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Riqualificazione Piazza della Libertà, viale Bechi, aree circostanti la Torre spagnola e la spiaggia La Rena Bianca. Santa Teresa Gallura - Gianluca Lella, Andrea Trinca, Alberto Barberi, Maria Chiara Lupi, maria cirulli, Maria Elisa Messina, Eleonora Bernardini, Emanuela D'Alessandro, Elenora Fiorentino, Giulia Lampis, Giuliano Cosseddu, Francesco Gueglielmi, Cristina Morale

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1 PREMESSA La presente proposta di progetto intende valorizzare al massimo l’enorme potenziale paesaggistico dei luoghi oggetto d’intervento. Santa Teresa di Gallura si snoda su un promontorio che guarda a Nord la costa meridionale della Corsica, distante appena 11 miglia, a Nord-Est l’arcipelago de La Maddalena, ad ovest si affaccia sul Mar di Sardegna. Il centro abitato si sviluppa attorno a due insenature: quella di Porto Longone, in fondo alla quale c’è il porticciolo, e quella di Rena Bianca, che racchiude una spiaggia di sabbia finissima. Un luogo storico di particolare interesse è la Torre di Longosardo (edificata attorno al XVI secolo per ordine del re di Spagna Filippo II) situata sul lembo di roccia più estremo del paese. La presenza di elementi unici del paesaggio costiero e di importanti tracce della storia rendono il sito di progetto un luogo unico ed incredibilmente articolato in un crogiuolo di funzioni, valori naturali e culturali. Dare priorità alla tutela ed alla valo-rizzazione della natura attraverso una rielaborazione delle forme e delle strutture geologiche e della macchia mediterranea è stato il percorso seguito nel processo di progettazione.

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2 ANALISI TERRITORIALE 2.1 Caratteri Morfologici della Gallura. La Gallura (Gaddùra /ga’ɖːura/ in gallurese, Gallùra in sardo) è una regione storica e geografica della Sardegna. Comprende la parte nord-orientale dell’isola, dal fiume Coghinas che la delimita a ovest, passando poi per il massiccio del Limbara, che ne delimita la parte meridionale, fino al massiccio del Monte Nieddu a sud-est, nel comune di San Teodoro. Il territorio gallurese include anche la rinomata Costa Smeralda nel comune di Arzachena, sulla costa orientale. I centri principali sono Olbia, Tempio Pausania, Arzachena, La Maddalena.

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Il territorio è oggi compreso nella nuova provincia di Olbia-Tempio. Il significato del toponimo “Gallura”, che appare nelle prime testimonianze scritte con la forma di “Gallul” e “Gallula”, potrebbe essere collegato con il termine ebraico galil o con il fenicio gallal, “paese d’altura”. Ricca di roccia granitica levigata dal vento, dalla pioggia e dal mare, specie sulle coste, sculture naturali di forme bizzarre come quella dell’Orso nei pressi di Palau, conferiscono alla Gallura un aspetto assai originale, molto simile a quello del sud della Corsica e che lascia spazio solo verso nord a fertili pianure.

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La vegetazione spontanea della costa è formata da macchia mediterranea (lentischio, cisto, corbezzolo, mirto ecc.). L’interno invece ha un aspetto differente, più riparato dai venti è caratterizzato da imponenti affiora-menti granitici e boschi di querce e sughere. La Gallura storica comprende 22 comuni tra i quali Santa Teresa Gallura .

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2.1 Il contesto delle Aree Naturali Protette. La Gallura presenta vaste aree naturali protette. In particolare in Sardegna sono stati istituiti tre parchi nazionali, inseriti nell’elenco ufficiale del Ministero dell’Ambiente uno dei quali il Parco nazionale Arcipelago di La Maddalena istituito con la LN 10 4/01/1994. Il parco della Maddalena è a soli 20km dalla città di Santa Teresa di Gallura che sul fronte mare nord si trova in continuità territoriale con il Parco internazionale delle Bocche di Bonifacio in via di istituzione a partire dal 2010, un parco marino della Corsica e della Sardegna. Nella stessa Gallura è inoltre presente un’area SIC, “siti di interesse comunitario” in corrispondenza della penisola di Capo Testa a soli 4Km dal Centro Storico di Santa Teresa di Gallura . Le località, definite siti di importanza comunitaria (SIC), sono state proposte sulla base del Decreto Ministeriale 25 marzo 2005. Capo Testa è una piccola penisola (in realtà un’isola, poi artificialmente collegata alla terraferma). Si affaccia sulle Bocche di Bonifacio ed è collegata alla terraferma da uno stretto istmo, lungo il quale si estendono due spiagge. Il promontorio è costituito da incantevoli rocce granitiche erose dal vento.

