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Rifunzionalizzazione e riqualificazione ambientale paesaggistica - Giulia Bonelli, G.Vele

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- Rifunzionalizzazione e riqualificazione ambientale paesaggistica delle aree pubbliche o a destinazione pubblica di porzione della zona “a.5” compresa tra Via Don Rocco Gallone, via Beato Angelico, Via Monterrone e via Muri, dichiarata di notevole interesse pubblico, con D.M. 1.8.85 “Colle di Ceglie”

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Vista dell'area di intervento

- Riqualificazione urbanistica di Via Muri, Piazza Sant’Antonio, Via San Rocco, Centro Storico dichiarato di notevole interesse pubblico, con D.M. 18.5.99 e Via Martina.

CEGLIE: L’ACROPOLI CHE DOMINA LA VALLE Ceglie Messapica, magno greca Kalìa, fondata ai piedi di un colle con quattro cinte murarie megalitiche, rappresentava nel passato per la sua posizione geografica, insieme con Oria, Manduria e Carovigno, un ostacolo militare Messapico all’espansione verso l’interno di Taranto, città greca.La parte più antica della città, espressione eccellente di un urbanistica medievale spontanea, con i suoi vicoli tortuosi e scoscesi, sovrastati da archi e volte ogivali, rappresenta il cuore di un sistema urbanistico che ha inglobato nei successivi ampliamenti la matrice organica e radiocentrica della città di fondazione. “E’ l’Oriente antico e lontano che porta nel mondo mediterraneo una sua antica forma?” Sono gli invasori che con l’inusitata forma circolare dei loro accampamenti danno vita al nuovo schema? Oppure è un germoglio che del tutto nuovo scaturisce dalla civiltà feudale rispondendo alla nuova struttura sociale? Forse tutte queste forze riunite, insieme a quelle pratiche della tecnica della difesa, hanno contribuito allo sviluppo di un nucleo urbano antico, avvolto nella sua forma circolare, anulare e centrifuga, che oggi, nella contemporaneità, ha la necessità di evolversi e imprimere, aprendosi, nel paesaggio la sua energia.

Il progetto per la rifunzionalizzazione e riqualificazione ambientale- paesaggistica ed urbanistica delle aree oggetto del concorso si divide in due ambiti urbani differenti: La porzione della zona “a.5”, compresa tra via Don rocco Gallone, via Beato Angelico, via Monterrone e via Muri, rappresenta una nuova zona di espansione a ridosso del centro storico a sud, e soglia ideale per ammirare la ricchezza del dolce paesaggio collinare a nord.

Area sportiva con percorsi naturalistici Nel tessuto urbano, variegato e spaginato, è presente una area verde stretta e lunga, oggetto della Riqualificazione paesaggistica, in cui sono presenti dei campi da gioco e una struttura in cemento armato pensata originariamente a servizio degli stessi. L’area è fortemente in pendenza ed è delimitata da via Beato Angelico, a sud e a nord dalla via Circumvallazione. L’idea di progetto è quella di legare in un unico corpo una serie di elementi che attualmente risultano slegati,di garantire l’accesso e la fruibilità all’area attraverso un sistema di percorsi pedonali che seguono l’orografia del suolo collegando superfici e spazi posizionati a quote differenti. Il volume esistente al centro dell’area è rimodellato e riutilizzato per l’alloggiamento del punto ristoro e dei servizi, i due corpi scale sono recuperati per connettere la quota dei campi da gioco a quella di via Beato Angelico, unito in questo punto direttamente al piano di copertura dell’edificio,la piazza belvedere, grande piastra calpestabile sorretta da esili pilastri che attraversandola vanno oltre, per tenere sospeso nell’aria un corpo di velari leggeri e oscillanti, copertura flessibile per un’area di sosta ideale, per guardare l’orizzonte e ammirare un paesaggio agrario unico nel suo genere, pieno di trulli, masserie, lamie, chiese rupestri, grotte carsiche, specchie e paretoni, muretti a secco, uliveti, vigneti, boschi con macchia mediterranea, querce secolari e radure a pascolo.

