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"Piazza Indipendenza" - Verona (VR) - Nicola Braggio, Michele Gallina Architetto, damiano capuzzo, Federico Baruffaldi, Gianluca Dalla Pellegrina

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PROPOSTA ARCHITETTONICA GLOBALE Partendo dall’accezione del concetto di gradevole, ai sensi e all’animo, accogliente, luogo nel quale si sta bene, l’obiettivo progettuale è di creare un nuovo spazio urbano che stimoli la permanenza e non la percorrenza. L’automobile in centro storico e nell’area di nostro interesse deve essere e sentirsi ospite. Altresì il pedone deve percepire l’automobile come ospite. Garantire il passaggio ed il parcheggio dei veicoli è fondamentale ma, in un tessuto urbano di notevole valenza e ricco di storicità, la pedonabilità risulta di primaria importanza per la percezione degli spazi con i pieni e vuoti, delle sequenze create dalle diverse quinte architettoniche e per la libertà di movimento tra questi. Le macchine con i loro parcheggi, non potendo nella realtà odierna essere eliminate, diventano il nostro avvio per l’approccio concettuale progettuale, trasformandole da elemento di disturbo ad elemento costituente il progetto.

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Concept 1. Il parcheggio, ora grande e coeso ingombro occupante l’intera Piazza Viviani, viene smembrato. Questa esplosione porta un duplice vantaggio: - le macchine sembrano meno perché non raccolte da un unico sguardo; – le macchine in posti diversi portano a nuovi spazi fruibili. 2. Piazza Viviani e Piazza Indipendenza, che attualmente sono due realtà distinte, sia nella vivibilità che nei materiali, vengono unite ed intrecciate tra loro. Superfici dure e pedonali si intrecciano in un layout calpestabile con le superfici a verde. La piazza, il parco ed il parcheggio diventano così un insieme unico e permeabile. 3. L’area si trasforma in uno spazio aperto verso il contesto. Si aprono nuove viste verso i diversi tessuti storici che incorniciano le piazze. Queste nuove prospettive legano il nostro sito con le realtà del centro storico. 4. Questi legami portano a nuovi flussi, permeabili e più permanenti, nella nuova piazza-parco che diventa quindi una continuazione del centro storico perché parte integrante. Il tessuto del sito stimolerà la permanenza nel parco attraverso percorsi lenti, a volte tortuosi, ma manterrà a sua volta delle percorrenze più veloci, più immediate, per un uso più rapido.

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Tavola 001

Layout L’insieme dei percorsi costituisce lo spunto progettuale per il disegno del tessuto pedonale. Metaforicamente si appoggiano sul terreno diversi nastri, su un unico livello a piano calpestio, che costituiscono un insieme ritmato di verde e percorsi. Il ritmo non è costante. Vicino alla strada che costeggia i cortili del Tribunale, prevalgono nastri pavimentati da cui emergono parti di verde e, man mano ci si addentra nel cuore del parco, il verde assume una valenza sempre più forte e dominante, aumenta il ritmo delle sue fasce, portando ad addentrarsi dentro una “foresta” urbana, con percorsi più tortuosi, più lenti, fino a culminare nel grande prato verde, punto finale di respiro in aggetto su via Nizza. Anche la vista avrà lo stesso ritmo: molto aperta e veloce nella parte vicino alla strada e sempre più fitta, piena di input e colori, quindi più distratta e più lenta man mano che ci si addentra. Il grande spazio libero alla fine di questa “foresta”, intravisto tra specie erbacee che emergono dai nastri verdi, costituisce l’ attrattiva e stimola la curiosità ad attraversare e vivere il parco. Al ritmo del layout si sovrappongono dei “blob” che emergono, che si appoggiano alla superficie e che costituiscono il trade d’union d’eccezione del parco. Questi grandi rossi cuscini, formati da gomma riciclata colorata di rosso poggiata su struttura in legno, costituiscono punti di interesse, creano nuove sedute, nuove forme aggregazionali e nuovi punti di vista rialzati verso il contesto cittadino. Questo nuovo layout, senza volumi o altezze emergenti, viene concepito prevalentemente orizzontale per integrarsi e considerare con dovuto rispetto tutte le presenze arboree. La ferrea salvaguardia delle stesse diventa la base per l’organizzazione degli spazi che così abbracciano gli alberi stessi.

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Tavola 002


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