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La città di Santa Teresa è al centro di tre importanti aree di tutela ambientale ed è dunque attorniata da bellezze naturali inegua-gliabili fornendo un potenziale turistico e culturale che costituisce una formidabile occasione per un futuro economico prospero e sostenibile del territorio.

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2.2 Iconemi del Paesaggio. La percezione del paesaggio avviene attraverso una serie di elementi costitutivi del territorio che impressionano per la loro evidenza, bellezza, grandiosità, singolarità, o perché magari si ripetono, come leitmotiv caratteristici e inconfondibili. Questi elementi visivi, rilevabili nel paesaggio (fiumi, ville, piazze, castelli, san-tuari …), parte integrante della storia e della cultura degli abitanti, possono essere chiamati con il termine di iconemi. Il lavoro di ricerca ambientale e territoriale qui sinteticamente illustrato, si è svolto per individuare gli iconemi propri della Gallura in generale e della città Santa Teresa in particolare. Gli iconemi sono unità elementari della percezione, quelle immagini che la percezione coglie prioritariamente, fissa e memorizza facendone gli elementi portanti dell’intera visione. Gli iconemi esprimono gli elementi costitutivi e le emergenze nodali dello spazio organizzato che da essi trae omogeneità e unità di orditura. L’iconema incarna il genius loci, l’anima vera e profonda di un territorio, proprio su tale aspetto paesaggistico si è incentrata la progettazione della proposta qui presentata.

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3 ILLUSTRAZIONE DELLE SCELTE PROGETTUALI. 3.1 Considerazioni preliminari. Al fine di comprendere il sito di progetto nei suoi aspetti fondamentali in relazione al contesto urbano ed ambientale si e’ preliminarmente realizzato uno schema a blocchi attraverso il quale sono stati messi in evidenza gli elementi presenti nel bando del “concorso di idee per la riqualificazione urbana ed architettonica della piazza della libertà, viale bechi, aree circostanti la torre spagnola e la spiaggia la rena bianca, nel c.u. di s.teresa gallura”. Sono stati poi aggiunti ulteriori elementi urbani e paesaggistici considerati elementi “chiave” nella lettura dell’area e nello sviluppo del progetto stesso.

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3.2 ANALISI STORICO-PAESAGGISTICA E DEI SISTEMI AMBIENTALI: INDIVIDUAZIONE DEGLI“ELEMENTI CHIAVE DEL PAESAGGIO” L’analisi paesaggistica dei luoghi ha da subito evidenziato il fortissimo carattere formale e percettivo della morfologia geologica del territorio caratterizzata dalle rocce in granito soggette a processi erosivi e dai forti salti di quota presenti nella fascia di costa. La vegetazione tipica della macchia mediterranea presenta piante da sughero, lentischi, lecci, mirti e ginepri e cisti tra gli esemplari più rappresentati. A livello di arbusti è invece molto diffusa l’erica ma non è raro vedere qualche pianta di agrifoglio.

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Allo scenario naturale si contrappone il tessuto urbano di Santa Teresa di Gallura con la sua morfologia impostata su una griglia ortogonale. Una delle caratteristiche peculiari della conformazione della cittadina è infatti la pianta romana, ovvero un impianto urbano fatto di una rete di vie che si incrociano perpendicolarmente. La forma è tipica degli insediamenti piemontesi di origine militare. Anticamente conosciuta col nome di Longosardo (o Longo sardo), era già in periodo romano un porto di notevole importanza per i traffici commerciali e dal quale veniva portato a Roma il granito estratto nei dintorni; queste informazioni la rendono una localizzazione plausibile dell’antica città di Tibula. Quando nel 1720 l’isola passò ai Savoia venne inviato come comandante Francesco Maria Magnon, che capì la necessità di creare un centro abitato nei pressi della fortezza. La sua figura è legata alla nascita di Santa Teresa Gallura e all’individuazione del sito dove sarebbe dovuto sorgere il nuovo agglomerato urbano. Fu il Magnon il primo a redigerne il piano urbanistico, anche se l’ultima stesura del pro-getto del borgo spettò al re Vittorio Emanuele I, che prese a modello Torino. Fu così che si giunse al 12 ago-sto 1808, data della emanazione del decreto di fondazione del borgo, chiamato Santa Teresa Gallura dal no-me della moglie del sovrano. Pietro Francesco Maria Magnon fu nominato “comandante” della popolazione teresina. Il 12 agosto 1808 un decreto di Vittorio Emanuele I diede inizio alla fondazione di Santa Teresa, fu lo stesso re che disegnò la pianta del paese e decise il nome in onore di sua moglie: la regina Maria Teresa d’Asburgo-Este.

