Quantcast
Channel: Divisare - Projects Latest Updates
Viewing all 11324 articles
Browse latest View live

Fungus - Barbara Arciuolo

$
0
0

Furniture design, presented to “FuoriSalone 2014” during the Exibition “Hands on Design” organized by Shiina+Nardi Design. Produced by Slow Wood. Stool with solid beech wood structure and cloth padding. Seats available in various colours. The colorful padding makes Fungus a simple but fun piece of furniture. Dimensions: cm 30×40 x h. 50

Barbara Arciuolo — Fungus

Barbara Arciuolo — Fungus

Barbara Arciuolo — Fungus

Barbara Arciuolo — Fungus

Barbara Arciuolo — Fungus

Barbara Arciuolo — Fungus

Barbara Arciuolo — Fungus


“Concorso di idee logo Chiesa di Padova” - BRAHIM SHOSHI, Attilio Palombizio , Francesco Innocenti , Burim Shoshi

$
0
0

l logo e pensato per rappresenti in maniera completa e immediata, la chiesa di Padova, come un simbolo che in qualsiasi ambito di applicazione riconduca non solo alla diocesi di Padova, ad un idea di unione, di pace e accoglienza fraterna verso tutti i cristiani. Il logo come simbiosi di 3 elementi caratteristici principali. L’immagine del Cristo, che dall’alto veglia su tutto e tutti, l’onnipotente. Il cerchio, simbolo di unione e uguaglianza. La cattedrale di Padova, come luogo di riferimento ed incontro di tutti coloro che si avvicinano alla chiesa cattolica. Per rispondere alle esigenze del bando abbiamo utilizzato i riferimenti fornitici a base di gara, prendendo spunto dal riferimento architettonico e quello pittorico, per ottenere un logo significativo, unico e ben distinguibile; L’elemento simbolico è racchiuso da due ordini di circonferenze, Il primo ordine vuole rappresentare l’infinito e il continuo, del cammino che ogni cristiano intraprende nel momento del suo battesimo, verso la ricerca di Dio e della fede cristiana. Il secondo ordine racchiude il Cristo circondato da santi e angeli, che benedice e veglia dall’alto sulla chiesa cristiana, simboleggiata dalla Cattedrale di Padova. La fusione di questi elementi simbolici e spirituali, uniti tra di loro in modo armonico e significativo, rendono questo logo distinguibile da tutti gli altri, denunciando la forte appartenenza al luogo e alle sue funzioni legati alla religione. La dicitura,’‘comunità grembo che genera i cristiani di oggi’’ è intesa come frase rappresentativa del pensiero che la diocesi di Padova vorrebbe trasmettere a tutti i cristiani. In conclusione ci siamo permessi di firmare il logo a nome del Papa attuale ’’ Francesco ’’ illustrando un esempio pratico del suo utilizzo ; come se avesse ottenuto la sua benedizione, in quanto rappresentante dei Cristiani.

BRAHIM SHOSHI, Attilio Palombizio , Francesco Innocenti , Burim Shoshi  — “Concorso di idee logo Chiesa di Padova”

BRAHIM SHOSHI, Attilio Palombizio , Francesco Innocenti , Burim Shoshi  — “Concorso di idee logo Chiesa di Padova”

BRAHIM SHOSHI, Attilio Palombizio , Francesco Innocenti , Burim Shoshi  — “Concorso di idee logo Chiesa di Padova”

BRAHIM SHOSHI, Attilio Palombizio , Francesco Innocenti , Burim Shoshi  — “Concorso di idee logo Chiesa di Padova”

BRAHIM SHOSHI, Attilio Palombizio , Francesco Innocenti , Burim Shoshi  — “Concorso di idee logo Chiesa di Padova”

BRAHIM SHOSHI, Attilio Palombizio , Francesco Innocenti , Burim Shoshi  — “Concorso di idee logo Chiesa di Padova”

“ Concorso di idee per il completamento e riqualificazione della fontana in piazza risorgimento ed aree adiacenti ” - BRAHIM SHOSHI, Francesco Innocenti , Burim Shoshi

$
0
0

Dalla documentazione storica rileviamo che Avezzano e il capoluogo moderno della pianura del Fucino, diventato epicentro dall’antichità chiamata ” Marsica”: con importanza notevole nell’agricoltura, industria e commercio al margine occidentale della conca del Fucine. la città marsicana ebbe notevoli cambiamenti dovuti al seguito del sisma nel 1915 e successivamente dalla seconda guerra mondiale, che hanno completamente stravolto l’aspetto della città precedente ai successivi eventi. La città oggi presenta una maglia urbanistica regolare con vie rettilinee gran parte alberate ed ampie piazze. Tra queste troviamo i due assi principali dello snodo di collegamento con la piazza Risorgimento. L’origine della cittadina di Avezzano e fortemente legata ai piccoli villaggi ricovero, i quali sorgono durante i lavori di prosciugamento e bonifica del lago Fucino all’epoca dell’imperatore Claudio. L’abitato, raccolto sull’area di un tempio consacrato al Dio Giano . Sin dal secolo VI epoca in cui l’emissario artificiale si ostruì e i borghi circostanti si inondavano periodicamente dal lago del Fucino inizio ad avere un importanza ed una crescita economica, solo nel secolo scorso Avezzano acquisì un importanza rilevante, dovuta alla bonifica del Lago Fucino, ottenendo una fertile piana a favore delle attività agricole. L’unico vero fiume immissario era il Giovenco, il quale riversava le proprie acque dall’atto Nord Est della piana, inoltre il lago raccoglie acque dal massiccio del Velino-Sirene a Nord e dai Monti della Marsica a Sud. Prima della bonifica il lago del Fucino era uno dei tre laghi più grandi della penisola, con un sistema lacustre di origine carsica.

BRAHIM SHOSHI, Francesco Innocenti , Burim Shoshi  — “ Concorso di idee per il completamento e riqualificazione della fontana in piazza risorgimento ed aree adiacenti ”

Progetto di idee. La proposta di idee e di progetto vuole collegarsi alla storia mantenendo le radici e garantendo la continuità, interpretando il tutto in chiave moderna senza perdere l’essenza della storia e della memoria. Mantenendo la premessa usiamo un filo per condurvi alle risposte e soluzioni date al bando, un filo il quale inizia dal lago Fucino per arrivare alla città antica e successivamente ad Avezzano contemporanea di oggi. Il progetto prosegue con il principio di continuità tra passato presente e futuro. Riqualificando al meglio la fontana e le aree adiacenti. Attraverso i studi e le indagini, storiche e territoriali, le visite e l’osservazione di quei spazi, volumi, monumenti, edifici, corsi di scorrimento di persone e automobili. Si e pensato di dare risposta e soluzione oltre alle risposte scontate del bando, anche alle esigenze cittadine, dato che sono i protagonisti principali che usufruendo di quei spazi danno vitalità e senso di esistere. Osservando da vicino il tutto abbiamo trovato le problematiche e le risposte contemporaneamente. La piazza “Risorgimento” si trova in un punto di cerniera con gli assi principali della città, ospitando e includendo in essa la Cattedrale dei Marsi. La quale e un elemento dominante, dato le dimensioni la posizione e le funzioni che ha per la cittadinanza. Studiando la piazza in planimetria con un attenzione e un occhio critico, confrontandolo soprattutto con la proiezione a terra della cattedrale possiamo leggere benissimo che altro non e che lo specchio della chiesa proiettato a terra, una piazza chiesa, aperta a tutti, coinvolgendo chiunque si trova all’interno. La piazza ci rivela il suo mistero dal nome il quale ci fa affrontare meglio questo argomento per poi illuminarci con il suo risorgimento. Dato che il progetto e di completamento e riqualificazione si e pensato di completare l’opere mancanti mantenendo il collegamento storico ma interpretarle in chiave moderna. Si e proseguito con la schematizzazione del concetto. Rappresentando quel territorio attraverso il bacino del Fuccino e i suoi tre emissari. Tre elementi tubolari in acciaio, legati tra di loro, che sostengono una lastra di metallo accartocciato, con forme irregolari, una conchiglia. citando il fucino il quale raccoglie l’acqua per poi successivamente disperderle. Dando vita a una rappresentazione semplice ma non banale, la quale è priva di decorazioni, mantenendo l’essenza diventando essa elemento di decoro. L’opera d’arte si posiziona nella vasca della fontana in posizione apparentemente casuale generando una asimmetria de-centrico, non interferendo con la vasca che può rappresentare la cupola capovolta della chiesa “ l’abside ”. Volendosi allineare agli assi principali che intersecano la piazza, per generare un getto d’acqua di purificazione che tenta ad arrivare al centro della vasca battesimale della piazza chiesa. Un ulteriore accuratezza e miglioramento viene fatto coprendo i mosaici di colore celeste blu e bianco, i quali alternano il colore alle acque della vasca dandogli una visione ingannevole, per sostituirli con uno strato di pietre di fiume,di diversi colori, per dare la concezione chiara delle acque di quel territorio, le quali sono acque a sfumature di grigi. Riqualificare la fontana, valorizzando attraverso l’intervento che lo evidenzia e lo pone in risalto. La evidenzi-azione la otteniamo attraverso l’inserimento a terra di un ulteriore cerchio, il quale ha diametro maggiore, ed è protratto verso gli assi stradali principali di intersezione. La vasca della fontana viene messa in risalto attraverso un operazione di sottrazione del materiale all’interno del cerchio, eseguita tramite un taglio il quale genera una pendenza, che parte dal piano zero della piazza arrivando ad una quota inferiore: realizzando un spazio di sosta, che diviene un podio rientrato. Le operazioni permettono di rivalorizzare il sito, ospitare le persone ad concentrarsi in spazi attrezzati con sedute che impongono viste panoramiche pensate: le quali offrono una lettura chiara dell’insieme, attraverso la melodia poetica che interrompe la solitudine mediante lo scorrimento dell’acqua il quale indica la cattedrale per poi finire nella fonte battesimale e purificarsi. L’opera d’arte di completamento costituita dagli elementi tubolari che anno dimensioni proporzionate ai tronchi dei alberi i quali circondano gli spazzi. Elementi tubolari in acciaio ossidato con sfumature di diversa intensità di marrone per denunciare la sua diversità di contemporaneità la quale si integra senza conflitti con il passato, mantenendo il legame progressivo della continuità. Le dimensioni dei elementi tubolari costituenti l’opera hanno diametro ≥ 30 cm ed altezza ≤ dell’ raggio della fontana. L’intervento nelle aree adiacenti si svolge abbracciando la via corradini per renderlo parte della piazza allargando lo spazio, unificandolo attraverso l’utilizzo dei materiali del posto e mantenendo in linea continua la stessa quota , per percepire il senso della continuità spaziale, inoltre migliorando lo scorrimento del traffico controllato attraverso delle barriere a scomparsa. I marciapiedi dei due assi principali che riportano nella piazza mantengono gli stessi materiali per evidenziare ed indicare la loro importanza, guidando i turisti al proseguimento dei percorsi, accompagnandoli a destinazione. Gli attraversamenti pedonali vengono migliorati sia dal punto di vista della praticità ma anche nel senso visivo ed estetico mantenendo sempre gli stessi materiali ma di colori diversi per indicare i punti di passaggio. Sensibilizzandosi per i diversamente abili eliminando ogni barriera architettonica e migliorando le indicazioni sonore visive e delle guide a terra per i non vedenti. L’intervento prevede il miglioramento e l’adeguamento dei arredi urbani e della raccolta rifiuti differenziata. Attraverso la trasformazione di oggetti di arredo esistenti in arredo urbano multi funzionali. Una delle soluzioni per la piazza e la trasformazione dei vasi dei alberi in panchine eleganti che danno la sensazione di sospensione, nei quali collochiamo i contenitori di raccolta rifiuti, gli stessi elementi di arredo la notte si trasformano in punti di illuminazione pubblica e scenografica migliorando la qualità e la fruibilità dei spazzi, sia nel ambito estetico che funzionale.

