegno, diventa spesso la sede di incidenti automobilistici, e al tempo stesso, vive costruttivamente della spontaneità e temporaneità degli eventi: le feste, il gioco quotidiano dei ragazzi che si danno un campo da calcetto o una campana, disegnando col gesso sull’asfalto…. ma questo non basta per rendere uno spazio pubblico aperto uno spazio di qualità. E’ il momento di ripensarlo puntando sulle sue potenzialità, per restituirlo ai suoi cittadini come nuova “stanza urbana” dove poter svolgere quelle attività che in nessun altro spazio del paese sono possibili. Infatti questo slargo viene utilizzato ogni anno per la “Festa delle Contrade”, una tre giorni di giochi e di eventi vari che è diventata ormai tradizione nel programma delle iniziative del paese. Da un lato la posizione del sito a margine, a ridosso di un’area incolta che ospita temporaneamente le giostre, dall’altro l’uso che se ne fa giornalmente per il transito e il gioco “improvvisato”, e ogni anno per la festa estiva, hanno guidato una strategia di progetto che possa realizzare una piazza con un alto grado di flessibilità per potersi adattare alle diverse necessità e poter ospitare attività differenti ma anche contemporanee. E’ una piazza in cui sarà possibile svolgere il mercato settimanale, giocare nel campetto disegnato sull’asfalto o con l’acqua della fontana a raso; rilassarsi all’ombra del frutteto e realizzare eventi diversi: rappresentazioni teatrali, cinema all’aperto, comizi politici, mercatini tematici domenicali. Dunque una piazza per tutti, disegnata in maniera contemporanea, “flessibile” e “adattiva”, perchè capace di adattarsi ad una più complessa e strutturata programmazione settimanale, mensile ed annuale. Quindi una piazza pensata nel tempo rimodellando lo spazio e ridefinendo i suoi confini, (per chi arriva da via delle Camelie potrà trovarsi difronte una quinta teatrale conclusa, e non più la vista di un’area incolta e arida). Il progetto vede la realizzazione della piazza in due fasi: nella prima si occuperebbe lo slargo (con un corridoio mercatale che coinvolgerebbe anche via delle camelie e via U. Foscolo), mentre in un secondo momento, si integrerebbe e riqualificherebbe via delle Camelie, potenziando il suo carattere di “corridoio di accesso alla stanza”.

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PRIMA FASE_ La piazza risulta essere composta da 4 superfici aventi ruoli diversi, e distinguibili per materiali, piano di calpestio e grado di flessibilità. Un piatto in quarzite indiana grigia (lastre di 30×60 cm) e mint (lastre di 60×90 cm) si connette con la superficie in betonella preesistente, dei marciapiedi e del parco del Beato Egidio; una superficie inclinata attrezzata a giardino sociale; un palco in cemento con al suo interno i bagni pubblici e un deposito per le attrezzature; una superficie asfaltata fortemente cangiante su cui è possibile parcheggiare, fare mercato, giocare e rappresentarsi. 1_ La superficie in quarzite è lo spazio di accoglienza principale in cui sostare: è il piatto attrezzato con panche modulari 60×60x45 cm, prefabbricate in cls e verniciate di bianco, una fontana a raso (in 5 griglie e 5 getti), 5 pennacchi per le bandiere delle contrade, e listelli di alluminio, incastonati nella pietra, che oltre a segnare il percorso, raccontano per fresatura, i proverbi monteiasini più noti, (retroilluminati, di sera diventano dei segnapasso lineari). Una parete verde ridisegna il volto a uno degli edifici che si affaccia sulla piazza contribuendo ad una migliore bioclimatica dello stesso edificio: su questa struttura grigliata si potranno anche affiggere manifesti immagini, e nel grande quadro lasciato vuoto, si potra anche proiettare. 2_ Il giardino sociale è un parchetto con frutteto e cespugli aromatici che si ispira alle tante esperienza francesi di orti sociali e agricoltura urbana (si vedano gli scritti di Ingersoll), luoghi della condivisione, e del tempo libero per anziani e bambini. Oltre a configurarsi come spazio per lo svago e il relazionarsi, riduce la quantità di superficie impermeabile, l’albedo dovuto dal riscaldamento dei materiali, offrendo ombra e frescura. E’ pensato in questo modo anche per facilitarne la manutenzione che potrà essere affidata alla gente del posto. 3_ Il palco è stato pensato come struttura in cemento armato, con parapetto in lamierino bianco, illuminato dall’interno tramite neon (perchè ha uno spessore di 10 cm), riportante la dicitura “PIAZZA GIOVANNI XXIII”. Su tale struttura su si potranno montare le attrezzature per gli eventi; dunque si configura come la camera di regia della piazza e superficie su cui fare rappresentazioni, concerti… 4- La superficie asfaltata risulta la più flessibile. Una porzione rimane sede stradale, un’altra invece è destinata al gioco perchè su essa è disegnato un campo regolamentare che si separa dalla strada attraverso una serie di paletti dissuasori incastonati nell’asfalto, che al momento occorrente si abbassano legando il campo alla strada, (creando quindi un unico spazio per il gioco o il mercato). L’asfalto additivato è trattato a bande colorate, grigie e giallo ocra, individuando sul campetto 5 fasce trasversali, 5 come le contrade, in modo che lungo esse si possano svolgere i giochi. Oppure potrà essere usata per il mercato o come parterre per le sedute nel caso di eventi da svolgere con l’ausilio del palco (si vedano i grafi della flessibilità, tav. 01). Secondo la prima configurazione, il mercato si svolgerebbe lungo un corridoio comprendente via delle Camelie, la piazza e via Ugo Foscolo, con la possibilità di ospitare venditori ambulanti in stalli di 5×10 m, 5×5 m, o 3×5 m.

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SECONDA FASE_ Il progetto conquista via delle Camelie colonizzandolo come asse principale d’ingresso. Si ridurrebbe la sede stradale ad un’ampiezza di 7.5 m, creando un percorso ampio 6 m circa, pavimentato e verde, attrezzandolo con gli stessi arredi (panche, fioriere, porta rifiuti, fontanelle, ottenuti per sovrapposizione dello stesso modulo base) e accorgimenti utilizzati nella piazza, per dare un continuum formale e spaziale all’intero sistema, coprendo gli attuali muri irrisolti lungo la strada, con pareti verdi composte da struttura in acciaio, orsogrill, reti e fioriere con piante rampicanti; anche qui, come in piazza sono previsti teli e bacheche per l’affissione di immagini e manifesti pubblicitari. Sarà possibile così percorrere questo viale, sostare, rilassarsi sulle panche modulari prefabbricate in cls, usare le fontanelle lungo il tracciato, coltivare e raccogliere i frutti. Con questa configurazione il mercato si allargherebbe a via G. Leopardi.

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