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3.2.1 Consumo del Territorio in Santa Teresa di Gallura: dinamica storica dell’erosione urbana. L’inquinamento, la caccia, gli incendi dolosi sono i mali minori contro i quali la natura in Italia si trova a dover fare i conti. Un problema assai peggiore è il consumo di suolo: la copertura di terreni vergini o agricoli con asfalto e cemento per costruire case, industrie, strade o grandi arterie autostradali. In Sardegna l’incremento di terreno urbanizzato è cresciuto del 1.154% rispetto agli anni Cinquanta. E le città continuano a ampliarsi, se il processo non verrà governato, nei prossimi vent’anni si calcola verranno perdersi in Italia 75 ettari al giorno. L’idea di progetto qui presentata nasce da una profonda riflessione sul consumo del suolo naturale e sui processi erosivi artificiali che, ad opera dell’uomo, hanno agito sull’area d’intervento. Registrando la forte spinta erosiva che la città ha generato in tutte le direzioni e verso il mare il progetto si pone l’obiettivo di invertire questa spinta. Negli schemi sotto riportati si evidenzia la dinamica storica dell’espansione edilizia a spese del terreno naturale fino al limite ultimo raggiunto dalla presenza di edificato in corrispondenza dell’area di progetto che arriva fino al mare. Il progetto si sostanzia in una struttura ecologica in grado di contrastare la spinta espansiva della città ed in grado di fornire servizi urbani al cittadino ma compatibili e sostenibili a livello ambientale.

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3.3 Concept 3.3.1 L’idea e la forma L’ idea di progetto nasce dalla riflessione e dalla rielaborazione del concetto di “erosione”. L’erosione è quel fenomeno ambientale che ha come effetto il raggiungimento di un equilibrio del profilo terrestre attraverso l’asportazione graduale di suolo o roccia ad opera di agenti atmosferici quali vento, acqua o ghiaccio o per effetto di movimenti gravitativi o di organismi viventi (bioerosione). L’erosione si configura dunque come un fenomeno esogeno, antagonista rispetto alle forze costruttive di natura endogena (es. orogenesi), provvedendo allo smantellamento del rilievo terrestre e colmando con il materiale clastico prodotto le bassure e le depressioni in modo da livellare le differenze di quota. Esso è dunque un processo prevalentemente naturale cioè fisiologico del sistema terrestre, sebbene in alcuni casi possa essere anche causato o favorito dall’azione maldestra dell’uomo sul territorio, ad esempio attraverso il disboscamento, attività estrattive ed edilizie. Sul concetto erosione come processo sottrattivo si basa l’idea di progetto che riutilizzando le forme naturali dell’erosione intende invertire il processo stesso trasformandolo in additivo. L’erosione Urbana generata dal consumo di suolo naturale al quale viene sostituito materiale artificiale è qui contrastata dal progetto con una antierosione ad opera di zone “contro erosive” di macchia mediterranea, terreno naturale e rocce che risalgono verso gli spazi urbani di Santa Teresa sostituendo dove possibile superfici asfaltate o cementificate.

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3.4 IL MASTERPLAN Il progetto qui presentato raggiunge l’obiettivo di rendere uniforme ed organico lo spazio urbano e naturale oggetto di riqualificazione, attraverso un’azione di restauro ecologico con forme naturali ispirate all’azione del Vento. Attraverso un mirato progetto la struttura del verde risolve il conflitto tra città e spazio naturale. L’uso esclusivo di essenze autoctone è impiegato al fine di assicurare il massimo comfort ambientale.

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4 PREFATTIBILITA’ TECNICO/ECONOMICA 4.1 Strategie di finanziamento La presente proposta di progetto intende, seppur sinteticamente, indicare la strada realizzativa dell’opera in seno a scelte di carattere tecnico amministrative e finanziarie. A tale scopo le opere previste per realizzare l’intero progetto sono state divise in lotti tra opere pubbliche ed opere a carico dei privati attraverso procedure di Project Financing.

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5 CALCOLO SOMMARIO DELLA SPESA DELLE OPERE PROGETTATE, SUDDIVISE PER CATEGORIA DI LAVORI. 5.1 Metodologia adottata per la stima dei costi di costruzione su base parametrica. Per stabilire una stima attendibile dell’intervento si sono utilizzati i costi parametrici contenuti nei “Prezzi tipologie edilizie 2010” del collegio degli ingegneri e architetti di Milano. Si e’ dunque proceduto alle opportune misure e verifica delle quantità ottimizzando prezzi parametrici individuati in funzione delle opere previste dal progetto.

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