BRAHIM SHOSHI, Francesco Innocenti , Burim Shoshi  — “ Concorso di idee per il completamento e riqualificazione della fontana in piazza risorgimento ed aree adiacenti ”

BRAHIM SHOSHI, Francesco Innocenti , Burim Shoshi  — “ Concorso di idee per il completamento e riqualificazione della fontana in piazza risorgimento ed aree adiacenti ”

BRAHIM SHOSHI, Francesco Innocenti , Burim Shoshi  — “ Concorso di idee per il completamento e riqualificazione della fontana in piazza risorgimento ed aree adiacenti ”

Ricostruzione della dogana di Martigny - francesco fusillo

Ricostruzione impianto "Ex Filadelfia", Torino - Rinaldo Del Nero, Marco Del Nero, Alvaro Bongio

$
0
0

FILOSOFIA DEL PROGETTO L’intento progettuale è quello di concepire un centro di allenamento scandito da decisi tratti moderni contestualizzati ai nostri tempi, ma con un severo e ligio sguardo verso il passato. Un passato che non può essere ignorato quando si parla di Torino. Le gesta di quella formidabile squadra, il Grande Torino, non devono essere soffocate ed il continuo sforzo svolto dai tifosi per mantenere vivo il ricordo negli anni va supportato e premiato. Troppo importante è avere immagini che ricordino quei gloriosi momenti. Troppo nobile il sito per non rispettare ciò che fu. Troppo forte la tentazione di rivivere quei tempi.

Rinaldo Del Nero, Marco Del Nero, Alvaro Bongio — Ricostruzione impianto "Ex Filadelfia", Torino

SCELTE PROGETTUALI Di seguito si elencano le più significative scelte progettuali:
  • Formazione di due campi da gioco, uno principale adibito ad allenamenti della Prima squadra ed uno secondario ad uso della squadra Primavera, collegati tra loro da un lungo viale che assume un ruolo pubblico ed è chiamato “Piazza Granata”.
  • Mantenimento dell’ ingombro in pianta dell’ antico stadio, caratterizzato da smussi sugli angoli ed una leggera pendenza sui rettilinei centrali.
  • Ricostruzione della tribuna principale attraverso una struttura moderna ma con i lineamenti caratteristici ed inconfondibili dell’ antica copertura, caratterizzata dalla forte pendenza verso l’alto.
  • Abolizione dei confini tra interno ed esterno con la formazione di uno zoccolo vetrato che permette di abbracciare l’intorno e consente la formazione di una “Piazza Granata” tra i due campi. Tale area è pensata come aperta al pubblico anche nei momenti di chiusura delle strutture sportive e delle tribune del campo principale. L’intento è proprio quello di ricreare l’antica unione tra ragazzi delle squadre giovanili, calciatori professionisti e tifosi, proprio come accadeva ai tempi del Grande Torino.
  • Collocazione del museo in posizione centrale. L’ingresso al museo è posto accanto all’ ingresso della tribuna principale e vi si accede dalla “Piazza Granata”. Il museo si affaccia proprio sulla piazza attraverso grosse vetrate dal ritmo irregolare e moderno, in modo da rendere ben chiaro a tutti l’imponenza della storia del Torino ed allo stesso tempo è un invito a visitare questo spazio contenente immagini che non devono essere dimenticate. Il museo si affaccia anche sul campo da gioco mediante ampie vetrate al piano secondo. Con tale espediente si intende creare un filosofico collegamento tra il passato ed il futuro, con la lecita speranza che esso abbia in serbo gioie e soddisfazioni.
  • Formazione di 3500 posti a sedere, tutti coperti, posizionati su tre lati dello stadio. Le tre coperture sono sconnesse tra loro in modo da lasciare ampi varchi da cui è possibile scorgere il manto erboso del Filadelfia.
  • Collocazione della sede su via Giordano Bruno, frontalmente alla tribuna principale, in modo da separare la parte pubblica da quella privata. L’edificio è stato pensato a gradoni con ampie vetrate, in modo da ammorbidire il prospetto interno, ben visibile dal pubblico seduto sugli spalti.
  • Formazione di un passaggio pedonale a livello “+4,81”. Esso costituisce l’anello di congiunzione dell’intero complesso ed è completamente pedonabile. In tal modo si intende rendere il Filadelfia uno spazio fruibile in cui il tifoso granata è libero di camminare senza ostacoli o privazioni di accesso.
  • Costruzione dell’ edificio societario frontalmente alla tribuna principale e caratterizzato dall’ assenza di posti a sedere per il pubblico. Tale scelta, in parte obbligata per non sforare il numero di posti richiesti, è stata un’ occasione per poter dividere la zona pubblica, tribuna principale, dalla parte meramente societaria e con maggiori pretese di privacy.

Tribuna principale e museo Il corpo principale dello stadio in progetto è rappresentato dalla tribuna storica la quale, oltre all’ ingresso allo stadio, ospita il museo del grande Torino disponendosi sui due piani rialzati. L’ingresso di entrambe le funzioni è previsto al piano terreno, mediante uno spazio interamente vetrato che annulla il confine tra interno ed esterno. Si viene così a creare un ambiente familiare in cui il Torino abbraccia il proprio tifoso. La vetrata consente di allargare la piazza all’ interno del Filadelfia stesso ricordando come un tempo fosse un punto di incontro con la squadra. L’arioso spazio al piano terreno accoglie, i tornelli d’ingresso allo stadio e la biglietteria del museo, ma anche uffici relativi alle suddette funzioni e servizi destinati al pubblico. Le scale che conducono agli spalti ed al museo sono immerse nel medesimo spazio rimanendo però separate, scindendo così le due funzioni. Il piano primo si propone come un ambiente tipicamente museale, con pareti flessibili dall’aspetto candido, su cui sono esposte le immagini della straordinaria storia del toro. Le grandi pareti vetrati dal ritmo discontinuo scandiscono l’ambiente e danno un suggestivo affaccio alla “Piazza Granata” oltre che al campetto secondario. Anche il piano secondo riservato al museo con una piccola area commerciale ed una zona ristoro. La zona ristoro è raggiungibile anche dalla tribuna e lo scenario che l’utente trova in questa zona è a dir poco suggestiva. La vista sulla piazza è messa in secondo piano dalle immense vetrate che guardano sul campo da gioco principale, lo stesso terreno in cui i più fortunati poterono ammirare le gesta del Grande Torino. E’ in questo luogo che si vuol creare una platonica unione tra il passato (museo) ed il futuro (campo da gioco). Lo spazio riservato a tribuna presenta due livelli di gradinate. Le uscite per accedervi sono in totale 6. Le sedute della sola tribuna principale sono previste in legno scuro, proprio come furono quelle storiche, impeccabilmente riprodotte nell’ attuale museo del Torino.