La Grande Cavea Con un percorso pedonale in leggera pendenza si raggiunge a nord-est la grande cavea, spazio scavato nella roccia carsica, pensato per ospitare eventi, concerti e spettacoli. La forma dell’arena si adegua alla pendenza dell’area, segue con i suoi piani i salti di quota del declivio e cerca di collegare attraverso un sistema di percorsi e aree di sosta la quota più bassa, in prossimità dell’accesso alla’area sportiva, a quella più alta di via Muri a ridosso del centro storico che è circondato da mura megalitiche costruite a secco che spesso integrano la roccia a tratti affiorante. Il tentativo è quello di progettare uno spazio articolato, un ortus-conclusus, delimitato da muri costruiti con la pietra estratta dallo scavo della cavea nella parte più bassa in prossimità del palcoscenico e rivestiti da calce scialbata in quella più alta- dov’è collocato l’edificio con punto ristoro e servizi ed il giardino dei colori. Una cava-madre che cerca il sottosuolo per poi affiorare in piani terrazzati pieni di verde e fiori, un corpo che funge da spazio-negativo e che contemporaneamente si collega e contrappone con dolcezza alla grande mole concentrica del centro antico, cinta da muri di età messapica, ancor oggi in parte visibili. L’altro ambito urbano oggetto di concorso è l’area del centro storico che comprende piazza Sant’Antonio, via San Rocco e via Martina, dichiarata di notevole interesse pubblico con il D.M. 18.5.99.

Piazza Sant’Antonio Anticamente questa piazza era un giardino, dove sorgeva un frantoio ipogeo di proprietà della famiglia “Epifani”. Nel 1948 l’ing. Comunale “Giuseppe Rodio” progettò una piazza con aiuole e prato verde, successivamente modificato per consentire il passaggio delle automobili. Posta all’imbocco di Corso Garibaldi (l’antica Corsea) e l’inizio di via S. Rocco è una delle arterie principali della città. Il progetto prevede di restituire alla piazza le caratteristiche urbane di un tempo, uno spazio interamente pedonale, con due piani leggermente inclinati che garantiscono, con una giusta pendenza, il recupero dell’acqua piovana nella parte centrale, attraverso una canaletta incassata nel pavimento che percorre in diagonale tutta la piazza. I piani di calpestio sono rivestiti di pietra a spacco e di “liste a correre”. Nella parte a sud della piazza sono presenti delle sedute in pietra lungo il muro di confine esistente, ombreggiate quasi sempre tutto l’anno, grazie alla presenza dei due palazzi alle loro spalle. Nella porzione a nord, invece, è evidente il limite inclinato, allineato con un lato dell’isolato che si affaccia su via S.Rocco, per dare la possibilità alle automobili di sostare in un tempo limitato, visto che nella piazza affaccia anche l’ufficio postale, costruito nel 1958.

San Rocco, la chiesa, la piazza e il teatro La Chiesa di San Rocco, di stile neoclassico, e il teatro comunale, costruiti entrambi nel 1885 dall’ing. Antonio Guariglia, rappresentano un nucleo urbano importante e consolidato (chiesa- teatro- piazza), nato in un periodo in cui l’intera città fu interessata da un processo espansivo di rilevante significato sociale ed economico e che vide l’edificazione di edifici importanti. Attualmente il sagrato della chiesa e lo spazio esterno al teatro sono attraversati da due strade che si connettono a via Martina e che circondano completamente la superficie pedonale. L’intenzione di progetto è quella di chiudere completamente la piazza e renderla pedonale, garantire una visuale prospettica ottimale da via San Rocco, liberando la vista dei due fronti ottocenteschi della chiesa e del teatro comunale e permettere di fruire in leggera pendenza la stessa dalla quota più bassa fino al sagrato che, rappresenta il punto più alto della piazza. Le alberature esistenti verranno rimosse e riposizionate sul fronte sud dell’area, ottenendo così un ombreggiatura costante durante tutto l’anno. Ambedue gli interventi sulle piazze si inseriscono in un più ampio quadro di riqualificazione urbanistica di via San Rocco e di via Martina, dove si prevede di migliorare la percorrenza pedonale attraverso il ridisegno della pavimentazione e dell’arredo urbano, al fine di ottimizzare la fruibilità per tutte le categorie di utenza. In particolare il progetto prevede di inserire su via Martina piccoli polmoni di verde come elementi migliorativi del micro-clima e che fungono anche da spartitraffico e asse ideale per eventuali aree di sosta di breve durata.


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