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Recupero dell’ex Convento di San Nicola a Scandriglia - Fabio Pitoni

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Il recupero e restauro. L’ipotesi di restauro e di riuso del convento si basa essenzialmente sui seguenti punti: • identificazione di una strategia per la ricostruzione delle parti crollate; • razionalizzazione della distribuzione interna e dei collegamenti verticali e migliore utilizzazione degli spazi; • sistemazione degli spazi esterni come spazi accessori dell’edificio; • ricerca di una nuova identitò funzionale dell’edificio.

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Con questo intervento sarà possibile innanzitutto ridefinire una fisionomia unitaria del lato Sud-Est dell’edificio e degli spazi della corte interna. Attualmente la zona si presenta fortemente degradata con parti crollate ed altre coperte con opere in lamiera metallica e materiali diversi. L’intervento di ripristino sarà preliminarmente realizzato mediante il consolidamento murario delle parti ancora in elevazione. Dopodichè la strategia di intervento prescelta è quella di legare i vari frammenti murari in pietra mediante una nuova sedimentazione muraria affidata a mattoni. Mattoni a pasta chiara, cromaticamente rivolti alla pietra preesistente, più sottili dello standard (cm. 4) quasi “pianelle” rinascimentali, legate con calce idraulica, adatti per inestarsi nelle murature in pietra e nello stesso tempo differenziarsi nella statigrafia storica. Il risultato volumetrico finale sarà congruo a quello originale, stante la documentazione esistente, le nostre ricerche iconografiche d’archivio e le analisi degli apparati murari realizzate “in situ”. Le copertura saranno ripristinate nel tradizionale manto in coppi, tranne che nel volume nel lato ovest della corte, oggi completamente distrutto, che sarà riportato alle volumetrie storiche (vedi immagine di lato) e al fine di stratificarne la costruzione, ricoperto con lastre in piombo. Riacquisita la fisonomia storica appare di primaria importanza la ricomposizione funzionale del complesso conventuale, forte di una naturale collocazione decisamente fuori dal comune, ci sembra un naturale candidato a svolgere funzioni organizzative e soprattutto simboliche nel campo della conservazione del nostro patrimonio ambientale.

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Il chiostro. Notevole importanza, nell’ambito del restauro del complesso, riveste il recupero e la riqualificazione del chiostro: ne verrà ripristinata la quota originaria con un abbassamento di 35 cm rispetto all’attuale, che risulta superiore a quella di calpestio interna a fabbricato; è prevista inoltre la pavimentazione perimetrale con ciottolato e liste di pietra, mentre nella parte centrale verrà realizzata una aiuola erbosa che ospiterà un grand e albero e due siepi modellate. Sul lato Sud-Est, utilizzando materiale di spolio, sarà poi ricostruita una fontana. In queste parti sarà particolarmente evidente la metodologia di stratificazione muraria dove i nuovi apparati, ripercorrendo i profili planimetrici originari, si intreceranno con le pietre originarie a costituire un nuovo originale paramento integrato in cui si rifletteranno storia e struttura.

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