Rinaldo Del Nero, Marco Del Nero, Alvaro Bongio — Ricostruzione impianto "Ex Filadelfia", Torino

Le tribune secondarie Completano i posti a sedere richiesti le due tribunette secondarie collocate perpendicolarmente a quella principale. Esse sono dotate di propria copertura con struttura in legno lamellare, garantendo protezione dall’ acqua a tutti gli spettatori presenti nello stadio. Un unico livello di gradinata è scandito da due passaggi pedonali rispettivamente a livello + 0,60 e +4,82. Quest’ ultimo prosegue lungo tutto il perimetro dello stadio connettendo le tribune anche all’ edificio societario posizionato sul fronte Sud. La tribuna su via Filadelfia accoglie al piano terreno le sedi delle associazioni ed un pub di ritrovo per tifosi. In questa via si respira la fede granata e la formazione di un luogo di ritrovo così speciale ha l’intento di coltivare la passione e di permetterne la condivisone. Accanto a tali strutture sono previsti i cunnicoli d’uscita dello stadio. La tribuna su Via Giovanni Spano accoglie le funzioni commerciali. L’intento è stato quello di separare il più possibile tali funzioni dal resto dello stadio. Per tal motivo il piano terra è stato adibito a zona di passaggio, con le uscite dalle tribune ed una sequenza di vuoti e scale che permettono la visione e l’accesso ai veri e propri negozi i quali trovano spazio al piano interrato. I negozi sono richiamati al piano terra tramite vetrine espositive collocate sotto le tribune. Le facciate delle due tribune secondarie si presentano sobrie e semplici, accentuando la forte dicotomia tra il pieno dell’ acciaio corten e il vuoto del vetro. La copertura delle tribunette presenta la stessa inclinazione della copertura principale, ma con dimensioni notevolmente ridotte.

Rinaldo Del Nero, Marco Del Nero, Alvaro Bongio — Ricostruzione impianto "Ex Filadelfia", Torino

La sede Frontalmente alla tribuna principale si erge l’edificio societario caratterizzato da un sistema di gradonate che scende progressivamente verso il campo da gioco. Tali gradonate sono funzionali per ammorbidire il prospetto e per generare due passaggi pedonali ad uso pubblico. L’accesso all’ edificio si trova sulla Via Giordano Bruno ed è collocato centralmente. La facciata ha un paramento esterno in calcestruzzo a vista con una sequenza di lame in acciaio corten che si interpongono a finestre a nastro dall’ impostazione orizzontale. Tale disegno vuole indicare le numerose vicissitudini le molteplici figure, i personaggi, gli eroi (rappresentati dalle lame di corten) che hanno costellato la storia lunga del Toro (rappresentata dalle finestre a nastro orizzontali). All’ ingresso vi è una reception che distribuisce i vari utenti. Frontalmente un corridoio garantisce uno scorcio sul campo da gioco, facendo intuire la via per gli spogliatoi. Oltre a 2 spogliatoi per i giocatori con annesso centro massaggi, trovano collocazione su questo piano anche n.2 spogliatoi per arbitri; n.1 sala antidoping; n.1 pronto soccorso direttamente collegato all’ uscita dei mezzi; n.3 bagni pubblici suddivisi tra uomini, donne e disabili; n.1 locale destinato ad attrezzature; n.1 locale destinato a magazzino; n.1 palestra attrezzata. Ai lati della reception vi sono un bar con relativi tavolini e posti a sedere ed una zona relax. Sul lato verso la via Fildelfia vi è l’ingresso di alcune vetture con l’accesso preferenziale per i mezzi di soccorso e la risalita del parcheggio interrato. Le 2 uscite di emergenza poste ai lati dell’ edificio con relativa scala di collegamento ai piani, adempiono le esigenze antincendio. L’accesso al piano primo si effettua tramite due scale situate in posizione centrale. Tali scale sono ben distinte in quanto conducono rispettivamente alla foresteria (scala di sinistra), agli uffici della sede ed alla tribuna stampa (scala di destra). E’ proprio la tribuna stampa che si trova in posizione centrale rispetto all’ edificio e gode di una vista privilegiata sul campo. Guardando il campo l’ala sinistra dell’ edificio accoglie la foresteria comprendente n.4 camerate da 4 posti letto ed una zona comune con cucina, soggiorno e posto svago. Sull’ala destra si estende la sede societaria del Torino, composta da 3 uffici spaziosi e luminosi, un locale d’archivio ed un locale tecnico. Sia la parte societaria che la foresteria si affacciano sul campo da gioco mediante ampie vetrate che si estendono lungo tutto il corridoio. Suggestivo è il doppio percorso parallelo che viene a generarsi tra corridoio interno e passaggio esterno, affiancati tra loro e separati dalla vetrata termica. Il piano interrato ospita 40 posti auto. L’accesso all’ autorimessa avviene da via Giordano Bruno all’ incrocio con via Giovanni Spano, mentre l’uscita è situata sulla stessa via però all’ angolo opposto, mediante un sistema lineare con due rampe a chiocciola distinte.

Rinaldo Del Nero, Marco Del Nero, Alvaro Bongio — Ricostruzione impianto "Ex Filadelfia", Torino

I MATERIALI La scelta dei materiali assume un’ estrema importanza all’ interno del progetto. Si è deciso di utilizzare un numero limitato di materiali, in modo da rendere l’insieme il più uniforme possibile, ma ad ognuno di essi è associato un compito ed un significato ben preciso.
  • Acciaio Corten; è il materiale prinicipe del progetto e filo conduttore dell’intera struttura. Un materiale perfetto per simboleggiare il Torino. Materiale dal nobile colore granata, solido e resistente. Un aspetto usurato e trascurato, cocciuto e irriducibile, immortale e forte, quasi a simboleggiare che le innumerevoli avversità subite potranno solo scalfirlo, ma mai distruggerlo.
  • Cemento a vista; materiale sincero, deciso, semplice e umile. Un materiale che non nasconde altro che se stesso. Tutte caratteristiche che appartengono al Toro. Il binomio con l’acciaio corten funziona e l’effetto è quello della massa che si impone prepotentemente. Il messaggio è chiaro: “Il Toro merita rispetto”.
  • Vetro; materiale estremamente diverso dai precedenti, ma la cui unione serve ad attutire la rudezza di cemento e corten. Posizionato lungo tutto il perimetro delle tribune alleggerisce la struttura conferendo un senso di sospensione nell’ aria dell’ intero stadio. La sospensione è un’allegoria dei giocatori del Grande Torino che da campioni sono diventati leggenda.
  • Legno; usato per la struttura delle coperture e per le sedute della tribuna principale. Un materiale tanto antico quanto solido che si è deciso di reinterpretare ricordando la storica struttura del Filadelfia, realizzata proprio in legno. Una struttura che permetteva di generare il suggestivo rimbombo conseguente al collettivo battere di piedi del pubblico granate sulle gradinate del Filadelfia.

Rinaldo Del Nero, Marco Del Nero, Alvaro Bongio — Ricostruzione impianto "Ex Filadelfia", Torino

Rinaldo Del Nero, Marco Del Nero, Alvaro Bongio — Ricostruzione impianto "Ex Filadelfia", Torino

Rinaldo Del Nero, Marco Del Nero, Alvaro Bongio — Ricostruzione impianto "Ex Filadelfia", Torino

Rinaldo Del Nero, Marco Del Nero, Alvaro Bongio — Ricostruzione impianto "Ex Filadelfia", Torino

Rinaldo Del Nero, Marco Del Nero, Alvaro Bongio — Ricostruzione impianto "Ex Filadelfia", Torino

Rinaldo Del Nero, Marco Del Nero, Alvaro Bongio — Ricostruzione impianto "Ex Filadelfia", Torino

FLAT RENOVATION (BCN) - Bruno Seve

$
0
0

130 square meters renovation in a typical Eixample Building. The renovation intends to respect and return to most of the original elements of this 1930´s flat. It will destroy the parts added in the 80’s, scour, clean and reveal the beauty of the spaces, bringing a large open industrial kitchen into the middle. This approach will permit a high quality renovation with a minimalist, economical and thus ecological attitude by finding valuable parts like “Objets trouvés”: the main aims of the renovation include revealing a brick wall, previously hidden Catalan vaults, reusing parts of the floors and composing recycled furniture. The flat has also been equipped with new electrical and sanitary instillations and double glazing on the original wooden frame in order to improve energy efficiency.

Bruno Seve — FLAT RENOVATION (BCN)

Bruno Seve — FLAT RENOVATION (BCN)

Bruno Seve — FLAT RENOVATION (BCN)

Bruno Seve — FLAT RENOVATION (BCN)

Bruno Seve — FLAT RENOVATION (BCN)

Bruno Seve — FLAT RENOVATION (BCN)

Bruno Seve — FLAT RENOVATION (BCN)

FLAT RENOVATION (BCN) - Bruno Sève

$
0
0

130 square meters renovation in a typical Eixample Building. The renovation intends to respect and return to most of the original elements of this 1930´s flat. It will destroy the parts added in the 80’s, scour, clean and reveal the beauty of the spaces, bringing a large open industrial kitchen into the middle. This approach will permit a high quality renovation with a minimalist, economical and thus ecological attitude by finding valuable parts like “Objets trouvés”: the main aims of the renovation include revealing a brick wall, previously hidden Catalan vaults, reusing parts of the floors and composing recycled furniture. The flat has also been equipped with new electrical and sanitary instillations and double glazing on the original wooden frame in order to improve energy efficiency.

Bruno Sève — FLAT RENOVATION (BCN)

Bruno Sève — FLAT RENOVATION (BCN)

Bruno Sève — FLAT RENOVATION (BCN)

Bruno Sève — FLAT RENOVATION (BCN)

Bruno Sève — FLAT RENOVATION (BCN)

Bruno Sève — FLAT RENOVATION (BCN)

Bruno Sève — FLAT RENOVATION (BCN)

VILLETTA INDIPENDENTE - Filippo Ricci Iamino


Casa D - Paolo Daniotti

$
0
0

Via Paolo Sarpi, Milano. Intervento di ristrutturazione di un sottotetto esistente in un edificio dei primi del ‘900. Diversa distribuzione degli spazi interni, realizzazione di lucernari per l’illuminazione della camera e del bagno progetto degli arredi.

