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CROSSING-OVER - Patrizia Scrugli, Marianna trapani, Fabrizio Volpe

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La filosofia alla base dell’idea di progetto si ispira al processo di CROSSING-OVER, ovvero allo scambio di geni tra cromosomi che favorisce la ricombinazione genetica e la diversità cellulare tra individui. Ottenere una “ricombinazione territoriale” a Vogogna sarebbe possibile con la messa in campo non solo di interventi di progetto puntuali ma anche attraverso l’ausilio di dispositivi riconoscibili di organizzazione dello spazio pubblico capaci di fondere le due parti di città in una nuova identità urbana, più coesa e riconoscibile.

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L’esigenza che più si avverte a Vogogna è quella di un sistema di collegamenti tra tutte le porzioni di territorio che vada oltre la linearità imposta dalla Via Nazionale. Una versione hard di progetto vedrebbe il ricollocamento di edifici e spazi importanti della vita collettiva – come il Municipio e il Mercato – in parti di città tra loro distinte; in questo modo il peso di Via Nazionale sarebbe notevolmente ridimensionato a favore di un nuovo equilibrio urbano. In una versione soft – sensibile tanto alle esigenze del bando quanto allo stato di fatto – le azioni principali suggerite dal progetto consistono invece nel ridisegno degli spazi aperti oltre la ferrovia MI/DO e nella proposta di nuovi centri di attrazione per la comunità. Queste operazioni hanno entrambe l’obiettivo di una ridistribuzione dei pesi sul territorio urbano e di una saldatura fisica tra le due parti di città. In entrambi i casi l’azione più importante è sicuramente la rivalutazione delle sponde del Toce attraverso il potenziamento delle occasioni di svago all’aria aperta lungo l’argine. Questa operazione potrebbe accompagnarsi alla più ampia prospettiva di nuovi percorsi escursionistici dedicati all’ecologia e ai manufatti di controllo e irregimentazione delle acque del fiume, arricchendo pertanto la rete di sentieri locali legati al Parco della Val Grande.

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I quattro nodi di dettaglio attorno ai quali si articola l’idea complessiva di progetto sono: L’asta viaria principale, La piazza centrale, Il polo dei servizi, Le due porte del paese. L’immagine di riferimento cui si appoggia il progetto è quella dei sentieri di montagna e delle paline segna passo. Serie di pali in legno di altezze e sezioni diverse segnalano i luoghi della collettività assumendo differenti configurazioni e funzioni: “sculture ambientali” ad identificazione delle porte di ingresso in città, doppie pelli in corrispondenza delle facciate degli edifici pubblici, pali dell’illuminazione lungo i marciapiedi, paletti segna passo in corrispondenza dei percorsi escursionistici. _L’asta viaria principale. L’idea principale è che il sistema di pali in legno, da segno/scultura sul territorio diventi in realtà una vera e propria infrastruttura visiva di orientamento e segnalazione attorno alla quale si organizzino i percorsi esistenti da rivalutare e quelli nuovi da attivare. Percezione accessibilità e comunicazione. _La piazza centrale. Il disegno di Piazza Steffanina risale a pochi anni fa ed è in continuità con il disegno che contraddistingue tutte le vie del Borgo Antico. Questo aspetto, unito alla considerazione che una piazza aperta su una via a medio/alto scorrimento non avrà mai una sua intimità, si sono tradotti in un intervento minore, che conferma l’assetto esistente. L’idea è quella di eliminare la pensilina informativa in legno posta nell’angolo della piazza per sostituirla con una serie di elementi totemici in legno che mantengono la destinazione informativa ma che formalmente si declinano in continuità con il resto del progetto. _Il polo dei servizi. Il polo dei servizi raccoglie il Municipio, il Ricreatorio, il futuro Centro Civico, la Piazza del Mercato ed un parco giochi attrezzato. Questi edifici e spazi pubblici al momento non hanno alcun segno che li tenga assieme. Obiettivo del progetto è proprio quello di trovare un linguaggio comune tra il trattamento dei suoli e le facciate degli edifici pubblici che cambi l’immagine generale dello spazio senza tuttavia stravolgerne la logica. _Le due porte del paese. Porta Sud e Porta Nord presentano due condizioni tra loro molto differenti alle quali il progetto si è adattato attraverso l’imposizione di due segni sul territorio simili tra loro nella filosofia ma differenti tra loro nella forma. Serie di pali di legno con inciso il toponimo del paese segnalano le soglie di ingresso ed uscita dal terriorio cittadino. Entrambe le sculture si appoggiano su un letto di ciottoli estratti dal greto del Toce che nasconde l’innesto dei pali a terra e che rende più leggera l’intera opera. Legno: boschi; pietrisco: fiume; un unico segno riassume la duplice natura del territorio di Vogogna. Le due sculture ambientali sono state pensate come oggetti mutevoli e dinamici: la loro percezione infatti varia al variare del punto di vista per effetto della visione cinematica dall’auto, in un continuo gioco di luci e ombre in forte relazione alle condizioni atmosferiche e alle diverse ore del giorno.

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