Paolo Daniotti — Casa D

Paolo Daniotti — Casa D

Paolo Daniotti — Casa D

Paolo Daniotti — Casa D

Casa "G" - Mario Arcuri Architetto

$
0
0

Il progetto nasce dall’esigenza del cliente di avere un bagno più spazioso e rinnovare l’intero appartamento. Sono stati, quindi, progettati sia il bagno che la cucina, ponendo attenzione ai materiali e agli spazi. Gli impianti elettrici, idrici sanitari, e di climatizzazione sono stati completamente rinnovati. Il corridoio è stato controsoffittato, ricavando un vano ripostiglio accessibile dalle camere. E’ stato posato in tutto l’appartamento, ad esclusione del bagno e della cucina, un parquet predefinito color tortora scuro, infine, le pareti sono state tinte con colori tenui.

Mario Arcuri Architetto — Casa "G"

Salone

Mario Arcuri Architetto — Casa "G"

Corridoio controsoffittato

Mario Arcuri Architetto — Casa "G"

Particolare del bagno

Mario Arcuri Architetto — Casa "G"

La camera

Mario Arcuri Architetto — Casa "G"

Lo studio

REHABILITACIÓN MERCADO DE ABASTOS DE ROQUETAS DE MAR, ALMERÍA - Armando Viana Martins

$
0
0

EL MERCADO Los mercados no son sólo lugares de la ciudad para hacer negocios. El mercado siempre ha sido un elemento de cohesión social en el barrio, un lugar de interés. En la memoria colectiva el mercado constituye un punto de encuentro privilegiado de la interacción social y la vida cotidiana. Esta condición de la densidad que el mercado tiene en relación a la ciudad es una condición para el proyecto, por lo que el edificio y su entorno inmediato en realidad se convierten en un punto de referencia claro. El edificio existente presenta una estructura principal en hormigón muy precisa, con una métrica muy marcada. Su imagen reflecte su estructura, abstracta, lógica e esencial. Con las debidas diferencias, un modelo industrial de cómo se hacían los espacios públicos griegos: basamento, pilares e vigas. Como las “Stoai” o “Estoa” griegas que eran espacios arquitectónicos cubiertos, de plantas rectangulares, conformados mediante una sucesión de columnas, pilares e otros soportes (columnata), y, en su caso, muros laterales. Las distintas actuaciones que han venido sucediendo en el tiempo han alterado esa composición, característica di este tipo di arquitectura racionalista e estructuralista. La lectura de su identidad formal se ha perdido.

Armando Viana Martins — REHABILITACIÓN MERCADO DE ABASTOS DE ROQUETAS DE MAR, ALMERÍA

DESCRIPCIÓN DE LA SOLUCIÓN La solución está formada por un grande volumen del mercado que asienta sobre un basamento elevado cuya cota se sitúa a 6.23, donde se ocupa parcialmente disponiendo los volúmenes (revestidos en paneles de chapa ondulada) las zonas técnicas, cámara frigorífica, cafetería en el alzado norte e despachos e zonas técnicas en el alzado sur. En el basamento se abren puntualmente las escaleras y rampas de acceso. Se mantienen el número de accesos del proyecto original: 2 entradas principales e otras 3 secundarias. La entrada principal se hace en la zona Este, por las escaleras y rampa adjuntas al basamento, permitiendo una mejor conexión con los espacios exteriores contiguos al mercado. La propuesta busca un mercado como extensión del espacio público, que invita a acceder, acogiendo el visitante con un espacio amplio y diáfano. El edificio es concebido como un gran contenedor, encintado por la estructura existente, flexible capaz de permitir la utilización tanto autónoma como conjunta de los distintos usos que alberga, posibilitando de este modo un funcionamiento ininterrumpido del mismo a lo largo del día. Los volúmenes de servicio periféricos más bajos e parcialmente “apoyados” en el basamento, procuran mantener la lectura formal de la estructura principal. Se pretende que la relación de sus espacios interiores con el exterior, en una permeabilidad recíproca, sea disciplinada y no inmediata. La volumetría, independientemente de su mayor o menor diversidad, tendrá en la repetición de elementos arquitectónicos, estructuralmente presentes, pero también el fundamento de su diferencia y la garantía de su particularidad.

Armando Viana Martins — REHABILITACIÓN MERCADO DE ABASTOS DE ROQUETAS DE MAR, ALMERÍA

PROGRAMA El programa está organizado de acuerdo a la relación entre el espacio construido existente y los nuevos requisitos establecidos en el pliego de prescripciones técnicas. El edificio central se divide en tres áreas, virtualmente definidas por la modulación estructural principal. Se pretende que el cuerpo central pueda funcionar como un gran espacio abierto. Dos tercios de la superficie están destinados a los puestos de mercado que son organizados en módulos prefabricados dispuestos en forma ordenada creando circulaciones amplias. Cada puesto está dotado de todos los servicios necesarios para poder albergar cualquier actividad, respectando la normativa vigente. Cada módulo tiene básico tiene a su disposición una cámara frigorífica individual. El otro tercio funciona como un gran atrio de llegada. Se ocupa con las zonas de entrada, cafetería y otras funciones subyacentes. El programa restante ocupa el perímetro de las elevaciones Norte, Sur y Oeste. A norte las áreas que requieren menos luz natural, mientras a sur las zonas de despachos y dirección. En la zona oeste se distribuyen vestuarios y aseos. Las circulaciones son lineales y fluidas para facilitar la comprensión de la organización espacial del edificio. Hay que referir que toda la organización funcional del edificio resulta de un esquema espacial muy sencillo y flexible, lo cual permite adaptaciones posteriores a otras exigencias de uso que puedan ocurrir. Así, el esquema funcional que se presenta es solamente uno entre muchos otros posibles, siendo únicamente el que nos parece responder mejor al programa definido en el concurso.

Armando Viana Martins — REHABILITACIÓN MERCADO DE ABASTOS DE ROQUETAS DE MAR, ALMERÍA

Armando Viana Martins — REHABILITACIÓN MERCADO DE ABASTOS DE ROQUETAS DE MAR, ALMERÍA

Armando Viana Martins — REHABILITACIÓN MERCADO DE ABASTOS DE ROQUETAS DE MAR, ALMERÍA

Armando Viana Martins — REHABILITACIÓN MERCADO DE ABASTOS DE ROQUETAS DE MAR, ALMERÍA

Armando Viana Martins — REHABILITACIÓN MERCADO DE ABASTOS DE ROQUETAS DE MAR, ALMERÍA

Armando Viana Martins — REHABILITACIÓN MERCADO DE ABASTOS DE ROQUETAS DE MAR, ALMERÍA

Armando Viana Martins — REHABILITACIÓN MERCADO DE ABASTOS DE ROQUETAS DE MAR, ALMERÍA

Armando Viana Martins — REHABILITACIÓN MERCADO DE ABASTOS DE ROQUETAS DE MAR, ALMERÍA

Concorso 300mila idee - Jessica Damiani

$
0
0

L idea principale della Riqualificazione, oggetto del Concorso, è quella di dare un impronta significativa alla morfologia della stessa. Un segno importante, caratteristico, a tale proposito si è pensato di tagliarla diagonalemente con un percorso che collega una parte della piazza all altra. Un altro aspetto saliente è il gioco delle altezze, per dare modimento all insieme, non sono differenze enormi, ma semplici rialzi per rendere meno monotono il cammino nella stessa. Troviamo aree dedicate all aggregazione, gioco, divertimento, spazi verdi, la fontana, ormai simbolo della piazza, che rimane inalterata; come non viene modificato la pedonalizzazione dell area, rimasta invariata anch essa.

Jessica Damiani — Concorso 300mila idee

Jessica Damiani — Concorso 300mila idee

Jessica Damiani — Concorso 300mila idee

Jessica Damiani — Concorso 300mila idee

ISCHIA MARKET - Paolo Venturella

$
0
0

Il progetto per la riqualifcazione del mercato comunale di Ischia, sito in via Buonocore, nasce dall’idea di ripristinare la sua funzione originaria di mercato, mantenendo parte della struttura esistente e implementandolo di ulteriori funzioni ricettive ad esso collegate aperte al pubblico. Il nuovo mercato ospita uno spazio che oltre alla vendita offre anche degli spazi per la consumazione sul posto di prodotti tipici locali, creando così una forte attrattiva turistica e allo stesso tempo anche un luogo di ritrovo per la comunità ischitana. Nel nuovo mercato convivono sia la vendita che il consumo dei prodotti alimentari, consentendo così di vivere il momento del pasto in un clima tipicamente locale dove sono compresenti gli artigiani, i produttori locali e i clienti. La nuova struttura ha lo scopo di convertire il sito in un luogo che rimane aperto al pubblico ma divenendo coperto, lo rende fruibile in tutti i periodi dell’anno e tale da poter svolgere diverse attività.

Paolo Venturella — ISCHIA MARKET

La copertura inclinata esisitente, non essendo ritenuta dotata di particolare valore, e non vertendo in condizioni tali da potersi considerare conveniente un suo adeguamento e/o alcun altro tipo di intervento, viene completamente rimossa e proposta di conseguenza la realizzazione di una struttura orizzontale piana tale da sostituirla che oltre a coprire gli ambienti del mercato al piano terra, viene resa praticabile consentendo così la realizzazione di un piano superiore dove poter svolgere altre attività. Le nuove attività sono collegate funzionalmente al mercato. Dopo aver comprato i prodotti tipici si può consumare in situ, sia al piano terra che al piano superiore dove sono presenti luoghi di ristoro con opportuni tavoli, sedute e panche.

Paolo Venturella — ISCHIA MARKET

La struttura esistente viene mantenuta alterando lo stato dei fatti solo parzialmente e mantenendo inalterata la fruizione dell’area da un punto di vista urbanistico e della percorribilità esterna/interna. Applicando il criterio del “Minimo intervento”, vengono rimosse solo alcune parti dell’edificio che risultano essere non strutturali, mentre vengono conservati e rinforzati in maniera opportuna alcuni degli elementi verticali principali. Alcuni pilastri sono rinforzati mentre in altri parti i setti sono parzialmente ridotti alla dimensione minima in modo da sorreggere il solaio soprastante.

Paolo Venturella — ISCHIA MARKET

Oltre alla realizzazione del solaio del primo piano, viene realizzata grazie ad una struttura in acciaio indipendente dall’ex mercato, una grande copertura fotovoltaica, l’elemento principale che da il vero volto al progetto e lo caratterizza esteticamente ma soprattutto da un punto di vista energetico. La nuova copertura si estende per tutta l’area di progetto coprendo l’ex mercato per la totalità del suo ingombro a terra.

Paolo Venturella — ISCHIA MARKET

Viene realizzata con un sistema di pannelli fotovoltaici trasparenti in modo tale da riparare lo spazio centrale. Questa garantisce sia il controllo microclimatico grazie alla schermatura controllata dai raggi del sole, sia provvede a captare l’energia solare per la conseguente produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. La copertura si chiude sui quattro lati senza toccare l’edificio pre-esistente. Uno spazio viene lasciato aperto per evitare il contatto fisico con la preesistenza e per garantire un ricambio d’aria senza creare un ambiente chiuso.

Paolo Venturella — ISCHIA MARKET

I pannelli della copertura sono a doppio strato e alloggiano tra di loro un sottile film fotovoltaico. Grazie ad uno studio modulare della grandezza e forma delle celle fotovoltaiche si vengono a creare delle aree più schermate ed altre meno in base alla disposizione della funzione. In particolare si nota come nel grande spazio centrale queste celle fotovoltiche tendono a diminuire la loro grandezza a partire dal perimetro verso il centro in modo da ottenere spazi più scuri sui lati e più luminosi al centro. La copertura serve dunque a fornire energia elettrica per le attività del nuovo mercato. Nell’area esterna si trovano dei punti per la ricarica di biciclette ed automobili elettriche che si possono usare per andare in giro nella città, mentre all’interno, a partire da uno spazio adibito a locale tecnico dove sono presenti gli impianti di accumulo dell’energia che collegano i pannelli agli accumulatori, sono progettati appositi dispositivi, colonnine e prese di corrente per gli utenti.

Paolo Venturella — ISCHIA MARKET

In questo modo una volta all’interno si possono usufruire dei punti per la ricarica per elementi elettronici personali, come telefoni, computer portatili e utilizzare inoltre i computer presenti nella zona della mediateca al piano superiore alimentati da energia rinnovabile. Al piano terra oltre al mercato, che si dispone negli spazi precedentemente dedicati alla stessa funzione, troviamo le nuove funzioni disposte intorno lungo il perimetro, e i locali tecnici.

Paolo Venturella — ISCHIA MARKET

Entrando troviamo un punto informativo e i connettivi di risalita verticali e a seguire il bancone del mercato a forma di “U” ed infine i tavoli disposti nel mezzo dell’area relax dove sono presenti i punti che consentono la ricarica dei dispositivi elettronici. Il progetto trasforma così l’ex mercato in un luogo di ristoro e di ritrovo per i cittadini garantendo una fruizione durante tutti i periodi dell’anno e contribuendo allo diffusione e allo sviluppo delle energie rinnovabili a favore della comunità.

Paolo Venturella — ISCHIA MARKET

Paolo Venturella — ISCHIA MARKET

Paolo Venturella — ISCHIA MARKET

Paolo Venturella — ISCHIA MARKET

Abu Dhabi Urban Planning Council - Söhne & Partner

$
0
0

To include the building complex very naturally into the environment, it is placed on different landscape levels. The use of typical colours and patterns does not only help to fit the complex into the natural landscape, it also refers to the already existing UPC building.

Söhne & Partner — Abu Dhabi Urban Planning Council

Abu Dhabi Urban Planning Council / S&P architects

One of the consistent and central points of the whole design is the amazing view over the sea, the Hor Elbateen Island and the Sheikh Sultan Bin Zayed Mosque. As the building is set north-south there is also a breathtaking outlook on the impressive Abu Dhabi skyline. Placed on different levels all the entries to the building are optimized to always show visitors the beautiful view.

Söhne & Partner — Abu Dhabi Urban Planning Council

Abu Dhabi Urban Planning Council / S&P architects

The façade of the building is perforated and bivalve – the outer one functions as a sunlight- and privacy shield.

Söhne & Partner — Abu Dhabi Urban Planning Council

Abu Dhabi Urban Planning Council / S&P architects

Although the UPC is one project, the design differs between the office part and the showrooms. This way, visitors and employees do not get bothered by each other and the highest security standard for all people working and visiting the UPC is maintained.

Söhne & Partner — Abu Dhabi Urban Planning Council

Abu Dhabi Urban Planning Council / S&P architects

Despite the separation the buildings are still connected by a bridge, which includes a theatre, a restaurant and a public library. Another central linking element is the arrival area, where most of the space is roofed and shaded. That way people are able to enjoy the greened spaces, waterfalls and benches.

Söhne & Partner — Abu Dhabi Urban Planning Council

Abu Dhabi Urban Planning Council / S&P architects

As the building is set a few meters above the ground there are glamorous driveways leading up to it – a complete separate one especially for (V)VIP-use only. The underground parking area is located outside of the buildings. Underground loading and offloading decks as well as MEP- and storage rooms can be reached by a separate drive in.

Söhne & Partner — Abu Dhabi Urban Planning Council

Abu Dhabi Urban Planning Council / S&P architects

After designing the showroom totally round – to really underline the central Capitals Model in the middle of it – designing the whole building was following that idea. This remarkable form helps, among other things, to provide maximum safety and maximum natural lightening. As a result of the round design there is a very save and zoned courtyard, which also offers a private area for relaxing and refreshing.

Söhne & Partner — Abu Dhabi Urban Planning Council

Abu Dhabi Urban Planning Council / S&P architects

Special relaxing and communication zones are to be found in the office section of the building as well. These zones create a cosy, intimate room without being totally closed. Their loose arrangements enable people to wander around and communicate.

Söhne & Partner — Abu Dhabi Urban Planning Council

Abu Dhabi Urban Planning Council / S&P architects

On the third floor of the office area the main Meeting Hall and the President Office are located. From up there, people do not only have the best view from the whole complex, they’re also able to enjoy a perfect outlook on the main piece of the showroom beneath – the Capitals Model.

When entering the showroom visitors will see the Model right in front of them. It is set on a lower level so they can look at it from a higher angel and take it all in. When people walk around the model in this totally round room they will find themselves on a ramp which leads spiral shaped all the way up to the top of the room, offering not only a great outlook at the model but also secondary showrooms are placed along the ramp.

In cooperation with Al Suweidi Engineering Consultants Burau.

TRECENTOMILAIDEE PER PIAZZA MAZZINI A LECCE - Giuseppe Martino Puzzovio, Gino De Iacob, Giuseppe Massari, Lidia Marchianò, Alessandro Rollo

$
0
0

PREMESSA Il concorso di idee che vede impegnato l’Ordine degli Architetti di Lecce e l’associazione Sociale Geen Project e che ha come tema : ” CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA MAZZINI”, offre lo spunto per una serie di riflessioni per un’analisi della città in rapporto sia ad una nuova viabilità che alla riprogettazione complessiva della Piazza. OBIETTIVI Tale concorso nasce per raccogliere un ventaglio di proposte progettuali in vista delle iniziative a sostegno della candidatura di Lecce 2019 a Capitale Europea della cultura. RIQUALIFICAZIONE URBANA E RICOMPOSIZIONE ARCHITETTONICA DELL’AREA, VALORIZZAZIONE DELLE QUALITÀ STORICHE E DEL RUOLO STRATEGICO DELL’AREA NEL CONTESTO URBANO, INTEGRAZIONE DELLA PIAZZA CON IL SISTEMA DEI PERCORSI URBANI GIÀ ESISTENTI (GALLERIA E VIA TRINCHESE), IDENTIFICAZIONE DI AREE DA DESTINARE A PARCHEGGI PUBBLICI. Il presente progetto vuole dare un’idea organica di riqualificazione della Piazza in rapporto alla restante parte della Città capace di fare della stessa un importante punto di riferimento sia culturale che estetico. Per una città che si candida ad essere capitale di cultura europea 2019, assume un importanza strategica il ruolo della mobilità e l’individuazione di un agevole accesso alla Piazza, sia dalla tangenziale, individuando un percorso visibile e rapido, sia dal viale Japigia entrando da via Salandra, il cui senso di marcia sarà invertito, per raggiungere i parcheggi di testa di Piazza Mazzini. Tale punto di accesso sarà la nuova porta (tecnologica-informativa) di Lecce 2019 che si collegherà fisicamente con la vecchia Porta Rudiae il cui percorso, a partire dalla Piazza, esclusivamente pedonale e ciclabile, sarà caratterizzato dalla presenza di micro panchine/dissuasori colorate e collocate nei punti chiave dello stesso. Tutta la progettazione si basa su un rapporto sistemico tra vecchio e nuovo, tra passato e presente, come la vecchia porta e la nuova, la vecchia fontana e la nuova tale da rendere simbiotico e leggibile anche esteticamente il processo di sviluppo della Città. Alla fine di Via Salandra,meccanizzata su gomma, saranno realizzati tre parcheggi a due livelli, di cui due semimeccanizzati ed uno di testa con superficie di parcamento complessiva atta ad accogliere circa 600 auto. Il Parcheggio di testa adiacente su Piazza Mazzini sarà dotato di deposito merci per la distribuzione delle stesse nel tessuto urbano commerciale attraverso l’utilizzo di mezzi leggeri elettrici o tre ruote bike cassonati. Dal Parcheggio in poi tutta l’area sarà tutta pedonale, basolata e ciclabile, si potranno vivere i vari frammenti/momenti della Città, da Piazza Mazzini in cui sono previsti spazi ludici e strutture espositive per la cultura, il Castello Carlo V per mostre e convegni, il Teatro Apollo, le scuole Cesare Battisti ed il Costa,l’anfiteatro Romano per le rappresentazioni teatrali all’aperto, Piazza Sant’Oronzo, fino a finire a Piazza Duomo ed all’Accademia delle Belle Arti ed alle numerose Chiese che prospettano sul percorso, che si conclude in corrispondenza di Porta Rudiae. L’obiettivo del progetto, oltre alla realizzazione del sistema Piazza, è quello di superare il vulnus estetico-funzionale rappresentato dalla presenza di una piazza ottocentesca in un tessuto urbano degli anni ’60. La piazza è caratterizzata da una fontana neo-barocca ed un sistema di verde regolare e simmetrico che ne disegna i contorni rendendola autarchica e poco aperta agli altri spazi-funzione urbani. Il progetto supera la rigidità dell’impianto, pur mantenendone le caratteristiche proprie, ossia aggregative, di commercio al dettaglio (bancarelle), aggiungendone delle nuove come gli spazi ludici, la struttura espositiva per attività culturali e commerciali in cui sono previsti anche piccole attività artigianali a ciclo produttivo trasparente come i laboratori di lavorazione dei vasi in argilla. L’impianto della piazza verrà profondamente modificato attraverso l’utilizzo di pavimentazioni a geometrie, tessitura e materiali diversi, tutti naturali o fortemente riciclabili e sarà raccordata con le quote dei marciapiedi esistenti, lasciando inalterato il sistema del deflusso delle piovane, facendone diventare un unico piano superando le barriere architettoniche dei marciapiedi e dei dislivelli. Alla fine del percorso meccanizzato di accesso ai parcheggi ci sarà un locale adibito ad info-box di mt. 15,00 x 4,80 e con un altezza d. 3,80 realizzato in alluminio anodizzato con finitura tipo acciaio inox e cristallo dotato di punto informativo, bagni pubblici e punto bike-parking- sharing. A ridosso di quest’ultimo saranno allocate delle strutture espositive modulari (n.11 box di mt.10,00×4,80×5,00 di altezza) realizzate in alluminio anodizzato con finitura acciaio inox,copertura in policarbonato e pellicola fotovoltaica per la produzione di energia nei singoli bax. L’idea del Progetto, diventa quindi, quella di dare senso e futuro alle singole parti della citta’ (frammenti) collegandole lungo un asse condensatore di funzioni nel quale ogni singolo frammento ricerca la propria identità sia storica che estetico-filologica. La piazza, sarà raccordata sia con la parte più antica della città attraverso la pavimentazione in basoli di parte della stessa (area compresa tra le strutture espositive e la facciata su via Trinchese) con il basolato già esistente di via Trinchese, che con la Galleria Mazzini attraverso la realizzazione di un percorso d’acqua a sfioro caratterizzato dalla presenza delle micro panchine in acqua che si diparte da via Braccio Martello fino a concludersi con la realizzazione di una fontana a getti d’acqua partenti dalla pavimentazione e creando un effetto parete a ridosso della vecchia fontana neo-barocca.

Giuseppe Martino Puzzovio, Gino De Iacob, Giuseppe Massari, Lidia Marchianò, Alessandro Rollo — TRECENTOMILAIDEE PER PIAZZA MAZZINI A LECCE

INQUADRAMENTO URBANISTICO ED INTERCONNESSIONI

IDENTIFICAZIONE DEL SISTEMA DEL VERDE E DELL’ARREDO URBANO INTEGRATO CON ATTREZZATURE LUDICHE FINALIZZATE ALL’APPRENDIMENTO TECNICO, SCIENTIFICO E CULTURALE. L’attuale sistema del verde si sviluppa all’intorno della piazza con essenze arboree che vanno dai lecci alle querce ed ai palmizi e la loro geometrica messa a dimora fa apparire la stessa come sistema chiuso,autoreferenziale, e poco luminoso. Il progetto prevede la sola conservazione delle alberature piantumate su via 47°Fanteria e la realizzazione nella Piazza di vaste aiuole di verde basso e prato inglese atte ad accogliere, così come le aree a terreno naturale, attività ludiche e giochi bimbi, Alla filiera di verde conservata, si contrappone sul lato opposto, su via Trinchese, una serie di alberature ,come quinta scenografica, realizzate in alluminio anodizzato rifinito tipo acciao (strutture espositive) e destinate a box da adibire ad eventi culturali (mostre), laboratori artigiani a ciclo aperto, e vendita di articoli di mercatini a tema.

Giuseppe Martino Puzzovio, Gino De Iacob, Giuseppe Massari, Lidia Marchianò, Alessandro Rollo — TRECENTOMILAIDEE PER PIAZZA MAZZINI A LECCE

RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA DELLA PIAZZA

STUDIO DEL SISTEMA DI ILLUMINAZIONE E FUNZIONE SCENOGRAFICA, VALORIZZAZIONE DEI PERCORSI, DELLA VEGETAZIONE, DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI ED ARTISTICI. L’illuminazione sarà del tipo diffuso, a misura d’uomo, e garantita dall’installazione di 62 pali luce del tipo i guzzini di altezza di mt.3,50 e con lampada illuminante a basso consumo LED Streetlight da 78 W cadauna. Particolare attenzione sarà posta al sistema di illuminazione della nuova fontana, delle panchine,del verde e del percorso d’acqua attraverso una rete di pali luce distanti tra loro non oltre mt.10,00 ed in grado di offrire una illuminazione uniforme a tutta la piazza. L’impianto è progettato con due linee principali partenti dalla Cabina enel pubblica, una dedicata all’alimentazione dei punti luce e l’altra,provvista di inverter, per il collegamento con le membrane fotovoltaiche poste sopra allle strutture espositive.

Giuseppe Martino Puzzovio, Gino De Iacob, Giuseppe Massari, Lidia Marchianò, Alessandro Rollo — TRECENTOMILAIDEE PER PIAZZA MAZZINI A LECCE

PREDISPOSIZIONE IMPIANTI-PARTICOLARI PAVIMENTAZIONI ED ARREDI

UTILIZZO DI MATERIALI ALTAMENTE RICICLABILI, MASSIMO UTILIZZO DIRISORSE NATURALI, FACILITÀDI GESTIONE E MANUTENZIONE DELL’OPERA. Tutti i materiali utilizzati sono naturali come le pietra di Soleto, il terreno vegetale, la pavimentazione in listoni di legno ricomposto,la colorazione con ossidi naturali delle micro panchine, e tutti i singoli componenti dell’arredo sono facilmente riciclabili come l’alluminio, il legno, i policarbonati di copertura della struttura espositiva. Tutto il progetto guarda con particolare attenzione alla facilità di gestione e manutenzione delle singole opere e pertanto sono utilizzati materiali a basso costo di gestione e non abbisognevoli di eccessiva manutenzione. Il Progetto vuole dare una idea organica per la riqualificazione della Piazza in rapporto alla restante parte della città, capace di fare della stessa un punto di riferimento, sia culturale, che estetico in rapporto alle nuove funzioni che dovrà assumere come capitale della cultura Lecce 2019. E’ chiaro che per stare all’interno dei requisiti del bando, e con particolare riferimento agli elementi propri della riqualificazione urbana e ricomposizione architettonica dell’area, la realizzazione delle opere assume un importanza notevole così come il conseguente importo dei lavori. L’esiguo importo di € 2.000.000,00 posto a base di concorso ci permette di realizzare così come di seguito, solo alcune categorie di lavori.

QUADRO ECONOMICO E CALCOLO SOMMARIO DELL’IMPORTO LAVORI COME DA PREZZIARIO DELLA REGIONE PUGLIA VIGENTE INERENTE LE LAVORAZIONI PREVISTE DAL PROGETTO.CALCOLO SOMMARIO IMPORTO LAVORI 001 Scavi,rilevati, rinterri, trasporti, smaltimento, rimozioni. Relativi all’intera superficie di intervento per la definizione dei nuovi piani viari e pedonali circa mq. 18.000,00 € 90.000,00 002 Conglomerati cementizi, ferri di armatura, riempimenti , massetti, preparazione di sottofondi, impermeabilizzazioni. Creazione di solette in cls. armato per il nuovo assetto della superficie destinata alla pedonalizzazione € 340.000,00. 003 Pavimentazione delle aree pedonali e carrabili: – con basoli in pietra di Soleto piazzale mq. 4.600,00 – con basoli in pietra di Soleto via Trinchese mq. 2.500,00 – con listoni di legno ricomposto mq. 1.100,00 – con masselli in cls. autobloccanti colore chiaro mq. 11.000,00 - con terra stabilizzata con Glorit mq. 800,00 - cordoli in pietra calcare dura € 1.300.000,00 004 Opere a verde, nuove piantumazioni, tappeti erbosi, impianti di irrigazione, manutenzione alberature, € 25.000,00. 005 Arredo urbano: – panchine in cls, con superficie sabbiata e lisciata sulla superficie della seduta, monoblocco senza schienale, seduta con bordi arrotondati e due basamenti: > base cm 200×50, altezza cm 40 n. 62 > base cm 50×50, altezza cm 40 colorate n. 161 - cestini n.15 – rastrelliere n.4 – giochi per bambini € 40.000,00 006 Predisposizione impianto di illuminazione per l’area di intervento,compreso pozzetti, canali, cavidotti. Si prevedono n. 62 Pali luce € 15.000,00 007 Struttura INFOBOX delle dimensioni di ca. ml. 15,00×5,00, con struttura in acciaio e cristallo, completa di servizi igienici pubblici, uffici informativi. € 20.000,00 008 Realizzazione di struttura espositiva per la cultura e il commercio, con elementi tubolari in alluminio e copertura con policarbonato e vetro, modulare, atta ad accogliere mostre, fiere ed eventi in genere. Predisposta per il posizionamento di elementi fotovoltaici. € 170.000,00 TOTALE LAVORI€ 2.000.000,00 N.B. Le categorie dei lavori non previste nel presente computo sono da intendersi, così come i parcheggi previsti dal Bando (solo individuazione) solo indicativi. CONCLUSIONI Il progetto si sviluppa lungo una fascia ipotetica che fa da asse attivo di unione sia fisica che estetica tra la città vecchia ad OVEST (Porta Rudiae) , il nuovo intervento della Piazza e il sistema della mobilità a scala territoriale rappresentato dalla nuova porta alla Città , e tende a ricostruire la città intesa come organismo unitario e dinamico, superando la concezione di una evoluzione della città per parti separate e funzioni statiche, ponendo come questione essenziale la ricostruzione di un tessuto urbano adatto a rispondere ai meccanismi socio-economici in atto ed al luogo.


Karri Loop House - MORQ

$
0
0

The large Eucalyptus found on the lot played an essential part in our design concept. These trees were located in the middle of the site and the client’s intention was to take them down to make some room for the house. However, we saw this pre-existing condition as what ‘made’ an otherwise anonymous site and advocated to retain them.

MORQ — Karri Loop House

As a result, the house bridges in between the tree-trunks, and its outline defines two open courtyards of irregular shape that embrace the trees and the surrounding landscape, around which family life occurs. A tall window in the dining area and a periscope-like skillion in the master bedroom celebrate the presence of the trees from within the house, framing views of both foliage and peeling trunks in the golden Australian sunlight. In visual and tactile response to the existing trees, the house was constructed out of plywood, whose grain and texture inform interior and exterior spaces.

MORQ — Karri Loop House

Though contributing strongly to the quality of the project, the existing trees, with their shallow root systems and unstable large canopies presented a substantial challenge to the build-ability of the house. In response to such challenges, the footing system employed a matrix of hand-dug steel tripods that raises the house off the ground to protect the integrity of the tree roots. Conversely, any part of the building’s footprint overlapping the root system would result in an uneven rainwater supply to the roots, which could cause a shock to the trees. Rainwater collected on the roof is therefore taken under the house, channelled into trickling irrigation pipes and then evenly fed to the tree roots.

MORQ — Karri Loop House

We like to think of this project as a mutually beneficial development where the building is designed to feed the trees, which in return contribute to the quality of the life in the house.

MORQ — Karri Loop House

MORQ — Karri Loop House

MORQ — Karri Loop House

MORQ — Karri Loop House

MORQ — Karri Loop House

MORQ — Karri Loop House

MORQ — Karri Loop House

MORQ — Karri Loop House

MORQ — Karri Loop House

MORQ — Karri Loop House

MORQ — Karri Loop House

MORQ — Karri Loop House

MORQ — Karri Loop House

MORQ — Karri Loop House

MORQ — Karri Loop House

MORQ — Karri Loop House

MORQ — Karri Loop House

Nuovo Mercato-Bistrot di Ischia - Dionigia Barbareschi, Eduardo Bassolino, Francesco Aletta, Andrea Gallo

$
0
0

La struttura dell’ex mercato comunale sito nella traversa Buonocore e le superfici esterne ad esso immediatamente pertinenti versano da molti anni in uno stato di totale abbandono. Lo scopo del progetto è riqualificare la struttura, modificandone parzialmente la destinazione d’uso in favore di funzioni più strettamente turistiche, in considerazione dell’elevato potenziale commerciale che la zona offre in termini di flussi di persone e, nello specifico, turisti. Il contesto in cui è collocata la struttura ha infatti una rilevanza strategica, trovandosi compresa tra la via Roma e la Spiaggia dei Pescatori.

Dionigia Barbareschi, Eduardo Bassolino, Francesco Aletta, Andrea Gallo — Nuovo Mercato-Bistrot di Ischia

Lo scopo del progetto, in prima analisi, è realizzare un edificio che inviti il passante alla visita o alla sosta. In questo senso, l’attuale configurazione dell’edificio è discretamente penalizzante a causa dell’ingresso centrale relativamente modesto. L’edificio a corte è una scelta particolarmente felice per una struttura mercatale con botteghe laterali, ma risulta meno funzionale e permeabile per il passante saltuario o casuale.

Dionigia Barbareschi, Eduardo Bassolino, Francesco Aletta, Andrea Gallo — Nuovo Mercato-Bistrot di Ischia

Conseguentemente, il progetto è basato su una sostanziale apertura del fronte principale sulla traversa, attraverso una sorta di portale, generato attraverso la demolizione di parte del lato corto e l’estrusione dei lati lunghi. Per dare maggiore rilevanza scenica all’edificio, che è comunque inteso come luogo pubblico e di aggregazione, il progetto prevede l’utilizzo in parte dell’attuale quota coperture, con conseguente innalzamento della cortina. Nel lato corto prospiciente la traversa è stata quindi concepita una doppia altezza che conferisce maggiore importanza all’ingresso del nuovo edificio e funge da atrio. L’edificio sarà rivestito con una membrana visivamente permeabile di listelli in legno a doppia altezza.

Dionigia Barbareschi, Eduardo Bassolino, Francesco Aletta, Andrea Gallo — Nuovo Mercato-Bistrot di Ischia

Da un punto di vista strettamente funzionale, la proposta non stravolge la destinazione d’uso che continua ad essere di tipo mercatale; tale destinazione viene tuttavia re-interpretata in maniera dinamica ed integrata con funzioni complementari che possano ampliare l’utenza sia in termini di destinatari cui l’offerta è rivolta, sia in termini di fasce orarie di funzionamento della struttura. La corte interna, che in orario mattutino è a servizio del mercato, diventa piazza pubblica quando le attività commerciali sono chiuse. Tale connessione è assicurata dall’atrio che si costituisce come elemento di filtro tra la via e la piazza semi-pubblica.

Dionigia Barbareschi, Eduardo Bassolino, Francesco Aletta, Andrea Gallo — Nuovo Mercato-Bistrot di Ischia

Alle tradizionali funzioni mercatali, vengono affiancate funzioni più turistiche di vendita al dettaglio di prodotti tipici e souvenir ed esercizi di ristorazione per il consumo servito o da asporto. Tale configurazione si è rivelata essere di successo in altri contesti mediterranei ed europei in genere. Il punto di forza del progetto risiede in un intervento strutturale relativamente ridotto, a fronte di una rivisitazione delle cortine e degli elementi di facciata che vogliono comunicare una ritrovata identità del luogo e un’apertura verso il resto del tessuto urbano.

Dionigia Barbareschi, Eduardo Bassolino, Francesco Aletta, Andrea Gallo — Nuovo Mercato-Bistrot di Ischia

La presente proposta progettuale propone un’ottimizzazione degli spazi dell’ex mercato comunale con un intervento limitatamente invasivo in termini strutturali ed una sostanziale rivisitazione del lato pubblico dell’edificio con un approccio moderno al tema della facciata e del rivestimento esterno. Il progetto insiste sulla valenza collettiva della corte dell’edificio che si propone come spazio polivalente che si adatta alle esigenze di diversi tipi di utenza in momenti differenti della giornata. Tale scopo è raggiunto attraverso la modifica della configurazione del lato prospiciente la traversa Buonocore che diventa un atrio a doppia altezza, elemento di filtro tra l’edificio e la corte. L’uso di materiali semplici e prevalentemente modulari consentirà di contenere i costi di fornitura e posa in opera e ottenere un risultato funzionalmente e figurativamente pregevole rispetto ad un investimento economico modesto.

Dionigia Barbareschi, Eduardo Bassolino, Francesco Aletta, Andrea Gallo — Nuovo Mercato-Bistrot di Ischia

Dionigia Barbareschi, Eduardo Bassolino, Francesco Aletta, Andrea Gallo — Nuovo Mercato-Bistrot di Ischia

Dionigia Barbareschi, Eduardo Bassolino, Francesco Aletta, Andrea Gallo — Nuovo Mercato-Bistrot di Ischia

Dionigia Barbareschi, Eduardo Bassolino, Francesco Aletta, Andrea Gallo — Nuovo Mercato-Bistrot di Ischia

Dionigia Barbareschi, Eduardo Bassolino, Francesco Aletta, Andrea Gallo — Nuovo Mercato-Bistrot di Ischia

Dionigia Barbareschi, Eduardo Bassolino, Francesco Aletta, Andrea Gallo — Nuovo Mercato-Bistrot di Ischia

Dionigia Barbareschi, Eduardo Bassolino, Francesco Aletta, Andrea Gallo — Nuovo Mercato-Bistrot di Ischia

Dionigia Barbareschi, Eduardo Bassolino, Francesco Aletta, Andrea Gallo — Nuovo Mercato-Bistrot di Ischia

Dionigia Barbareschi, Eduardo Bassolino, Francesco Aletta, Andrea Gallo — Nuovo Mercato-Bistrot di Ischia

Dionigia Barbareschi, Eduardo Bassolino, Francesco Aletta, Andrea Gallo — Nuovo Mercato-Bistrot di Ischia

Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona - Pereda Pérez Arquitectos

$
0
0

Impact in the old city, in a space with a difficult topography and marked by the intensity of the different elements which belong to its history. The aim was to provide a new meaning of a bordering space to warranty the link and accessibility between the old city and the new suburb through a pedestrian footbridge. Its broken perimeter starts as an extension of the historical wall and it finishes twisting towards a prearranged place. The stairs, a singularity of the project, appears as the interest of giving a sole answer to the accessibility of this space. As such, the structural and geometrical plan is defined with a line in a “Y” shape.

Pereda Pérez Arquitectos — Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona

The footbridge design pledges to join together the construction and the structure, where all components involved combine both concepts. Thus it remains deliberately free from superfluous elements, where the chromatic balance between different materials used and its various textures and colors, create a chromatic and material balance with the fortified surroundings, contributing with an uniformity which gives to the volume an uniform identity, nearly sculptural which the constructive simplicity wants to emphasize.

Pereda Pérez Arquitectos — Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona

The rest of the project is basically a pavement of big format lime slabs which is geometrically defined by the layout imposed by the footbridge, finishing the accessibility with the rest of the fortified edge.

Pereda Pérez Arquitectos — Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona

LAYOUT
The approach of the project, in a clear intention, sought a footbridge layout which recognizes its urban condition in this precise location paying special attention to the geometry of this place.

Pereda Pérez Arquitectos — Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona

ELEVATION
It reflects the refined proportion as one of the parameters of a footbridge. The project, in line with the search of the formal simplicity had special interest on keeping the contact of the footbridge over the historical layout, as an effect, it is presented as “simply leaning” in a respectful presence.

Pereda Pérez Arquitectos — Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona

FORMAL CONCEPT OF THE GUIDELINES SECTION
A. The search of the aligned continuity of the wall
B. The harmonic solution through the geometrical mimesis of the footbridge section and the linen of wall.
C. Materiality as the search of the compromise between the structural efficiency, the chromatic balance and parallel aging with the linen of wall

Pereda Pérez Arquitectos — Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona

STRUCTURAL CONCEPT: ‘Y’ SHAPE VERSUS ALIGNMENT LAYOUT
A. Higher structural stability and better behaviour against horizontal loads.
B. Foundations optimizations
C. The stair creates a “false arc” scheme which make easier to avoid big distances and involve a reduction on the section generating a more efficient solution

Pereda Pérez Arquitectos — Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona

Pereda Pérez Arquitectos — Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona

Pereda Pérez Arquitectos — Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona

Pereda Pérez Arquitectos — Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona

Pereda Pérez Arquitectos — Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona

Pereda Pérez Arquitectos — Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona

Pereda Pérez Arquitectos — Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona

Pereda Pérez Arquitectos — Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona

Pereda Pérez Arquitectos — Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona

Pereda Pérez Arquitectos — Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona

Pereda Pérez Arquitectos — Footbridge Around the Bastion of Labrit in Pamplona

La piazza - Serrano + Baquero Arquitectos

$
0
0

Nelle città mediterranee il mercato è luogo per il commercio ma anche spazio sociale. Si può dunque vedere come un’evoluzione della piazza, intesa come ambiente pubblico e di relazione tra persone. Forse l’aspetto più importante da riqualificare per l’ex mercato di Ischia potrebbe essere proprio la rete relazionale tra l’area considerata, il mercato e la piazza, che, ad oggi, ha cessato di esistere con la chiusura del mercato.

Serrano + Baquero Arquitectos — La piazza

La piazza la mattina

Inoltre, in una città dove il passeggiare è passatempo gradito ai suoi abitanti e ospiti, si denota la mancanza di piazze e di luoghi per la sosta, di aree di raccolta e condivisione. Questa diventa dunque una buona opportunità per dotare la città di una piazza pubblica che possa ospitare nuove e variegate attività attraverso i meccanismi che propone il progetto.

Serrano + Baquero Arquitectos — La piazza

Ischia

Per la pavimentazione della piazza e anche per le aree semipedonali circostanti si è scelto il lapillo battuto come richiamo alla natura vulcanica dell’isola e alla storia dei sistemi costruttivi locali.

Serrano + Baquero Arquitectos — La piazza

Pianta urbana

Si è conservata la struttura esistente, permettendo la custodia della memoria del luogo, e reinterpretato le tre facciate rimanenti esplorando i sistemi costruttivi locali, i materiali e i costumi isolani. I lavori di recupero dell’ex mercato si realizzano così attraverso la sottrazione di materiale, decostruendo più che costruendo, in modo che la spesa in materiali sia minima, investendo la quasi totalità del budget in manodopera locale.

Serrano + Baquero Arquitectos — La piazza

Pianta del intervento

Il progetto propone quindi il recupero dell’area come spazio multifunzionale, aperto ai cittadini così come ai turisti. Uno spazio che possa essere utilizzato e adattato secondo le diverse esigenze, mantenendo sempre il suo carattere pubblico, piuttosto che un edificio indirizzato a un uso specifico.

Serrano + Baquero Arquitectos — La piazza

Modello

Serrano + Baquero Arquitectos — La piazza

La piazza la sera

Serrano + Baquero Arquitectos — La piazza

Sviluppo del progetto

Serrano + Baquero Arquitectos — La piazza

Evoluzione dei prospetti

Serrano + Baquero Arquitectos — La piazza

La piazza la notte

Space for a Gastronomic Society - Pereda Pérez Arquitectos

$
0
0

The basic program reflected in the definition of an area, which housed the activity that takes place in a gastronomic society … cooking, living, dining, talking, looking, enjoy … .. long as it was flexible enough for different times and that could be followed with an outside terrace that expand it. Beside it was necessary space for tools, plus a toilet and a pantry. 



Pereda Pérez Arquitectos — Space for a Gastronomic Society

The definition of a field marked the following minimal constraints: first, was at the end point of a development outside the village of the township, situated on a high plain with distant views to the east on the historic town, on the other, pedestrian and road access was located only on one side, and finally had an irregular geometry of a relatively landscape on the east _ west. Other constraints were related to compliance with current regulations, which broadly defined heights and setbacks.

Pereda Pérez Arquitectos — Space for a Gastronomic Society



The proposed organization of the program draws a very clear, almost synthetic, may be defined as a scheme, the overall space available is elongated in the direction of the plot landscape looking east-west orientation and the distant views of the historic city, which next to the outdoor terrace then prepared with the same cellblock emphasize the longitudinal trace of the proposal. The remaining areas, it hangs as appendices reflecting the same program unit. 



Pereda Pérez Arquitectos — Space for a Gastronomic Society

The general space, is closed on its east and west sides by two large panes of glass without woodwork, recessed with respect to the perimeter of the building, looking for a side two covered outdoor visual, almost physically, with the interior and another benefit from the guarantee of optimal orientation and the effect that light has on its inner envelope. 



Pereda Pérez Arquitectos — Space for a Gastronomic Society

The organization of space becomes a clear and resounding volumetry, becoming important choice facing material. On one hand, tile, available in both on deck and walls, almost forcing the continuity of general space volume and its annexes. This decision does show the volume as a shell irregular, a form of origami. In this scheme of composition and organization, the sides perpendicular to stress this idea and closing of glass and parquet iroko, seeking the views and opacity where it belongs. It is folded flat to “capture” outer space, making it habitable but leaving to continue with the calling external architectural tempered by the will.

Pereda Pérez Arquitectos — Space for a Gastronomic Society



Perhaps the most important decision of the project and gives the building its final personality is the choice of materials: the natural end is the common denominator of the elements that are the volume and we understood that precisely suited to the concept the original idea of the property and that the proposal sought. The tile as a coating, texture, color, material irregularity and its expression contributes to the work that level of abstraction endowing a character with differentiation and volume as the trace of memory takes typological popular in the area. Reinforcing this compositional scheme closures all have wooden flooring, camouflaging mobile between the fixed panels, making the geometric texture accounts for the natural counterpoint to the abstract composition by volume. 



Pereda Pérez Arquitectos — Space for a Gastronomic Society

The move towards the interior of moving from textured to smooth, as scheduled to the level of ambient light in the light surround, space to the views generally targeted. 



Pereda Pérez Arquitectos — Space for a Gastronomic Society

Inside and in continuity with the outdoor spaces are covered sides opted for a durable material, the exposed concrete in floor and ceiling and socket ceramic and plaster. Special mention, it requires the timber paneling, striatum, which encompasses the front that gives access to the annexed areas, such as formula and composite materials to avoid disturbing the purity of the general space space where only the size of the kitchen recognizes the end of the same . The volume of the bath, is perforated by a courtyard, which gives their primary needs, ventilation and privacy and gives you that extra complexity of the general volumetry.

Pereda Pérez Arquitectos — Space for a Gastronomic Society

Pereda Pérez Arquitectos — Space for a Gastronomic Society

Pereda Pérez Arquitectos — Space for a Gastronomic Society

Pereda Pérez Arquitectos — Space for a Gastronomic Society

Pereda Pérez Arquitectos — Space for a Gastronomic Society

Pereda Pérez Arquitectos — Space for a Gastronomic Society

Viewing all 11324 articles
Browse latest View live




Latest Images